"Siamo al termine di una campagna elettorale per noi esaltante. In questi mesi abbiamo discusso di politica con centinaia di cittadini, a tutti abbiamo fatto conoscere i nostri programmi, le nostre facce. Abbiamo fatto rialzare la testa alla sinistra vicchiese, che ora è in lizza per vincere le elezioni, cosa mai successa prima. Una sinistra che dovrà essere laica, antifascista, ambientalista, aperta al nuovo. Siamo stati trasparenti con i cittadini, sempre, nei programmi e nelle liste. Abbiamo annunciato la nostra giunta il 21 di maggio, 15 giorni prima del voto!Siamo cresciuti giorno dopo giorno.

Dall’altra parte, la coalizione PD/PS ha via via perso credibilità in paese. Il non voler dare i nomi della giunta nei tempi utili che possano servire ai cittadini per decidere, dimostra la sua crisi di identità e di credibilità. Lotte intestine e veleni personalistici, non discussioni sui temi importanti per il paese, hanno contraddistinto la campagna del PD/PS. Una crisi profonda e irreversibile confermata in queste ultime ore dalle clamorose dimissioni dalla segreteria del Pd di Stefania Panichi, membro anche del’assemblea metropolitana del PD. Mancanza di trasparenza verso i cittadini, di democrazia interna, di laicità, queste le accuse di Panichi al Pd vicchiese, che si è rifiutato anche di sostenere la candidatura Domenici alle europee.

La crisi nera del PD rischia- se vincessero loro le elezioni-di precipitare il paese in una guerra fra bande a tutto danno dei problemi amministrativi enormi che abbiamo davanti e dobbiamo risolvere.

Invitiamo gli elettori , a votare Sinistre per Vicchio, una coalizione larga, coesa,che vuole cambiare la politica di questo paese:è questo l’unico voto utile a sinistra, l’unico voto per un’amministrazione nuova, vicina ai cittadini, concreta."

 

 
 
 
Uscita...fuori tempo

Caro David,
prima di tutto devo precisare che quanto sto per dire, lo dico solo a livello personale, perché Roberto Izzo  non ha bisogno di esegeti della sua azione politica.

Mi sento spinto a dire qualcosa sul fatto che dipingi le primarie  del PD a Vicchio quasi come un colpo di mano fatto da un manipolo di persone a cui interessa solo il potere.

La realtà è ben diversa. La realtà è il fatto che il partito si è aperto per la prima volta a primarie vere, tanto vere che quando qualcuno di non proveniente dal "direttivo" si è presentato, ha sconvolto il branco: un branco che fino ad allora si era costituito fondamentalmente per cooptazione: eletto sì, dai fondatori del partito, ma senza dibattito, senza confronto, senza "congresso".
Il PD è nuovo anche per questo: perché si è aperto alla gente come nessun altro partito ha fatto in Italia. E' nuovo anche a Vicchio, perché quella sua "vocazione maggioritaria" non significa che non ci sono alleanze, ma che le alleanze si fanno sulla base di un progetto che vince in un confronto, magari di poco, ma vince. E che per questo rifiuta la logica delle correnti, dei lacci e lacciuoli ad uso interno e a scapito dell'elettorato e delle decisioni prese per il bene della cittadinanza. Anche i passati equilibrismi fra udeur e comunisti ritengo abbiano nuociuto al centrosinistra, e infatti hanno portato alla caduta di un governo che si dibatteva fra prese di posizione ideologiche e difesa delle “riserve di caccia” di qualche ministro.
Quello che contesti tu, quella che chiami “la presa del partito”, è in realtà la vera novità sulla scena politica italiana, in cui una idea politica (con le gambe che le danno persone in carne ed ossa) raccoglie consenso, si presenta agli elettori del centrosinistra, vince e diventa il progetto di governo del centrosinistra. Punto.
A mio modo di vedere sta tutta lì la differenza fra progetto politico in una logica maggioritaria (che vige oggi in Italia e che cambia il modo d’essere dei partiti) e partito delle rappresentanze, delle “bandiere”. Ne abbiamo già discusso, ma ciò che dev’essere secondo noi il PD non è argomento che si possa esaurire in poche righe di forum. E spero vivamente di poter articolare il mio pensiero e dare il mio contributo al prossimo congresso del PD.

Di pasticci prima delle primarie ne ha fatti il PD a Vicchio? Sì. Non faccio parte dell’assemblea, come non ne hai fatto parte tu e credo che si possa concordare sul fatto che la situazione è stata a momenti drammatica. Ma tu stesso devi riconoscere per amor di verità, che molti si sono impegnati a risolvere quella che secondo me era una crisi dei “modi” di far politica all’interno di un’idea nuova di partito. E chi si è impegnato, lo ha fatto soprattutto nel rispetto di quegli elettori che ci avevano messo la faccia nel sostenere questo o quel candidato alle primarie. Alla fine abbiamo dato voce agli elettori del centrosinistra.
Non contesto la decisione che hai legittimamente preso di tirarti fuori dal partito (perché il piede in due staffe non si può tenere), vorrei però criticarne l’opportunità. Sono sicuro della sincerità delle tue scelte, meno sulla loro ponderazione.
Alle primarie hai sostenuto prima Lazzerini (come me), poi – uscito di scena Simone – il sindaco uscente, Lorini (mentre io ho preferito sostenere Izzo). Cosa è cambiato? Il partito ha preso una “deriva a destra”? Ma per favore! Dare a Izzo o a Simone (che hai sostenuto) una etichetta di destra è come dire che Berlusconi è un autentico democratico! Ma non è questa la ragione che poni, qualcun altro mi pare, ma credo non tu. Dici che il PD è un flop? Ma da quando hai questa opinione, da quando Elettra ha perso le primarie? Se le avesse vinte lei, tutta l’idea del PD per la quale ti sei sinceramente adoperato sarebbe stata “redenta”?

Il partito è dietro a Izzo? Sì. Qualcuno (o molti, questo si vedrà) potrebbe non esserlo, ma il vero problema è l’opportunità di una simile scelta. Il processo drammatico ma virtuoso che ha portato alla candidatura di Izzo è la ragione per la quale questo partito si può chiamare democratico. Le scelte amministrative di Roberto e della coalizione che lo sostiene sono nel programma. Ma le idee e gli orientamenti politici più generali, quelli che poi si traducono in scelte e progetti di più ampio respiro, si fanno ai congressi. Ed è ai congressi che di solito avvengono i divorzi politici, sugli argomenti, sulle linee, sulla visione del partito, non sulle candidature.
E’ questa la critica che mi sento di poterti muovere: secondo me non è opportuno gettare la spugna del dibattito interno prima della consultazione elettorale ma dopo le primarie. Somiglia troppo ad un veto “ad personam” più che alla critica verso un progetto politico.

Ed è anche la ragione per cui spero che coloro che si sentono in difficoltà perché Izzo non somiglia abbastanza ad un ex-DS o perché fra i suoi sostenitori c’è qualcuno verso cui portano antipatia personale possano ricredersi e decidere di sostenere un progetto di vero rinnovamento del modo di fare politica e una candidatura così autorevole.

ripreso da

 

 

In seguiti al risultato delle primarie all'interno del PD di Vicchio si sono acuite le divisioni e si è tentata una “presa del Partito” per determinare scelte e programmi. A questo scopo l'assemblea territoriale è stata “militarizzata” da una presenza costante dei sostenitori dell'attuale candidato sindaco allo scopo di determinare un cambio di linea politica all'interno del PD. Ma i cittadini di Vicchio non erano stati chiamati a votare per il candidato sindaco? Che c'entra il cambio di linea politica? Si sono rese evidenti fazioni, le une contro le altre, in una divisione che ha mostrato un senso di rivalsa e vendetta per conflitti di quindici venti anni fa. Alla crisi nazionale di un partito che non prende posizioni nette o lo fa in modi diversi e contrastanti, si affianca una crisi locale. Basta leggere il programma del PD di Vicchio per rendersi conto che nonostante una rincorsa degli ultimi giorni si è davanti a pochezza, a prese di posizione sempre sfumate al tentativo di dire tutto e nulla. Un programma alto si è detto, ma che nasconde l'impossibilità di prendere posizioni chiare su temi come la laicità o la questione dei servizi ad esempio. Un partito che si aggrappa al simbolo e all'antiberlusconismo: una mancanza di coraggio in questo momento di minimo consenso e di ricerca di un’identità propria nel panorama nazionale. Un partito che non vuole “spaventare” l'elettore di centro e quindi di fatto si allinea su posizioni sempre meno di sinistra. Dimenticando che a Vicchio l'elettorato DS confluito nel PD rappresenta la stragrande maggioranza dell'elettorato di riferimento. A fronte di tutto questo in molti abbiamo deciso di non accettare questa logica e allontanarci.

 Stefano Celli, Egidio Bagnato, David Bianchi e Stefano Burberi,

 tesserati del PD, sono nella lista di Sinistre per Vicchio perché pensano che nel PD di Vicchio ci sia una crisi nella crisi. Siamo in Sinistre per Vicchio senza rinnegare la nostra appartenenza, ma anzi facendone un valore aggiunto.

comunicato ripreso da

 

 

Com.Stampa 19/05

Giovedì 21 maggio, alle 21, presso la Saletta Comunale Muzio Cesari di Vicchio, la lista "Sinistre per Vicchio" presenterà pubblicamente la Giunta che proporrebbe nel caso di affermazione elettorale il 6 e 7 giugno prossimi. A coordinare il dibattito sarà il giornalista Massimo Rossi.

"Anche stavolta- ha dichiarato il candidato a sindaco di "Sinistre per Vicchio" Bruno Confortini.

siamo i primi a mantenere il patto con i cittadini, presentando pubblicamente la nostra proposta di giunta a 15 giorni dal voto. Dopo la partecipatissima presentazione al teatro Giotto di tutti i candidati della nostra lista, il 21 faremo sapere ai nostri concittadini quali saranno i membri dell’esecutivo nel caso di una nostra vittoria"

"Un impegno di trasparenza che è perfettamente il linea con quanto avevamo promesso e con quanto abbiamo fin qui praticato: un segno politico forte. Le altre liste, saranno in grado di fare altrettanto? La proposta di giunta che presenteremo giovedì prossimo - ha proseguito Confortini - si caratterizza per competenze ed esperienza, anche se nessuno degli assessori che proponiamo ha mai rivestito analoghe cariche nell’amministrazione pubblica. Nell’ottica di una maggiore valorizzazione del ruolo dei consiglieri comunali, a questo gruppo di assessori intendiamo affiancare, fin dai primi mesi del mandato, alcuni consiglieri che –con delega del sindaco- si occupino di tematiche di particolare interesse, già individuate nel nostro programma. Così facendo-ha concluso Confortini- crediamo ne beneficerà il Consiglio Comunale, troppo spesso oppresso dal ruolo dell’esecutivo, e soprattutto ne beneficeranno i cittadini che vedranno facilitato il loro rapporto con l’amministrazione. Un’amministrazione più attenta e più vicina ai loro bisogni."

 

 

 

 

Comunicato Stampa 1205

 

Amministrative 2009, Confortini: «A Vicchio la sinistra ha rialzato la testa»

VICCHIO, 12 maggio 2009 - «Un’assemblea politica così partecipata, seguita, calorosa a Vicchio non la si vedeva da un pezzo. Qui la sinistra ha rialzato la testa». Lo ha detto il candidato sindaco di "Sinistre per Vicchio" Bruno Confortini dopo la presentazione di ieri al Teatro Giotto di Vicchio dei candidati della lista, serata alla quale hanno partecipato un centinaio di persone e che è stata coordinata dal giornalista Giulio Gori.

«Abbiamo voluto questa presentazione pubblica in uno dei luoghi simbolo del paese – ha spiegato Confortini - perché così abbiamo iniziato questa esperienza politica nuova, in maniera pubblica e trasparente. Poteva essere un flop, c’era questo rischio: è stato un successo. Una serata splendida, appassionante. I candidati sono stati bravissimi nel presentarsi, nel far emergere ruoli sociali, aspettative, entusiasmo. E’ venuta fuori in tutta la sua evidenza la caratteristica di questa lista, fatta di persone con ruoli importanti in paese, nel sociale, nell’associazionismo, nella scuola, nel mondo del lavoro: una lista solida. E’ venuta fuori tutta la voglia di sinistra, una sinistra coraggiosa, rinnovata, con molti che per la prima volta si affacciano alla scena politica, una sinistra che guarda avanti e punta su un programma preciso, nero su bianco, da proporre ai cittadini e su cui essere giudicata».

