UN'IDEA ANTISTRAGI ALL'AMERICANA

 

 

Possono le pressioni economiche, il rischio di dover pagare risarcimenti miliardari ai superstiti delle vittime ed ai sopravvissuti di stragi, agire da deterrente? Ridurre la rete di complicità che ha permesso alle stragi italiane di rimanere senza mandanti puniti?

Negli U.S.A. le cause civili costringono le imprese a risarcire miliardi alle vittime; la causa intentata a seguito dell’attentato terroristico al World Trade Center di New York nel quale, a causa di una bomba piazzata da un terrorista islamico, morirono parecchie persone, decretò la responsabilità dell’Autorità portuale per non aver protetto i cittadini con adeguate misure di sicurezza. E’ come se in Italia si costringesse la B.N.L. a risarcire i superstiti delle vittime di una delle stragi italiane!!

Negli U.S.A., però, gli avvocati percepiscono un compenso a raggiungimento del buon fine della causa, in proporzione all’entità del risarcimento stesso e nella misura stabilita dalle parti. Questo fatto induce gli avvocati ad ottenere il massimo del risarcimento per avere un compenso maggiore. La legislazione italiana ed europea non permette questo in quanto è legata a tariffe stabilite ed indipendenti dal buon fine della causa.

Certo, noi europei siamo più sensibili al valore della giustizia e poco disposti a scambiarla con un compenso economico, ma possiamo ottenere giustizia e risarcimento!!!

Inoltre, il rischio di dover andare incontro a cause civili e di dover pagare miliardi – non un centinaio di milioni d’aiuti dello Stato alle famiglie colpite dalle stragi – potrebbe indurre imprese e strutture pubbliche ad essere più responsabili e meno complici di deviazioni politiche.

Affermerete che chi ha finanziato le stragi – servizi segreti, CIA, confindustria, imprenditori, tutti ossessionati dalla paura del comunismo – disponevano di miliardi sufficienti a pagare tutti i … rischi – ma non è questo il punto perché depistaggi ed insabbiamenti sono potuti succedere grazie alla rete di complicità e/o indifferenza.

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