Colorno è situata nella pianura parmense, a circa
Il Palazzo Ducale di Colorno nasce come
rocca difensiva nel XIII secolo.
I Farnese – Signori di Parma – ne fanno
una dimora signorile nel Seicento ma devono lasciarlo
in eredità ai Borbone nel 1732 con cui si erano imparentati.
I Borbone (spagnoli) spogliano il
Palazzo portando le sue ricchezze nella sede del loro Regno, a Napoli.
Le vicende napoleoniche ne faranno una
residenza imperiale fino all’Unità d’Italia, quando diventa di proprietà del
Demanio dello Stato.
Nel 1870 venne
acquistato dalla Provincia di Parma.
Il Palazzo che noi oggi vediamo ha le
sembianze esterne dell’antica dimora signorile voluta dai Farnese.
L’interno, invece, è spoglio. Sì, vuoto
perché questa ricca dimora ha subito due grandi spogliazioni: quella borbonica
di cui accennavo prima e quella post-francese.
Quest’ultima è avvenuta per opera di
Stato e Chiesa che portarono via (dove??) i preziosi
arredi del periodo francese, di cui era ricco il Palazzo, per adibire lo stesso
ad orfanotrofio o simile.
Degli antichi fasti e ricchezze sono rimaste, comunque, alcune impronte: gli stucchi del periodo
borbonico e le pitture del periodo francese.
L’architettura seicentesca è ben
visibile nella “fuga delle porte”: tra una stanza e l’altra non c’è corridoio ma ogni porta è perfettamente allineata a quella
successiva in un continuo ad effetto che, però, necessita del passaggio nelle
stanze intermedie per raggiungere la propria. Beh, non sono certo esempi di
riservatezza!!!
Notevole l’opera di recupero dallo
stato d’abbandono e degrado in cui Palazzo e Giardini erano
sprofondati.
I giardini che oggi si presentano al
pubblico sono così vasti e ricchi di giochi d’acqua da ben ricordare gli
antichi splendori farnesiani
Un ottimo lavoro di recupero da parte
della Provincia di Parma.
Una visita alla Reggia di Colorno è
un’ottima occasione per rifocillarsi – poi - con culatello e parmigiano.
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