Maggio 2005
Può
l’autostima migliorare le prestazioni scolastiche o professionali?
In
teoria, se una persona crede in sé stessa, rende meglio e di più di una persona
che ha una valutazione negativa di sé. In pratica, l’autostima può creare
ambizioni ed apparenze superiori alle effettive capacità.
L’autostima
non riduce la violenza né l’uso di droghe, anzi può aumentarli, qualora non
supportata da sufficiente intelligenza, per effetto di un sentimento di
superiorità.
Quando
l’autostima degenera in presunzione diventa – infatti – un difetto.
Potenziare
l’autostima delle persone è diventata una parola d’ordine negli Stati Uniti. Ma
le ricerche dimostrano che non è sempre d’aiuto nel migliorare il rendimento
scolastico o lavorativo o prevenire comportamenti indesiderati.
L’autostima
è – tuttavia – una qualità utile: migliora la perseveranza nei confronti di un
fallimento ed aiuta ad essere più felici.
Chi
crede in sé stesso, infatti, non si lascia affliggere ed ha un approccio
positivo agli insuccessi, perché …c’è sempre un successo alle porte, se lo
vogliamo. Questa solarità è, anche, alla base della tendenza ad una maggiore
intraprendenza e felicità.
Da
una recente ricerca sulle correlazioni tra autostima e felicità, emerge che il
senso di soddisfazione generale verso la propria vita tende ad andare di pari
passo con il livello d’autostima della persona. Nella stessa ricerca è,
inoltre, evidenziato come nella maggior parte dei paesi il sentimento di
soddisfazione generale è correlato con l’autostima, indipendentemente dalla
soddisfazione economica. (Fonte: E. Diener e M. Diener in “Journal of
Personalità and Social-Psychology”)
Una
conferma che la ricchezza non dà la felicità?!?
Io
credo che l’autostima si possa migliorare, ripetendosi – ad esempio – parole d’incoraggiamento
come “posso essere fiero di me stesso” o “ce la posso fare”, per ridurre
timidezza o melanconia caratteriale.
La
strada, tuttavia, per migliorare il proprio rendimento scolastico o lavorativo,
passa – invece- dalla volontà e dall’applicazione, dagli stimoli esterni e da
quelli interni.
Concordo,
invece, sulla tesi che le persone con un’alta opinione di sé sono molto più
felici delle altre e molto meno inclini alla depressione.
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