Se
il cervello vuole rimanere sano, deve rimanere attivo fino all’ultimo:
chiedendo, indagando, giocando, esplorando e sperimentando.
La scienza moderna stà contraddicendo
il pensiero diffuso secondo il quale l’età adulta vede un progressivo
decadimento dei processi cognitivi e neuronali. Tutt’altro!!
Il cervello, a differenza di cuore e
reni, non si limita a funzionare, bensì cerca adattamenti ed integrazioni che
gli consentono di sopravvivere.
Il cervello, in altre parole, è più
plastico di quanto possiamo immaginare.
Certo, però, esso svolge meglio i suoi
compiti se …..gli vogliamo bene!!
Per tenere in forma i muscoli facciamo
ginnastica, per tenere in forma il cervello dobbiamo fare ginnastica, quella
mentale.
La lettura, ad esempio, mantiene
efficienti le attività neuronali.
L’interesse per la vita e le sue tante
opportunità di conoscenza ed esperienza mantengono attivo e giovane il
cervello.
Persino malattie neurodegenerative come
l’Alzhaimer, in una mente attiva, possono essere contenute, in quanto il
cervello inventa strategie per far fronte alla realtà e sopravvivere.
Il cervello è in grado di migliorare
sempre le sue capacità cognitive per raggiungere lo stato di pienezza – magari
– a cento e più anni, fortuna e genetica permettendo.
Come dice il grande neurologo Oliver
Sacks, la vecchiaia non esiste.
Un trentenne può sentire e parlare da
vecchio così come un novantenne può sentire e parlare come un giovane con, in
più, la saggezza frutto della maturazione delle esperienze di decenni.
Certo, non basta un cervello giovane se
natura e fortuna non ci sono particolarmente amici; tuttavia, nulla è più
azzeccato del “aiutati che il ciel t’aiuta”!!
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