A COME AMIGDALA.

LE RELAZIONE TRA STRESS, ANSIA E DEPRESSIONE

 

Gennaio 2004

L’amigdala è la struttura cerebrale responsabile della percezione delle minacce e della reazione ad esse. L’amigdala è il principale mediatore della risposta allo stress.

L’amigdala riceve anche informazioni sensoriali che scavalcano la corteccia e quindi può essere attivata anche da una minaccia subliminale preconscia, senza essere preceduta da alcun pensiero cosciente.

Insomma, che noi lo vogliamo o no, l’amigdala è il cuore della nostra ansia perché percepisce minacce vere o inesistenti.

L’amigdala deve essere stata un gioiello per la nostra specie e per la sua evoluzione, sempre pronta ad attivarsi per farci scappare o combattere un pericolo. L’amigdala ha salvato i nostri antenati tenendoli in guardia dai loro nemici e permettendone così la sopravvivenza.

Oggi, però, la giungla è la nostra città, non andiamo in giro con arco e frecce ed i leoni li troviamo allo zoo ma l’amigdala è rimasta tale e quale quella di sempre, percependo così minacce più grandi di quelle che sono.

In attesa che l’amigdala si …..adegui ai tempi e diventi meno suscettibile, i farmaci vengono in nostro aiuto. Quando esagera la si tiene tranquilla con benzodiazepine o betabloccanti, con serotoninergici o triciclici. Se non abbiamo problemi di sovrappeso, meglio – però – provare con il cioccolato, sostanza dalla nota azione ansiolitica ed antidepressiva.

Prima di tutto, però, proviamo con la volontà!!!

L’ansia si trasforma in depressione se lo stress è cronico ed i livelli di dopamina, glucocorticoidi e adrenalina (che sono neurotrasmettitori) cambiano di conseguenza.

Se un ratto sa come premere una leva per evitare uno shock, può trarre piacere dal suo dominio della situazione (stress positivo); ma, se la leva non funziona più, si scatena l’ansia e l’animale tenta disperatamente altri modi per evitare lo shock. Quando si accorge di non riuscire a far fronte al problema, lo stato d’ipervigilanza è sostituito da passività e depressione.

Questo il meccanismo che trasforma l’ansia in depressione.

E’ la via d’uscita, dunque, la chiave di lettura; è la percezione della mancanza di una via d’uscita che ci fa vivere male.

Siamo sicuri di non averla dietro l’angolo la via d’uscita? Siamo sicuri d’aver guardato dappertutto?

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