LA LEONESSA D'ITALIA 

 

Nel periodo risorgimentale fu teatro di una fiera resistenza agli austriaci (23 marzo – 1° aprile 1849) che le valse il nome di “Leonessa d’Italia”.

Di quell’antica fierezza è rimasta traccia negli attuali abitanti di questa cittadina lombarda come se tale virtù fosse iscritta nei geni; basta guardarli: spalle dritte e testa alta tradiscono la loro anima fiera.

 

E’ Brescia la nostra Leonessa!

 

Città della Lombardia situata ai piedi delle Prealpi, ha una storia travagliata fatta di resistenze e di conquiste perché i bresciani …..hanno sempre venduto a caro prezzo la loro pelle.

 

Fu fondata dai Galli, poi conquistata dai Romani nel 225 a.c. che la chiamarono Brixia; della conquista romana si possono ancora oggi ammirare imponenti resti dell’antico Foro.

Nel corso dei secoli passò sotto il dominio dei longobardi, fu libero Comune (sec. XII-XIII), cadde sotto la signoria di Ezzelino da Romano, dei Della Scala, dei Visconti, di Venezia e dell’Austria.

 

Le vie della città vi porteranno lungo un percorso che abbraccia i secoli e dei quali custodisce, di ciascuno, le tracce.

Le vie medievali, strette e ciottolate, incrociano le ampie piazze e vie rinascimentali; i resti dell’antica presenza imperiale di Roma (225 a.c.) si affiancano alla presenza austera dell’antico monastero Benedettino di Santa Giulia fondato nel 753 d.c. dal re longobardo Desiderio; le decorazioni architettoniche rinascimentali (si veda la bellissima Piazza della Loggia con il suo Palazzo e, di fronte, il Campanile con l’orologio riccamente decorato) sembra che vadano a braccetto con i luoghi sacri della religione (il Duomo vecchio – sec. XI-XII ed il Duomo Nuovo – sec. XVII) in una reciproca tolleranza; la Piazza della Vittoria con le sue costruzioni tipicamente ducesche (del Ventennio fascista) sembra abbiano messo il seme a quella tragica mattina del 28 maggio 1974 quando una bomba esplose sotto i portici della vicina piazza della Loggia mentre era in corso una manifestazione indetta dai Sindacati.

L’ordigno era stato posto in un cestino portarifiuti e fatto esplodere con un congegno elettronico a distanza: 8 morti e più di 90 feriti. L’attentato fu rivendicato dall’estrema destra, ci furono processi ma essi videro solo assoluzioni e proscioglimenti per insufficienza di prove. Pagina nera, in tutti i sensi!

 

Brescia è situata nella Pianura Padana, terra fertile alla propaganda leghista ma Brescia è diversa e lo vedi anche negli occhi degli immigrati: sereni cioè non sfuggevoli né timorosi. Brescia è una città che accoglie, non è diffidente e non è razzista; io credo che la storia gli abbia fornito molti anticorpi ed insegnato che con fierezza si può affrontare qualsiasi problema.

 

Fino al 20 marzo 2005 Brescia ospita le mostre “Monet, la Senna, le ninfee” e “Tiziano e la pittura del Cinquecento a Venezia” con opere di valore esposte al Museo di Santa Giulia.

 

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