IL PAESE DOVE NON VOLANO GLI AQUILONI

 

Si parla dell’Afghanistan. Tranquilli, non sono così pazza d’aver fatto un viaggio nel paese dei taliban, però mi sono informata.

Non si può giocare, non si può ridere, non si può ascoltare musica, non si può bere caffè. A confronto l’Iran (dove invece sono stata) è la più liberale delle democrazie, il chè è tutto dire.

Se una persona è scoperta in macchina ad ascoltare musica, è arrestata e la musicassetta distrutta! Sigh! Un paese dove è meglio non parlare in pubblico perché il "grande fratello" …. e le spie …. sono in ascolto e potrebbero malinterpretare.

E’ il paese governato (si fa per dire) dagli studenti di teologia (taliban) e dalla polizia religiosa.

Nel paese è vietato bere caffè ma estesissime sono le piantagioni d’oppiacei.

Dalle tasse sul traffico di droga e dal contrabbando, i taliban incassano almeno il 60% del bilancio delle spese di guerra che è stimato ….leggete bene …. a 100 milioni di dollari (200 miliardi di lire). I taliban si giustificano dicendo che è tutta roba che và in occidente e che quindi non è assunta dai musulmani, in realtà fonti attendibili affermano che almeno il 60% rimane nel centro-Asia; soprattutto il Pakistan ha visto aumentare vertiginosamente il numero degli eroinomani.

Nel paese aumentano, però, le spaccature; la gente è stremata e non ha più voglia di combattere per una guerra che non è nemmeno più …. Santa; i taliban, invece, vogliono far credere che la guerra serva ad ottenere la pace (l’avidità – di potere, di soldi - si nasconde spesso dietro falsi ideali!!).

Ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani, teniamoci stretta la nostra democrazia e la nostra libertà, cerchiamo di non perdere quello che abbiamo!!!! Ogni tanto, pensiamo all’Afghanistan!

 

SCRIVI A:

malaguti.cinzia@iol.it