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A Varadero noi alloggiavamo qui.
L'albergo comprendeva oltre ad un fabbricato nuovo anche
questa vecchia villa poi trasformata.
Dai terrazzi delle stanze sul mare la vista era ottima. |
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Vista di fronte all'albergo.
Il mare ha un bel colore ma l'acqua non è limpidissima a
riva per via dell'ondina stagionale (eravamo in
novembre).
Come si vede c'erano degli animatori anche in acqua. |
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Per fortuna c'era sempre un pò di vento a mitigare
la sensazione di caldo. |
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Una "ex signorina" che conosco benino. |
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La vista dalla terrazza della nostra stanza non era
niente male.
Varadero è una lingua di sabbia larga poche centinaia di
metri e che si estende verso nord per una ventina di km
dalla costa nord dell'isola a circa 130 km a est della
capitale. |
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Un veliero che organizzava gite giornaliere verso una
vicina isoletta più a nord dove si dice si vedessero
anche i delfini. |
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Al contrario di altri posti come Caio Largo dove
andremo poi, Varadero ha una spiaggia un pò monotona ma
cerca di rifarsi con animazioni, giochi e ogni tanto
qualche spettacolo di ballo locale con ballerine niente
male. |
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Per fare il bagno può essere comodo usare una tavola
da winsurf.
Allontanandosi dalla riva l'acqua diventa più limpida,
ma non c'è da aspettarsi una gran vita marina con un
fondo così sabbioso. |
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I temporali sono improvvisi; può essere anche
divertente in acqua (fulmini permettendo). |
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Una simpatica coppietta con una bicicletta quasi
storica realizza, con una foglia di palma (credo),
cappelli decorati con uccellini o altro in pochissimi
minuti.
Bastano pochissimi dollari per comprarne uno ma poi è un
pò ingombrante da portare a casa e, quando si arriva,
pesa un quarto perchè si è completamente seccato e il
bel verde non c'è più. |
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Ci sono in giro delle villette di legno che una volta
dovevano essere uno spettacolo.
Ora in questa credo venga in vacanza la famiglia Adams
considerato come è ridotta. |
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Anche le macchine una volta dovevano essere uno
spettacolo e forse andavano anche. |
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Questo se non l'avete capito sono io.
Non male vero lo sfondo, anche se potrebbe sembrare un
pò minaccioso?
E' l'ultimo giorno di mare a Varadero, ma la vacanza
continua. |
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Per dovere di cronaca, sebbene a me piace il bel
mare, specie quando da noi compaiono le prime nebbie, non
posso nascondervi le foto scattate a L'Avana. In questo
ben fornito negozio potete comprare con moneta locale
quasi ogni ben di Dio.
Ricordatevi però che per acquistare serve la tessera.
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La cosa che non manca sono sicuramente i sigari.
Purtroppo io non fumo. |
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Vista l'allegria di questi bambini probabilmente non
gli hanno ancora insegnato che da grande con la loro
buona istruzione (ma anche senza) potranno fare i poveri.
Sebbene un detto reciti: "meglio ricchi e sani che
poveri e malati" non è detto comunque che la
felicità non possa essere nella loro vita semplice. |
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Se avete dello spazio in valigia fate un salto al
mercatino per comprare qualche ricordo locale. |
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Questo è uno dei migliori alberghi della capitale,
l'hotel National. |
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Il Che' è in piazza della Rivoluzione anzi, ....
direi ovunque. |
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Evitate di salire sui loro Autobus chiamati
"cammello" (si capisce perchè?) a meno che non
vogliate provare esperienze e odori indimenticabili. |
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Questo è il Campidoglio; non l'hanno inventato qui,
lo sapete vero? |
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Sempre lui da dentro.
A me piacciono molto le foto senza flash..... specie
quando in vacanza al mare non me lo porto dietro. |
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Effetto "cellophane" su effetto "come
era 30 anni fa". |
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Effetto "come era 30 anni fa" = effetto
"come sarà fra 30 anni se non si daranno una
mossa" |
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Sono molto orgoglioso della mia nuova macchina.
Ho scelto una macchina americana cioè ante 59, potevo
preferire, anche se non l'ho fatto, una macchina post 59,
cioè russa, anche se direi, di derivazione FIAT.
Loro non hanno mai pensato di fare
macchine,.............nè altro; anzi, forse non hanno
mai potuto pensare ( ...troppo cattiva questa!). |
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Gara fra ragazzo in carozzella contro macchina russa
e macchina americana.