«Ieri sera – ha concluso - è nata una nuova sinistra, plurale, orgogliosa delle sue radici,vivace, nella quale in particolare le donne-che nella nostra lista sono il 50%- sono protagoniste, con le loro idealità e il loro saper fare. Una serata bellissima che tutti gli intervenuti ricorderanno per molto tempo».

Nel corso della serata anche l’annuncio del nuovo sito web di "Sinistre per Vicchio" (che è già su Facebook): l’indirizzo del sito è www.sinistrepervicchio.it.

 

 

Elezioni amministrative, l’11 maggio al teatro Giotto "Sinistre per Vicchio" presenterà ai cittadini la lista dei candidati

 

Vicchio, 6 maggio 2009 - L’11 Maggio, al Teatro Giotto di Vicchio 8 (ore 21), "Sinistre per Vicchio" presenterà ai cittadini la lista dei candidati alle elezioni comunali di giugno.

«Abbiamo formato una lista giovane - ha dichiarato il candidato a sindaco Bruno Confortini - fatta di molte persone che per la prima volta si impegnano sulla scena politica paesana. Con un dato fondamentale e importantissimo: il 50% della lista è formato da donne. Come promesso alcune settimane fa, quando questo gruppo stava nascendo».

«Questa lista – ha aggiunto - è il frutto di un lavoro fatto sul territorio, di discussioni, scambi di idee, contributi e della coraggiosa generosità di chi ha deciso, per la prima volta, di mettersi in gioco, di offrire il proprio contributo alla vita del paese. Sono personalmente molto soddisfatto del lavoro fin qui fatto, lavoro che conferma come la lista "Sinistre per Vicchio" sia la vera novità politica di queste elezioni amministrative. Nasciamo per unire a sinistra, su idealità forti e sulla concretezza del fare, per aiutare il nostro paese a guardare al futuro. Questa lista, così come il programma che stiamo mettendo a punto e che presenteremo nei prossimi giorni, vanno in questo senso»

«In questi giorni -ha concluso Confortini- stiamo incontrando e discutendo con cittadini, associazioni, lavoratori, in paese e nelle frazioni La presentazione della lista lunedì 11 al Teatro Giotto vuol essere un’ulteriore occasione di incontro e di scambio con cittadini, cu chiediamo attenzione, partecipazione, fiducia».

 

 

VICCHIO (Firenze), 28 aprile 2009

Mentre proseguono gli incontri con l’associazionismo paesano, sabato2 maggio e domenica 3 maggio saremo in piazza (sia la mattina che il pomeriggio) a raccogliere le firme per la presentazione della lista dei candidati di "Sinistre per Vicchio". In calendario anche i primi appuntamenti con i cittadini delle frazioni: martedì 5 maggio al Circolo di Caselle, mercoledì 6 alla Bottega di Santa Maria, giovedì 14 al Circolo Tre Castagni di Villore, incontri cui parteciperanno il candidato sindaco e alcuni membri della lista..

"Dopo settimane di incontri con singoli cittadini e gruppi abbiamo definito una lista giovane, con tante donne, con molti volti nuovi alla politica vicchiese, che in comune hanno entusiasmo e voglia di rendersi utili al paese" ha dichiarato Bruno Confortini candidato sindaco della lista "Sinistre per Vicchio".

"La nostra lista sta riscuotendo molto interesse , così come le iniziative che in questi giorni ci hanno visto pèrotagonisti: la cena di autofinanziamento, con oltre 100 aderenti e la raccolta firme "No a Salò" di sabato 25 aprile. L’entusiasmo che da subito ha contraddistinto il nostro gruppo continua ed è positivamente accolto in paese, come attestano contatti sempre nuovi e i tanti contributi programmatici che ci arrivano anche da persone che mai avevano partecipato ad un progetto collettivo di questo tipo. Tutto questo -ha concluso Bruno Confortini- ci invita ad andare avanti su questa strada, la strada della partecipazione e del coinvolgimento positivo, sui problemi e sulle soluzioni per il paese e i suoi cittadini."

 

Partita la campagna di ascolto e confronto della lista "Sinistra per Vicchio"

VICCHIO (Firenze), 21 aprile 2009 - E’ partita in questi giorni la campagna di ascolto e confronto con i cittadini di Vicchio della lista "Sinistre per Vicchio" che sarà presente alle prossime elezioni comunali di giugno.

«Nei giorni scorsi – spiega il candidato sindaco Bruno Confortini - la nostra lista ha presentato le linee programmatiche con le quali si presenterà agli elettori , chiarendo però che il programma è aperto alle idee e ai contributi dei cittadini che incontreremo e che vorranno confrontarsi con noi.

Questi incontri ci serviranno soprattutto a capire il polso del paese, sentirne gli umori, capire i problemi e le speranze, raccogliere idee e proposte».

«Abbiamo voluto dare a questa iniziativa il titolo "Vicchio per te – ha aggiunto – le tue idee per Vicchio" volendo mettere in primo piano i cittadini e le associazioni, con i loro punti di vista e le loro idee.

Sarà un prendere nota e far tesoro dei suggerimenti e dei problemi di chi il paese lo vive come donna, commerciante, genitore, giovane, volontario nelle associazioni, lavoratore, artigiano o in altre situazioni sociali e lavorative. Un’esperienza che ci servirà molto sia per arricchire e rendere più concreto il nostro programma, che-soprattutto- per governare Vicchio, qualora i cittadini decidano di premiare la nostra lista. Dalla piccola alla grande idea, dalla piccola alla grande proposta che chiunque viva Vicchio può dare, tutto può servire per rendere migliore il nostro paese».

«Noi di "Sinistre per Vicchio" – ha proseguito Confortini - stiamo contattando i gruppi, le associazioni, le organizzazioni paesane, andando a trovare ognuno nelle proprie sedi.

Ma anche le idee e le proposte dei singoli cittadini ci interessano. Molti si sono già affacciati alla sede di Piazzetta de’Buoni (di fianco al Teatro Comunale). Invitiamo tutti a farlo, a conoscerci oltre che ai banchini che faremo nel mese di maggio e alle varie iniziative, anche nei seguenti orari presso la sede: lunedì e giovedì alle 21; martedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19».

VICCHIO (Firenze), 22 aprile 2009

"Vicchio Est, ha prevalso l’interesse pubblico"

"Avevamo ragione noi di "Sinistre per Vicchio" ad opporci ad opere inutili, costose e dannose per il nostro paese" ha dichiarato Bruno Confortini, candidato alle prossime elezioni comunali per la lista "Sinistre per Vicchio"."

"Ieri il Consiglio Comunale di Vicchio, nella sua ultima seduta, ha approvato all’unanimità un atto di indirizzo su "Vicchio est" che , fatti salvi i progetti di cantiere comunale, di parcheggio al cimitero e di edilizia residenziale, si impegna a ridefinire le funzioni dell’area Montelleri ai fini dell’interesse pubblico e della ricucitura urbanistica con il centro storico" prosegue Confortini.

"Un peso importante ha avuto in questa vicenda un intelligente ripensamento , che apprezziamo, dell’attuale amministrazione e soprattutto la ferma opposizione delle forze politiche e dei cittadini che si riferiscono alla nostra lista e che da sempre hanno dato battaglia per giungere a questo risultato.

Se i cittadini di Vicchio il 6 e il 7 giugno ci daranno la loro fiducia-conclude Confortini- ripartiremo da questo atto e dall’affermazione dell’interesse pubblico per ridisegnare un’area così importante del paese."

 

 

25 Aprile  festa della democrazia

 

Il 25 Aprile del 1945 il popolo italiano conquistava la libertà dal fascismo e iniziava una storia nuova nel segno della democrazia e della libertà.

Anche il Mugello e Vicchio contribuirono a quella rinascita democratica con le lotte partigiane, la resistenza dei civili, le sofferenze e le morti delle deportazioni nei lager dell’Europa centrale.

OGGI

c’è chi vuole cancellare questa storia, c’è chi vuole cancellare la verità.

C’è da tempo depositata in Parlamento da parlamentari del centro destra (da chi ci governa!) una proposta di legge (la n. 1360/2008) che mette sulle stesso piano partigiani e repubblichini di Salò, cioè le vittime e i loro carnefici.

Uno scandalo per la democrazia, una ferita per la storia del nostro paese.

Anche a Vicchio diciamo NO a questo tentativo di cancellazione della verità storica e rispettiamo la memoria di chi ha sofferto ed è morto per la libertà e la democrazia,

 

Sabato 25 Aprile (nel pomeriggio) in Piazza della Vittoria a Vicchio

banchino di raccolta firme a favore della Petizione promossa dall’ Anpi, dall’Aned e da singoli cittadini e partiti della sinistra

Nell’occasione distribuiremo anche copie della Costituzione, atto costitutivo della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza.

 

SINISTRE UNITE PER VICCHIO

 

 

DAVID

DIALOGANDO

Sono intervenuto alla assemblea dello scorso martedì 7 aprile e ho dato la mia adesione al progetto politico delle sinistre di Vicchio. Sono stato vicino al PD, ma me ne sono allontanato per la pochezza dei contenuti, per il vuoto ideale, per l'assenza di programmi e idee.

Mi ritengo una persona di sinistra, troppo giovane per avere fatto il '68, il '77 ecc. Vivo quindi questa definizione fuori da ogni costrizione che reputo ideologicamente passata e sbagliata. Per quanto mi riguarda non mi interessa minimamente se uno si professa cattolico o mussulmano, così non mi interessano per nulla le abitudini sessuali o i gusti alimentari di una persona.

Ritengo semplicemente che oggi essere di sinistra parta dal concetto di mettere lo stato e le sue leggi davanti a tutto. Essere di sinistra per me vuole dire anche essere laici nel significato di "aconfessionale", ossia slegati da qualsiasi autorità ecclesiastica di confessione religiosa (qualsiasi confessione).

Detto questo parliamo di Vicchio.

Penso che non Roberto Izzo, ma il PD in questo momento non sia la forza adeguata al governo del nostro paese.

 

Le primarie non sono state l'espressione di un "grande partito nel quale vi sono tante sensibilità e culture che devono democraticamente confrontarsi anche scontrarsi in maniera dura [...]", ma una vera e propria lotta, più dura che nei confronti di partiti politici avversari. Il fatto è che smettere di litigare non basta più. Serve qualcosa di molto più pesante, di molto più radicale, che richiami a obiettivi e anche (perché no?) a sogni.

Ma il PD di Vicchio non ne ha le capacità e la dimostrazione è nel fatto che oggi, a due mesi dal risultato, il PD non dica nulla su nulla! E che non abbia minimamente cercato un accordo, ma nemmeno un confronto con il programma della sinistra (il comunicato seguito è scontato nel linguaggio della politica, a tratti "nervoso").

Semplicemente perché talmente concentrato a trovare un equilibrio interno, che nei confronti di altre forze politiche di sinistra ha preferito tirare la cosa per le lunghe, sperando che poi fossero loro a tirarsi indietro e risolvergli il problema! Lo avete scritto "Non si tratta di nessuna "deriva a destra", ma di un normale e democratico cambio dirigenziale dentro un grande partito come il PD" Appunto, non ci sono in vista il programma e le elezioni (tra l'altro anche le europee...), ma conta il cambio dirigenziale all'interno del PD. Ma i cittadini di Vicchio non erano stati chiamati a votare per il candidato sindaco? Che c'entra il cambio dirigenziale?

E' per questo ricambio in atto che non c'è nemmeno la forza di indicare "il 30% su cui non si era d'accordo"?

Era il registro per le unioni civili? (una domanda politica: oggi sul divorzio, come si schiererebbe il PD?)

Era l'urbanistica? Lo si dica.

Su questo sito avete messo il video di Debora Seracchiani. Ma pensate davvero che in quelle parole ci si possa trovare anche lontanamente il PD di Vicchio?

Il PD invece di immaginare un Paese diverso, si appiattisce sui comportamenti peggiori degli italiani, sulla loro ignavia, sul non prendere posizione su temi scomodi o sul farlo in 20 modi diversi e contrastanti! (che equivale a non farlo: quel 75% di astensione al referendum...)

