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"Siamo al termine di
una campagna elettorale per noi esaltante. In questi mesi abbiamo
discusso di politica con centinaia di cittadini, a tutti abbiamo fatto
conoscere i nostri programmi, le nostre facce. Abbiamo fatto rialzare la
testa alla sinistra vicchiese, che ora è in lizza per vincere le
elezioni, cosa mai successa prima. Una sinistra che dovrà essere laica,
antifascista, ambientalista, aperta al nuovo. Siamo stati trasparenti
con i cittadini, sempre, nei programmi e nelle liste. Abbiamo annunciato
la nostra giunta il 21 di maggio, 15 giorni prima del voto!Siamo
cresciuti giorno dopo giorno.
Dall’altra parte, la coalizione PD/PS ha via via perso credibilità
in paese. Il non voler dare i nomi della giunta nei tempi utili che
possano servire ai cittadini per decidere, dimostra la sua crisi di
identità e di credibilità. Lotte intestine e veleni personalistici,
non discussioni sui temi importanti per il paese, hanno contraddistinto
la campagna del PD/PS. Una crisi profonda e irreversibile confermata in
queste ultime ore dalle clamorose dimissioni dalla segreteria del Pd di
Stefania Panichi, membro anche del’assemblea metropolitana del PD.
Mancanza di trasparenza verso i cittadini, di democrazia interna, di
laicità, queste le accuse di Panichi al Pd vicchiese, che si è
rifiutato anche di sostenere la candidatura Domenici alle europee.
La crisi nera del PD rischia- se vincessero loro le elezioni-di
precipitare il paese in una guerra fra bande a tutto danno dei problemi
amministrativi enormi che abbiamo davanti e dobbiamo risolvere.
Invitiamo gli elettori , a votare Sinistre per Vicchio, una
coalizione larga, coesa,che vuole cambiare la politica di questo
paese:è questo l’unico voto utile a sinistra, l’unico voto per un’amministrazione
nuova, vicina ai cittadini, concreta." |
Caro David,
prima di tutto devo precisare che quanto sto per dire, lo dico
solo a livello personale, perché Roberto Izzo non ha
bisogno di esegeti della sua azione politica.
Mi sento spinto a dire qualcosa sul fatto che dipingi le
primarie del PD a Vicchio quasi come un colpo di mano fatto
da un manipolo di persone a cui interessa solo il potere.
La realtà è ben diversa. La realtà è il fatto che il
partito si è aperto per la prima volta a primarie vere, tanto
vere che quando qualcuno di non proveniente dal
"direttivo" si è presentato, ha sconvolto il branco: un
branco che fino ad allora si era costituito fondamentalmente per
cooptazione: eletto sì, dai fondatori del partito, ma senza
dibattito, senza confronto, senza "congresso".
Il PD è nuovo anche per questo: perché si è aperto alla gente
come nessun altro partito ha fatto in Italia. E' nuovo anche a
Vicchio, perché quella sua "vocazione maggioritaria"
non significa che non ci sono alleanze, ma che le alleanze si
fanno sulla base di un progetto che vince in un confronto, magari
di poco, ma vince. E che per questo rifiuta la logica delle
correnti, dei lacci e lacciuoli ad uso interno e a scapito
dell'elettorato e delle decisioni prese per il bene della
cittadinanza. Anche i passati equilibrismi fra udeur e comunisti
ritengo abbiano nuociuto al centrosinistra, e infatti hanno
portato alla caduta di un governo che si dibatteva fra prese di
posizione ideologiche e difesa delle “riserve di caccia” di
qualche ministro.
Quello che contesti tu, quella che chiami “la presa del
partito”, è in realtà la vera novità sulla scena politica
italiana, in cui una idea politica (con le gambe che le danno
persone in carne ed ossa) raccoglie consenso, si presenta agli
elettori del centrosinistra, vince e diventa il progetto di
governo del centrosinistra. Punto.
A mio modo di vedere sta tutta lì la differenza fra progetto
politico in una logica maggioritaria (che vige oggi in Italia e
che cambia il modo d’essere dei partiti) e partito delle
rappresentanze, delle “bandiere”. Ne abbiamo già discusso, ma
ciò che dev’essere secondo noi il PD non è argomento che si
possa esaurire in poche righe di forum. E spero vivamente di poter
articolare il mio pensiero e dare il mio contributo al prossimo
congresso del PD.
Di pasticci prima delle primarie ne ha fatti il PD a Vicchio? Sì.
Non faccio parte dell’assemblea, come non ne hai fatto parte tu
e credo che si possa concordare sul fatto che la situazione è
stata a momenti drammatica. Ma tu stesso devi riconoscere per amor
di verità, che molti si sono impegnati a risolvere quella che
secondo me era una crisi dei “modi”
di far politica all’interno di un’idea nuova di partito.
E chi si è impegnato, lo ha fatto soprattutto nel
rispetto di quegli elettori che ci avevano messo la faccia nel
sostenere questo o quel candidato alle primarie. Alla
fine abbiamo dato voce agli elettori del centrosinistra.
Non contesto la decisione che hai legittimamente preso di tirarti
fuori dal partito (perché il piede in due staffe non si può
tenere), vorrei però criticarne l’opportunità. Sono sicuro
della sincerità delle tue scelte, meno sulla loro ponderazione.
Alle primarie hai sostenuto prima Lazzerini (come me), poi –
uscito di scena Simone – il sindaco uscente, Lorini (mentre io
ho preferito sostenere Izzo). Cosa è cambiato? Il partito ha
preso una “deriva a destra”? Ma per favore! Dare a Izzo o a
Simone (che hai sostenuto) una etichetta di destra è come dire
che Berlusconi è un autentico democratico! Ma non è questa la
ragione che poni, qualcun altro mi pare, ma credo non tu. Dici che
il PD è un flop? Ma da quando hai questa opinione, da quando
Elettra ha perso le primarie? Se le avesse vinte lei, tutta
l’idea del PD per la quale ti sei sinceramente adoperato sarebbe
stata “redenta”?
Il partito è dietro a Izzo? Sì. Qualcuno (o molti, questo si
vedrà) potrebbe non esserlo, ma il vero problema è
l’opportunità di una simile scelta. Il processo
drammatico ma virtuoso che ha portato alla candidatura di Izzo è
la ragione per la quale questo partito si può chiamare
democratico. Le scelte amministrative di Roberto e della
coalizione che lo sostiene sono nel programma. Ma le idee e gli
orientamenti politici più generali, quelli che poi si traducono
in scelte e progetti di più ampio respiro, si fanno ai congressi.
Ed è ai congressi che di solito avvengono i divorzi politici,
sugli argomenti, sulle linee, sulla visione del partito, non sulle
candidature.
E’ questa la critica che mi sento di poterti muovere: secondo me
non è opportuno gettare la spugna del dibattito interno
prima della consultazione elettorale ma dopo le primarie.
Somiglia troppo ad un veto “ad personam” più che
alla critica verso un progetto politico.
Ed è anche la ragione per cui spero che coloro che si sentono
in difficoltà perché Izzo non somiglia abbastanza ad un ex-DS o
perché fra i suoi sostenitori c’è qualcuno verso cui portano
antipatia personale possano ricredersi e decidere di sostenere un
progetto di vero rinnovamento del modo di fare politica e una
candidatura così autorevole.
ripreso da
|
In seguiti al
risultato delle primarie all'interno del PD di Vicchio si sono
acuite le divisioni e si è tentata una “presa del Partito” per
determinare scelte e programmi. A questo scopo l'assemblea territoriale
è stata “militarizzata” da una presenza costante dei sostenitori
dell'attuale candidato sindaco allo scopo di determinare un cambio di
linea politica all'interno del PD. Ma i cittadini di Vicchio non erano
stati chiamati a votare per il candidato sindaco? Che c'entra il cambio
di linea politica? Si sono rese evidenti fazioni, le une contro le
altre, in una divisione che ha mostrato un senso di rivalsa e vendetta
per conflitti di quindici venti anni fa. Alla crisi nazionale di un
partito che non prende posizioni nette o lo fa in modi diversi e
contrastanti, si affianca una crisi locale. Basta leggere il programma
del PD di Vicchio per rendersi conto che nonostante una rincorsa degli
ultimi giorni si è davanti a pochezza, a prese di posizione sempre
sfumate al tentativo di dire tutto e nulla. Un programma alto si è
detto, ma che nasconde l'impossibilità di prendere posizioni chiare su
temi come la laicità o la questione dei servizi ad esempio. Un partito
che si aggrappa al simbolo e all'antiberlusconismo: una mancanza di
coraggio in questo momento di minimo consenso e di ricerca di
un’identità propria nel panorama nazionale. Un partito che non vuole
“spaventare” l'elettore di centro e quindi di fatto si allinea su
posizioni sempre meno di sinistra. Dimenticando che a Vicchio
l'elettorato DS confluito nel PD rappresenta la stragrande maggioranza
dell'elettorato di riferimento. A fronte di tutto questo in molti
abbiamo deciso di non accettare questa logica e allontanarci.
Stefano
Celli, Egidio Bagnato, David Bianchi e Stefano Burberi,
tesserati del PD, sono nella lista di Sinistre per Vicchio
perché pensano che nel PD di Vicchio ci sia una crisi nella crisi.
Siamo in Sinistre per Vicchio senza rinnegare la nostra appartenenza, ma
anzi facendone un valore aggiunto.
comunicato ripreso da
|
Com.Stampa
19/05
Giovedì 21 maggio, alle 21, presso la Saletta
Comunale Muzio Cesari di Vicchio, la lista "Sinistre per
Vicchio" presenterà pubblicamente la Giunta che proporrebbe nel
caso di affermazione elettorale il 6 e 7 giugno prossimi. A coordinare
il dibattito sarà il giornalista Massimo Rossi.
"Anche stavolta- ha dichiarato il candidato a
sindaco di "Sinistre per Vicchio" Bruno Confortini.
siamo i primi a mantenere il patto con i cittadini,
presentando pubblicamente la nostra proposta di giunta a 15 giorni dal
voto. Dopo la partecipatissima presentazione al teatro Giotto di tutti
i candidati della nostra lista, il 21 faremo sapere ai nostri
concittadini quali saranno i membri dell’esecutivo nel caso di una
nostra vittoria"
"Un impegno di trasparenza che è
perfettamente il linea con quanto avevamo promesso e con quanto
abbiamo fin qui praticato: un segno politico forte. Le altre liste,
saranno in grado di fare altrettanto? La proposta di giunta che
presenteremo giovedì prossimo - ha proseguito Confortini - si
caratterizza per competenze ed esperienza, anche se nessuno degli
assessori che proponiamo ha mai rivestito analoghe cariche nell’amministrazione
pubblica. Nell’ottica di una maggiore valorizzazione del ruolo dei
consiglieri comunali, a questo gruppo di assessori intendiamo
affiancare, fin dai primi mesi del mandato, alcuni consiglieri che –con
delega del sindaco- si occupino di tematiche di particolare interesse,
già individuate nel nostro programma. Così facendo-ha concluso
Confortini- crediamo ne beneficerà il Consiglio Comunale, troppo
spesso oppresso dal ruolo dell’esecutivo, e soprattutto ne
beneficeranno i cittadini che vedranno facilitato il loro rapporto con
l’amministrazione. Un’amministrazione più attenta e più vicina
ai loro bisogni."
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Comunicato
Stampa 1205
Amministrative 2009, Confortini: «A Vicchio la
sinistra ha rialzato la testa»
VICCHIO, 12 maggio 2009 - «Un’assemblea
politica così partecipata, seguita, calorosa a Vicchio non la si vedeva
da un pezzo. Qui la sinistra ha rialzato la testa». Lo ha detto il
candidato sindaco di "Sinistre per Vicchio" Bruno Confortini
dopo la presentazione di ieri al Teatro Giotto di Vicchio dei candidati
della lista, serata alla quale hanno partecipato un centinaio di persone
e che è stata coordinata dal giornalista Giulio Gori.
«Abbiamo voluto questa presentazione pubblica in uno dei luoghi
simbolo del paese – ha spiegato Confortini - perché così abbiamo
iniziato questa esperienza politica nuova, in maniera pubblica e
trasparente. Poteva essere un flop, c’era questo rischio: è stato un
successo. Una serata splendida, appassionante. I candidati sono stati
bravissimi nel presentarsi, nel far emergere ruoli sociali, aspettative,
entusiasmo. E’ venuta fuori in tutta la sua evidenza la caratteristica
di questa lista, fatta di persone con ruoli importanti in paese, nel
sociale, nell’associazionismo, nella scuola, nel mondo del lavoro: una
lista solida. E’ venuta fuori tutta la voglia di sinistra, una
sinistra coraggiosa, rinnovata, con molti che per la prima volta si
affacciano alla scena politica, una sinistra che guarda avanti e punta
su un programma preciso, nero su bianco, da proporre ai cittadini e su
cui essere giudicata».
«Ieri sera – ha concluso - è nata una nuova sinistra, plurale,
orgogliosa delle sue radici,vivace, nella quale in particolare le
donne-che nella nostra lista sono il 50%- sono protagoniste, con le loro
idealità e il loro saper fare. Una serata bellissima che tutti gli
intervenuti ricorderanno per molto tempo».
Nel corso della serata anche l’annuncio del nuovo sito web di
"Sinistre per Vicchio" (che è già su Facebook): l’indirizzo
del sito è www.sinistrepervicchio.it. |
Elezioni
amministrative, l’11 maggio al teatro Giotto "Sinistre per
Vicchio" presenterà ai cittadini la lista dei candidati
Vicchio, 6 maggio 2009
- L’11 Maggio, al Teatro Giotto di Vicchio 8 (ore 21), "Sinistre
per Vicchio" presenterà ai cittadini la lista dei candidati alle
elezioni comunali di giugno.
