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Tommaso Zanzi

Addestramento alla Parola del Lori Garrulo (Domicella garrula - Linneo 1758)                                                                                             

Classificazione

Ordine Psittaciformi - famiglia Psittacidi

Classificazione

Lunghezza 30 cm. Colore rosso scuro. Ali e fianchi verde marrone, Piega delle ali e copritrici inferiori delle ali: gialle. Le penne primarie hanno una banda rosata.Le copritrici caudali superiori sono verde marrone, con piume azzurre, occhi da marron-giallo a rosso-arancione, becco arancione zampe grigio scuro.

Habitat

Attorno agli alberi di cocco e di palme in fiorea coppie o in piccoli gruppi, uccello molto comune nei suoi areali.

Distribuzione

Molucche (Indonesia) 3 sottospecie.

Allevamento

E' un pappagallo molto noto in avicoltura.Relativamente poco costoso, amichevole si riproduce in condizioni ottimali con relativa facilità. La femmina depone 2 uovaq. Tempo di incubazione 26 giorni. La femmina cova durante il giorno e di notte viene aiutata dal maschio. Dopo due mesi e mezzo i giovani lasciano i nidi. Il maschio pò diventare ostile nei confronti dei piccoli quando questi hanno raggiunto l'indipendenza.

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Lori garrulo

Esperienza di addestramento alla parola con Lori garrulo

Era alla fine di Settembre, quando mi fu regalato da un amico un giovane esemplare di lori garrullo appartenente alla specie tipica e più comune.Il pappagallo nato in voliera e da poco svezzato, portava chiari i segni distintivi la sua giovane età: il becco nerastro, i colori ancora sfumati, una taglia leggermente più piccola del normale.

L'alloggiai subito in un capace gabbione, in quanto era mia intenzione tentare di addomesticarlo.

L'inizio a dispetto dei miei buoni propositi fu tutt'altro che incoraggiante; in fatti "Cichina" così decisi di chiamarlo, non sembrava gradire la vicinanza di esseri umani, ne tanto meno di Toby il mio cane, rimanendo prima ferma e silenziosa e poi terrorizzzata iniziava a sbattere contro la gabbia ogni volta che mi avvicinavo. E se mi allontanavo emetteva il suo fischio micidiale a dir poco assordante, con beata rassegnazione del vicinato, con il quale ho comunque sempre teneuto, per fortuna, rapporti sifficientemente cordiali.

La tecnica che seguì fu in breve questa: quando le portavo la razione quotidiana di cibo: semi di girasole, verdura fresca, mele ed una pappa composta damiele, latte, biscotti e qualche goccia di polivitaminico,  mi avvicinavo lentamente alla gabbia, cercando di imitare il più fedelmente possibile il suo fischio (di certo mi mancava la potenza) che alternavo a parole pronunciate a bassa voce e in continuazione.

Nel giro di tre/quattro settimane si abituò alla mia presenza e alla mia voce.

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Lori garrulo a dorso giallo (Domicella garrula flavopalliata)

 

Il passo successivo fu quello di aprire lo sportellino del gabbione a aiutato da un ramoscello lungo una ventina di centimetri, iniziai a solleticarla sotto le ali. Le prime volte, le reazioni come si può ben immaginare, furono piuttosto brusche, anche se fin dal pimo momento una sensazione mi diceva che quella era la strada giusta per ottenere quello che desideravo, Non mi diedi perciò mai per vinto. ed imperterrito continuaui a giocare con lei. Infine incoraggiato dall'atteggiamento più calmo che aveva assunto "Cichina" nei miei confronti, mi decisi e la toccai con un dito...

non accadde nulla, anzi accadde che Cichina non mostro nessuna paura verso di me, il più era fatto pensai, ed infatti da allora qualcosa mutò nel suo atteggiamento nei miei confronti.

Ogni volta che, successivamente, introdusi la mano nella gabbia, era Cichina che cercava il contatto, sporgendo la zampa e cercando di afferrarmi le dita, insomma iniziò una duratura amicizia.

Più avanti decisi di prendere dolcemente tra le mani Cichina e la portai fuori dalla gabbia tenendola vicino a me, non mostrò nessuna paura, era effettimante un pappagallo dotato, aveva appreso parecchie cose in poco tempo e non sembrava fermarsi più. Fu durante quel periodo che in cui uomo e animali cominciavano a conoscersi ed a instaurare un rapporto che iniziò a "parlare". Fu schoccante la prima volta; una vocina sommessa ma chiara, un "ciao" a fior di becco, che mi lasciò di stucco. Non era certo una novità il sentire parlare un pappagallo, no di certo, eppure fu come se lo fosse, come se quel flebile "ciao" fosse una poesia intera. Tanta fatica, tanto tempo ma alla fine i risultati erano davvero soddisfacenti.

Dopo qualche mese, lasciai lo portello della gabbia aperto e mettendo una tavola a guisa di trampolino, lascio che Cichina entra ed esca dalla sua gabbia incoraggiandola a stare insieme alla mia famiglia con la quale va d'amore e d'accordo compre Toby che a capito e che "sopporta" il volatile senza mai protestare.

Cichina prova ad imitare tutti, le roselle del mio allevamento, i passeri in giardino, i miei figli le loro grida i loro richiami.

Vi è infine da sottlineare un puntom a mio avviso basilare e cioè che Cichina, contrariamente a quello che queste righe possano aver fatto pensare, non ha mai perso la sua pesonalità rimanendo sostanzialmente un pappagallo, con le esigenze, i cambiamenti di umore,gli istinti propri della sua natura, ed è ciò di cui bisogna tenere conto nell'intraprendere l'addomesticamento di un qualsivoglia animale.

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