E il PD di Vicchio non potrebbe essere fotografia migliore di tutto questo.

 

Ecco la deriva che vedo io. Non una deriva di destra, ma una deriva fatta di superficialità, di populismo, che porta a contrastare il berlusconismo con i suoi stessi metodi, quindi di fatto ad accettarli. Non contano i contenuti, i programmi, ma è sufficiente la persona di per se stessa. Con le sue qualità il leader affronterà problemi e situazioni e li risolverà. Si parte dalla persona per tornare alla persona. Magari per arrivare a dire "lasciamola governare" e "non remiamo contro" (qualcuno ricorda queste parole e chi le pronunciava?)

 

Io penso si debba invece partire dai contenuti e dal programma, perché in quello posso capire se gli obiettivi e metodi mi convincono e sono condivisibili.

Non conosco Roberto Izzo e come me tanti cittadini di Vicchio. Porre la discussione su di lui, come se la questione fosse di ritenerlo abbastanza per bene, abbastanza laico o abbastanza democratico non mi dice nulla. Dove sono le idee? i sogni? Dov'è la società del futuro?

"Il topo è il berlusca: è lì che dobbiamo concentrare i nostri sforzi, non sul gatto" No, per me, per molti, non è così. L'obiettivo non è vincere come somma di numeri, ma avere delle idee, dei valori e dei metodi, delle persone che poi diano senso a questa vittoria, la rendano praticabile e duratura, nel perimetro ideale della sinistra. Se contasse il vincere per vincere, perché conta solo battere Berlusconi, accetteremmo l'idea di sostenere iniziative o proposte di destra, magari razziste o denigranti la Costituzione, perché così prendiamo voti in quell'area? Per me, per molti, ovviamente la risposta è no!

E sul duraturo, quindi sulla affidabilità, è imbarazzante che questo tema venga evocato come pericolo da questo PD, lo stesso che ha gestito come sappiamo le primarie, che ancora adesso ha lacerazioni interne clamorose e che si propone di superarle di fatto solo ricorrendo al logo.

Perché il PD per ora è un logo, non un simbolo.

David Bianchi 

DIALOGO N°2: La sabbia e lo Scoglio

Le critiche che fai al PD, in generale, potrebbero essere anche più forti e sono in parte condivisibili…(per tutta la vasta area di sinistra? niente critiche?).....  il problema è che, se alle prossime europee lo scoglio PD non tiene, frana l’intero argine sabbioso della sinistra. Quindi la partita vera con il Berlusca non si gioca sulle comunali di Vicchio (Izzo/Confortini: due, politicamente, brave persone e con buone idee), ma sul dato Europa. E’ sul dato Europa che dobbiamo fare argine e rinforzare lo scoglio. Non per il grande fascino che questo partito emana, ma semplicemente perché lo vedo come ultima spiaggia sulla quale tentare una difesa e una possibile riorganizzazione delle forze, delle idee e della voglia.... per un nuovo attacco.

DIALOGO N°3: La Sinistra

Tutti hanno la ricetta della "vera" sinistra. Anche Tu hai la tua. Io personalmente ho ingredienti ma non una ricetta risolutiva. Ho gli ingredienti che partono dalla Rivoluzione Americana (dichiarazione dei diritti dell'uomo), arrivano alla Rivoluzione Francese (libertà, uguaglianza e fraternità), poi l''800 e il '900 con i movimenti operai e contadini (diritto al lavoro, al voto, di sciopero), fino alle moderne costituzioni (frutto di guerre e Resistenza) e ai diritti della persona (Diritti civili). Ho gli ingredienti seminati 2600 anni fa da Socrate e 2000 anni fa dal Nazareno. Ho gli ingredienti seminati da Don Milani negli anni '50/'60.... con tutti questi ingredienti si tenta continuamente di stare al passo con i tempi e si riformulano ricette. Il PD è l'ultimo tentativo. E' una ricetta nuova in corso d'opera. Lasciamolo lievitare. Aspettiamo di sfornarlo completamente prima di dare un giudizio serio.

DIALOGO N°4: Le Primarie

Tutto un affannarsi a dir male delle Primarie.... ma, secondo te, non è di sinistra che la gente scelga il suo candidato?  E chi altro, all'infuori del PD, ha scelto il suo candidato al di fuori delle chiuse stanze della politica e dei piccoli (Vicchio) o grandi giochi di potere?

Come sono stati scelti Confortini, Lecca, Zacconi? Le Primarie sono il metodo più moderno e di sinistra per una scelta dei candidati in una democrazia matura. Se hanno prodotto un po' di problemi e scontri ciò è dovuto all'elemento elezione che è di per se conflittuale, alla scarsa maturità democratica di alcuni e agli inevitabili errori della "prima volta".

DIALOGO N°5: Izzo

Quel che fa male, in questo Paese, non è il fatto che Izzo abbia vinto, ma che tale vittoria abbia scatenato tutto ciò. Se non avesse vinto, tutto, forse anche David, sarebbe calmo… normale amministrazione e avvicendamento di Giunte come da tradizione. Riguardo alle idee, qualcuna sicuramente Izzo la avrà. Se ha vinto la primarie…. Forse qualcosa rappresenta. Che dici? O siamo tutti, noi che lo abbiamo sostenuto, dei politicamente stupidi. In campagna elettorale le esporrà. Potrai giudicare. Vedi.  Izzo non è la causa dello sconvolgimento politico vicchiese, ma è semplicemente lo strumento che ha aperto un barattolo dal quale sono uscite tutte le incrostazioni politiche e personali e di piccolo potere locale. Molti ad un tratto si sono sentiti orfani di qualcosa. Molto spesso orfani di una piccola posizione di potere. E si sono messi alla ricerca di questo qualcosa. Si sono trasformati (quello che si dice il “trasformismo politico”)… sono loro i templari che custodiscono il “Sacro Graal della Sinistra” e lo mettono al riparo nel castello della Coalizione di Sinistra o nel Castello a fianco (lista civica)? O sono semplicemente liquidità politica che tenta un riposizionamento di piccolo potere?... siamo "nell'era delle appartenenze liquide, delle identità mobili, dei pensieri fragili, bisognerà abituarsi all'idea che una scelta politica si riduca ad opzione temporanea, instabile e funzionale solo a un risultato immediato e circoscritto" Maria Cristina Carratù

La spina dorsale della Coalizione di Sinistra (rifondazione) ha fatto per decenni opposizione dura a questa Giunta e alle Giunte precedenti. Ora la Coalizione ospita al suo interno membri autorevoli di questa Giunta…. Novelli San Paoli folgorati sulla via di Damasco. Si sono messi la cenere sul capo e hanno baciato i sacri testi del programma di coalizione critico con il loro operato e si sono purificati… si sentono pronti così per una nuova Giunta in alternativa alla Giunta Izzo

FINE

 

 

 

 

 

 

Comunicato stampa Rifondazione – Verdi - Sinistra Democratica – Noi per Vicchio

Bruno Confortini di Rifondazione Comunista è il candidato sindaco della coalizione delle Sinistre Unite per Vicchio.

Nell’Assemblea svoltasi martedì 7 al Circolo Arci di Vicchio, dove abbiamo presentato le linee programmatiche della coalizione, l’avevamo promesso ai cittadini: dopo aver raggiunto un ottimo accordo sul programma, non ci sarebbero stai problemi sui nomi. Così è stato.

Nei prossimi giorni affronteremo la formazione delle liste e a seguire la composizione della squadra di governo. Su questi punti abbiamo già individuato alcuni indirizzi cui tendere cercando di raggiungerli o di avvicinarsi il più possibile: il 50% della lista dovrà appartenere a persone non legate ai partiti, così come il 50% della lista dovrà essere composto da donne.

E' nata e sta crescendo dunque una lista che è il vero fatto politico di queste elezioni amministrative, una lista chiaramente schierata a sinistra, radicata nel paese, ma che si pone l’obiettivo di intercettare e fare esprimere in forme nuove singoli cittadini e gruppi che si affacciano per la prima volta sulla scena e hanno voglia di sperimentare una nuova partecipazione alla vita politica e sociale del nostro paese.

Una lista che sia una svolta per la sinistra in questo paese.

Una lista che ha l’ambizione di vincere con delle idee, dei sogni e una visione di società del futuro. Vincere a sinistra, rinnovando le forme della politica, della vita amministrativa, della partecipazione dei cittadini.

 

Comunicato stampa del candidato Sindaco della Coalizione delle Sinistre Unite per Vicchio Bruno Confortini

Ho accettato con entusiasmo la decisione presa dalla colazione delle Sinistre Unite per Vicchio di candidarmi a sindaco per le amministrative di Giugno.

E’ una decisione che mi carica da subito di una doppia responsabilità: verso la coalizione e verso il paese. Sono il candidato della coalizione e non solo di Rifondazione Comunista, per cui cercherò di rappresentare al meglio gli ideali, le proposte e la novità politica della nostra coalizione e nello stesso tempo di pormi in posizione di ascolto verso i cittadini di Vicchio.

Ho 53 anni e da sempre sono un uomo della sinistra. Ho iniziato a far politica in una stagione di grandi conquiste per la sinistra italiana: la vittoria nel referendum sul divorzio e le vittorie elettorali alle amministrative del 1975 e alla politiche del 1976. Mi piacerebbe che quelle giornate e quegli entusiasmi ritornassero.

La mia è una sinistra che ha le sue radici nella Resistenza e nella Costituzione.

La mia è una sinistra non ideologica né identitaria, laica, aperta ai nuovi fermenti e alla partecipazione originale di gruppi e cittadini dalle diverse culture e provenienze, aperta ai giovani che per la prima volta si affacciano alla ribalta politica.

La mia è una sinistra concreta che cerca le ragioni dell’unità piuttosto che quelle della divisione, che vuole assumersi la responsabilità del governare insieme ai cittadini.

In queste settimane che ci separano dalle elezioni amministrative spero di contribuire, con la coalizione che mi ha espresso, a suscitare in paese la partecipazione e l’orgoglio delle sinistre. Proviamo a cambiare!

 

SINISTRE UNITE PER VICCHIO

40 giorni per non decidere nulla. Chiedevamo solo chiarezza, un sì o un no. Ma la coalizione Pd-Ps di Vicchio ha deciso di non decidere. Dopo il secondo incontro di giovedì 26 marzo, il percorso per un possibile accordo per andare insieme alle Amministrative di giugno, è da considerarsi chiuso. La verità è infatti che la coalizione Pd-Ps, che sostiene Roberto Izzo, non vuole accordi con le Sinistre vicchiesi rappresentate da Rifondazione, Verdi e Sinistra Democratica. Ne prendiamo atto e andiamo avanti !

Avanti verso la costituzione di una lista alternativa di sinistra, ecologista, popolare, laica e pacifista, che possa costituire l’embrione di una sinistra rinnovata, non ambigua sui valori fondanti, chiaramente avversaria della destra e che si presenti alle elezioni comunali per vincere.

Una bozza programmatica l’abbiamo già resa pubblica e parla di partecipazione e diritti civili, ripubblicizzazione ed efficienza dei servizi, aiuti economici ed agevolazioni fiscali e tariffarie per le fasce più deboli, energie rinnovabili, scuola e Piano Strutturale, contro l’inutile cementificazione di Vicchio.

Per discutere con i cittadini di Vicchio questa nostra proposta, in maniera trasparente e cominciare ad individuare nuovi nomi e forze disponibili, indiciamo una

Assemblea

per una lista alternativa di sinistra, ecologista, popolare, laica e pacifista per Vicchio

Circolo Arci di Vicchio

Martedì 7 Aprile alle 21

Rifondazione Comunista - Vicchio

Verdi per la Pace - Vicchio

Sinistra Democratica per il Socialismo europeo - Vicchio

 

 

 

VICCHIO: Elezioni comunali 2009

BOZZA DI CONFRONTO PROGRAMMATICO

 

CON LA COALIZIONE PARTITO DEMOCRATICO, PARTITO SOCIALISTA E IL CANDIDATO SINDACO ROBERTO IZZO,

 

PROPOSTA DA 

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA

FEDERAZIONE DEI VERDI PER LA PACE

SINISTRA DEMOCRATICA

PER IL SOCIALISMO EUROPEO

 

I NOSTRI PUNTI FERMI

 

ECONOMIA

 

Partecipazione del Comune a tutte le azioni anticrisi concordate in sede comprensoriale con i Sindacati, la Provincia, la Comunità Montana Mugello e gli altri Comuni.