«Abbiamo formato una lista
giovane - ha dichiarato il candidato a sindaco Bruno Confortini - fatta
di molte persone che per la prima volta si impegnano sulla scena
politica paesana. Con un dato fondamentale e importantissimo: il 50%
della lista è formato da donne. Come promesso alcune settimane fa,
quando questo gruppo stava nascendo».
«Questa lista – ha aggiunto - è il frutto di un lavoro fatto sul
territorio, di discussioni, scambi di idee, contributi e della
coraggiosa generosità di chi ha deciso, per la prima volta, di mettersi
in gioco, di offrire il proprio contributo alla vita del paese. Sono
personalmente molto soddisfatto del lavoro fin qui fatto, lavoro che
conferma come la lista "Sinistre per Vicchio" sia la vera
novità politica di queste elezioni amministrative. Nasciamo per unire a
sinistra, su idealità forti e sulla concretezza del fare, per aiutare
il nostro paese a guardare al futuro. Questa lista, così come il
programma che stiamo mettendo a punto e che presenteremo nei prossimi
giorni, vanno in questo senso»
«In questi giorni -ha concluso Confortini- stiamo incontrando e
discutendo con cittadini, associazioni, lavoratori, in paese e nelle
frazioni La presentazione della lista lunedì 11 al Teatro Giotto vuol
essere un’ulteriore occasione di incontro e di scambio con cittadini,
cu chiediamo attenzione, partecipazione, fiducia». |
VICCHIO
(Firenze), 28 aprile 2009
Mentre proseguono gli incontri con l’associazionismo paesano,
sabato2 maggio e domenica 3 maggio saremo in piazza (sia la mattina che
il pomeriggio) a raccogliere le firme per la presentazione della lista
dei candidati di "Sinistre per Vicchio". In calendario anche i
primi appuntamenti con i cittadini delle frazioni: martedì 5 maggio al
Circolo di Caselle, mercoledì 6 alla Bottega di Santa Maria, giovedì
14 al Circolo Tre Castagni di Villore, incontri cui parteciperanno il
candidato sindaco e alcuni membri della lista..
"Dopo settimane di incontri con singoli cittadini e gruppi
abbiamo definito una lista giovane, con tante donne, con molti volti
nuovi alla politica vicchiese, che in comune hanno entusiasmo e voglia
di rendersi utili al paese" ha dichiarato Bruno Confortini
candidato sindaco della lista "Sinistre per Vicchio".
"La nostra lista sta riscuotendo molto interesse , così come le
iniziative che in questi giorni ci hanno visto pèrotagonisti: la cena
di autofinanziamento, con oltre 100 aderenti e la raccolta firme
"No a Salò" di sabato 25 aprile. L’entusiasmo che da subito
ha contraddistinto il nostro gruppo continua ed è positivamente accolto
in paese, come attestano contatti sempre nuovi e i tanti contributi
programmatici che ci arrivano anche da persone che mai avevano
partecipato ad un progetto collettivo di questo tipo. Tutto questo -ha
concluso Bruno Confortini- ci invita ad andare avanti su questa strada,
la strada della partecipazione e del coinvolgimento positivo, sui
problemi e sulle soluzioni per il paese e i suoi cittadini." |
Partita la campagna
di ascolto e confronto della lista "Sinistra per Vicchio"
VICCHIO (Firenze), 21 aprile 2009 - E’ partita in questi giorni
la campagna di ascolto e confronto con i cittadini di Vicchio della
lista "Sinistre per Vicchio" che sarà presente alle prossime
elezioni comunali di giugno.
«Nei giorni scorsi – spiega il candidato sindaco Bruno Confortini
- la nostra lista ha presentato le linee programmatiche con le quali si
presenterà agli elettori , chiarendo però che il programma è aperto
alle idee e ai contributi dei cittadini che incontreremo e che vorranno
confrontarsi con noi.
Questi incontri ci serviranno soprattutto a capire il polso del
paese, sentirne gli umori, capire i problemi e le speranze, raccogliere
idee e proposte».
«Abbiamo voluto dare a questa iniziativa il titolo "Vicchio per
te – ha aggiunto – le tue idee per Vicchio" volendo mettere in
primo piano i cittadini e le associazioni, con i loro punti di vista e
le loro idee.
Sarà un prendere nota e far tesoro dei suggerimenti e dei problemi
di chi il paese lo vive come donna, commerciante, genitore, giovane,
volontario nelle associazioni, lavoratore, artigiano o in altre
situazioni sociali e lavorative. Un’esperienza che ci servirà molto
sia per arricchire e rendere più concreto il nostro programma,
che-soprattutto- per governare Vicchio, qualora i cittadini decidano di
premiare la nostra lista. Dalla piccola alla grande idea, dalla piccola
alla grande proposta che chiunque viva Vicchio può dare, tutto può
servire per rendere migliore il nostro paese».
«Noi di "Sinistre per Vicchio" – ha proseguito
Confortini - stiamo contattando i gruppi, le associazioni, le
organizzazioni paesane, andando a trovare ognuno nelle proprie sedi.
Ma anche le idee e le proposte dei singoli cittadini ci interessano.
Molti si sono già affacciati alla sede di Piazzetta de’Buoni (di
fianco al Teatro Comunale). Invitiamo tutti a farlo, a conoscerci oltre
che ai banchini che faremo nel mese di maggio e alle varie iniziative,
anche nei seguenti orari presso la sede: lunedì e giovedì alle 21;
martedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19; sabato e domenica
dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19». |
VICCHIO
(Firenze), 22 aprile 2009
"Vicchio Est, ha prevalso l’interesse pubblico"
"Avevamo ragione noi di "Sinistre per Vicchio" ad
opporci ad opere inutili, costose e dannose per il nostro paese" ha
dichiarato Bruno Confortini, candidato alle prossime elezioni comunali
per la lista "Sinistre per Vicchio"."
"Ieri il Consiglio Comunale di Vicchio, nella sua ultima seduta,
ha approvato all’unanimità un atto di indirizzo su "Vicchio
est" che , fatti salvi i progetti di cantiere comunale, di
parcheggio al cimitero e di edilizia residenziale, si impegna a
ridefinire le funzioni dell’area Montelleri ai fini dell’interesse
pubblico e della ricucitura urbanistica con il centro storico"
prosegue Confortini.
"Un peso importante ha avuto in questa vicenda un intelligente
ripensamento , che apprezziamo, dell’attuale amministrazione e
soprattutto la ferma opposizione delle forze politiche e dei cittadini
che si riferiscono alla nostra lista e che da sempre hanno dato
battaglia per giungere a questo risultato.
Se i cittadini di Vicchio il 6 e il 7 giugno ci daranno la loro
fiducia-conclude Confortini- ripartiremo da questo atto e dall’affermazione
dell’interesse pubblico per ridisegnare un’area così importante del
paese." |
25
Aprile festa della democrazia
Il 25 Aprile del 1945 il
popolo italiano conquistava la libertà dal fascismo e iniziava una
storia nuova nel segno della democrazia e della libertà.
Anche il Mugello e Vicchio
contribuirono a quella rinascita democratica con le lotte partigiane, la
resistenza dei civili, le sofferenze e le morti delle deportazioni nei
lager dell’Europa centrale.
OGGI
c’è chi vuole cancellare
questa storia, c’è chi vuole cancellare la verità.
C’è da tempo depositata in
Parlamento da parlamentari del centro destra (da chi ci governa!) una
proposta di legge (la n. 1360/2008) che mette sulle stesso piano
partigiani e repubblichini di Salò, cioè le vittime e i loro
carnefici.
Uno scandalo per la
democrazia, una ferita per la storia del nostro paese.
Anche a Vicchio diciamo
NO a questo tentativo di cancellazione della
verità storica e rispettiamo la memoria di chi ha sofferto ed è morto
per la libertà e la democrazia,
Sabato 25 Aprile (nel
pomeriggio) in Piazza della Vittoria a Vicchio
banchino di raccolta firme
a favore della Petizione promossa dall’ Anpi, dall’Aned e da singoli
cittadini e partiti della sinistra
Nell’occasione
distribuiremo anche copie della Costituzione, atto costitutivo della
Repubblica Italiana nata dalla Resistenza.
SINISTRE UNITE PER VICCHIO |
DAVID |
DIALOGANDO |
|
Sono
intervenuto alla assemblea dello scorso martedì 7 aprile e ho dato la
mia adesione al progetto politico delle sinistre di Vicchio. Sono stato
vicino al PD, ma me ne sono allontanato per la pochezza dei contenuti,
per il vuoto ideale, per l'assenza di programmi e idee.
Mi ritengo
una persona di sinistra, troppo giovane per avere fatto il '68, il '77
ecc. Vivo quindi questa definizione fuori da ogni costrizione che reputo
ideologicamente passata e sbagliata. Per quanto mi riguarda non mi
interessa minimamente se uno si professa cattolico o mussulmano, così
non mi interessano per nulla le abitudini sessuali o i gusti alimentari
di una persona.
Ritengo
semplicemente che oggi essere di sinistra parta dal concetto di mettere
lo stato e le sue leggi davanti a tutto. Essere di sinistra per me vuole
dire anche essere laici nel significato di "aconfessionale",
ossia slegati da qualsiasi autorità ecclesiastica di confessione
religiosa (qualsiasi confessione).
Detto questo
parliamo di Vicchio.
Penso che non
Roberto Izzo, ma il PD in questo momento non sia la forza adeguata al
governo del nostro paese.
Le primarie
non sono state l'espressione di un "grande partito nel quale vi
sono tante sensibilità e culture che devono democraticamente
confrontarsi anche scontrarsi in maniera dura [...]", ma una
vera e propria lotta, più dura che nei confronti di partiti politici
avversari. Il fatto è che smettere di litigare non basta più. Serve
qualcosa di molto più pesante, di molto più radicale, che richiami a
obiettivi e anche (perché no?) a sogni.
Ma il PD di
Vicchio non ne ha le capacità e la dimostrazione è nel fatto che oggi,
a due mesi dal risultato, il PD non dica nulla su nulla! E che non abbia
minimamente cercato un accordo, ma nemmeno un confronto con il programma
della sinistra (il comunicato seguito è scontato nel linguaggio della
politica, a tratti "nervoso").
Semplicemente
perché talmente concentrato a trovare un equilibrio interno, che nei
confronti di altre forze politiche di sinistra ha preferito tirare la
cosa per le lunghe, sperando che poi fossero loro a tirarsi indietro e
risolvergli il problema! Lo avete scritto "Non si tratta di
nessuna "deriva a destra", ma di un normale e democratico
cambio dirigenziale dentro un grande partito come il PD"
Appunto, non ci sono in vista il programma e le elezioni (tra l'altro
anche le europee...), ma conta il cambio dirigenziale all'interno del PD.
Ma i cittadini di Vicchio non erano stati chiamati a votare per il
candidato sindaco? Che c'entra il cambio dirigenziale?
E' per questo
ricambio in atto che non c'è nemmeno la forza di indicare "il
30% su cui non si era d'accordo"?
Era il
registro per le unioni civili? (una domanda politica: oggi sul divorzio,
come si schiererebbe il PD?)
Era
l'urbanistica? Lo si dica.
Su questo
sito avete messo il video di Debora Seracchiani. Ma pensate davvero che
in quelle parole ci si possa trovare anche lontanamente il PD di
Vicchio?
Il PD invece
di immaginare un Paese diverso, si appiattisce sui comportamenti
peggiori degli italiani, sulla loro ignavia, sul non prendere posizione
su temi scomodi o sul farlo in 20 modi diversi e contrastanti! (che
equivale a non farlo: quel 75% di astensione al referendum...)
E il PD di
Vicchio non potrebbe essere fotografia migliore di tutto questo.
Ecco la
deriva che vedo io. Non una deriva di destra, ma una deriva fatta di
superficialità, di populismo, che porta a contrastare il berlusconismo
con i suoi stessi metodi, quindi di fatto ad accettarli. Non contano i
contenuti, i programmi, ma è sufficiente la persona di per se stessa.
Con le sue qualità il leader affronterà problemi e situazioni e li
risolverà. Si parte dalla persona per tornare alla persona. Magari per
arrivare a dire "lasciamola governare" e "non
remiamo contro" (qualcuno ricorda queste parole e chi le
pronunciava?)
Io penso si
debba invece partire dai contenuti e dal programma, perché in quello
posso capire se gli obiettivi e metodi mi convincono e sono
condivisibili.
Non conosco
Roberto Izzo e come me tanti cittadini di Vicchio. Porre la discussione
su di lui, come se la questione fosse di ritenerlo abbastanza per bene,
abbastanza laico o abbastanza democratico non mi dice nulla. Dove sono
le idee? i sogni? Dov'è la società del futuro?
"Il topo
è il berlusca: è lì che dobbiamo concentrare i nostri sforzi, non sul
gatto" No, per me, per molti,
non è così. L'obiettivo non è vincere come somma di numeri, ma avere
delle idee, dei valori e dei metodi, delle persone che poi diano senso a
questa vittoria, la rendano praticabile e duratura, nel perimetro ideale
della sinistra. Se contasse il vincere per vincere, perché conta solo
battere Berlusconi, accetteremmo l'idea di sostenere iniziative o
proposte di destra, magari razziste o denigranti la Costituzione,
perché così prendiamo voti in quell'area? Per me, per molti,
ovviamente la risposta è no!
