LE ALLUCINAZIONI:

UN ECCESSO DELL'IMMAGINAZIONE

 

Stimoli tratti dall’articolo di Erich Kasten, neuropsicologo, pubblicato su "Le Scienze" ottobre 2001

Le allucinazioni si manifestano, con varia intensità, non solo durante crisi psicotiche, ma anche durante emicranie, crisi d’epilessia o in conseguenza di lesioni cerebrali, del morbo d’Alzheimer o d’altre malattie neurodegenerative, dell’abuso d’alcuni farmaci e, perfino, in situazioni di protratto isolamento o deprivazione sensoriale.

Impulsi nervosi sono prodotti continuamente nell’insieme del cervello in quanto i neuroni si attivano anche spontaneamente, specie se non sono stati stimolati da diverso tempo; ma la propagazione degli impulsi spontanei è normalmente inibita dai neuroni vicini, che elaborano l’informazione reale. Inoltre, la corteccia d’associazione frontale, perennemente stimolata, controlla ciò che deve arrivare a livello cosciente e ciò che deve essere censurato.

L’allucinazione sembra avvenire quando sono presenti lesioni alla corteccia frontale o quando è alterato il metabolismo e/o l’equilibrio di più neuromediatori.

L’isolamento in un ambiente omogeneo e poco stimolante sembra provocare sistematicamente visioni irreali. Uno speleologo italiano che trascorse sette mesi - da solo - in una grotta, dopo le prime due settimane credette di veder volare un uccello e, in seguito, cominciò ad udire appelli d’aiuto in lontananza. Ad un certo punto, credette - anche - di vedere macchie colorate sul soffitto della grotta e, alla fine del secondo mese, gli apparvero personaggi che - inizialmente - sussurravano ma finirono per conversare con lui a voce alta. Al termine di questi incontri, lo speleologo salutava i suoi ospiti per quanto alcuni di essi fossero privi di testa.

Molte persone che hanno perduto la vista sperimentano questo genere d’allucinazioni dovute alla privazione di sensazioni visive.

E’ come se il cervello sopperisse con le allucinazioni alla mancanza di stimoli visivi.

E’ – allora - fatto di luci il mondo dei ciechi!?! Quel mondo dei ciechi che noi vedenti immaginiamo nero è fatto, allora, d’allucinazioni costruite dal cervello in assenza di stimoli visivi reali?!?

Come dice Erich Kasten, neuropsicologo presso l’Istituto di psicologia medica dell’Università di Magdeburgo, questi fenomeni derivano da una perturbazione degli equilibri tra le differenti aree cerebrali, ma se sono stati conservati nel corso dell’evoluzione della nostra specie viene da chiedersi quale vantaggio ci possano conferire.

Io credo che il vantaggio principale è nella capacità compensatoria del cervello. L’assenza di stimoli visivi o lesioni alla corteccia visiva anziché portare alla morte neuronale, autoattiva una sorta d’eccitazione che mantiene vivi i neuroni coinvolti, almeno come attività minima residuale.

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