 

Sostegno ai ceti più deboli ed esposti alla crisi economica e comunità solidale:

utilizzo tutte le competenze del Comune in materia di vigilanza e controllo sui prezzi

blocco e/o graduazione delle tariffe dei servizi in genere e di quelli sociali a domanda individuale

impegno a richiedere alle partecipate il medesimo blocco o comunque graduazioni "sociali" similari,

aumento quota contributo comunale affitti per lavoratori in cig, mobilità o licenziati

impegno a richiedere alla Regione e alle Organizzazioni dei proprietari la possibilità di ricalcalo dell’affitto per alloggi di edilizia pubblica o privata occupati da nuclei familiari con lavoratori precari, in cig, disoccupati o in mobilità, con effetto dalla data del nuova condizione economica;

 

SOCIALE

Introduzione dell’ISEE per tutte le prestazioni ed i servizi erogati dal Comune;

Trasformazione dei "servizi a domanda" per l’handicap gravi e gravissimi in "servizi essenziali" con ridefinizione – anche in sede di gestione associata – dei parametri e degli stanziamenti ad essi riservati.

 

MACCHINA COMUNALE

 

Verifica pianta organica con riferimento a:

Consulenze ed incarichi con contratti a progetto, temporanei, interinali (costi degli ultimi 5 anni)

Riorganizzazione con eventuale riduzione ruoli apicali

NO Direttore generale, NO staff Sindaco

Introduzione più estesa possibile del telelavoro

informatizzazione più estesa possibile delle modalità di pagamento dei tributi e tasse comunali

 

PARTECIPAZIONE E DIRITTI

 

devono essere previste due sedute semestrali all’anno di Consigli comunali "aperti" all’intervento dei cittadini con una Relazione della Giunta sull’andamento dell’Amministrazione così come devono essere previste almeno due riunioni all’anno della Giunta in ogni Frazione aggiuntive a quelle di presentazione del Bilancio preventivo.

Il Bilancio partecipativo, intuizione emersa dai Forum Sociali, deve essere previsto e regolamentato;

Istituzioni del Registro delle Unioni civili.

 

SERVIZI PUBBLICI

 

bloccata ogni pratica di nuova esternalizzazione dei servizi e si avviino percorsi partecipati con i cittadini per la ripubblicizzazione di quei servizi che sono stati privatizzati in questi anni, in primis la gestione dell’acqua;

 

adesione al nascente Coordinamento nazionale degli Enti locali per l’acqua pubblica sostenendo le proposte di ripubblicizzazione dell’acqua come servizio pubblico contenute nella Proposta di Legge di iniziativa popolare la cui discussione è stata calendarizzata alla Commissione Ambiente della Camera, ed associando a tale sostegno la richiesta a tutte le forze politiche presenti in Parlamento di avviare una revisione parlamentare dell’art. 23 della Legge 133/2008 che escluda l’acqua dai servizi di rilevanza economica e dall’obbligo della messa a gara;

 

diversa tariffazione dell’acqua che si basi esclusivamente sull’acqua consumata rivedendo le Convenzioni e gli Accordi che prevedono invece un reddito per le società indipendentemente dal consumo;

 

In questi anni sono stati privatizzati anche altri servizi, come l’Illuminazione Pubblica. Noi pensiamo sia necessario riportare sotto il controllo diretto pubblico questo servizio;

L’ Amministrazione svolga un’indagine puntuale sul costo e sulla qualità di questi Servizi per verificare la convenienza economica, l’efficienza e l’efficacia delle gestioni privatistiche. Nello Statuto Comunale deve essere introdotto un articolo che definisca i Servizi pubblici locali come Beni comuni privi di rilevanza economica e quindi non gestibili da società di capitali, ma da enti strumentali.

 

ENERGIA

 

Introdurre nel Regolamento Urbanistico ed Edilizio la norma che preveda per ogni nuova costruzione, recupero o ristrutturazione, l’autonomia energetica incentivando solare termico e fotovoltaico e tutte le tecnologie che consentono il risparmio energetico.

 

In particolare la nuova Amministrazione comunale dovrà:

entro il primo anno di mandato, adeguare e ristrutturare gli impianti di riscaldamento degli immobili pubblici per evitare sprechi e generare risparmio energetico;

entro i primi due anni di mandato, promuovere, partecipare ed attivare, almeno due progetti di impianti ad energie rinnovabili;

entro i primi tre anni di mandato, rendere autosufficiente, con la produzione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, il consumo elettrico tutti gli immobili pubblici;

 

 

TERRITORIO E AMBIENTE

 

Piano strutturale e Regolamento Urbanistico ed Edilizio:

 

Nessuna nuova previsione insediativa di tipo residenziale, produttiva, ricettiva, ricreativa privatistica;

A Montelleri NO mega albergo e No nuova Maze;

SI al Parco della Città dei Ragazzi inteso come ampliamento del parco di Montelleri verso nord, per un utilizzo ricreativo (tipo Parco della Resistenza a Borgo) e turistico naturalistico, che non preveda alcuna tipologia di strutture edilizie stabile;

Nuova Scuola Media in collegamento con l’attuale polo scolastico- sportivo di Vicchio ovest: entro il mandato reperire i finanziamenti, redigere il progetto esecutivo ed iniziarne i lavori;

No Villore CEVCA e opere annesse;

Modifica del Regolamento edilizio e urbanistico con specifica previsione quota espansione residenziale sociale di nuova concezione dell’abitare e spazi comuni per favorire le relazioni umane e lo scambio di servizi secondo principi di solidarietà e mutualità (es. condomini solidali e autocostruzione) superando la divisione fra edilizia sovvenzionata ed agevolata con progetti che siano rivolti a favorire la coesione sociale e l’ecoefficienza energetica. Questo in relazione all’elaborazione in corso della nuova legge regionale sull’edilizia sociale.

ETICA E MORALITA’ DELLA RESPONSABILITA’ PUBBLICA

 

Alcuni avvenimenti a livello nazionale ma anche toscano degli ultimi sei mesi che hanno visto il disvelarsi di una serie di rapporti tutti da chiarire tra affari e politica ci impongono una riflessione forte sulla gestione della cosa pubblica e un programma elettorale non può prescindere dal porre come cornice proprio il recupero della dimensione etica della politica e dell’amministrazione del territorio.

Questione etica e questione morale non come puro esercizio retorico, ma parte fondante sia di un programma sia della scelta degli amministratori. Nessuna Comunità si merita amministratori che, al di là delle implicazioni penali, esercitino il potere con una gestione privatistica e clientelare della cosa pubblica . Non è accettabile un far politica fuori dalla dimensione etica che per noi rappresenta la base di una gestione trasparente e condivisa della cosa pubblica, l’antitesi di un governo nell’interesse della città, nell’interesse di chi vive e di chi ci vivrà.

 

L’abbiamo scritto nella nostra proposta d’incontro: il programma, i consiglieri e gli assessori per noi devono essere elemento di quella partecipazione collettiva che concepiamo come forma della pratica della democrazia e del governo, convinti come siamo che solo con la partecipazione attiva dei cittadini si possa porre un argine al clientelismo e sconfiggere l’antipolitica che sta portando ad una livello di democrazia , se possibile, ancora più basso.

 

La trasparenza dell’amministrazione è punto ineludibile che però deve essere accompagnato da scelte rigorose sull’attribuzione d’incarichi e consulenze, la selezione degli amministratori pubblici deve basarsi sul ricambio e il non rinnovo degli incarichi per quegli amministratori che ormai si sono scordati da quanti anni passeggiano tra le stanze dei consigli comunali o delle giunte. La scelta dei membri nel CDA delle partecipate non può orientarsi verso coloro i quali ricoprono, o hanno ricoperto incarichi esecutivi nella Amministrazione Pubblica. Insomma non vogliamo vedere ex Sindaci o ex assessori che siedono, a prescindere dalla loro capacità ma solo in base all’appartenenza politica, ad esempio, nei CDA delle partecipate. Troppo spesso capita che siano le stesse persone a recitare più parti in commedia. Questo meccanismo è il contrario della democrazia e della partecipazione, è demagogico e fuorviante organizzare momenti in cui si afferma di far scegliere, magari, il futuro Sindaco, e poi senza alcuna partecipazione democratica si affidano ruoli importanti solo per indicazione di parte.

 

ECONOMIA

Il fallimento del sistema capitalistico neoliberista determina una crisi strutturale di vaste

proporzioni tanto che si prevede per il 2009 della perdita, al livello mondiale, di circa 209 milioni di posti di lavoro, in Italia si parla di circa 2 milioni, con ricadute inimmaginabili per le condizioni di vita di vasti settori della popolazione . La crisi ci consegnerà un Italia profondamente mutata.

 

La crisi rappresenta quindi la cornice di riferimento entro cui dovrà essere sviluppata ogni azione a partire dai programmi e dalle politiche amministrative attraverso la stretta connessione tra le tematiche locali e la grande opportunità di contribuire anche a livello locale a creare un’altra economia come risposta più efficace alla crisi finanziaria, sociale ed ambientale attuale.

Per ottenere ciò è indispensabile una netta inversione di tendenza caratterizzata da un forte intervento pubblico orientato verso costruzione di politiche che vedano il ruolo pubblico protagonista in modo innovativo in settori chiave dell’economia quali quello energetico, dei servizi, dell’istruzione e dei diritti sociali e di cittadinanza.

 

La drammaticità della crisi impone a tutti i Partiti della sinistra di porre al centro la grande questione della tutela degli interessi pubblici recuperando una forte iniziativa di programmazione e destinazione delle risorse secondo precise priorità sociali che affermino la gestione pubblica dei Beni comuni (acqua, suolo, aria).

 

Noi riteniamo che debba essere bloccata ogni pratica di nuova esternalizzazione dei servizi e si avviino percorsi partecipati con i cittadini (vedasi la recentissima modifica in questo senso della Legge lombarda sull’acqua) per la ripubblicizzazione di quei servizi che sono stati privatizzati in questi anni, in primis la gestione dell’acqua.

In particolare sulla gestione dell’acqua noi crediamo necessario che il Comune aderisca al nascente Coordinamento nazionale degli Enti locali per l’acqua pubblica sostenendo le proposte di ripubblicizzazione dell’acqua come servizio pubblico contenute nella Proposta di Legge di iniziativa popolare la cui discussione è stata calendarizzata alla Commissione Ambiente della Camera, ed associando a tale sostegno la richiesta a tutte le forze politiche presenti in Parlamento di avviare una revisione parlamentare dell’art. 23 della Legge 133/2008 che escluda l’acqua dai servizi di rilevanza economica e dall’obbligo della messa a gara.

E’ necessario riaffermare una politica dei diritti sociali: della casa, dei servizi pubblici locali, della salute e della sicurezza sociale.

 

Gli Enti Locali devono ritornare a giocare un ruolo attivo contro le politiche del Governo, che attraverso i tagli ai trasferimenti traccia una vera e propria controriforma del ruolo dei Comuni e delle Province, mettendo in discussione non solo l’autonomia finanziaria, ma piuttosto i diritti sociali dei cittadini e degli Enti pubblici. Infatti il taglio sostanziale delle risorse agli Enti locali da parte del Governo pone i Comuni e le Province a sottostare al ricatto di tagliare i servizi o privatizzare i beni pubblici o uscire dal patto di stabilità.

 

Sta a tutto il centro-sinistra invertire una tendenza in atto che si rivelerà suicida per l’autonomia degli Enti Locali, ma non sarà sufficiente se al tempo stesso non si coinvolgeranno i cittadini che sono le vere vittime di questa controriforma.

Assume quindi un valore decisivo che il Governo del Comune non si riduca a esercitare il potere assegnato da una delega maggioritaria, ma piuttosto il governare voglia significare

la ricerca di risposte condivise ai bisogni che si determinano sul territorio entrando in relazione costante con i suoi abitanti e costruendo insieme soluzioni generali non condizionate da interessi individuali o di gruppi di interesse.