E sul
duraturo, quindi sulla affidabilità, è imbarazzante che questo tema
venga evocato come pericolo da questo PD, lo stesso che ha gestito come
sappiamo le primarie, che ancora adesso ha lacerazioni interne clamorose
e che si propone di superarle di fatto solo ricorrendo al logo.
Perché il PD
per ora è un logo, non un simbolo.
David
Bianchi |
DIALOGO N°2: La
sabbia e lo Scoglio
Le critiche che
fai al PD, in generale, potrebbero essere anche più forti e sono in
parte condivisibili…(per tutta la vasta area di sinistra? niente
critiche?)..... il problema è che, se alle prossime europee lo scoglio
PD non tiene, frana l’intero argine sabbioso della sinistra.
Quindi la partita vera con il Berlusca non si gioca sulle comunali di Vicchio (Izzo/Confortini:
due, politicamente, brave persone e con buone idee), ma sul dato Europa.
E’ sul dato Europa che dobbiamo fare argine e rinforzare lo scoglio.
Non per il grande fascino che questo partito emana, ma semplicemente
perché lo vedo come ultima spiaggia sulla quale tentare una difesa e
una possibile riorganizzazione delle forze, delle idee e della
voglia.... per un nuovo attacco.
DIALOGO N°3: La
Sinistra
Tutti hanno la
ricetta della "vera" sinistra. Anche Tu hai la tua. Io
personalmente ho ingredienti ma non una ricetta risolutiva. Ho gli
ingredienti che partono dalla Rivoluzione Americana (dichiarazione dei
diritti dell'uomo), arrivano alla Rivoluzione Francese (libertà,
uguaglianza e fraternità), poi l''800 e il '900 con i movimenti operai
e contadini (diritto al lavoro, al voto, di sciopero), fino alle moderne
costituzioni (frutto di guerre e Resistenza) e ai diritti della persona
(Diritti civili).
Ho gli ingredienti seminati 2600 anni fa da Socrate e 2000 anni fa dal
Nazareno. Ho gli ingredienti seminati da Don Milani negli anni
'50/'60.... con tutti questi ingredienti si tenta continuamente di stare
al passo con i tempi e si riformulano ricette. Il PD è l'ultimo
tentativo. E' una ricetta nuova in corso d'opera. Lasciamolo lievitare.
Aspettiamo di sfornarlo completamente prima di dare un giudizio serio.
DIALOGO N°4: Le
Primarie
Tutto
un affannarsi a dir male delle Primarie.... ma, secondo te, non
è di sinistra che la gente scelga il suo candidato? E
chi altro, all'infuori del PD, ha scelto il suo candidato al di fuori
delle chiuse stanze della politica e dei piccoli (Vicchio) o grandi
giochi di potere?
Come
sono stati scelti Confortini, Lecca, Zacconi? Le Primarie sono il metodo
più moderno e di sinistra per una scelta dei candidati in una
democrazia matura. Se hanno prodotto un po' di problemi e scontri ciò
è dovuto all'elemento elezione che è di per se conflittuale, alla
scarsa maturità democratica di alcuni e agli inevitabili errori della
"prima volta".
DIALOGO N°5:
Izzo
Quel che fa male, in questo
Paese, non è il fatto che Izzo abbia vinto, ma che tale vittoria abbia
scatenato tutto ciò. Se non avesse vinto, tutto, forse anche David,
sarebbe calmo… normale amministrazione e avvicendamento di Giunte come
da tradizione. Riguardo alle idee, qualcuna sicuramente Izzo la avrà.
Se ha vinto la primarie…. Forse qualcosa rappresenta. Che dici? O
siamo tutti, noi che lo abbiamo sostenuto, dei politicamente stupidi. In
campagna elettorale le esporrà. Potrai giudicare. Vedi. Izzo non
è la causa dello sconvolgimento politico vicchiese, ma è semplicemente
lo strumento che ha aperto un barattolo dal quale sono uscite tutte le
incrostazioni politiche e personali e di piccolo potere locale. Molti ad
un tratto si sono sentiti orfani di qualcosa. Molto spesso orfani di una
piccola posizione di potere. E si sono messi alla ricerca di questo
qualcosa. Si sono trasformati (quello che si dice il “trasformismo
politico”)… sono loro i templari che custodiscono il “Sacro Graal
della Sinistra” e lo mettono al riparo nel castello della Coalizione
di Sinistra o nel Castello a fianco (lista civica)? O sono semplicemente
liquidità politica che tenta un riposizionamento di piccolo potere?...
siamo "nell'era delle appartenenze liquide, delle identità mobili,
dei pensieri fragili, bisognerà abituarsi all'idea che una scelta
politica si riduca ad opzione temporanea, instabile e funzionale solo a
un risultato immediato e circoscritto" Maria Cristina Carratù
La spina dorsale della
Coalizione di Sinistra (rifondazione) ha fatto per decenni opposizione
dura a questa Giunta e alle Giunte precedenti. Ora
la Coalizione
ospita al suo interno membri autorevoli di questa Giunta…. Novelli San
Paoli folgorati sulla via di Damasco. Si sono messi la cenere sul capo e
hanno baciato i sacri testi del programma di coalizione critico con il
loro operato e si sono purificati… si sentono pronti così per una
nuova Giunta in alternativa alla Giunta Izzo
FINE |
Comunicato stampa
Rifondazione – Verdi - Sinistra Democratica – Noi per Vicchio
Bruno Confortini di Rifondazione Comunista è il
candidato sindaco della coalizione delle Sinistre Unite per Vicchio.
Nell’Assemblea svoltasi martedì 7 al Circolo Arci
di Vicchio, dove abbiamo presentato le linee programmatiche della
coalizione, l’avevamo promesso ai cittadini: dopo aver raggiunto un
ottimo accordo sul programma, non ci sarebbero stai problemi sui nomi.
Così è stato.
Nei prossimi giorni affronteremo la formazione delle
liste e a seguire la composizione della squadra di governo. Su questi
punti abbiamo già individuato alcuni indirizzi cui tendere cercando di
raggiungerli o di avvicinarsi il più possibile: il 50% della lista
dovrà appartenere a persone non legate ai partiti, così come il 50%
della lista dovrà essere composto da donne.
E' nata e sta crescendo dunque una lista che è il
vero fatto politico di queste elezioni amministrative, una lista
chiaramente schierata a sinistra, radicata nel paese, ma che si pone l’obiettivo
di intercettare e fare esprimere in forme nuove singoli cittadini e
gruppi che si affacciano per la prima volta sulla scena e hanno voglia
di sperimentare una nuova partecipazione alla vita politica e sociale
del nostro paese.
Una lista che sia una svolta per la sinistra in
questo paese.
Una lista che ha l’ambizione di vincere con delle
idee, dei sogni e una visione di società del futuro. Vincere a
sinistra, rinnovando le forme della politica, della vita amministrativa,
della partecipazione dei cittadini.
Comunicato stampa del candidato Sindaco della
Coalizione delle Sinistre Unite per Vicchio Bruno Confortini
Ho accettato con entusiasmo la decisione presa dalla
colazione delle Sinistre Unite per Vicchio di candidarmi a sindaco per
le amministrative di Giugno.
E’ una decisione che mi carica da subito di una
doppia responsabilità: verso la coalizione e verso il paese. Sono il
candidato della coalizione e non solo di Rifondazione Comunista, per cui
cercherò di rappresentare al meglio gli ideali, le proposte e la
novità politica della nostra coalizione e nello stesso tempo di pormi
in posizione di ascolto verso i cittadini di Vicchio.
Ho 53 anni e da sempre sono un uomo della sinistra.
Ho iniziato a far politica in una stagione di grandi conquiste per la
sinistra italiana: la vittoria nel referendum sul divorzio e le vittorie
elettorali alle amministrative del 1975 e alla politiche del 1976. Mi
piacerebbe che quelle giornate e quegli entusiasmi ritornassero.
La mia è una sinistra che ha le sue radici nella
Resistenza e nella Costituzione.
La mia è una sinistra non ideologica né identitaria,
laica, aperta ai nuovi fermenti e alla partecipazione originale di
gruppi e cittadini dalle diverse culture e provenienze, aperta ai
giovani che per la prima volta si affacciano alla ribalta politica.
La mia è una sinistra concreta che cerca le ragioni
dell’unità piuttosto che quelle della divisione, che vuole assumersi
la responsabilità del governare insieme ai cittadini.
In queste settimane che ci separano dalle elezioni
amministrative spero di contribuire, con la coalizione che mi ha
espresso, a suscitare in paese la partecipazione e l’orgoglio delle
sinistre. Proviamo a cambiare! |
SINISTRE UNITE PER VICCHIO
40 giorni per non decidere nulla. Chiedevamo solo
chiarezza, un sì o un no. Ma la coalizione Pd-Ps di Vicchio ha deciso
di non decidere. Dopo il secondo incontro di giovedì 26 marzo, il
percorso per un possibile accordo per andare insieme alle Amministrative
di giugno, è da considerarsi chiuso. La verità è infatti che la
coalizione Pd-Ps, che sostiene Roberto Izzo, non vuole accordi con le
Sinistre vicchiesi rappresentate da Rifondazione, Verdi e Sinistra
Democratica. Ne prendiamo atto e andiamo avanti !
Avanti verso la costituzione di una lista alternativa
di sinistra, ecologista, popolare, laica e pacifista, che possa
costituire l’embrione di una sinistra rinnovata, non ambigua sui
valori fondanti, chiaramente avversaria della destra e che si presenti
alle elezioni comunali per vincere.
Una bozza programmatica l’abbiamo già resa
pubblica e parla di partecipazione e diritti civili, ripubblicizzazione
ed efficienza dei servizi, aiuti economici ed agevolazioni fiscali e
tariffarie per le fasce più deboli, energie rinnovabili, scuola e Piano
Strutturale, contro l’inutile cementificazione di Vicchio.
Per discutere con i cittadini di Vicchio questa
nostra proposta, in maniera trasparente e cominciare ad individuare
nuovi nomi e forze disponibili, indiciamo una
Assemblea
per una lista alternativa di sinistra, ecologista,
popolare, laica e pacifista per Vicchio
Circolo Arci di Vicchio
Martedì 7 Aprile alle 21
Rifondazione Comunista - Vicchio
Verdi per la Pace - Vicchio
Sinistra Democratica per il Socialismo europeo -
Vicchio |
VICCHIO:
Elezioni comunali 2009
BOZZA DI
CONFRONTO PROGRAMMATICO
CON LA
COALIZIONE PARTITO DEMOCRATICO, PARTITO SOCIALISTA E IL CANDIDATO
SINDACO ROBERTO IZZO,
PROPOSTA DA
PARTITO
DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA
FEDERAZIONE
DEI VERDI PER LA PACE
SINISTRA
DEMOCRATICA
PER IL
SOCIALISMO EUROPEO
I NOSTRI PUNTI
FERMI
ECONOMIA
Partecipazione
del Comune a tutte le azioni anticrisi concordate in sede comprensoriale
con i Sindacati, la Provincia, la Comunità Montana Mugello e gli altri
Comuni.
Sostegno ai
ceti più deboli ed esposti alla crisi economica e comunità solidale:
utilizzo
tutte le competenze del Comune in materia di vigilanza e controllo
sui prezzi
blocco
e/o graduazione delle tariffe dei servizi in genere e
di quelli sociali a domanda individuale
impegno a
richiedere alle partecipate il medesimo blocco o comunque
graduazioni "sociali" similari,
aumento
quota contributo comunale affitti per lavoratori in cig,
mobilità o licenziati
impegno a
richiedere alla Regione e alle Organizzazioni dei proprietari la
possibilità di ricalcalo dell’affitto per alloggi di edilizia
pubblica o privata occupati da nuclei familiari con lavoratori
precari, in cig, disoccupati o in mobilità, con effetto dalla data
del nuova condizione economica;
SOCIALE
Introduzione
dell’ISEE per tutte le prestazioni ed i servizi erogati dal
Comune;
Trasformazione
dei "servizi a domanda" per l’handicap gravi e
gravissimi in "servizi essenziali" con ridefinizione –
anche in sede di gestione associata – dei parametri e degli
stanziamenti ad essi riservati.
MACCHINA
COMUNALE
Verifica
pianta organica con riferimento a:
Consulenze
ed incarichi con contratti a progetto, temporanei, interinali
(costi degli ultimi 5 anni)
Riorganizzazione
con eventuale riduzione ruoli apicali
NO
Direttore generale, NO staff Sindaco
Introduzione
più estesa possibile del telelavoro
informatizzazione
più estesa possibile delle modalità di pagamento dei tributi e
tasse comunali
PARTECIPAZIONE
E DIRITTI
devono
essere previste due sedute semestrali all’anno di Consigli
comunali "aperti" all’intervento dei cittadini con una
Relazione della Giunta sull’andamento dell’Amministrazione
così come devono essere previste almeno due riunioni all’anno
della Giunta in ogni Frazione aggiuntive a quelle di presentazione
del Bilancio preventivo.
Il
Bilancio partecipativo, intuizione emersa dai Forum Sociali, deve
essere previsto e regolamentato;
Istituzioni
del Registro delle Unioni civili.