Vince naturalmente ragazzo in carozzella.
Mi sono dimenticato di dirvi che con 2 macchine russe
scassate e saldate insieme si può fare una limousine.
Finito il giro di un giorno in capitale e dopo essermi
scusato con i simpatici cubani per averli presi un pò in
giro, si ritorna a Varadero a preparare le valige per la
mitica e sospirata Cayo Largo. Vedremo se riuscirà a non
deludere le aspettative. |
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La luna stà per tramontare sul mare a Varadero.
Quella che si vede è la parte nuova dell'albergo.
Domani mattina si prenderà l'aereo per Cayo Largo. |
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Chi soffre l'aereo o di claustrofobia non si trova
certo a proprio agio su questi piccoli veivoli.
Ci poteva andare anche peggio se ci mandavano sui loro
biplani aerotaxi. |
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In tutto il tragitto marino verso Cayo Largo l'acqua
è fonda mediamente non più di 2 metri.
Mentre atterriamo possiamo vedere quello che quasi
sicuramente è il punto più bello di Cayo e cioè Playa
Serena; serena perchè è normalmente completamente
sottovento e quindi con mare piatto. |
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Ecco qual'era l'itinerario del nostro viaggio.
Lo scalo aereo intermedio prima di Varadero serve solo
per farsi fregare dalla valigia tutti i costumi e gli
abiti più carini portati dalla mia dolce metà. |
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Ecco come si presenta la penisola di Varadero.
Nella pianta sotto potete vedere l'isoletta di Cayo Largo
lunga una ventina di km.
La zona interessante è quella a sud fra i villaggi
turistici e Playa Serena.
In realtà le altre zone non sono normalmente presentate
ai turisti.
Dal nostro villaggio, l'ultimo verso ovest e credo il
più recente, a Playa Serena ci sono almeno 5 km seguendo
la costa. |
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La spiaggia di fronte al nostro villaggio aveva una
sabbia molto particolare: era composta da minuscole sfere
come quella di molte clessidre. Peccato che un recente
grosso tifone (mi sembra George) avesse eroso parecchio
la riva.
Ho tolto in molte foto la mia presenza o quella della
Paola per renderle un pò meno personali e renderle
rappresentative soprattutto del paesaggio.
Qui ho dimenticato un paio di piedi e un'ombra. |
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Camminando verso est abbiamo visto gli altri villaggi
uno dietro l'altro (in tutto mi sembra 5). Gli ultimi
erano un pò più trascurati e, considerato che la
spiaggia di fronte era quasi scomparsa, non erano certo
interessanti neppure come posizione.
Cosa carina che con l'aloggio in un villaggio potevi
andare a mangiare e bere gratis senza limiti anche negli
altri. |
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In questa zona ormai la sabbia era completamente
scomparsa.
In questa stagione il vento viene dal mare e quindi c'è
sempre onda; non vi aspettate quindi bagni come quelli
che potresta fare alle Maldive. |
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Questa è la spiaggia di Playa Serena (le palme sono
state piantate). Per arrivarci c'è un pulmino ogni
mezz'ora e poi bisogna prendere un battello. Si può
arrivare anche via terrafarma ad un paio di km da qui
(Playa Paradiso) tramite un trattore con rimorchio (mezzo
molto usato a Cuba) e poi proseguire a piedi oppure
venire via spiaggia direttamente dal villaggio anche se
è lunga e impegnativa (ma da provare). |
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Playa Serena è l'unico posto dove si può trovare
un'acqua così. La stella è viva, di pesci però se ne
vedono pochi qui.
La sabbia è chiara anche se non arriva al bianco delle
Maldive o di Los Roches in Venezuela. |
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Questa è proprio la punta finale di Playa Serena che
si vedeva anche dall'aereo.
Mentre sulla sinistra è mare aperto, sulla destra è
acqua un pò stagnante.
Anche in questa vicino allo zaino c'ero io. |
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Chi sarà mai??
Lasciarsi andare in un'acqua così è ti fa sentire
veramente bene, specialmente quando fuori il sole picchia
così. |
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Evitate comunque di tuffarvi subito vicino a riva;
meglio fare quattro passi in più prima di immergersi. |
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Ancora apparizioni e sparizioni.
Partiti da Playa Serena stiamo camminando in direzione
del villaggio.
Qui siamo a Playa Paradiso a quasi 2 km da Playa Serena.
Pochissimi turisti e una baietta niente male. |
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Continuiamo a procedere verso il villaggio.
