VIOLENZA, CENSURA E BAMBINI

 

 

E’ giusta la censura ai minori sui film che contengono scene di violenza?

Vedere rappresentate scene di violenza può provocare turbe ed atteggiamenti violenti nei bambini?

Una storia che contiene scene di violenza, non può essere censurabile solo per questo.

Il bambino non vive in una favola cioè la realtà di tutti i giorni è scandita da episodi di violenza verbale e/o psicologica ed a volte anche fisica, vissuti dal bambino direttamente o indirettamente, quindi non lo si protegge impedendogli di vedere un film, per quanto violento possa essere. Anzi, un film violento ma con un lieto fine, appare in sé rassicurante e costruttivo.

La presenza di un adulto, pronto a rispondere ad eventuali domande del bambino completa il quadro formativo senza ricorrere alla censura. Non deve, però, essere una presenza ansiosa, di un genitore che interviene senza che ciò sia richiesto dal bambino ma una presenza discreta e pronta a rispondere alle eventuali domande.

Si corre così il rischio d’errate interpretazioni o d’emulazioni da parte del bambino?

Dipende dal bambino e dalle sue capacità di analisi ma comportamenti violenti, visti in un film e poi copiati, sono frutto di qualche difetto mentale preesistente al film e che prima o poi si scatenerebbe anche in assenza del film.

Ad esempio, se un bambino, che gioca molto con la Play Station, viene colpito da epilessia, non è la Play Station che produce l’epilessia – visto che a tanti altri bambini non succede – ma è l’epilessia la causa della crisi che si sarebbe scatenata in presenza di un qualsiasi altro stimolo forte. Non serve quindi essere prevenuti, in questo caso, sulla Play Station!

L’ambiente, certo, influenza lo sviluppo mentale del bambino ma per quegli aspetti del cervello influenzabili dall’ambiente (mobilità, intelligenza, ecc.) non su qualunque attività cerebrale; se ci sono dei difetti organici o predisposizioni genetiche, non c’è ambiente e ……film che tengano!!!

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