SERVIZI
PUBBLICI
bloccata
ogni pratica di nuova esternalizzazione dei servizi e si avviino
percorsi partecipati con i cittadini per la ripubblicizzazione di
quei servizi che sono stati privatizzati in questi anni, in primis
la gestione dell’acqua;
adesione
al nascente Coordinamento nazionale degli Enti locali per l’acqua
pubblica sostenendo le proposte di ripubblicizzazione dell’acqua
come servizio pubblico contenute nella Proposta di Legge di
iniziativa popolare la cui discussione è stata calendarizzata
alla Commissione Ambiente della Camera, ed associando a tale
sostegno la richiesta a tutte le forze politiche presenti in
Parlamento di avviare una revisione parlamentare dell’art. 23
della Legge 133/2008 che escluda l’acqua dai servizi di
rilevanza economica e dall’obbligo della messa a gara;
diversa
tariffazione dell’acqua che si basi esclusivamente sull’acqua
consumata rivedendo le Convenzioni e gli Accordi che prevedono
invece un reddito per le società indipendentemente dal consumo;
In
questi anni sono stati privatizzati anche altri servizi, come l’Illuminazione
Pubblica. Noi pensiamo sia necessario riportare sotto il controllo
diretto pubblico questo servizio;
L’
Amministrazione svolga un’indagine puntuale sul costo e sulla
qualità di questi Servizi per verificare la convenienza
economica, l’efficienza e l’efficacia delle gestioni
privatistiche. Nello Statuto Comunale deve essere introdotto un
articolo che definisca i Servizi pubblici locali come Beni comuni
privi di rilevanza economica e quindi non gestibili da società di
capitali, ma da enti strumentali.
ENERGIA
Introdurre
nel Regolamento Urbanistico ed Edilizio la norma che preveda per ogni
nuova costruzione, recupero o ristrutturazione, l’autonomia
energetica incentivando solare termico e fotovoltaico e tutte le
tecnologie che consentono il risparmio energetico.
In particolare la nuova
Amministrazione comunale dovrà:
entro il
primo anno di mandato, adeguare e ristrutturare gli impianti di
riscaldamento degli immobili pubblici per evitare sprechi e generare
risparmio energetico;
entro i primi
due anni di mandato, promuovere, partecipare ed attivare, almeno due
progetti di impianti ad energie rinnovabili;
entro i primi
tre anni di mandato, rendere autosufficiente, con la produzione dell’energia
elettrica da fonti rinnovabili, il consumo elettrico tutti gli immobili
pubblici;
TERRITORIO E
AMBIENTE
Piano
strutturale e Regolamento Urbanistico ed Edilizio:
Nessuna
nuova previsione insediativa di tipo residenziale, produttiva,
ricettiva, ricreativa privatistica;
A
Montelleri NO mega albergo e No nuova Maze;
SI al
Parco della Città dei Ragazzi inteso come ampliamento del parco di
Montelleri verso nord, per un utilizzo ricreativo (tipo Parco della
Resistenza a Borgo) e turistico naturalistico, che non preveda
alcuna tipologia di strutture edilizie stabile;
Nuova
Scuola Media in collegamento con l’attuale polo scolastico-
sportivo di Vicchio ovest: entro il mandato reperire i
finanziamenti, redigere il progetto esecutivo ed iniziarne i lavori;
No
Villore CEVCA e opere annesse;
Modifica
del Regolamento edilizio e urbanistico con specifica previsione
quota espansione residenziale sociale di nuova concezione dell’abitare
e spazi comuni per favorire le relazioni umane e lo scambio di
servizi secondo principi di solidarietà e mutualità (es. condomini
solidali e autocostruzione) superando la divisione fra edilizia
sovvenzionata ed agevolata con progetti che siano rivolti a favorire
la coesione sociale e l’ecoefficienza energetica. Questo in
relazione all’elaborazione in corso della nuova legge regionale
sull’edilizia sociale.
ETICA E
MORALITA’ DELLA RESPONSABILITA’ PUBBLICA
Alcuni
avvenimenti a livello nazionale ma anche toscano degli ultimi sei mesi
che hanno visto il disvelarsi di una serie di rapporti tutti da chiarire
tra affari e politica ci impongono una riflessione forte sulla gestione
della cosa pubblica e un programma elettorale non può prescindere dal
porre come cornice proprio il recupero della dimensione etica della
politica e dell’amministrazione del territorio.
Questione
etica e questione morale non come puro esercizio retorico, ma parte
fondante sia di un programma sia della scelta degli amministratori.
Nessuna Comunità si merita amministratori che, al di là delle
implicazioni penali, esercitino il potere con una gestione privatistica
e clientelare della cosa pubblica . Non è accettabile un far politica
fuori dalla dimensione etica che per noi rappresenta la base di una
gestione trasparente e condivisa della cosa pubblica, l’antitesi di un
governo nell’interesse della città, nell’interesse di chi vive e di
chi ci vivrà.
L’abbiamo
scritto nella nostra proposta d’incontro: il programma, i consiglieri
e gli assessori per noi devono essere elemento di quella partecipazione
collettiva che concepiamo come forma della pratica della democrazia e
del governo, convinti come siamo che solo con la partecipazione
attiva dei cittadini si possa porre un argine al clientelismo e
sconfiggere l’antipolitica che sta portando ad una livello di
democrazia , se possibile, ancora più basso.
La
trasparenza dell’amministrazione è punto ineludibile che
però deve essere accompagnato da scelte rigorose sull’attribuzione d’incarichi
e consulenze, la selezione degli amministratori pubblici deve basarsi
sul ricambio e il non rinnovo degli incarichi per quegli amministratori
che ormai si sono scordati da quanti anni passeggiano tra le stanze dei
consigli comunali o delle giunte. La scelta dei membri nel CDA delle
partecipate non può orientarsi verso coloro i quali ricoprono, o hanno
ricoperto incarichi esecutivi nella Amministrazione Pubblica. Insomma
non vogliamo vedere ex Sindaci o ex assessori che siedono, a prescindere
dalla loro capacità ma solo in base all’appartenenza politica, ad
esempio, nei CDA delle partecipate. Troppo spesso capita che siano le
stesse persone a recitare più parti in commedia. Questo meccanismo è
il contrario della democrazia e della partecipazione, è demagogico e
fuorviante organizzare momenti in cui si afferma di far scegliere,
magari, il futuro Sindaco, e poi senza alcuna partecipazione democratica
si affidano ruoli importanti solo per indicazione di parte.
ECONOMIA
Il fallimento
del sistema capitalistico neoliberista determina una crisi strutturale
di vaste
proporzioni
tanto che si prevede per il 2009 della perdita, al livello mondiale, di
circa 209 milioni di posti di lavoro, in Italia si parla di circa 2
milioni, con ricadute inimmaginabili per le condizioni di vita di vasti
settori della popolazione . La crisi ci consegnerà un Italia
profondamente mutata.
La crisi
rappresenta quindi la cornice di riferimento entro cui dovrà essere
sviluppata ogni azione a partire dai programmi e dalle politiche
amministrative attraverso la stretta connessione tra le tematiche locali
e la grande opportunità di contribuire anche a livello locale a
creare un’altra economia come risposta più efficace alla crisi
finanziaria, sociale ed ambientale attuale.
Per ottenere
ciò è indispensabile una netta inversione di tendenza caratterizzata
da un forte intervento pubblico orientato verso costruzione di politiche
che vedano il ruolo pubblico protagonista in modo innovativo in settori
chiave dell’economia quali quello energetico, dei servizi, dell’istruzione
e dei diritti sociali e di cittadinanza.
La
drammaticità della crisi impone a tutti i Partiti della sinistra di
porre al centro la grande questione della tutela degli interessi
pubblici recuperando una forte iniziativa di programmazione e
destinazione delle risorse secondo precise priorità sociali che
affermino la gestione pubblica dei Beni comuni (acqua, suolo, aria).
Noi riteniamo
che debba essere bloccata ogni pratica di nuova esternalizzazione
dei servizi e si avviino percorsi partecipati con i cittadini (vedasi
la recentissima modifica in questo senso della Legge lombarda sull’acqua)
per la ripubblicizzazione di quei servizi che sono stati privatizzati in
questi anni, in primis la gestione dell’acqua.
In
particolare sulla gestione dell’acqua noi crediamo necessario che il
Comune aderisca al nascente Coordinamento nazionale degli Enti locali
per l’acqua pubblica sostenendo le proposte di
ripubblicizzazione dell’acqua come servizio pubblico contenute nella
Proposta di Legge di iniziativa popolare la cui discussione è stata
calendarizzata alla Commissione Ambiente della Camera, ed associando a
tale sostegno la richiesta a tutte le forze politiche presenti in
Parlamento di avviare una revisione parlamentare dell’art. 23 della
Legge 133/2008 che escluda l’acqua dai servizi di rilevanza economica
e dall’obbligo della messa a gara.
E’
necessario riaffermare una politica dei diritti sociali: della casa, dei
servizi pubblici locali, della salute e della sicurezza sociale.
Gli Enti
Locali devono ritornare a giocare un ruolo attivo contro le politiche
del Governo, che attraverso i tagli ai trasferimenti traccia una
vera e propria controriforma del ruolo dei Comuni e delle Province,
mettendo in discussione non solo l’autonomia finanziaria, ma piuttosto
i diritti sociali dei cittadini e degli Enti pubblici. Infatti il taglio
sostanziale delle risorse agli Enti locali da parte del Governo pone i
Comuni e le Province a sottostare al ricatto di tagliare i servizi o
privatizzare i beni pubblici o uscire dal patto di stabilità.
Sta a tutto
il centro-sinistra invertire una tendenza in atto che si rivelerà
suicida per l’autonomia degli Enti Locali, ma non sarà sufficiente se
al tempo stesso non si coinvolgeranno i cittadini che sono le vere
vittime di questa controriforma.
Assume quindi
un valore decisivo che il Governo del Comune non si riduca a esercitare
il potere assegnato da una delega maggioritaria, ma piuttosto il
governare voglia significare
la ricerca di
risposte condivise ai bisogni che si determinano sul territorio entrando
in relazione costante con i suoi abitanti e costruendo insieme soluzioni
generali non condizionate da interessi individuali o di gruppi di
interesse.
PARTECIPAZIONE
E DIRITTI
Noi
riconosciamo nella partecipazione lo strumento essenziale dell’agire
politico di ogni Comunità e per questo riteniamo indispensabile che
tale strumento sia codificato negli Statuti Comunali e Provinciale e
sostenuto da risorse adeguate. Il Bilancio partecipativo,
intuizione emersa dai Forum Sociali, deve essere previsto e
regolamentato. Deve essere esteso il Referendum Consultivo, non inteso
come mero strumento burocratico, ma attivato da pratiche locali che si
sviluppano sul territorio come Comitati di cittadini o consulte
settoriali o tematiche; devono essere previste due sedute semestrali all’anno
di Consigli comunali "aperti" all’intervento dei cittadini
con una Relazione della Giunta sull’andamento dell’Amministrazione
così come devono essere previste almeno due riunioni all’anno della
Giunta in ogni Frazione aggiuntive a quelle di presentazione del
Bilancio preventivo.
Il Comune
deve anche promuovere e favorire esperienze collettive, come i
Gruppi d’Acquisto Solidali, che danno risposte ai bisogni
proponendo un nuovo mutualismo costituito dai concetti di reciprocità e
cooperazione, dalla valorizzazione della dimensione locale, dalla
sostenibilità sociale ed ecologica, dalla partecipazione attiva dei
soggetti coinvolti.
Noi riteniamo
che gli Enti Locali debbano svolgere un ruolo attivo anche sulle
politiche migratorie in quanto la presenza di questi nuovi
cittadini è ormai un dato che si sta consolidando. Per respingere l’offensiva
razzista e xenofoba proveniente dal Governo centrale il Comune deve
attivarsi garantendo i diritti sociali, a partire dall’assistenza
sanitaria per tutti, al diritto all’istruzione, fino a stabilire
rapporti con la Questura per la trasparenza delle procedure relative ai
permessi di soggiorno, ed ampliando l’esperienza dello Sportello
Informativo che faciliti queste procedure. Occorre attivare percorsi di
cittadinanza sia sul piano della autorappresentatività (in rapporto
anche con il Consiglio provinciale degli stranieri) sia su quello della
valorizzazione delle specifiche competenze di questi nuovi cittadini.
Inoltre sul
piano più generale, l’Amministrazione comunale, insieme con i
Sindacati e l’associazionismo solidaristico, deve impegnarsi per
chiedere al Governo misure per incentivare il cittadino a regolarizzare
davvero le/gli assistenti familiari (cosiddette/i "badanti").
Prima tra tutte la defiscalizzazione della spesa, poi l’istituzione
presso i Comuni di un Albo riconosciuto al quale le/gli Assistenti
familiari si iscrivono dopo un corso di formazione finanziato con la
riconversione di istituti un po’ desueti come quello dell’accompagno.
Ancora: un elenco di "supplenti" a disposizione degli Enti
locali per consentire le ferie e i permessi alle lavoratrici
regolarmente assunte. La/il Assistente familiare è diventata/o a tutti
gli effetti una colonna del nuovo welfare e come tale va riconosciuta.
La nostra
visione del Comune all’interno del sistema istituzionale italiano è
quella della cellula di base della Repubblica Italiana nata dalla
Resistenza e quindi proponiamo che sulle celebrazioni del 25 aprile, del
1 maggio e del 2 giugno, festività nazionali laiche, ci si impegni per
coinvolgere con continuità cittadini e il mondo scolastico per riaffermare
e declinare nel presente i valori della Costituzione e della Repubblica
fondata sul lavoro e nata dalla Resistenza.
In un periodo
storico come l’attuale nel quale lo Stato sembra aver perso il suo
fondamento laico e liberale, pensiamo sia opportuno che il Comune
affermi tutte le pari opportunità e quindi proponiamo l’istituzione
del Registro delle Unioni civili con valenza
certificatoria per tutti i procedimenti di competenza comunale.