Ne ha mangiata di sabbia George, vero?!
Quello della foto non è George naturalmente. |
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Sempre proseguendo non si incontra quasi più
nessuno.
Arrivare qui comincia ad essere abbastanza impegnativo
specialmente sotto il sole. |
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Cominciamo ad incontrare qualche roccia (vulcanica
direi) che ha favorito il nascere di un paio di baiette
veramente belle.
Questo è il punto più lontano dalla civiltà e anche
per questo il più affascinante. |
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La costa ha girato e comincia ad essere esposta a sud
e quindi si ricominciano a vedere delle belle onde che
qui si infrangono contro le rocce. |
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Rientriamo al villaggio dopo essere ritornati a Playa
Serena per riprendere il battello.
Il Villaggio (Los Pelicanos mi sembra) è composto da
vari fabbricati con i vari servizi e dei piccoli
fabbricati con una ventina di appartamenti ognuno.
Ci sono anche campi da tennis, ma sono da evitare al
tramonto perchè escono quantità industriali di zanzare
quasi invisibili che ti rovinano.
L'ora a cavallo del tramonto va perciò sfruttata per
farsi una doccia e rilassarsi un pò.
La torre detta naturalmente "il Mirador"
consente di ampliare un pò il campo visivo. |
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Naturalmente non mancava la piscina: io non sono un
amante di acqua dolce piena di cloro, quando poi vicino
c'è il mare.
I tedeschi non la pensano così (e il villaggio era pieno
di tedeschi, tutti molto pigri).
A Varadero, almeno nel nostro Hotel, c'erano invece molti
italiani.
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Come già accennato il trattore è uno dei mezzi più
usati per il trasporto umano.
Questo fa il giro dei villaggi a caricare i turisti e li
porta a Playa Paradiso. |
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Siamo tornati nelle nostre (posso ormai dire così
poichè non c'era nessun altro) insenature.
In realtà abbiamo incontrato un granchio ma era solo di
passaggio. |
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Il posto è veramente bello; in realtà la foto non
rende il colore della sabbia che era più chiara.
Nell'insenatura le onde si attenuavano e rimaneva solo un
pò di corrente e di risacca.
Proprio dove rompeva l'ondina, sotto la sabbia, con
maschera e pazienza, si riuscivano a trovare belle
conchiglie. Tutto senza vita purtroppo a differenza di
altri mari. |
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Quando c'è da farsi una foto insieme, qualcosa si
trova sempre, anche la collaborazione di un granchietto
di passaggio. |
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Ritornati nuovamente indietro da Playa Serena, dopo
il battello, in attesa del pulmino, ci siamo fermati
all'allevamento di tartarughe che aveva come guardiano un
vecchio lupo del mare.
Ci ha insegnato che le tartarughe, anche quelle giganti,
si fanno coccolare; attenzione però (anche se più
piccole) a quelle carnivore perchè danno di morso. |
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Anche le più grosse sono state piccine da giovani;
tenerissime da vedere e prendere in mano.
Abbiamo chiesto al guardiano come si poteva andare alla
barriera corallina e ci ha detto che un modo molto
economico era quello di andare al porticciolo e farsi
portare dal comandante Osvaldo, dopo naturalmente avergli
detto che ci mandava lui. |
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Pensavo ad una piroga o altro ed invece Osvaldo aveva
una motonave tipo, se siete stati sulla riviera romagnola
o in particolare a Cesenatico, l' Aquila d'oro o la
Motonave Principessa.
Sulla motonave incontriamo per caso la guida e gente del
nostro albergo a Varadero che facevano una toccata e fuga
di un solo giorno. Come è piccolo il mondo.
Partiamo dal porticciolo e ci dirigiamo, per cominciare,
all'isola delle iguane. |
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L'isoletta è vicina ma la motonave deve procedere
pianissimo perchè deve passare in canali e lagune con
non più di un metro d'acqua.
Le iguane sono degli animaletti simpatici ma un pò
ciechi; non provate perciò a dargli da mangiare con le
mani perchè gli potreste lasciare anche qualche ditino.
Non tutti si sentono proprio a loro agio in vicinanza
delle bestiole; queste sembrano invece attratte da chi
non si sente troppo tranquillo, specie se a piedi scalzi. |
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Dopo le iguane finalmente la barriera, come dire,
l'apice dei desideri per un turista come me che l'ultima
vacanza seria l'aveva passata alle Maldive. Il sogno si
stà per realizzare o sarà una fregatura; già fregatura
il fatto di essere vincolato ad un mezzo per poterci
arrivare. |
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L'acqua è pulita, c'è abbastanza onda ma i pesci
non sono favolosi.
