AMBRA

 

 

 

L’occasione per approfondire la conoscenza di una bellissima gemma, qual è l’ambra, l’ho avuta con la visita alla mostra omonima allestita a Ferrara al Museo di Storia Naturale.

 

L’ambra è resina fossile di piante risalenti a milioni d’anni fa.

La resina degli alberi, infatti, indurendosi diventa copale, ma, per la trasformazione in ambra, occorrono alcuni milioni d’anni.

Fino alla metà dell’Ottocento, veniva raccolta solo in mare, quando le onde ridavano alla spiaggia la resina fossile precedentemente strappata dagli alberi (pietra di mare).

Oggi viene - principalmente - raccolta in miniere (ambra di cava) dalle sabbie e argille.

 

E’ diffusa, soprattutto, nell’area del Baltico, nella Repubblica Dominicana e nella regione del Chiapas in Messico. L’ambra è, invece, rara in Sud America, Africa ed Oceania.

In Italia è molto pregiata quella siciliana (simetite) presente nella valle del fiume Simeto, nella Sicilia orientale.

 

Il peso del più grande pezzo d’ambra è di circa 68 kg., ritrovato a Sarawak in Malesia; l’ambra più antica in Italia risale al Permiano, era Paleozoica, circa ottanta milioni d’anni fa.

In assoluto, le prime tracce conosciute d’ambra risalgono al periodo Carbonifero, circa 320 milioni d’anni fa, con ritrovamenti in Inghilterra, Montana (U.S.A.), Francia e Germania.

 

Nell’ambra sono spesso presenti inclusioni d’insetti o altri composti, presenti sulla resina al momento dell’indurimento fossile.

 

All’ambra, in passato, venivano attribuiti poteri curativi che oggi vengono ampiamente ridimensionati, tuttavia la bellezza e la luminosità di questa gemma hanno sempre ispirato fantasie e desideri lussuosi.

 

Famosa è la Camera d’ambra di Federico I, re di Prussia (1701). Egli – infatti – fece decorare una grande stanza con pannelli di preziosissima ambra, squisitamente intagliati e costruiti incollando tasselli d’ambra su assi di quercia.

Questa stanza ebbe alterne vicende, condite di mistero: nel 1716 Federico I donò i pannelli d’ambra allo Zar Pietro il Grande in cambio di soldati, dal Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo, la Sala d’Ambra venne – poi – trasportata nel 1755 a Zarskoje Selo, circa 30 km a sud di San Pietroburgo; durante l’invasione tedesca del 1941, sembra che i nazisti portarono via i preziosi pannelli d’ambra, anche se il ritrovamento – nel 1997 – di due tasselli in terra russa, fecero pensare che fossero stati nascosti da Stalin. Nel 1999 la famosa Camera fu ricostruita quasi completamente nell’odierna Pushkin.

 

L’ambra ha alcune caratteristiche che la distinguono dai falsi, indico le principali per aiutarvi a riconoscere l’ambra dalle imitazioni.

L’ambra, quando viene sfregata vigorosamente con un panno morbido, si carica elettricamente e può emettere un leggero profumo di resina; il copale (quella resina indurita ma non fossile), invece, diventa appiccicoso e non si carica.

L’ambra galleggia in acqua satura di sale, molte altre resine, invece, affondano.

 

 

 

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