SERVIZI
PUBBLICI LOCALI
Il modello
liberista affermatesi dalla fine del secolo scorso a livello mondiale
non ha risparmiato neppure gli Enti Locali, anzi spesso sono diventati
terra di conquista per nuovi e più facili guadagni. In nome del mercato
si sono trasferiti i luoghi decisionali, dai Governi degli Stati ad
organismi sopranazionali ( WTO-FMI) non espressione diretta dei popoli
quanto piuttosto espressione di interessi mercantili e ciò è valso
anche nella gestione dei servizi pubblici. Analogalmente, i servizi che
per anni sono stati gestiti dai Comuni, sono passati ad una gestione
privatistica (SPA) e gli stessi Enti Locali ha perso del tutto il
controllo della qualità e dei costi.
Il primo
obiettivo che ci poniamo è quello di evitare ogni ulteriore
privatizzazione dei servizi pubblici locali, è un obiettivo
difficile da raggiungere poiché siamo in presenza di un Governo
nazionale che ha fatto delle privatizzazioni un cardine del suo
programma elettorale ed inoltre a livello locale, anche in Toscana, sono
state anticipate le scelte nazionali esternalizzando e privatizzando
tutto ciò che era redditizio a favore di SPA ai cui vertici siedono
spesso amministratori pubblici riciclati. Il caso emblematico è quello
dell’acqua la cui gestione è ormai nei fatti in mano a privati. La
sfida ineludibile e quella di ripubblicizzare il servizio idrico
recependo le norme principali del disegno di legge di iniziativa
popolare già calendarizzato in Commissione Ambiente della Camera e che
in Toscana ha raccolto oltre 40.000 firme. Chiediamo quindi un impegno
dei Comuni a muoversi in questa direzione proponendo un Fondo nazionale
per la ripubblicizzazione ma già da ora dobbiamo prevedere una diversa
tariffazione dell’acqua che si basi esclusivamente sull’acqua
consumata rivedendo le Convenzioni e gli Accordi che prevedono invece un
reddito per le società indipendentemente dal consumo, fatto
questo che ci porta al paradosso che se un utente fa un uso responsabile
dell’acqua viene penalizzato poiché la cifra da pagare dovrà restare
invariata. Un sistema a tutto vantaggio delle società di gestione e che
va contro la necessità di un risparmio del Bene comune acqua.
Quanto detto
per l’acqua vale anche per i rifiuti in quanto la logica per
Publiambiente non è quella di un aumento del differenziato e di una
diminuzione dei rifiuti prodotti quanto piuttosto quello di
avere più materiale da portare in discarica o all’incenerimento
poiché ciò comporta un aumento degli introiti che automaticamente si
riflette in un aumento delle tariffe. Noi pensiamo che il futuro sia nel
riciclaggio, nel trattamento meccanico a freddo di ciò che non viene
differenziato, nel ridurre a monte la quantità di rifiuti prodotti e
nella massima estensione della raccolta porta a porta per tutte le
tipologie di rifiuto domestico e costruendo, in collaborazione con le
Associazioni di categoria, la possibilità di una gestione diversificata
per quelli provenienti da attività produttive. La logica e i modelli
industriali ora attuati non portano ad alcuna politica virtuosa ed anche
in questo caso i Comuni e gli ATO sono ostaggi se non conniventi con di
Publiambiente. Va invertita la logica: il Gestore deve rispondere
a ciò che il Comuni chiede e non viceversa ! In questo senso proponiamo
la creazione, con modalità partecipative, di un Osservatorio permanente
sulla gestione del servizio idrico e di quello dell’Igiene urbana.
In questi
anni sono stati privatizzati anche altri servizi, come l’Illuminazione
Pubblica, e ciò spesso ha comportato un aggravio sia per le
casse comunali che per gli utenti. Noi pensiamo sia necessario
riportare al controllo diretto pubblico di questi servizi.
E‘ da
sfatare il luogo comune che sia sufficiente la maggioranza di proprietà
pubblica per
adempiere le
finalità di un servizio pubblico locale poiché è sorta subito la
dualità tra il profitto e l’universalità della fruizione, è fuori
discussione che ha prevalso il profitto.
Riteniamo
necessario che l’Amministrazione svolga un’indagine puntuale
sul costo e sulla qualità di questi Servizi per verificare la
convenienza economica, l’efficienza e l’efficacia delle gestioni
privatistiche. Nello Statuto Comunale deve essere
introdotto un articolo che definisca i Servizi pubblici locali come Beni
comuni privi di rilevanza economica e quindi non gestibili da società
di capitali, ma da enti strumentali.
Ultima, ma
non per importanza, la condizione dei lavoratori impiegati in questi
servizi. Siccome l’obiettivo della privatizzazione è quello della
massimizzazione del profitto , i lavoratori sono spesso super sfruttati,
senza diritti sindacali, con stipendi bassissimi e senza nessuna
garanzia per il loro futuro.
Il Comune
dovrà verificare tutti i contratti di lavoro delle Società
partecipate e pretendere che i lavoratori impegnati siano messi
in regola con i Contratti nazionali di lavoro. Non è né politicamente
né socialmente accettabile che i profitti delle società siano pagati
quasi esclusivamente dai lavoratori e dagli utenti.
Dobbiamo
ribadire che i servizi pubblici non debbono essere fonte di guadagno ma
piuttosto
recuperare la
loro tipicità rappresentata dall’universalità e dai costi
"politici" dei servizi stessi.
URBANISTICA E
ASSETTO DEL TERRITORIO
Le politiche
del territorio sono l’intelaiatura della politica cittadina, sono il
segno dei soggetti che si vogliono rappresentare, sono l’esempio
della capacità o meno di trasparenza e di democrazia, sono la cartina
di tornasole dei rapporti che l’Amministrazione Comunale ha con i
soggetti forti del territorio. Le politiche del territorio possono
arricchire l’uno e impoverire l’altro, generare occasioni di lavoro
o sopprimerle, promuovere la crescita culturale o arrendersi al
consumismo, facilitare la socialità o l’alienazione. Le politiche del
territorio invadono la vita delle future generazioni ed è per questo
che dobbiamo porre alla questione un’attenzione fortissima. Non è un
caso che in questi anni, in particolare a Firenze ma anche nel Mugello e
in altre parti d’Italia, si siano aperte indagini della magistratura a
dimostrazione della subalternità dell’Amministrazione Comunale ai
poteri forti che intendono speculare fidando sulla connivenza dei
Comuni.
Ma le
politiche del territorio portano anche soldi ai Comuni, attraverso gli
oneri di urbanizzazione, e in una fase di tagli, spesso il ricatto si fa
sentire. Noi respingiamo questa correlazione che può spingere le
Amministrazioni verso un modello "drogato" di espansione
urbanistica, basato sulla monetizzazione del territorio e sul favorire
la speculazione fondiaria. Dobbiamo lavorare per ricercare la
quadratura dei bilanci non più sull’espansione urbanistica, ma sull’utilizzo
e sulla valorizzazione dell’esistente. Un’urbanistica che
non divori territorio ma che piuttosto metta a valore beni che sono
stati frettolosamente abbandonati e dismessi.
E’
necessario per far questo porre un’attenzione particolare su tutti gli
strumenti urbanistici previsti che dal Piano Strutturale discendono e lo
rendo attuabile. In particolare il Regolamento Urbanistico e quello
Edilizio sono strumenti concreti per l’attuazione del Piano
Strutturale, strumenti tecnici complessi e che assegnano un potere
inconsueto ai tecnici e professionisti, sono gli strumenti che magari
proibiscono la costruzione di un abbaino e non eccepiscono se si
costruiscono palazzi a più piani dove prima c’era un capannone
(vedasi l’esempio di Lama nel comune di Borgo San Lorenzo). Molto
spesso è proprio attraverso questi strumenti, apparentemente tecnici,
che si compiono gli scempi legalizzati e le speculazioni più imponenti.
Ci opponiamo alla trasformazione di aree dismesse a vocazione
industriale o agricole verso l’edilizia privata o la Grande
Distribuzione Organizzata, sono infatti queste operazioni che
cancellando il volto di una città ridisegnandone la geografia
urbanistica e sociale.
Siamo
convinti che occorra mutare il segno da un’urbanistica
contrattata ad un’urbanistica partecipata poiché siamo
convinti che il territorio è un Bene comune e che non
possa essere sfruttato per fini speculativi. In questo senso devono
essere rivisti i criteri con i quali fino ad oggi si sono realizzati
interventi edilizi "a scomputo degli oneri" in quanto,
quasi sempre, hanno portato ad edificazioni prive delle opere di
urbanizzazione (acqua, luce, gas, telefono, fognature) previste e quindi
non acquisibili al patrimonio pubblico. Infine, poiché siamo convinti
che con la partecipazione attiva – e non solo quella prevista per
legge - dei cittadini ai vari processi decisionali, sia possibile
disegnare città che pongono al primo posto la vivibilità, la cultura e
la socialità, proponiamo che ogni qual volta sia previsto un intervento
su una porzione di territorio, deve essere prevista la partecipazione
attiva dei cittadini che vivono in quel determinato spazio territoriale.
CASA –
DISAGIO ABITATIVO
Da molti anni
la lettura che veniva data al problema della casa in Toscana è che
ormai era un
problema
residuale , solo per famiglie molto povere (compresi i migranti) e gli
interventi fatti negli anni si sono dimostrati del tutto insufficienti
tanto che è mancato un vero e proprio Piano casa Regionale . Anche a
livello centrale il problema non è mai stato posto e il solo tentativo
fatto è stato quello dello scorso Governo Prodi che non è mai neppure
iniziato.
Il Governo
Berlusconi ha di fatto cancellato i finanziamenti previsti nel 2007,
550milioni di
euro per 3
anni a partire dal 2008, per il disagio abitativo, un primo tentativo
organico che un
governo
faceva per riproporre un Piano casa all’altezza dei bisogni. Nella
nostra Regione sono stati oltre 31,5 milioni gli euro tagliati e solo in
questi giorni la Giunta Regionale ha anticipato i fondi (quasi 37
milioni di euro) permettendo ai Comuni di riprendere il loro programma
di ristrutturazione degli alloggi di proprietà pubblica che non sono
assegnabili perché in stato di degrado (si tratta di circa 500 in tutta
la Toscana).
Occorre tener
presente che la regione Toscana, ed in particolare la provincia di
Firenze, è
l’area a
più alta percentuale di sfratti per morosità del Paese. La crisi
economica in atto fa sì che l’emergenza abitativa esca dai casi che
investivano le categorie classiche del disagio sociale per aggredire la
cosiddetta fascia grigia cioè coloro i quali ancora potevano
permettersi un canone d’affitto che si avvicinava ai 1.000 euro al
mese che stanno precipitando nella morosità e nei conseguenti sfratti.
I Comuni sono investiti in prima persona in questo dramma e anche in
assenza di fondi pubblici hanno il dovere di attrezzarsi ad un
fenomeno,che specialmente nei comuni piccoli, era quasi sconosciuto. Un’emergenza
che quindi richiede strategie d’emergenza.
Proponiamo
quindi una serie di azioni che, seppur non risolutive, possano porre un
freno
agli sfratti,
ben consapevoli che potrà essere solo un impegno coordinato
Regione-Provincia-
Comune la
chiave di risoluzione del problema che passa necessariamente con un
Piano Casa Regionale.
· Impegnare
l’Amministrazione Comunale in un’azione politica verso lo Stato e la
Regione per
compiere
scelte per il rilancio dell’edilizia sociale;
· Promuovere
le iniziative di autorecupero con l’impegno da parte
degli Enti Locali a mettere a disposizione delle Cooperative spazi e
immobili di proprietà pubblica;
· La
creazione di un’Agenzia per la Casa della zona del Mugello che
sia punto d’incontro e tramite fra il pubblico ed il terzo settore
(associazioni) per l’attività d’informazione, intercettazione di
alloggi, garanzia per tutti coloro che non sono in grado di assumersi,
temporaneamente, l’onere totale di un contratto e di un affitto.
· Abbattimento
dell’ICI, fino alla totale esenzione, in caso di offerta di
alloggi a canone
concordato.
· Creare un Osservatorio
Sfratti, a livello comprensoriale, frutto del lavoro dei vari
Uffici
casa (che
devono essere potenziati), per monitorare costantemente la situazione e
per dare
una risposta
al bisogno con una seria programmazione.
· Attivare
una verifica del patrimonio edilizio a fini residenziali esistente
ma non utilizzato e censito come tale in occasione della stesura
del Piano strutturale, favorendone prioritariamente nel
Regolamento Urbanistico e in quello Edilizio il suo recupero
evitando così un eccessivo consumo del territorio.
. Verifica
puntuale e generalizzata della permanenza dei requisiti degli
assegnatari di case ERP con eventuali razionalizzazioni delle
assegnazioni in modo da poter soddisfare a costo quasi nullo
quella quota di domanda di alloggio che si viene a creare all’interno
dei nuclei già assegnatari per effetto della formazione di nuovi nuclei
familiari.
. Essendo
gli alloggi ERP opere pubbliche riteniamo che il Comune debba attivarsi,
in ambito LODE, affinché siano rivisti i massimali dei costi di
costruzione dell’edilizia ERP definiti da Regione Toscana
(attualmente 887,00 euro/mq) in modo da garantire una dignitosa qualità
degli alloggi stessi; in alternativa proponiamo che, come
già fanno anche altre Amministrazioni in provincia di Firenze, il
Comune si assuma la differenza fra il costo attuale e quello ritenuto
minimale (1100,00 euro/mq) da Casa Spa che a sua volta deve
garantire una manutenzione più puntuale ed efficace degli alloggi
assegnati anche predisponendo, in accordo con il Comune, un apposito
sportello dedicato agli assegnatari.