Il tempo a disposizione (circa un'ora) non consente di
allontanarsi troppo.
Avevo una Minolta Sub che alternavo nelle foto fuori
acqua ad una reflex ed una magnifica compatta Olympus da
220 mila che alla fine, in viaggio, è quella che dà le
migliori soddisfazioni, specie se si vuole fare il
turista e non il fotografo.
Ho scattato in tutto, a Cuba, 9 rullini di diapo e 2 o 3
di foto. Non sono mai troppe quando si va in posti belli
e non facilmente raggiungibili. |
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Una barca porta turisti con uno squarcio rovesciata
sul fondo ci faceva capire come, anche per mare, i cubani
fossero delle aquile. Un pesciolino blu porta in giro
la mamma.
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Finalmente abbiamo cominciato ad avventurarci a piedi
fino alle baiette isolate partendo direttamente dal
villaggio e percorrendo, in un tratto dove la costa fa un
pò di promontorio e l'onda rompe direttamente sulla
roccia, un sentierino accompagnati dal timore di
incontrare lucertoloni affamati e dalla certezza di tanti
spini (in realtà da noi li chiamano pizzaculi) nei
piedi. |
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Eccoci alle nostre insenature.
Se uno se ne intende capisce però che la luna non può
mai essere in questa posizione a Cuba, quindi qualcuno ce
la deve aver messa. |
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Una conchiglia prende il sole. |
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Un piede prende aria. |
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Le rocce del promontorio erano talmente appuntite che
camminarci sopra era una vera impresa.
L'onda entra dentro un canyon in miniatura e poi se ne
va..... e anche noi purtroppo dobbiamo lasciare le nostre
baiette che difficilmente rivedremo in futuro.
Domani si partirà per la capitale. |
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Dopo un tormentato viaggio per via dei soliti
inconvenienti organizzativi arriviamo a L'Avana dopo il
tramonto. L'albergo è il mega "Habana Libre"
ex Hilton; hall enorme e 6 (mi sembra) ascensori
iperveloci, ma....tutti guasti. 12 piani a piedi in una
scala interna di sicurezza da Bronks quasi completamente
al buio ed eccoci nella nostra cameretta.
Uno spettacolo, ma ancora più spettacolo, dietro una
mega finestra, un panorama da togliere il fiato. |
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Vista diurna sovrapposta alla vista notturna della
città e della baia. |
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L'Hotel era veramente enorme e faceva a pugni con la
povertà di cui era circondato. |
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Le vecchie macchine americane conservano quel fascino
che L'Habana doveva avere negli anni più floridi. |
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Le costruzioni nella zona vecchia e soprattutto sul
lungomare non si capisce come riescano ancora a
sorreggersi. Da sotto si vede il cielo perchè ormai
quasi tutti i solai hanno ceduto.
Nonostante tutto, a dispetto di quanto potevamo
immaginarci, praticamente tutte queste costruzioni erano
abitate. |
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E una volta questo lungomare doveva essere veramente
stupendo.
Ora hanno un'aspetto stranissimo; sembrano invecchiate
artificialmente come potrebbe essere in un film. |
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Molte avevano anche colori vivacissimi.
Ma è ormai ora di ripartire dopo questa sosta di un
giorno.... e questa volta si torna a casa!
Solito viaggio travagliato, poi un poliziotto alla dogana
mi ha detto qualcosa che poteva essere "con i nostri
raggi X le tue foto potrebbero essere tutte andate in
fumo" ed io ho avuto il terrore fino a che non le ho
viste sviluppate. |
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Ciao Cuba, ci aspettavamo di trovare un mare forse
migliore, ma in fondo rimarrai un ottimo ricordo. |
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Ricostruzione al computer (sarà vero?) di conchiglia
cubana con, come sfondo, il mare di Cesenatico visto dal
nostro terrazzo. |
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E' bello tornare a casa e
ritrovare, anche se per pochi giorni dei colori così;
novembre è già passato e le nebbie speriamo di averle
lasciate alle spalle per quest'anno.
Spero di non avervi annoiato. Vi dò appuntamento ad una
prossima avventura e, perchè no, un buon consiglio su
dove vedere nuovi bei posti me lo potreste dare proprio
voi.
Il mondo è bello, cerchiamo di
trattarlo bene!
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