 

 

PARTECIPAZIONE E DIRITTI

Noi riconosciamo nella partecipazione lo strumento essenziale dell’agire politico di ogni Comunità e per questo riteniamo indispensabile che tale strumento sia codificato negli Statuti Comunali e Provinciale e sostenuto da risorse adeguate. Il Bilancio partecipativo, intuizione emersa dai Forum Sociali, deve essere previsto e regolamentato. Deve essere esteso il Referendum Consultivo, non inteso come mero strumento burocratico, ma attivato da pratiche locali che si sviluppano sul territorio come Comitati di cittadini o consulte settoriali o tematiche; devono essere previste due sedute semestrali all’anno di Consigli comunali "aperti" all’intervento dei cittadini con una Relazione della Giunta sull’andamento dell’Amministrazione così come devono essere previste almeno due riunioni all’anno della Giunta in ogni Frazione aggiuntive a quelle di presentazione del Bilancio preventivo.

 

Il Comune deve anche promuovere e favorire esperienze collettive, come i Gruppi d’Acquisto Solidali, che danno risposte ai bisogni proponendo un nuovo mutualismo costituito dai concetti di reciprocità e cooperazione, dalla valorizzazione della dimensione locale, dalla sostenibilità sociale ed ecologica, dalla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti.

 

Noi riteniamo che gli Enti Locali debbano svolgere un ruolo attivo anche sulle politiche migratorie in quanto la presenza di questi nuovi cittadini è ormai un dato che si sta consolidando. Per respingere l’offensiva razzista e xenofoba proveniente dal Governo centrale il Comune deve attivarsi garantendo i diritti sociali, a partire dall’assistenza sanitaria per tutti, al diritto all’istruzione, fino a stabilire rapporti con la Questura per la trasparenza delle procedure relative ai permessi di soggiorno, ed ampliando l’esperienza dello Sportello Informativo che faciliti queste procedure. Occorre attivare percorsi di cittadinanza sia sul piano della autorappresentatività (in rapporto anche con il Consiglio provinciale degli stranieri) sia su quello della valorizzazione delle specifiche competenze di questi nuovi cittadini.

Inoltre sul piano più generale, l’Amministrazione comunale, insieme con i Sindacati e l’associazionismo solidaristico, deve impegnarsi per chiedere al Governo misure per incentivare il cittadino a regolarizzare davvero le/gli assistenti familiari (cosiddette/i "badanti"). Prima tra tutte la defiscalizzazione della spesa, poi l’istituzione presso i Comuni di un Albo riconosciuto al quale le/gli Assistenti familiari si iscrivono dopo un corso di formazione finanziato con la riconversione di istituti un po’ desueti come quello dell’accompagno. Ancora: un elenco di "supplenti" a disposizione degli Enti locali per consentire le ferie e i permessi alle lavoratrici regolarmente assunte. La/il Assistente familiare è diventata/o a tutti gli effetti una colonna del nuovo welfare e come tale va riconosciuta.

 

La nostra visione del Comune all’interno del sistema istituzionale italiano è quella della cellula di base della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza e quindi proponiamo che sulle celebrazioni del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno, festività nazionali laiche, ci si impegni per coinvolgere con continuità cittadini e il mondo scolastico per riaffermare e declinare nel presente i valori della Costituzione e della Repubblica fondata sul lavoro e nata dalla Resistenza.

In un periodo storico come l’attuale nel quale lo Stato sembra aver perso il suo fondamento laico e liberale, pensiamo sia opportuno che il Comune affermi tutte le pari opportunità e quindi proponiamo l’istituzione del Registro delle Unioni civili con valenza certificatoria per tutti i procedimenti di competenza comunale.

 

SERVIZI PUBBLICI LOCALI

Il modello liberista affermatesi dalla fine del secolo scorso a livello mondiale non ha risparmiato neppure gli Enti Locali, anzi spesso sono diventati terra di conquista per nuovi e più facili guadagni. In nome del mercato si sono trasferiti i luoghi decisionali, dai Governi degli Stati ad organismi sopranazionali ( WTO-FMI) non espressione diretta dei popoli quanto piuttosto espressione di interessi mercantili e ciò è valso anche nella gestione dei servizi pubblici. Analogalmente, i servizi che per anni sono stati gestiti dai Comuni, sono passati ad una gestione privatistica (SPA) e gli stessi Enti Locali ha perso del tutto il controllo della qualità e dei costi.

Il primo obiettivo che ci poniamo è quello di evitare ogni ulteriore privatizzazione dei servizi pubblici locali, è un obiettivo difficile da raggiungere poiché siamo in presenza di un Governo nazionale che ha fatto delle privatizzazioni un cardine del suo programma elettorale ed inoltre a livello locale, anche in Toscana, sono state anticipate le scelte nazionali esternalizzando e privatizzando tutto ciò che era redditizio a favore di SPA ai cui vertici siedono spesso amministratori pubblici riciclati. Il caso emblematico è quello dell’acqua la cui gestione è ormai nei fatti in mano a privati. La sfida ineludibile e quella di ripubblicizzare il servizio idrico recependo le norme principali del disegno di legge di iniziativa popolare già calendarizzato in Commissione Ambiente della Camera e che in Toscana ha raccolto oltre 40.000 firme. Chiediamo quindi un impegno dei Comuni a muoversi in questa direzione proponendo un Fondo nazionale per la ripubblicizzazione ma già da ora dobbiamo prevedere una diversa tariffazione dell’acqua che si basi esclusivamente sull’acqua consumata rivedendo le Convenzioni e gli Accordi che prevedono invece un reddito per le società indipendentemente dal consumo, fatto questo che ci porta al paradosso che se un utente fa un uso responsabile dell’acqua viene penalizzato poiché la cifra da pagare dovrà restare invariata. Un sistema a tutto vantaggio delle società di gestione e che va contro la necessità di un risparmio del Bene comune acqua.

Quanto detto per l’acqua vale anche per i rifiuti in quanto la logica per Publiambiente non è quella di un aumento del differenziato e di una diminuzione dei rifiuti prodotti quanto piuttosto quello di avere più materiale da portare in discarica o all’incenerimento poiché ciò comporta un aumento degli introiti che automaticamente si riflette in un aumento delle tariffe. Noi pensiamo che il futuro sia nel riciclaggio, nel trattamento meccanico a freddo di ciò che non viene differenziato, nel ridurre a monte la quantità di rifiuti prodotti e nella massima estensione della raccolta porta a porta per tutte le tipologie di rifiuto domestico e costruendo, in collaborazione con le Associazioni di categoria, la possibilità di una gestione diversificata per quelli provenienti da attività produttive. La logica e i modelli industriali ora attuati non portano ad alcuna politica virtuosa ed anche in questo caso i Comuni e gli ATO sono ostaggi se non conniventi con di Publiambiente. Va invertita la logica: il Gestore deve rispondere a ciò che il Comuni chiede e non viceversa ! In questo senso proponiamo la creazione, con modalità partecipative, di un Osservatorio permanente sulla gestione del servizio idrico e di quello dell’Igiene urbana.

 

In questi anni sono stati privatizzati anche altri servizi, come l’Illuminazione Pubblica, e ciò spesso ha comportato un aggravio sia per le casse comunali che per gli utenti. Noi pensiamo sia necessario riportare al controllo diretto pubblico di questi servizi.

E‘ da sfatare il luogo comune che sia sufficiente la maggioranza di proprietà pubblica per

adempiere le finalità di un servizio pubblico locale poiché è sorta subito la dualità tra il profitto e l’universalità della fruizione, è fuori discussione che ha prevalso il profitto.

Riteniamo necessario che l’Amministrazione svolga un’indagine puntuale sul costo e sulla qualità di questi Servizi per verificare la convenienza economica, l’efficienza e l’efficacia delle gestioni privatistiche. Nello Statuto Comunale deve essere introdotto un articolo che definisca i Servizi pubblici locali come Beni comuni privi di rilevanza economica e quindi non gestibili da società di capitali, ma da enti strumentali.

Ultima, ma non per importanza, la condizione dei lavoratori impiegati in questi servizi. Siccome l’obiettivo della privatizzazione è quello della massimizzazione del profitto , i lavoratori sono spesso super sfruttati, senza diritti sindacali, con stipendi bassissimi e senza nessuna garanzia per il loro futuro.

Il Comune dovrà verificare tutti i contratti di lavoro delle Società partecipate e pretendere che i lavoratori impegnati siano messi in regola con i Contratti nazionali di lavoro. Non è né politicamente né socialmente accettabile che i profitti delle società siano pagati quasi esclusivamente dai lavoratori e dagli utenti.

Dobbiamo ribadire che i servizi pubblici non debbono essere fonte di guadagno ma piuttosto

recuperare la loro tipicità rappresentata dall’universalità e dai costi "politici" dei servizi stessi.

 

URBANISTICA E ASSETTO DEL TERRITORIO

Le politiche del territorio sono l’intelaiatura della politica cittadina, sono il segno dei soggetti che si vogliono rappresentare, sono l’esempio della capacità o meno di trasparenza e di democrazia, sono la cartina di tornasole dei rapporti che l’Amministrazione Comunale ha con i soggetti forti del territorio. Le politiche del territorio possono arricchire l’uno e impoverire l’altro, generare occasioni di lavoro o sopprimerle, promuovere la crescita culturale o arrendersi al consumismo, facilitare la socialità o l’alienazione. Le politiche del territorio invadono la vita delle future generazioni ed è per questo che dobbiamo porre alla questione un’attenzione fortissima. Non è un caso che in questi anni, in particolare a Firenze ma anche nel Mugello e in altre parti d’Italia, si siano aperte indagini della magistratura a dimostrazione della subalternità dell’Amministrazione Comunale ai poteri forti che intendono speculare fidando sulla connivenza dei Comuni.

 

Ma le politiche del territorio portano anche soldi ai Comuni, attraverso gli oneri di urbanizzazione, e in una fase di tagli, spesso il ricatto si fa sentire. Noi respingiamo questa correlazione che può spingere le Amministrazioni verso un modello "drogato" di espansione urbanistica, basato sulla monetizzazione del territorio e sul favorire la speculazione fondiaria. Dobbiamo lavorare per ricercare la quadratura dei bilanci non più sull’espansione urbanistica, ma sull’utilizzo e sulla valorizzazione dell’esistente. Un’urbanistica che non divori territorio ma che piuttosto metta a valore beni che sono stati frettolosamente abbandonati e dismessi.

 

E’ necessario per far questo porre un’attenzione particolare su tutti gli strumenti urbanistici previsti che dal Piano Strutturale discendono e lo rendo attuabile. In particolare il Regolamento Urbanistico e quello Edilizio sono strumenti concreti per l’attuazione del Piano Strutturale, strumenti tecnici complessi e che assegnano un potere inconsueto ai tecnici e professionisti, sono gli strumenti che magari proibiscono la costruzione di un abbaino e non eccepiscono se si costruiscono palazzi a più piani dove prima c’era un capannone (vedasi l’esempio di Lama nel comune di Borgo San Lorenzo). Molto spesso è proprio attraverso questi strumenti, apparentemente tecnici, che si compiono gli scempi legalizzati e le speculazioni più imponenti. Ci opponiamo alla trasformazione di aree dismesse a vocazione industriale o agricole verso l’edilizia privata o la Grande Distribuzione Organizzata, sono infatti queste operazioni che cancellando il volto di una città ridisegnandone la geografia urbanistica e sociale.

Siamo convinti che occorra mutare il segno da un’urbanistica contrattata ad un’urbanistica partecipata poiché siamo convinti che il territorio è un Bene comune e che non possa essere sfruttato per fini speculativi. In questo senso devono essere rivisti i criteri con i quali fino ad oggi si sono realizzati interventi edilizi "a scomputo degli oneri" in quanto, quasi sempre, hanno portato ad edificazioni prive delle opere di urbanizzazione (acqua, luce, gas, telefono, fognature) previste e quindi non acquisibili al patrimonio pubblico. Infine, poiché siamo convinti che con la partecipazione attiva – e non solo quella prevista per legge - dei cittadini ai vari processi decisionali, sia possibile disegnare città che pongono al primo posto la vivibilità, la cultura e la socialità, proponiamo che ogni qual volta sia previsto un intervento su una porzione di territorio, deve essere prevista la partecipazione attiva dei cittadini che vivono in quel determinato spazio territoriale.

 

CASA – DISAGIO ABITATIVO

Da molti anni la lettura che veniva data al problema della casa in Toscana è che ormai era un

problema residuale , solo per famiglie molto povere (compresi i migranti) e gli interventi fatti negli anni si sono dimostrati del tutto insufficienti tanto che è mancato un vero e proprio Piano casa Regionale . Anche a livello centrale il problema non è mai stato posto e il solo tentativo fatto è stato quello dello scorso Governo Prodi che non è mai neppure iniziato.