· Il Comune,
così come previsto previste dalla Legge finanziaria 2008 all’art.1
commi 258, 259 e 285, si deve dotare di un Piano che stabilisca la
quantità di alloggi sociali necessari e in base a ciò prevedere una
percentuale di alloggi sociali rispetto agli alloggi privati costruiti o
restaurati; di conseguenza si deve verificare negli strumenti
urbanistici la disponibilità di aree per la costruzione di alloggi ERP
e se necessario prevederne di nuove.
ENERGIA
La questione
climatica è ormai esplosa da tempo, rendendo improrogabile la
necessità di tendere a zero le emissioni di gas serra. La spinta
profusa dal Protocollo di Kyoto rimane disattesa nel caso italiano,
infatti, a fronte di un impegno a ridurre del 6,5% le emissioni rispetto
al 1990, ad oggi le stesse sono aumentate del 12%. L’obiettivo di
emissioni zero entro 2100 pare, quindi, assai lontano. La Direttiva
della Commissione europea nel sancire il "tre volte 20 per
cento" dimostra la necessita di sterzare nettamente verso un
abbattimento drastico dei consumi da fonti fossili. L’Europa chiede la
riduzione del 20% delle emissioni di CO2, del 20% dei consumi energetici
e l’aumento del 20% della produzione da fonti rinnovabili, il tutto da
perseguire entro il 2020.
L’efficienza
ed il risparmio energetico rappresentano le più grandi ed innovative
fonti di energia utilizzabile, risparmio che non deve essere sinonimo di
limitazione, ma sia invece lo studio, la ricerca e lo sviluppo di
modelli di vita che portano ad una razionalizzazione energetica
maggiore, con la netta riduzione di uso di fonti fossili. Incrementare
la produzione da fonti rinnovabili deve diventare l’occasione per uno
sviluppo sostenibile delle singole Comunità, ciò, in contrapposizione
al modello industriale delle grandi centrali, le quali hanno forti
impatti sia ambientale che sociali.
Lo sviluppo
del solare termico e fotovoltaico, di piccole centrali a biomasse e
centrali a
cogenerazione,
rappresenta un grande obiettivo, interventi pensati in una
programmazione generale che vada a tenere conto degli equilibri
ambientali e socio-economici dei luoghi, ed in questo contesto
prediligere, anzi sviluppare solo piccoli impianti legati ai bisogni dei
territori rendendo gli stessi autonomi dalla richiesta pressante di
energia. Non è possibile sostenere una riduzione di gas climalteranti
senza parlare di mobilità e di edilizia, basti pensare che l’Italia
ha il numero più alto di auto per abitante in Europa e che il settore
dei trasporti in generale contribuisce per il 25% al totale delle
emissioni di gas del Paese.
In ambito
edilizio è insostenibile che le abitazioni in Italia consumino tra 150
e 200 kwh al metro quadro contro i 70 della Germania. In virtù di
questo, riteniamo positivo partire dai principi presenti nel Decreto
legislativo 192 del 2005 e quindi l’incentivazione della
certificazione energetica per gli edifici, prevedendo un’idonea
regolamentazione. Esperienze di altri Paesi dimostrano che l’obiettivo
di realizzare strutture abitative che non siano energivore ma che di
contro vadano a pareggiare il bilancio energetico è ambizioso ma non
impossibile.
In
particolare riteniamo fondamentale:
·
Realizzazione di un Piano Energetico Comunale nel quale
siano chiari obiettivi e strategie da verificarsi annualmente.
·
Realizzazione di un pubblico registro urbanistico che valorizzi
appieno le certificazioni energetiche in modo che esse
rappresentino effettivamente un valore aggiunto per gli immobili
· L’efficienza
energetica della mobilità passa anche per il potenziamento del
trasporto pubblico collettivo e la multi-mobilità.
· Introdurre
nel Regolamento Urbanistico ed Edilizio la norma che preveda per
ogni nuova
costruzione,
recupero o ristrutturazione, l’autonomia energetica incentivando
solare termico e fotovoltaico e tutte le tecnologie che consentono il
risparmio energetico.
· Necessaria
una diagnosi energetica degli utilizzatori finali di energia, la chiave
di ciò sono le
ESCO,
società che realizzano a proprie spese le ristrutturazioni energetiche
per i loro clienti,
richiedendo
in cambio per un tot di anni i risparmi economici conseguenti ai
risparmi che riescono ad ottenere. Un sistema particolarmente indicato
per Enti pubblici.
In
particolare la nostra Amministrazione comunale dovrà:
entro il
primo anno di mandato, adeguare e ristrutturare gli impianti
di riscaldamento degli immobili pubblici per evitare sprechi e
generare risparmio energetico;
entro i primi
due anni di mandato, promuovere, partecipare ed attivare, almeno
due progetti di impianti ad energie rinnovabili;
entro i primi
tre anni di mandato, rendere autosufficiente, con la produzione
dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, il consumo elettrico
tutti gli immobili pubblici;
|
Lettera
aperta al candidato sindaco Pd-Psi Roberto Izzo
-
In queste settimane molti
cittadini ci hanno fatto questa domanda: “Ma voi, cosa fate alle
amministrative? ”
Ora
che le Primarie della coalizione vicchiese (PD-PSI) sono concluse,
quando mancano ancora quasi 4 mesi alle elezioni amministrative,
rispondiamo a questi cittadini e facciamo una proposta:
1.
Le Primarie di coalizione
-molto combattute, molto partecipate- hanno monopolizzato, in questo
ultimo mese, tutte le attenzioni paesane. Noi abbiamo deciso di non
entrare in questa contesa, sembrandoci corretto non interferire con le
scelte autonome di altri partiti.
2.
Nello stesso tempo non
siamo stati a guardare, e ci siamo incontrati, come Rifondazione, Verdi
, Sinistra Democratica e singoli cittadini , per discutere di programmi
e di contenuti, presupposti essenziali di una eventuale lista unitaria
da presentare alle amministrative .
3.
Ora che la coalizione
PD-PSI ha un candidato ufficiale a sindaco, Roberto Izzo, possiamo
affrontare un’altra fase politica, quella del confronto programmatico
fra schieramenti diversi in vista delle elezioni amministrative di
Giugno.
4.
Proponiamo quindi al
candidato Sindaco Izzo un confronto a breve sui programmi, per
verificare se esistono i presupposti per un accordo che metta insieme il
centro e la sinistra vicchiese, oppure se ognuno , in piena autonomia e
chiarezza di posizioni, si presenterà agli elettori in modo
contrapposto.
5.
Per noi qualsiasi sarà il
modo in cui si arriverà alle elezioni, programmi e liste dovranno
essere costruite in trasparenza e con la più ampia partecipazione
popolare.
6.
Con questa proposta
crediamo di dare un contributo
di chiarezza e di trasparenza, superando anche i veleni e i personalismi
che la “guerra” delle Primarie ha seminato in paese. Torniamo alla
politica, al confronto sulle cose da fare. Come ci chiedono i cittadini.
Vicchio, 19 Febbraio 2009
Rifondazione
Comunista Vicchio, Verdi Vicchio, Sinistra Democratica Vicchio e alcuni
cittadini
|
BLOG |
|
|
che non si legge "Apertamente" |
|
Avviso
ai naviganti: c'è ancora chi
confonde, consciamente o inconsciamente, per passione o per
turbamento, questo sito con quello di "APERTAMENTE".
Allora. RIPETIAMO. L'associazione
politico-culturale "Apertamente" ha cessato da un pezzo la
sua attività e fa parte ormai della storia politica di questo paese
Quando
voi trovate, su questo blog, la parola italiana
"apertamente" (come nell'indirizzo del sito), se non
specificato diversamente, è un avverbio che vuol semplicemente dire
( in modo aperto, manifesto:
agire a.; chiaramente, sinceramente: gli ho detto a. quello che
pensavo. Vocabolario Lingua Italiana De Mauro). Questo è
tutto. Poi se qualcuno
ancora ama illudersi che apertamente esista ancora... è un suo
problema... ma non lo scarichi, apertamente, su altri, caso mai
invii una E mail alla Redazione (begambe@alice.it) Grazie |
Articolo
20. (DALLO STATUTO NAZIONALE)
(Primarie
di coalizione)
1.
Qualora il Partito Democratico stipuli accordi pre‐elettorali
di coalizione con altre forze politiche
in
ambito regionale e locale, i candidati comuni alla carica di Presidente
di Regione, Presidente
di
Provincia o Sindaco vengono selezionati mediante elezioni primarie
aperte a tutte le
cittadine
ed i cittadini italiani che alla data delle medesime elezioni abbiano
compiuto sedici anni
nonché,
con i medesimi requisiti di età, le cittadine e i cittadini
dell’Unione europea residenti,
le
cittadine e i cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di
soggiorno, i quali al momento
del
voto dichiarino di essere elettori della coalizione che ha indetto le
primarie, e devolvano il
contributo
previsto dal Regolamento.
2.
Il Regolamento per lo svolgimento delle primarie di coalizione
stabilisce le modalità per la
presentazione
delle candidature e la convocazione della consultazione, disciplina la
competizione
per
la fase che va dalla presentazione delle candidature alle elezioni,
fissa modalità rigorose
di
registrazione dei votanti e di svolgimento delle operazioni di voto.
3.
Qualora, al fine di raggiungere l’accordo di coalizione, si intenda
apportare modifiche ai
principi
espressi nel comma 1 del presente articolo o utilizzare un diverso
metodo per la scelta
dei
candidati comuni, la deroga deve essere approvata con il voto favorevole
dei tre quinti dei
componenti
l’Assemblea del livello territoriale corrispondente.
4.
Nel caso di primarie di coalizione, gli iscritti al Partito Democratico
possono avanzare la loro
candidatura
qualora essa sia stata sottoscritta da almeno il trentacinque per cento
dei componenti
dell’Assemblea
del livello territoriale corrispondente, ovvero, da almeno il venti per
cento
degli
iscritti nel relativo ambito territoriale.
5.
Qualora il Partito Democratico aderisca a primarie di coalizione per la
carica di Presidente
del
Consiglio dei Ministri è ammessa, tra gli iscritti del Partito
Democratico, la sola candidatura
del
Segretario nazionale.
6.
Non si svolgono le elezioni primarie di coalizione nel caso in cui, nei
tempi prescritti dal Regolamento,
sia
stata avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di selezione.
|
DALLO
STATUTO REGIONALE
Articolo 33.
(primarie di coalizione)
1. Nel caso il
Partito Democratico stipuli accordi pre-elettorali di coalizione con
altre
forze
politiche in ambito regionale e locale, i candidati comuni alla carica
di
Sindaco,
Presidente della Provincia, Presidente della Regione, vengono
selezionati
mediante
elezioni primarie aperte a tutti i cittadini, a norma dell’art. 20
comma 1
dello statuto
nazionale.
2. Il
Regolamento per le primarie di coalizione stabilisce le modalità per
la
presentazione
delle candidature e la convocazione della consultazione, disciplina la
fase che va
dalla presentazione delle candidature alle elezioni, fissa modalità
rigorose di
registrazione dei votanti e di svolgimento delle operazioni di voto.
3. Nel caso di
primarie di coalizione, gli iscritti al Partito Democratico possono
avanzare la
loro candidatura qualora essa sia stata sottoscritta da almeno il
venticinque
per cento dei componenti dell’Assemblea del livello territoriale
corrispondente
oppure da almeno il dieci per cento degli iscritti nel relativo
livello
territoriale.
|
del Partito Democratico della
Toscana
per le elezioni amministrative del 2009
Articolo 6
(Primarie di coalizione)
1. L'Assemblea del livello territoriale competente assume entro e non
oltre il 15 novembre 2008, la decisione di impegnare il partito in
primarie di coalizione. Tale scelta viene assunta di concerto con il
livello territoriale superiore.
2. Il Pd ad ogni livello si impegna affinché il regolamento che
disciplina le primarie di coalizione garantisca la medesima modalità
di presentazione delle candidature attraverso la raccolta delle firme
tra gli elettori, sia per le candidature espresse dalle forze
politiche, che per le candidature dei cittadini che si dichiarino
elettori della coalizione.
3. Quando le primarie siano promosse dalla coalizione, con le modalità
di svolgimento stabilite nel livello locale il Partito Democratico
individua le proprie candidature nel rispetto delle norme statutarie.
4. Nelle province su cui insistono due coordinamenti territoriali,
limitatamente alle primarie relative all'individuazione del candidato
presidente di provincia, le prerogative contenute nelle norme
statutarie sono esercitate da ciascuna assemblea territoriale.
5. Qualora le primarie di coalizione già decise non dovessero avere
luogo entro e non oltre il 15 febbraio 2009, in quel livello
territoriale il partito, per individuare la candidatura a sindaco o a
presidente di provincia, promuove primarie aperte agli elettori. |
17
luglio 2008 IL
PARTITO - Regolamenti
Regolamento quadro per la selezione
delle candidature alle cariche istituzionali (NAZIONALE)
Il
presente regolamento quadro disciplina la selezione delle candidature del
P.D. per le cariche di Sindaco, Presidente di Provincia e
Presidente di Regione, tenuto conto che, in base dell’articolo 18,
comma 4, dello Statuto la selezione delle candidature per tali cariche
avviene «in ogni caso» attraverso il metodo delle primarie.
