COMPUTER SCRAPPING

Maggio 2003

Significa: recupero dei materiali dalle vecchie macchine elettroniche.

Si calcola che - nel mondo – ogni anno vi siano 12,6 milioni di tonnellate di spazzatura elettronica.

Non parliamo di spazzatura qualsiasi, bensì di materiali contenenti rilevanti quantità di veleni come il mercurio, il piombo, il cadmio e metalli vari.

Con il diffondersi dell’uso dei computer e con l’uscita in commercio di versioni sempre più evolute tecnologicamente, il fenomeno può solo aumentare.

L’Unione Europea ha pensato bene – a questo punto – di introdurre una legislazione a salvaguardia dell’ambiente.

Bene, anche se la decorrenza sarà la fine dell’anno 2006 per dare il tempo agli stati membri di adeguarsi legislativamente ed alle aziende produttrici di adeguarsi strutturalmente e produttivamente.

Sì, perché le aziende produttrici di computer sono coinvolte in prima persona. Come?

Dal luglio 2006 scatta per i produttori il divieto d’utilizzo di materiali tossici per la salute.

Entro il 31/12/2006 ogni Stato membro U.E. dovrà essere in grado di gestire la raccolta d’apparecchiature elettroniche dismesse dai privati.

A carico dei produttori ci sarà il trattamento, il recupero ed il definitivo smaltimento dei propri prodotti; a carico del consumatore ci sarà la consegna del computer dismesso presso i locali adibiti dal produttore e……. un "leggero" incremento del prezzo del computer nuovo.

Sì, perché questo onere a carico dei produttori inevitabilmente si ripercuoterà sul prezzo al consumo dei computer: si calcola che produrrà un aumento dei listini del 3-4%.

Accettabile e credo, condivisibile, un ritocco dei prezzi in cambio della tutela ambientale; tuttavia, occorrerà vigilare e legiferare sul rischio di speculazioni e/o aumenti ingiustificati cioè sul rischio che, con la scusa del recupero di costi, vengano ritoccati i listini più di quanto ammissibile e/o per prodotti che non rientrano nella casistica in questione.

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