Il Governo Berlusconi ha di fatto cancellato i finanziamenti previsti nel 2007, 550milioni di

euro per 3 anni a partire dal 2008, per il disagio abitativo, un primo tentativo organico che un

governo faceva per riproporre un Piano casa all’altezza dei bisogni. Nella nostra Regione sono stati oltre 31,5 milioni gli euro tagliati e solo in questi giorni la Giunta Regionale ha anticipato i fondi (quasi 37 milioni di euro) permettendo ai Comuni di riprendere il loro programma di ristrutturazione degli alloggi di proprietà pubblica che non sono assegnabili perché in stato di degrado (si tratta di circa 500 in tutta la Toscana).

Occorre tener presente che la regione Toscana, ed in particolare la provincia di Firenze, è

l’area a più alta percentuale di sfratti per morosità del Paese. La crisi economica in atto fa sì che l’emergenza abitativa esca dai casi che investivano le categorie classiche del disagio sociale per aggredire la cosiddetta fascia grigia cioè coloro i quali ancora potevano permettersi un canone d’affitto che si avvicinava ai 1.000 euro al mese che stanno precipitando nella morosità e nei conseguenti sfratti. I Comuni sono investiti in prima persona in questo dramma e anche in assenza di fondi pubblici hanno il dovere di attrezzarsi ad un fenomeno,che specialmente nei comuni piccoli, era quasi sconosciuto. Un’emergenza che quindi richiede strategie d’emergenza.

Proponiamo quindi una serie di azioni che, seppur non risolutive, possano porre un freno

agli sfratti, ben consapevoli che potrà essere solo un impegno coordinato Regione-Provincia-

Comune la chiave di risoluzione del problema che passa necessariamente con un Piano Casa Regionale.

· Impegnare l’Amministrazione Comunale in un’azione politica verso lo Stato e la Regione per

compiere scelte per il rilancio dell’edilizia sociale;

· Promuovere le iniziative di autorecupero con l’impegno da parte degli Enti Locali a mettere a disposizione delle Cooperative spazi e immobili di proprietà pubblica;

· La creazione di un’Agenzia per la Casa della zona del Mugello che sia punto d’incontro e tramite fra il pubblico ed il terzo settore (associazioni) per l’attività d’informazione, intercettazione di alloggi, garanzia per tutti coloro che non sono in grado di assumersi, temporaneamente, l’onere totale di un contratto e di un affitto.

· Abbattimento dell’ICI, fino alla totale esenzione, in caso di offerta di alloggi a canone

concordato.

· Creare un Osservatorio Sfratti, a livello comprensoriale, frutto del lavoro dei vari Uffici

casa (che devono essere potenziati), per monitorare costantemente la situazione e per dare

una risposta al bisogno con una seria programmazione.

· Attivare una verifica del patrimonio edilizio a fini residenziali esistente ma non utilizzato e censito come tale in occasione della stesura del Piano strutturale, favorendone prioritariamente nel Regolamento Urbanistico e in quello Edilizio il suo recupero evitando così un eccessivo consumo del territorio.

. Verifica puntuale e generalizzata della permanenza dei requisiti degli assegnatari di case ERP con eventuali razionalizzazioni delle assegnazioni in modo da poter soddisfare a costo quasi nullo quella quota di domanda di alloggio che si viene a creare all’interno dei nuclei già assegnatari per effetto della formazione di nuovi nuclei familiari.

. Essendo gli alloggi ERP opere pubbliche riteniamo che il Comune debba attivarsi, in ambito LODE, affinché siano rivisti i massimali dei costi di costruzione dell’edilizia ERP definiti da Regione Toscana (attualmente 887,00 euro/mq) in modo da garantire una dignitosa qualità degli alloggi stessi; in alternativa proponiamo che, come già fanno anche altre Amministrazioni in provincia di Firenze, il Comune si assuma la differenza fra il costo attuale e quello ritenuto minimale (1100,00 euro/mq) da Casa Spa che a sua volta deve garantire una manutenzione più puntuale ed efficace degli alloggi assegnati anche predisponendo, in accordo con il Comune, un apposito sportello dedicato agli assegnatari.

· Il Comune, così come previsto previste dalla Legge finanziaria 2008 all’art.1 commi 258, 259 e 285, si deve dotare di un Piano che stabilisca la quantità di alloggi sociali necessari e in base a ciò prevedere una percentuale di alloggi sociali rispetto agli alloggi privati costruiti o restaurati; di conseguenza si deve verificare negli strumenti urbanistici la disponibilità di aree per la costruzione di alloggi ERP e se necessario prevederne di nuove.

 

 

 

ENERGIA

La questione climatica è ormai esplosa da tempo, rendendo improrogabile la necessità di tendere a zero le emissioni di gas serra. La spinta profusa dal Protocollo di Kyoto rimane disattesa nel caso italiano, infatti, a fronte di un impegno a ridurre del 6,5% le emissioni rispetto al 1990, ad oggi le stesse sono aumentate del 12%. L’obiettivo di emissioni zero entro 2100 pare, quindi, assai lontano. La Direttiva della Commissione europea nel sancire il "tre volte 20 per cento" dimostra la necessita di sterzare nettamente verso un abbattimento drastico dei consumi da fonti fossili. L’Europa chiede la riduzione del 20% delle emissioni di CO2, del 20% dei consumi energetici e l’aumento del 20% della produzione da fonti rinnovabili, il tutto da perseguire entro il 2020.

L’efficienza ed il risparmio energetico rappresentano le più grandi ed innovative fonti di energia utilizzabile, risparmio che non deve essere sinonimo di limitazione, ma sia invece lo studio, la ricerca e lo sviluppo di modelli di vita che portano ad una razionalizzazione energetica maggiore, con la netta riduzione di uso di fonti fossili. Incrementare la produzione da fonti rinnovabili deve diventare l’occasione per uno sviluppo sostenibile delle singole Comunità, ciò, in contrapposizione al modello industriale delle grandi centrali, le quali hanno forti impatti sia ambientale che sociali.

Lo sviluppo del solare termico e fotovoltaico, di piccole centrali a biomasse e centrali a

cogenerazione, rappresenta un grande obiettivo, interventi pensati in una programmazione generale che vada a tenere conto degli equilibri ambientali e socio-economici dei luoghi, ed in questo contesto prediligere, anzi sviluppare solo piccoli impianti legati ai bisogni dei territori rendendo gli stessi autonomi dalla richiesta pressante di energia. Non è possibile sostenere una riduzione di gas climalteranti senza parlare di mobilità e di edilizia, basti pensare che l’Italia ha il numero più alto di auto per abitante in Europa e che il settore dei trasporti in generale contribuisce per il 25% al totale delle emissioni di gas del Paese.

In ambito edilizio è insostenibile che le abitazioni in Italia consumino tra 150 e 200 kwh al metro quadro contro i 70 della Germania. In virtù di questo, riteniamo positivo partire dai principi presenti nel Decreto legislativo 192 del 2005 e quindi l’incentivazione della certificazione energetica per gli edifici, prevedendo un’idonea regolamentazione. Esperienze di altri Paesi dimostrano che l’obiettivo di realizzare strutture abitative che non siano energivore ma che di contro vadano a pareggiare il bilancio energetico è ambizioso ma non impossibile.

In particolare riteniamo fondamentale:

· Realizzazione di un Piano Energetico Comunale nel quale siano chiari obiettivi e strategie da verificarsi annualmente.

· Realizzazione di un pubblico registro urbanistico che valorizzi appieno le certificazioni energetiche in modo che esse rappresentino effettivamente un valore aggiunto per gli immobili

· L’efficienza energetica della mobilità passa anche per il potenziamento del trasporto pubblico collettivo e la multi-mobilità.

· Introdurre nel Regolamento Urbanistico ed Edilizio la norma che preveda per ogni nuova

costruzione, recupero o ristrutturazione, l’autonomia energetica incentivando solare termico e fotovoltaico e tutte le tecnologie che consentono il risparmio energetico.

· Necessaria una diagnosi energetica degli utilizzatori finali di energia, la chiave di ciò sono le

ESCO, società che realizzano a proprie spese le ristrutturazioni energetiche per i loro clienti,

richiedendo in cambio per un tot di anni i risparmi economici conseguenti ai risparmi che riescono ad ottenere. Un sistema particolarmente indicato per Enti pubblici.

In particolare la nostra Amministrazione comunale dovrà:

entro il primo anno di mandato, adeguare e ristrutturare gli impianti di riscaldamento degli immobili pubblici per evitare sprechi e generare risparmio energetico;

entro i primi due anni di mandato, promuovere, partecipare ed attivare, almeno due progetti di impianti ad energie rinnovabili;

entro i primi tre anni di mandato, rendere autosufficiente, con la produzione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, il consumo elettrico tutti gli immobili pubblici;

 

Lettera aperta al candidato sindaco Pd-Psi Roberto Izzo

 

-         In queste settimane molti cittadini ci hanno fatto questa domanda: “Ma voi, cosa fate alle amministrative? ”

 

Ora che le Primarie della coalizione vicchiese (PD-PSI) sono concluse, quando mancano ancora quasi 4 mesi alle elezioni amministrative, rispondiamo a questi cittadini e facciamo una proposta:

 

1.     Le Primarie di coalizione -molto combattute, molto partecipate- hanno monopolizzato, in questo ultimo mese, tutte le attenzioni paesane. Noi abbiamo deciso di non entrare in questa contesa, sembrandoci corretto non interferire con le scelte autonome di altri partiti.

2.     Nello stesso tempo non siamo stati a guardare, e ci siamo incontrati, come Rifondazione, Verdi , Sinistra Democratica e singoli cittadini , per discutere di programmi e di contenuti, presupposti essenziali di una eventuale lista unitaria da presentare alle amministrative .

3.     Ora che la coalizione PD-PSI ha un candidato ufficiale a sindaco, Roberto Izzo, possiamo affrontare un’altra fase politica, quella del confronto programmatico fra schieramenti diversi in vista delle elezioni amministrative di Giugno.

4.     Proponiamo quindi al candidato Sindaco Izzo un confronto a breve sui programmi, per verificare se esistono i presupposti per un accordo che metta insieme il centro e la sinistra vicchiese, oppure se ognuno , in piena autonomia e chiarezza di posizioni, si presenterà agli elettori in modo contrapposto.

5.     Per noi qualsiasi sarà il modo in cui si arriverà alle elezioni, programmi e liste dovranno essere costruite in trasparenza e con la più ampia partecipazione popolare.

6.     Con questa proposta crediamo di dare un  contributo di chiarezza e di trasparenza, superando anche i veleni e i personalismi che la “guerra” delle Primarie ha seminato in paese. Torniamo alla politica, al confronto sulle cose da fare. Come ci chiedono i cittadini.

                                                                                              Vicchio, 19 Febbraio 2009

 

Rifondazione Comunista Vicchio, Verdi Vicchio, Sinistra Democratica Vicchio e alcuni cittadini

 

 

 
BLOG

che non si legge "Apertamente"

Avviso ai naviganti: c'è ancora chi confonde, consciamente o inconsciamente, per passione o per turbamento, questo sito con quello di "APERTAMENTE". Allora. RIPETIAMO.  L'associazione politico-culturale "Apertamente" ha cessato da un pezzo la sua attività e fa parte ormai della storia politica di questo paese

Quando voi trovate, su questo blog, la parola italiana "apertamente" (come nell'indirizzo del sito), se non specificato diversamente, è un avverbio che vuol semplicemente dire ( in modo aperto, manifesto: agire a.; chiaramente, sinceramente: gli ho detto a. quello che pensavo. Vocabolario Lingua Italiana De Mauro). Questo è tutto. Poi se qualcuno ancora ama illudersi che apertamente esista ancora... è un suo problema... ma non lo scarichi, apertamente, su altri, caso mai invii una E mail alla Redazione (begambe@alice.it) Grazie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Articolo 20.  (DALLO STATUTO NAZIONALE)

(Primarie di coalizione)

1. Qualora il Partito Democratico stipuli accordi preelettorali di coalizione con altre forze politiche

in ambito regionale e locale, i candidati comuni alla carica di Presidente di Regione, Presidente

di Provincia o Sindaco vengono selezionati mediante elezioni primarie aperte a tutte le

cittadine ed i cittadini italiani che alla data delle medesime elezioni abbiano compiuto sedici anni

nonché, con i medesimi requisiti di età, le cittadine e i cittadini dell’Unione europea residenti,

le cittadine e i cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno, i quali al momento

del voto dichiarino di essere elettori della coalizione che ha indetto le primarie, e devolvano il

contributo previsto dal Regolamento.