Con una successiva integrazione a questo stesso regolamento quadro,
verranno disciplinate anche le altre forme di consultazione che, in
base all’articolo 18, comma 9, dello Statuto possono essere
utilizzate per la selezione delle candidature a parlamentare nazionale
ed europeo.
In base all’articolo 18, comma 4, dello Statuto Nazionale, la
disciplina della selezione delle candidature per le altre cariche
assembleari (consigli comunali, provinciali e regionali) è affidata
agli Statuti delle Unioni regionali e delle Unioni provinciali di
Trento e Bolzano.
In base agli artt. 18 comma 3 e 20 commi 2 e 3,
la Direzione
ha deliberato che:
- In caso di svolgimento di primarie di coalizione, le cui regole
saranno stabilite a livello locale con i partiti alleati, il P.D.
parteciperà con un proprio candidato espresso sulla base del presente
regolamento.
- Il Partito potrà altresì deliberare di sostenere un candidato di
un altro partito con maggioranza del 60% dell’organo
territorialmente competente.
- L’Assemblea del livello territoriale competente può stabilire
eventuali altre forme di ampia consultazione, che verranno sottoposte
alla Direzione Nazionale.
-
Nei
comuni al di sotto dei 15.000 abitanti:
a)
l’assemblea territorialmente competente può designare con il 70%
dei consensi il candidato del P.D. per partecipare alle primarie di
coalizione;
b)
i regolamenti regionali possono definire tempi di svolgimento diversi
da quelli previsti in questo regolamento;
c)
la direzione provinciale può scegliere anche altre forme di ampia
consultazione, con maggioranza sopra i 2/3, per l’individuazione dei
candidati.
Selezione
delle candidature per le cariche di
Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione
mediante il metodo delle primarie
Articolo
1
Convenzioni terminologiche
1. Ai fini del presente regolamento quadro, per «primarie», si
intendono le elezioni per la scelta dei candidati a cariche
istituzionali; per «elezioni», ove non sia diversamente specificato,
si intendono le consultazioni popolari per la scelta dei titolari di
tali cariche.
Articolo
2
Convocazione e svolgimento delle primarie
1. Le primarie si svolgono ad una distanza temporale non superiore a
otto mesi e non inferiore a quattro mesi dalla data prevista per le
elezioni.
Nei casi in cui le elezioni si svolgano, a normativa vigente, tra il
15 aprile e il 15 giugno, le primarie si tengono in una domenica
collocata tra il 15 di novembre e il 30 Gennaio.
Articolo
3
Comitato organizzatore
Qualora non sia diversamente disposto da regolamenti regionali i
comitati organizzatori sono regolati dal presente articolo.
1. Entro il 10 settembre dell’anno precedente alle elezioni
viene costituito un Comitato Organizzatore delle Primarie, eletto
dall’Assemblea del livello territoriale corrispondente e composto da
un minimo di 15 ad un massimo di 25 membri, nel rispetto del
pluralismo interno e della rappresentanza dei territori interessati.
2. Il Comitato Organizzatore: sovrintende allo svolgimento dei lavori;
supervisiona il corretto svolgimento delle operazioni; predispone la
modulistica per la raccolta delle firme; accerta i requisiti di
ammissione delle candidature e la regolarità delle firme raccolte;
ufficializza la lista dei Candidati ammessi e non ammessi e la rende
pubblica mediante affissione presso le sedi del PD.
3. Il Comitato Organizzatore inoltre: definisce i Seggi elettorali;
nomina scrutatori e Presidente di seggio; predispone il materiale
necessario allo svolgimento delle Primarie; definisce la
localizzazione dei seggi; predispone la stampa, la consegna ed il
ritiro della modulistica relativa all'esercizio del voto; fornisce i
moduli di ricevuta dei contributi economici versati dagli elettori;
raccoglie i fondi e li contabilizza.
4. Le carica di componente del Comitato Organizzatore, componente del
Comitato dei Garanti nazionale, regionale o provinciale, e di
Candidato alle Primarie sono tra di loro incompatibili.
Articolo
4
Presentazione delle candidature
1. Possono essere candidati alle primarie per la carica di Sindaco,
Presidente di Provincia o Presidente di Regione, i cittadini in
possesso dei requisiti di legge che li rendano eleggibili a tali
cariche, la cui candidatura non sia in contrasto con il Codice etico
del PD e che abbia sottoscritto, oltre al presente Regolamento, il
Codice etico e lo Statuto nazionale del Partito democratico.
2. Il Sindaco, il Presidente di Provincia o il Presidente di Regione
uscente e che, ai termini della legge e degli statuti nazionale e
regionale del PD, risulti rieleggibile, scioglie la riserva circa una
eventuale riproposizione della propria candidatura entro nove mesi
dalla prima data utile per lo svolgimento delle elezioni. In caso di
termine ordinario del mandato entro il 15 settembre dell’anno
precedente alle elezioni.
3. La candidatura a Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di
Regione può essere avanzata con il sostegno del dieci per cento dei
componenti della Assemblea del relativo livello territoriale, ovvero
con un numero di sottoscrizioni pari almeno al tre per cento degli
iscritti nel relativo ambito territoriale. La percentuale di questi
ultimi è calcolata sul totale degli iscritti dell’anno precedente.
4. Qualora il Sindaco, il Presidente di Provincia o di Regione
uscenti, al termine del primo mandato, avanzino nuovamente la loro
candidatura, possono essere presentate eventuali candidature
alternative solo se sostenute dal trenta per cento dei
componenti della Assemblea del relativo livello territoriale, ovvero
di un numero di sottoscrizioni pari almeno al quindici per cento degli
iscritti nel relativo ambito territoriale. La percentuale di questi
ultimi è calcolata sul totale degli iscritti dell’anno precedente. Regolamenti
regionali possono alzare la soglia dei componenti dell’Assemblea
territoriale competente fino ad un massimo del 40%.
5. Le candidature devono essere sottoscritte su appositi moduli
predisposti dal Comitato organizzatore.
6. I moduli per l’accettazione di candidatura e per la raccolta
delle sottoscrizioni riportano il contrassegno a colori del Partito
Democratico, ma possono essere stampati ed utilizzati in bianco e
nero.
7. Le sottoscrizioni non hanno bisogno di autenticazione e si
ritengono valide se raccolte in presenza di iscritti al Partito
Democratico che ricoprano uno dei seguenti incarichi: Parlamentare
nazionale o europeo; Consigliere o assessore regionale, provinciale,
comunale.
8. Le sottoscrizioni posso essere raccolte a partire dal
lunedì immediatamente successivo al 15 ottobre e per le tre settimane
seguenti.
9. Le candidature sono valide se accompagnate da una
autocertificazione circa il soddisfacimento dei requisiti previsti
dallo Statuto e dal Codice etico.
10. Il Comitato organizzazione competente procede alla verifica della
documentazione di presentazione delle candidature, della validità
delle sottoscrizioni e della loro congruità rispetto ai requisiti
quantitativi nonché della correttezza della documentazione richiesti.
11. L’Ufficio può eventualmente accordare 48 ore di tempo ai
candidati per integrare la documentazione richiesta dai regolamenti.
12. Trascorse 48 ore dalla scadenza del termine per la presentazione
delle candidature, in mancanza di ricorsi o contestazioni, l’Ufficio
rende noti i nomi dei candidati alla Primaria.
13. In caso di ricorsi, l’Ufficio li devolve al Collegio dei Garanti
del livello territoriale immediatamente superiore, che decide in unica
e inappellabile istanza entro 48 ore.
14. Terminate tutte le operazioni della presentazione dei candidati,
l’Ufficio stabilisce mediante sorteggio da effettuarsi alla presenza
dei candidati o dei loro delegati, il numero d’ordine da assegnare a
ciascun candidato. I nomi dei candidati saranno riportati sulle schede
e su qualsiasi altro materiale prodotto per la campagna
d’informazione secondo l’ordine assegnato dal sorteggio.
Articolo
5
Elettori
1. Possono partecipare alle primarie le persone che alla data delle
primarie abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, già registrate
nell'Albo degli elettori del Partito Democratico o che, cittadine e
cittadini italiani nonché cittadine e cittadini dell’Unione europea
residenti nel territorio comunale, provinciale o regionale, cittadine
e cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno,
iscritti e non iscritti al Partito Democratico, dichiarino di
riconoscersi nella proposta politica del Partito, di sostenerlo alle
elezioni, e accettino di essere registrate nell’Albo pubblico delle
elettrici e degli elettori al momento del voto.
Articolo
6
Regolamenti regionali
1. Ogni comitato regionale attua il presente regolamento quadro con
proprio regolamento nel quale disciplina il funzionamento dei seggi
elettorali, le modalità di scrutinio e la forma della rappresentanza
dei candidati in esso, la dichiarazione dei candidati prescelti,
eventuali quote di contribuzione per la partecipazione alle primarie.
|
CAPO
IV (DALLO STATUTO NAZIONALE)
Scelta
dei candidati per le cariche istituzionali
Articolo
18.
(Elezioni
primarie del Partito Democratico)
1.
Per «primarie» si intendono le elezioni che hanno ad oggetto la
scelta dei candidati a cariche
istituzionali
elettive.
2.
Possono partecipare alle elezioni primarie indette dal Partito
Democratico gli elettori già registrati
nellʹAlbo
nonché quelli che lo richiedano al momento del voto.
3.
Il Regolamento per le elezioni primarie è approvato con i voti
favorevoli della maggioranza
dei
componenti dell’Assemblea del Partito Democratico del livello
territoriale corrispondente,
sulla
base del Regolamento quadro per la selezione delle candidature alle
cariche istituzionali
approvato
dall’Assemblea nazionale con il voto favorevole della maggioranza
assoluta dei suoi
componenti.
4.
Vengono in ogni caso selezionati con il metodo delle primarie i
candidati alla carica di Sindaco,
Presidente
di Provincia e Presidente di Regione. Qualora il Partito Democratico
concorra
con
altri partiti alla presentazione di candidature comuni per tali
cariche, valgono le norme contenute
nell’articolo
20 del presente Statuto. Le modalità di selezione delle candidature
per le altre
cariche
di livello regionale e locale vengono stabilite dagli Statuti delle
Unioni regionali e
delle
Unioni provinciali di Trento e Bolzano.
5.
La candidatura a Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di
Regione può essere avanzata
con
il sostegno del dieci per cento dei componenti della Assemblea del
relativo livello territoriale,
ovvero
con un numero di sottoscrizioni pari almeno al tre per cento degli
iscritti nel relativo
ambito
territoriale.
6.
Qualora il Sindaco, il Presidente di Provincia o di Regione uscenti,
al termine del primo
mandato,
avanzino nuovamente la loro candidatura, possono essere presentate
eventuali candidature
alternative
se ricevono il sostegno del trenta per cento dei componenti della
Assemblea
del
relativo livello territoriale, ovvero di un numero di sottoscrizioni
pari almeno al quindici per
cento
degli iscritti nel relativo ambito territoriale.
7.
Le primarie per la scelta dei candidati a Sindaco, Presidente di
Provincia,
Presidente
di Regione si
svolgono con il metodo della maggioranza relativa.
8.
Non si svolgono le elezioni primarie nel caso in cui, nei tempi
prescritti dal Regolamento, sia
stata
avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di selezione.
9.
La selezione delle candidature per le assemblee rappresentative
avviene ad ogni livello con
il
metodo delle primarie ovvero, anche in relazione al sistema
elettorale, con altre forme di ampia
consultazione
democratica. La scelta degli specifici metodi di consultazione da
adottare per
la
selezione delle candidature a parlamentare nazionale ed europeo è
effettuata con un Regolamento
predisposto
sulla base del Regolamento quadro di cui al precedente comma 3 ed
approvato
di
volta in volta dal Coordinamento nazionale con il voto favorevole di
almeno i tre quinti
(3/5)
dei componenti, previo parere della Conferenza dei Segretari
regionali.
DALLO
STATUTO REGIONALE CAPO
VII
Scelta
dei candidati per le cariche istituzionali
Articolo
31. (elezioni primarie del Partito Democratico)
1.
Il Partito Democratico della Toscana assume le primarie come elemento
costitutivo
della
propria rappresentanza e della propria proposta politica, affinché le
stesse
traggano
legittimazione e vitalità dal rapporto diretto con i
cittadini-elettori.
2.
Alle elezioni primarie indette dal Partito Democratico, possono
partecipare gli
elettori
già registrati nell’Albo nonché quelli che lo richiedano al
momento del voto,
elettori
come qualificati dall’art. 2 comma 3 dello statuto nazionale.
3.
Il Regolamento per le elezioni primarie è approvato con i voti
favorevoli della
maggioranza
degli aventi diritto dell’Assemblea del Partito Democratico del
livello
territoriale,
sulla base del Regolamento quadro per la selezione delle candidature
alle
cariche istituzionali approvato dall’Assemblea nazionale con il voto
favorevole
della
maggioranza assoluta dei suoi componenti e del regolamento quadro
regionale
di cui al comma 12 del presente articolo.
4.
Il Partito Democratico della Toscana seleziona con il metodo delle
primarie i propri
candidati
alla carica di: Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente della
Regione,
parlamentare, consigliere regionale. Il Regolamento quadro regionale
per
le
primarie disciplina il ricorso alle primarie, tra gli iscritti, per la
selezione dei
candidati
a consigliere comunale, in particolare nei comuni superiori a
quindicimila
abitanti
e a consigliere provinciale, avendo cura degli equilibri tra territori
dei collegi
a
cui afferiscono più unioni comunali e più coordinamenti
territoriali.
