ACQUA SPRECATA

 

 

 

Settembre 2005

 

Il Comitato sull’uso delle risorse idriche del Ministero dell’Ambiente ha stilato una graduatoria sul grado d’efficienza degli acquedotti italiani.

 

Volete sapere qual è il risultato?

Gli Acquedotti italiani, in media, sprecano il 42% delle risorse d’acqua che immettono nell’impianto.

Perché? Qual è la causa?

La causa è – spesso - duplice: arretratezza degli impianti e scarsa manutenzione e/o incuria degli stessi.

Lo spreco suindicato, quindi, non si riferisce all’utilizzo, ma alla scarsa efficienza degli acquedotti, misurata nella differenza tra il volume immesso e quello alla fine fatturato.

 

La maglia nera spetta all’Acquedotto Marsicano (Abruzzo) che spreca il 73% delle risorse immesse, mentre la maglia rosa (!!!!) và all’Acquedotto Torinese che perde per strada il 22% dell’acqua.

Una maglia rosa – questa - che è tutt’altro che trionfale; buttare via 22 litri d’acqua su 100 significa farsi beffa delle persone che nel mondo muoiono per mancanza d’acqua.

Figuriamoci chi di litri ne butta 73 su 100!!!

 

Di chi sono le responsabilità?

La gestione degli Acquedotti è, generalmente, affidata a Società che dovrebbero essere controllate dal Ministero e dagli Enti locali.

Le cosiddette privatizzazioni dovevano creare efficienze ma l’assenza di competitor (di concorrenti) e la carenza di controlli ha prodotto l’attuale situazione.

 

I mass media spesso additano gli sprechi degli utenti, probabilmente per nascondere problemi ben più grandi e conflitti di potere.

Ad esempio, il fatto che le utenze agricole usino sistemi irrigui poco efficaci e moderni e, pertanto, dissipano risorse idriche, interessa, ma soltanto in second’ordine.

Prima occorre ridurre gli sprechi alla fonte visto che essi rappresentano quasi la metà dell’acqua a disposizione della comunità ed, in alcuni casi, più della metà.

Certo, l’azione può e deve essere combinata, ma non vorrei che, per togliere lo spillo ci si dimenticasse della trave!

 

Cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo?

Possiamo esprimere la nostra indignazione a politici ed amministratori locali affinché anch’essi facciano altrettanto nelle sedi opportune.

 

 

Cosa ne pensi?

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malaguti.cinzia@iol.it

 

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