2. Il Regolamento per lo svolgimento delle primarie di coalizione stabilisce le modalità per la

presentazione delle candidature e la convocazione della consultazione, disciplina la competizione

per la fase che va dalla presentazione delle candidature alle elezioni, fissa modalità rigorose

di registrazione dei votanti e di svolgimento delle operazioni di voto.

3. Qualora, al fine di raggiungere l’accordo di coalizione, si intenda apportare modifiche ai

principi espressi nel comma 1 del presente articolo o utilizzare un diverso metodo per la scelta

dei candidati comuni, la deroga deve essere approvata con il voto favorevole dei tre quinti dei

componenti l’Assemblea del livello territoriale corrispondente.

4. Nel caso di primarie di coalizione, gli iscritti al Partito Democratico possono avanzare la loro

candidatura qualora essa sia stata sottoscritta da almeno il trentacinque per cento dei componenti

dell’Assemblea del livello territoriale corrispondente, ovvero, da almeno il venti per cento

degli iscritti nel relativo ambito territoriale.

5. Qualora il Partito Democratico aderisca a primarie di coalizione per la carica di Presidente

del Consiglio dei Ministri è ammessa, tra gli iscritti del Partito Democratico, la sola candidatura

del Segretario nazionale.

6. Non si svolgono le elezioni primarie di coalizione nel caso in cui, nei tempi prescritti dal Regolamento,

sia stata avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di selezione.

 

DALLO STATUTO REGIONALE

Articolo 33. (primarie di coalizione)

1. Nel caso il Partito Democratico stipuli accordi pre-elettorali di coalizione con altre

forze politiche in ambito regionale e locale, i candidati comuni alla carica di

Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente della Regione, vengono selezionati

mediante elezioni primarie aperte a tutti i cittadini, a norma dell’art. 20 comma 1

dello statuto nazionale.

2. Il Regolamento per le primarie di coalizione stabilisce le modalità per la

presentazione delle candidature e la convocazione della consultazione, disciplina la

fase che va dalla presentazione delle candidature alle elezioni, fissa modalità

rigorose di registrazione dei votanti e di svolgimento delle operazioni di voto.

3. Nel caso di primarie di coalizione, gli iscritti al Partito Democratico possono

avanzare la loro candidatura qualora essa sia stata sottoscritta da almeno il

venticinque per cento dei componenti dell’Assemblea del livello territoriale

corrispondente oppure da almeno il dieci per cento degli iscritti nel relativo livello

territoriale.

 

del Partito Democratico della Toscana
per le elezioni amministrative del 2009
Articolo 6
(Primarie di coalizione)

1. L'Assemblea del livello territoriale competente assume entro e non oltre il 15 novembre 2008, la decisione di impegnare il partito in primarie di coalizione. Tale scelta viene assunta di concerto con il livello territoriale superiore.
2. Il Pd ad ogni livello si impegna affinché il regolamento che disciplina le primarie di coalizione garantisca la medesima modalità di presentazione delle candidature attraverso la raccolta delle firme tra gli elettori, sia per le candidature espresse dalle forze politiche, che per le candidature dei cittadini che si dichiarino elettori della coalizione.
3. Quando le primarie siano promosse dalla coalizione, con le modalità di svolgimento stabilite nel livello locale il Partito Democratico individua le proprie candidature nel rispetto delle norme statutarie.
4. Nelle province su cui insistono due coordinamenti territoriali, limitatamente alle primarie relative all'individuazione del candidato presidente di provincia, le prerogative contenute nelle norme statutarie sono esercitate da ciascuna assemblea territoriale.
5. Qualora le primarie di coalizione già decise non dovessero avere luogo entro e non oltre il 15 febbraio 2009, in quel livello territoriale il partito, per individuare la candidatura a sindaco o a presidente di provincia, promuove primarie aperte agli elettori.

17 luglio 2008 IL PARTITO - Regolamenti

Regolamento quadro per la selezione delle candidature alle cariche istituzionali (NAZIONALE)

Il presente regolamento quadro disciplina la selezione delle candidature del P.D. per le cariche di Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione, tenuto conto che, in base dell’articolo 18, comma 4, dello Statuto la selezione delle candidature per tali cariche avviene «in ogni caso» attraverso il metodo delle primarie.

Con una successiva integrazione a questo stesso regolamento quadro, verranno disciplinate anche le altre forme di consultazione che, in base all’articolo 18, comma 9, dello Statuto possono essere utilizzate per la selezione delle candidature a parlamentare nazionale ed europeo.

In base all’articolo 18, comma 4, dello Statuto Nazionale, la disciplina della selezione delle candidature per le altre cariche assembleari (consigli comunali, provinciali e regionali) è affidata agli Statuti delle Unioni regionali e delle Unioni provinciali di Trento e Bolzano.

In base agli artt. 18 comma 3 e 20 commi 2 e 3, la Direzione ha deliberato che:


- In caso di svolgimento di primarie di coalizione, le cui regole saranno stabilite a livello locale con i partiti alleati, il P.D. parteciperà con un proprio candidato espresso sulla base del presente regolamento.
- Il Partito potrà altresì deliberare di sostenere un candidato di un altro partito con maggioranza del 60% dell’organo territorialmente competente.
- L’Assemblea del livello territoriale competente può stabilire eventuali altre forme di ampia consultazione, che verranno sottoposte alla Direzione Nazionale.
-

 Nei comuni al di sotto dei 15.000 abitanti:

a) l’assemblea territorialmente competente può designare con il 70% dei consensi il candidato del P.D. per partecipare alle primarie di coalizione;

b) i regolamenti regionali possono definire tempi di svolgimento diversi da quelli previsti in questo regolamento;

c) la direzione provinciale può scegliere anche altre forme di ampia consultazione, con maggioranza sopra i 2/3, per l’individuazione dei candidati.

Selezione delle candidature per le cariche di
Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione
mediante il metodo delle primarie



Articolo 1
Convenzioni terminologiche


1. Ai fini del presente regolamento quadro, per «primarie», si intendono le elezioni per la scelta dei candidati a cariche istituzionali; per «elezioni», ove non sia diversamente specificato, si intendono le consultazioni popolari per la scelta dei titolari di tali cariche.

Articolo 2
Convocazione e svolgimento delle primarie


1. Le primarie si svolgono ad una distanza temporale non superiore a otto mesi e non inferiore a quattro mesi dalla data prevista per le elezioni.
Nei casi in cui le elezioni si svolgano, a normativa vigente, tra il 15 aprile e il 15 giugno, le primarie si tengono in una domenica collocata tra il 15 di novembre e il 30 Gennaio.

Articolo 3
Comitato organizzatore


Qualora non sia diversamente disposto da regolamenti regionali i comitati organizzatori sono regolati dal presente articolo.

1. Entro il 10 settembre dell’anno precedente alle elezioni viene costituito un Comitato Organizzatore delle Primarie, eletto dall’Assemblea del livello territoriale corrispondente e composto da un minimo di 15 ad un massimo di 25 membri, nel rispetto del pluralismo interno e della rappresentanza dei territori interessati.

2. Il Comitato Organizzatore: sovrintende allo svolgimento dei lavori; supervisiona il corretto svolgimento delle operazioni; predispone la modulistica per la raccolta delle firme; accerta i requisiti di ammissione delle candidature e la regolarità delle firme raccolte; ufficializza la lista dei Candidati ammessi e non ammessi e la rende pubblica mediante affissione presso le sedi del PD.

3. Il Comitato Organizzatore inoltre: definisce i Seggi elettorali; nomina scrutatori e Presidente di seggio; predispone il materiale necessario allo svolgimento delle Primarie; definisce la localizzazione dei seggi; predispone la stampa, la consegna ed il ritiro della modulistica relativa all'esercizio del voto; fornisce i moduli di ricevuta dei contributi economici versati dagli elettori; raccoglie i fondi e li contabilizza.

4. Le carica di componente del Comitato Organizzatore, componente del Comitato dei Garanti nazionale, regionale o provinciale, e di Candidato alle Primarie sono tra di loro incompatibili.

Articolo 4
Presentazione delle candidature


1. Possono essere candidati alle primarie per la carica di Sindaco, Presidente di Provincia o Presidente di Regione, i cittadini in possesso dei requisiti di legge che li rendano eleggibili a tali cariche, la cui candidatura non sia in contrasto con il Codice etico del PD e che abbia sottoscritto, oltre al presente Regolamento, il Codice etico e lo Statuto nazionale del Partito democratico.

2. Il Sindaco, il Presidente di Provincia o il Presidente di Regione uscente e che, ai termini della legge e degli statuti nazionale e regionale del PD, risulti rieleggibile, scioglie la riserva circa una eventuale riproposizione della propria candidatura entro nove mesi dalla prima data utile per lo svolgimento delle elezioni. In caso di termine ordinario del mandato entro il 15 settembre dell’anno precedente alle elezioni.

3. La candidatura a Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione può essere avanzata con il sostegno del dieci per cento dei componenti della Assemblea del relativo livello territoriale, ovvero con un numero di sottoscrizioni pari almeno al tre per cento degli iscritti nel relativo ambito territoriale. La percentuale di questi ultimi è calcolata sul totale degli iscritti dell’anno precedente.

4. Qualora il Sindaco, il Presidente di Provincia o di Regione uscenti, al termine del primo mandato, avanzino nuovamente la loro candidatura, possono essere presentate eventuali candidature alternative solo se sostenute dal trenta per cento dei componenti della Assemblea del relativo livello territoriale, ovvero di un numero di sottoscrizioni pari almeno al quindici per cento degli iscritti nel relativo ambito territoriale. La percentuale di questi ultimi è calcolata sul totale degli iscritti dell’anno precedente. Regolamenti regionali possono alzare la soglia dei componenti dell’Assemblea territoriale competente fino ad un massimo del 40%.

5. Le candidature devono essere sottoscritte su appositi moduli predisposti dal Comitato organizzatore.

6. I moduli per l’accettazione di candidatura e per la raccolta delle sottoscrizioni riportano il contrassegno a colori del Partito Democratico, ma possono essere stampati ed utilizzati in bianco e nero.

7. Le sottoscrizioni non hanno bisogno di autenticazione e si ritengono valide se raccolte in presenza di iscritti al Partito Democratico che ricoprano uno dei seguenti incarichi: Parlamentare nazionale o europeo; Consigliere o assessore regionale, provinciale, comunale.

8. Le sottoscrizioni posso essere raccolte a partire dal lunedì immediatamente successivo al 15 ottobre e per le tre settimane seguenti.

9. Le candidature sono valide se accompagnate da una autocertificazione circa il soddisfacimento dei requisiti previsti dallo Statuto e dal Codice etico.

10. Il Comitato organizzazione competente procede alla verifica della documentazione di presentazione delle candidature, della validità delle sottoscrizioni e della loro congruità rispetto ai requisiti quantitativi nonché della correttezza della documentazione richiesti.

11. L’Ufficio può eventualmente accordare 48 ore di tempo ai candidati per integrare la documentazione richiesta dai regolamenti.

12. Trascorse 48 ore dalla scadenza del termine per la presentazione delle candidature, in mancanza di ricorsi o contestazioni, l’Ufficio rende noti i nomi dei candidati alla Primaria.

13. In caso di ricorsi, l’Ufficio li devolve al Collegio dei Garanti del livello territoriale immediatamente superiore, che decide in unica e inappellabile istanza entro 48 ore.

14. Terminate tutte le operazioni della presentazione dei candidati, l’Ufficio stabilisce mediante sorteggio da effettuarsi alla presenza dei candidati o dei loro delegati, il numero d’ordine da assegnare a ciascun candidato. I nomi dei candidati saranno riportati sulle schede e su qualsiasi altro materiale prodotto per la campagna d’informazione secondo l’ordine assegnato dal sorteggio.