5.
L’assemblea regionale approva con i voti favorevoli della
maggioranza degli aventi
diritto,
un regolamento quadro per le elezioni primarie di carattere
amministrativo,
regionale,
nazionale ed europeo, nel rispetto del Regolamento quadro per le
candidature
previsto dall’art.18, comma 3, dello Statuto nazionale.
6.
Le assemblee territoriali approvano con i voti favorevoli della
maggioranza degli
aventi
diritto, un regolamento quadro per le elezioni di carattere
amministrativo, in
rispetto
dei principi del regolamento quadro regionale.
7.
La candidatura a Sindaco, Presidente della Provincia e Presidente
della Regione
può
essere avanzata con il sostegno del dieci per cento dei componenti
della
Assemblea
del relativo livello territoriale oppure con un numero di
sottoscrizioni pari
almeno
al tre per cento degli iscritti nel relativo livello territoriale.
8.
Nelle province in cui insistono più di un coordinamento territoriale
le soglie per la
sottoscrizione
delle candidature previste dal presente comma possono essere
raggiunte
tra i membri delle assemblee oppure tra gli iscritti di uno o più
coordinamenti
territoriali di quel territorio provinciale.
9.
Il Segretario regionale, sentita la direzione, convoca le elezioni
primarie per la
selezione
dei candidati a Sindaco e Presidente della Provincia che si svolgono
in
una
medesima data per tutto il territorio regionale interessato da quel
turno
amministrativo.
Parimenti si procede per la convocazione delle elezioni primarie per
la
selezione del candidato del PD a Presidente della Regione.
10.
Il Regolamento quadro regionale può disciplinare i casi,
assolutamente eccezionali
e
le relative maggioranze qualificate per motivare l’esonero dallo
svolgimento di
primarie
di un livello comunale o territoriale, o la convocazione di uno o più
di uno di
questi,
in un’altra data e le modalità con le quali elettori, iscritti,
organi di partito
possono
ricorrere avverso tali decisioni.
11.
Il Sindaco, il Presidente della Provincia e il Presidente della
Regione, quando iscritti
al
PD, che si trovino al termine del primo mandato, sono candidati di
diritto, salvo
loro
espressa rinuncia, alle elezioni primarie.
12.
Il Regolamento quadro regionale per le elezioni primarie, stabilisce
tempi e
modalità
con i quali, entro il sesto mese dalla scadenza naturale della
legislatura,
possono
essere presentate le candidature alternative al Sindaco, al Presidente
della
Provincia e al Presidente della Regione, con il sostegno di almeno il
venti per
cento
dei componenti della Assemblea del relativo livello territoriale
oppure con un
numero
di sottoscrizioni pari al cinque per cento degli iscritti del relativo
livello
territoriale.
Ciascun iscritto può godere del diritto di elettorato passivo per la
candidatura
ad una sola carica monocratica di natura amministrativa.
13.
Le primarie per la scelta dei candidati a Sindaco, Presidente della
Provincia e
Presidente
della Regione si svolgono con il metodo della maggioranza relativa.
14.
Non si svolgono elezioni primarie nel caso in cui, nei termini
prescritti dal
Regolamento,
sia stata avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di
selezione.
|
Ero
contenta di aver firmato e aspettavo con soddisfazione il voto
delle primarie |
PECCATO.... PERCHE' HANNO
SCIUPATO TUTTO |
SE NON SI ERA PRESENTATO
ROBERTO TUTTO QUESTO NON SAREBBE SUCCESSO |
E' CAMBIATO IL NOME MA TUTTO
E' RIMASTO COME PRIMA |
IO LO DICEVO CHE NON SAREBBE
DURATA. CHE AVREBBERO TROVATO QUALCOSA PER BLOCCARE IL TUTTO |
E ORA CHE
FACCIAMO???????????????? FACCIAMO UNA LISTA CIVICA ??????????? |
NON GLI HANNO PERDONATO IL SUO
ESSERE FUORI DAGLI SCHEMI E UN PO TROPPO CATTOLICO |
HANNO AVUTO PAURA |
SI SONO TAGLIATI LE PALLE PER
FAR DISPETTO ALLA MOGLIE |
CHE SQUALLORE |
VOGLIO ANDARE A
VOTARE ............. ROBERTO NON TI RITIRARE |
PERCHE' NON POSSO VOTARE IZZO
ROBERTO??......COSA HA FATTO IL MALFATTORE? |
ROBY NON TI
RITIRAREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE................................... |
SIETE DEGLI ILLUSI ...............
NON CONTATE NULLA |
QUESTO E' IL NUOVO CHE AVANZA
??? |
DELUSA
DELUSA DELUSA |
HO SENTITO DIRE CHE......
DIMMI CHE NON E' VERO |
I SICARI HANNO RIMESSO NELLA
GUAINA I COLTELLI E GIOISCONO INTORNO AL CADAVERE DEL SINDACO REDIVIVO |
COME SEI VENUTO DA ME PER LA
FIRMA DOVEVI VENIRE ANCHE PER IL TUO RITIRO.... NON MI PIACE
ESSERE PRESO IN GIRO COSI |
PEGGIO DI COSì NON POTEVA
ANDARE IL PARTITO E' IN LIQUEFAZIONE |
NON CONTIAMO NULLA SIAMO SERVI
DI FIRENZE |
questo sindaco......
che nessuno vuole..... ora viene riconfermato alla quasi
unanimità...... è il massimo dell'ipocrisia politica |
UNA VOLTA TANTO CHE VOTAVO VERAMENTE
VOLENTIERI. CON IL CUORE |
SPERIAMO CHE CI RIPENSI |
|
per la
storia:
INVIA IL TUO
POST
begambe@alice.it |
|
|
Perché mi
ricandido: in questi quattro anni mi sono impegnata in maniera
appassionata ed onesta, cercando di trasferire nella responsabilità
amministrativa l’esperienza maturata in una vita segnata da una costante
ricerca di sviluppo personale e sociale (a 62 anni si può dire…). Mi
sento ricca di un bagaglio di conoscenze, relazioni, competenze acquisite
nella scuola, nel sindacato, nel movimento delle donne, nel confronto con
tante realtà pubbliche e private con le quali mi sono misurata con
successo negli anni di attività professionale…..eppure la lezione più
importante l’ho maturata in questi anni ed è una grande lezione di
umiltà!
So di aver speso molte energie per Vicchio, ma so
anche di averne dissipate molte. So che idee, passione ed impegno non
bastano se non sono condivise in tanti, specie quando i tempi non sono
propizi. So di aver nutrito aspettative molto alte (a partire dalle mie)
per poi fare i conti con le difficoltà di realizzarle. So di aver dato
ascolto ed essermi fatta carico dei problemi piccoli e grandi di chi si è
rivolto al sindaco in cerca di aiuto e di non essere riuscita sempre a
dare le risposte sperate. So di aver alimentato la “visione” di un
futuro caratterizzato dall’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente,
dall’equità tra le persone, le generazioni, i territori; ma forse ho
sottovalutato l’impazienza di chi vuole che il domani sia già oggi.
Sono altrettanto consapevole della strada fatta e dei
risultati conseguiti:
Ø
quelli tangibili: quali ad esempio i ponti ristrutturati o
in via di ristrutturazione, gli interventi nei cimiteri, quelli nelle
scuole, sulle strade comunali e consortili, il ripristino dei danni
provocati dalle frane, l’allestimento della casa di Giotto, etc…
Ø
quelli meno tangibili ma non meno importanti: una forte
visibilità di Vicchio sulla scena nazionale, specie per quanto riguarda i
temi della scuola e della formazione, la tessitura di una rete di rapporti
con personalità di spicco sulla scena culturale e politica accanto a
quella delle relazioni locali tra vicchiesi tra loro “diversi” (le
veglie, gli incontri con la cultura tedesca, il percorso con le donne, la
progettazione della futura scuola media attraverso il laboratorio con i
ragazzi, gli artisti locali…).
Ho usato un’immagine per rappresentare la mia
condizione: ero felice di poter seminare in un posto che amo utilizzando i
semi ricavati dal raccolto di una vita…e li ho gettati a piene mani:
alcuni sono caduti in un’area sterile, altri se li è portati via il
vento, altri non hanno ricevuto il nutrimento necessario.
Eppure alcuni hanno attecchito e stanno nascendo
delle belle piantine che vorrei continuare a coltivare con cura e veder
crescere!
Ecco la motivazione personale per cui mi ricandido:
desidero sviluppare dei processi che ho contribuito a mettere in moto,
importanti non per me, ma per questo paese e lo voglio fare dimostrando
prima di tutti a me stessa che gli errori servono ad apprendere e a
migliorare.
Ma c’è anche una motivazione meno personale:
dietro i percorsi e i processi avviati c’è un grande lavoro, ci sono
competenze maturate nel tempo e ci sono relazioni consolidate che non si
ricostruiscono in tempi brevi. È la motivazione per cui si tende da tante
parti a restituire credito a chi ha lavorato con onestà ed impegno nel
primo mandato perché realizzi nel secondo quello che è stato messo in
moto, senza gli inevitabili “tempi morti” necessari a far ripartire i
processi.
Su quali temi vorrei continuare a caratterizzare
il mio impegno.
Vicchio, paese solidale ed accogliente:
affermazione dei diritti (di cittadinanza, alla casa, all’assistenza, al
lavoro, allo studio etc), ascolto del disagio, attenzione a rimuovere le
disparità (di abilità, di genere, di origine etnica o culturale..) sono
le
3 A
per una spesa sociale e investimenti tesi a migliorare convivenza civica e
solidarietà. La realtà da cui partiamo è di buon livello, avrà però
bisogno di ulteriore particolare attenzione a fronte della crisi economica
e di fenomeni che già sono presenti quali l’invecchiamento della
popolazione, il disagio giovanile, l’allentarsi dei vincoli sociali e
del senso civico.
Vicchio, paese che guarda al futuro: scuola,
energia, tutela dell’ambiente e del paesaggio sono i cardini per
costruire la prospettiva del domani. Su ognuna di queste voci si potrebbe
dire e scrivere molto e non è questa l’occasione, mi preme però
sottolineare il legame stretto tra di loro, che bene si saldano nel
percorso che ha portato a definire il progetto per la futura scuola media:
ha coinvolto i bambini, i ragazzi e gli insegnanti nella progettazione, si
qualifica per l’attenzione alle problematiche energetiche ed ambientali
e costituisce un intervento “forte” di riqualificazione urbanistica
dell’intera area. Chiunque sarà sindaco credo debba fare in modo che il
progetto si traduca in realtà.
Vicchio, paese dove identità fa rima con qualità
e creatività: ambiente, cultura, “tradizione innovativa”, vitalità
associativa sono risorse di cui il nostro paese dispone, che possono
costituire leve per uno sviluppo dove l’economia si sostiene grazie alla
capacità di investire in sviluppo dei saperi e delle relazioni piuttosto
che nella rincorsa di modelli orientati alla quantità, al consumo, allo
spreco. È una scommessa difficile, che ha bisogno di un salto di qualità
generalizzato, a partire dalla stessa struttura organizzativa
dell’Amministrazione Comunale. Molto è stato investito, in questi anni,
in questa direzione.
I risultati esterni (riqualificazione dell’attività
e della capacità attrattiva e formativa delle case di Giotto e del
Cellini, rilancio dello strumento MAZE non riconducibile alla sola mostra,
valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura e dell’artigianato di
qualità, supporto allo sviluppo del turismo…) sono migliori di quelli
interni, dove pure molto si è investito. Occorrerà perseguire il lavoro
avviato con gli interventi sulle strutture (magazzini, sedi, strumenti
tradizionali ed informatici), ma soprattutto sul “capitale umano”
rappresentato dai dipendenti, incrementando e mettendo a frutto i
risultati dell’attività formativa fin qui svolta ed attuando
significativi interventi di riorganizzazione, anche in relazione ai
processi di pensionamento. È questa, secondo me, la strada maestra per
conseguire i migliori risultati in termini di efficacia e di risposta ai
bisogni dei cittadini…ma come tutte le strade che implicano cambiamenti
profondi richiede tempi lunghi.
Ritengo, infine, che il nostro paese abbia bisogno di
sviluppare relazioni inclusive, a fronte di un vecchio stile di
comportamenti che privilegiano invece la contrapposizione, quando
addirittura non il discredito, nei confronti di posizioni diverse o
lontane. La complessità dei tempi in cui viviamo e del mutare delle
relazioni sociali e politiche richiede, anche a Vicchio, che si esca
dall’arroccamento che paralizza e distrugge, richiede ad ognuno di noi
di aprirsi al confronto, di assumere come positiva l’esistenza di
divergenze e di leali conflitti. Non corriamo il rischio della
autoreferenzialità e della chiusura: andiamo al confronto con le altre
forze politiche, specie con quelle della sinistra, con la fermezza delle
nostre posizioni e dei nostri valori, ma con la volontà di ricercare la
più ampia convergenza con chi è portatore di valori e proviene da una
storia che abbiamo condiviso.
Per parte mia affronterò la competizione delle
primarie privilegiando l’impegno per svolgere al meglio il mio ruolo di
sindaco, cogliendo nelle critiche e nelle diverse posizioni dei miei
“contendenti” elementi su cui riflettere, sollecitazioni da
raccogliere per correggere gli errori, stimoli per dialogare con i
cittadini, nella convinzione che il modo come affronteremo le primarie sarà
la precondizione per l’affermazione del nostro partito nelle elezioni di
primavera, chiunque sia il candidato.
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