Articolo 5
Elettori


1. Possono partecipare alle primarie le persone che alla data delle primarie abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, già registrate nell'Albo degli elettori del Partito Democratico o che, cittadine e cittadini italiani nonché cittadine e cittadini dell’Unione europea residenti nel territorio comunale, provinciale o regionale, cittadine e cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno, iscritti e non iscritti al Partito Democratico, dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito, di sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrate nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori al momento del voto.

Articolo 6
Regolamenti regionali


1. Ogni comitato regionale attua il presente regolamento quadro con proprio regolamento nel quale disciplina il funzionamento dei seggi elettorali, le modalità di scrutinio e la forma della rappresentanza dei candidati in esso, la dichiarazione dei candidati prescelti, eventuali quote di contribuzione per la partecipazione alle primarie.

CAPO IV (DALLO STATUTO NAZIONALE)

Scelta dei candidati per le cariche istituzionali

Articolo 18.

(Elezioni primarie del Partito Democratico)

1. Per «primarie» si intendono le elezioni che hanno ad oggetto la scelta dei candidati a cariche

istituzionali elettive.

2. Possono partecipare alle elezioni primarie indette dal Partito Democratico gli elettori già registrati

nellʹAlbo nonché quelli che lo richiedano al momento del voto.

3. Il Regolamento per le elezioni primarie è approvato con i voti favorevoli della maggioranza

dei componenti dell’Assemblea del Partito Democratico del livello territoriale corrispondente,

sulla base del Regolamento quadro per la selezione delle candidature alle cariche istituzionali

approvato dall’Assemblea nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi

componenti.

4. Vengono in ogni caso selezionati con il metodo delle primarie i candidati alla carica di Sindaco,

Presidente di Provincia e Presidente di Regione. Qualora il Partito Democratico concorra

con altri partiti alla presentazione di candidature comuni per tali cariche, valgono le norme contenute

nell’articolo 20 del presente Statuto. Le modalità di selezione delle candidature per le altre

cariche di livello regionale e locale vengono stabilite dagli Statuti delle Unioni regionali e

delle Unioni provinciali di Trento e Bolzano.

5. La candidatura a Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione può essere avanzata

con il sostegno del dieci per cento dei componenti della Assemblea del relativo livello territoriale,

ovvero con un numero di sottoscrizioni pari almeno al tre per cento degli iscritti nel relativo

ambito territoriale.

6. Qualora il Sindaco, il Presidente di Provincia o di Regione uscenti, al termine del primo

mandato, avanzino nuovamente la loro candidatura, possono essere presentate eventuali candidature

alternative se ricevono il sostegno del trenta per cento dei componenti della Assemblea

del relativo livello territoriale, ovvero di un numero di sottoscrizioni pari almeno al quindici per

cento degli iscritti nel relativo ambito territoriale.

7. Le primarie per la scelta dei candidati a Sindaco, Presidente di Provincia,

Presidente di Regione si svolgono con il metodo della maggioranza relativa.

8. Non si svolgono le elezioni primarie nel caso in cui, nei tempi prescritti dal Regolamento, sia

stata avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di selezione.

9. La selezione delle candidature per le assemblee rappresentative avviene ad ogni livello con

il metodo delle primarie ovvero, anche in relazione al sistema elettorale, con altre forme di ampia

consultazione democratica. La scelta degli specifici metodi di consultazione da adottare per

la selezione delle candidature a parlamentare nazionale ed europeo è effettuata con un Regolamento

predisposto sulla base del Regolamento quadro di cui al precedente comma 3 ed approvato

di volta in volta dal Coordinamento nazionale con il voto favorevole di almeno i tre quinti

(3/5) dei componenti, previo parere della Conferenza dei Segretari regionali.

 

DALLO STATUTO REGIONALE   CAPO VII

 

Scelta dei candidati per le cariche istituzionali

Articolo 31. (elezioni primarie del Partito Democratico)

1. Il Partito Democratico della Toscana assume le primarie come elemento costitutivo

della propria rappresentanza e della propria proposta politica, affinché le stesse

traggano legittimazione e vitalità dal rapporto diretto con i cittadini-elettori.

2. Alle elezioni primarie indette dal Partito Democratico, possono partecipare gli

elettori già registrati nell’Albo nonché quelli che lo richiedano al momento del voto,

elettori come qualificati dall’art. 2 comma 3 dello statuto nazionale.

3. Il Regolamento per le elezioni primarie è approvato con i voti favorevoli della

maggioranza degli aventi diritto dell’Assemblea del Partito Democratico del livello

territoriale, sulla base del Regolamento quadro per la selezione delle candidature

alle cariche istituzionali approvato dall’Assemblea nazionale con il voto favorevole

della maggioranza assoluta dei suoi componenti e del regolamento quadro

regionale di cui al comma 12 del presente articolo.

4. Il Partito Democratico della Toscana seleziona con il metodo delle primarie i propri

candidati alla carica di: Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente della

Regione, parlamentare, consigliere regionale. Il Regolamento quadro regionale per

le primarie disciplina il ricorso alle primarie, tra gli iscritti, per la selezione dei

candidati a consigliere comunale, in particolare nei comuni superiori a quindicimila

abitanti e a consigliere provinciale, avendo cura degli equilibri tra territori dei collegi

a cui afferiscono più unioni comunali e più coordinamenti territoriali.

5. L’assemblea regionale approva con i voti favorevoli della maggioranza degli aventi

diritto, un regolamento quadro per le elezioni primarie di carattere amministrativo,

regionale, nazionale ed europeo, nel rispetto del Regolamento quadro per le

candidature previsto dall’art.18, comma 3, dello Statuto nazionale.

6. Le assemblee territoriali approvano con i voti favorevoli della maggioranza degli

aventi diritto, un regolamento quadro per le elezioni di carattere amministrativo, in

rispetto dei principi del regolamento quadro regionale.

7. La candidatura a Sindaco, Presidente della Provincia e Presidente della Regione

può essere avanzata con il sostegno del dieci per cento dei componenti della

Assemblea del relativo livello territoriale oppure con un numero di sottoscrizioni pari

almeno al tre per cento degli iscritti nel relativo livello territoriale.

8. Nelle province in cui insistono più di un coordinamento territoriale le soglie per la

sottoscrizione delle candidature previste dal presente comma possono essere

raggiunte tra i membri delle assemblee oppure tra gli iscritti di uno o più

coordinamenti territoriali di quel territorio provinciale.

9. Il Segretario regionale, sentita la direzione, convoca le elezioni primarie per la

selezione dei candidati a Sindaco e Presidente della Provincia che si svolgono in

una medesima data per tutto il territorio regionale interessato da quel turno

amministrativo. Parimenti si procede per la convocazione delle elezioni primarie per

la selezione del candidato del PD a Presidente della Regione.

10. Il Regolamento quadro regionale può disciplinare i casi, assolutamente eccezionali

e le relative maggioranze qualificate per motivare l’esonero dallo svolgimento di

primarie di un livello comunale o territoriale, o la convocazione di uno o più di uno di

questi, in un’altra data e le modalità con le quali elettori, iscritti, organi di partito

possono ricorrere avverso tali decisioni.

11. Il Sindaco, il Presidente della Provincia e il Presidente della Regione, quando iscritti

al PD, che si trovino al termine del primo mandato, sono candidati di diritto, salvo

loro espressa rinuncia, alle elezioni primarie.

12. Il Regolamento quadro regionale per le elezioni primarie, stabilisce tempi e

modalità con i quali, entro il sesto mese dalla scadenza naturale della legislatura,

possono essere presentate le candidature alternative al Sindaco, al Presidente

della Provincia e al Presidente della Regione, con il sostegno di almeno il venti per

cento dei componenti della Assemblea del relativo livello territoriale oppure con un

numero di sottoscrizioni pari al cinque per cento degli iscritti del relativo livello

territoriale. Ciascun iscritto può godere del diritto di elettorato passivo per la

candidatura ad una sola carica monocratica di natura amministrativa.

13. Le primarie per la scelta dei candidati a Sindaco, Presidente della Provincia e

Presidente della Regione si svolgono con il metodo della maggioranza relativa.

14. Non si svolgono elezioni primarie nel caso in cui, nei termini prescritti dal

Regolamento, sia stata avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di

selezione.

 

 

 

 

 

 

Ero contenta di aver firmato e aspettavo con soddisfazione il voto delle primarie
PECCATO.... PERCHE' HANNO SCIUPATO TUTTO
SE NON SI ERA PRESENTATO ROBERTO TUTTO QUESTO NON SAREBBE SUCCESSO
E' CAMBIATO IL NOME MA TUTTO E' RIMASTO COME PRIMA
IO LO DICEVO CHE NON SAREBBE DURATA. CHE AVREBBERO TROVATO QUALCOSA PER BLOCCARE IL TUTTO
E ORA CHE FACCIAMO????????????????  FACCIAMO UNA LISTA CIVICA ???????????
NON GLI HANNO PERDONATO IL SUO ESSERE FUORI DAGLI SCHEMI E UN PO TROPPO CATTOLICO
HANNO AVUTO PAURA
SI SONO TAGLIATI LE PALLE PER FAR DISPETTO ALLA MOGLIE
CHE SQUALLORE
VOGLIO ANDARE A VOTARE .............  ROBERTO NON TI RITIRARE
PERCHE' NON POSSO VOTARE IZZO ROBERTO??......COSA HA FATTO IL MALFATTORE?
ROBY  NON TI RITIRAREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE...................................
SIETE DEGLI ILLUSI ...............  NON CONTATE NULLA
QUESTO E' IL NUOVO CHE AVANZA ???
DELUSA   DELUSA   DELUSA
HO SENTITO DIRE CHE...... DIMMI CHE NON E' VERO
I SICARI HANNO RIMESSO NELLA GUAINA I COLTELLI E GIOISCONO INTORNO AL CADAVERE DEL SINDACO REDIVIVO
COME SEI VENUTO DA ME PER LA FIRMA DOVEVI VENIRE ANCHE PER IL TUO RITIRO....  NON MI PIACE ESSERE PRESO IN GIRO COSI
PEGGIO DI COSì NON POTEVA ANDARE    IL PARTITO E' IN LIQUEFAZIONE

NON CONTIAMO NULLA SIAMO SERVI DI FIRENZE

questo sindaco......  che nessuno vuole.....  ora viene riconfermato alla quasi unanimità...... è il massimo dell'ipocrisia politica
UNA VOLTA TANTO CHE VOTAVO VERAMENTE VOLENTIERI.      CON IL CUORE
SPERIAMO CHE CI RIPENSI

per la storia:               INVIA IL TUO POST                         begambe@alice.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché mi ricandido: in questi quattro anni mi sono impegnata in maniera appassionata ed onesta, cercando di trasferire nella responsabilità amministrativa l’esperienza maturata in una vita segnata da una costante ricerca di sviluppo personale e sociale (a 62 anni si può dire…). Mi sento ricca di un bagaglio di conoscenze, relazioni, competenze acquisite nella scuola, nel sindacato, nel movimento delle donne, nel confronto con tante realtà pubbliche e private con le quali mi sono misurata con successo negli anni di attività professionale…..eppure la lezione più importante l’ho maturata in questi anni ed è una grande lezione di umiltà!

So di aver speso molte energie per Vicchio, ma so anche di averne dissipate molte. So che idee, passione ed impegno non bastano se non sono condivise in tanti, specie quando i tempi non sono propizi. So di aver nutrito aspettative molto alte (a partire dalle mie) per poi fare i conti con le difficoltà di realizzarle. So di aver dato ascolto ed essermi fatta carico dei problemi piccoli e grandi di chi si è rivolto al sindaco in cerca di aiuto e di non essere riuscita sempre a dare le risposte sperate. So di aver alimentato la “visione” di un futuro caratterizzato dall’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente, dall’equità tra le persone, le generazioni, i territori; ma forse ho sottovalutato l’impazienza di chi vuole che il domani sia già oggi.

 

Sono altrettanto consapevole della strada fatta e dei risultati conseguiti:

Ø      quelli tangibili: quali ad esempio i ponti ristrutturati o in via di ristrutturazione, gli interventi nei cimiteri, quelli nelle scuole, sulle strade comunali e consortili, il ripristino dei danni provocati dalle frane, l’allestimento della casa di Giotto, etc…

Ø      quelli meno tangibili ma non meno importanti: una forte visibilità di Vicchio sulla scena nazionale, specie per quanto riguarda i temi della scuola e della formazione, la tessitura di una rete di rapporti con personalità di spicco sulla scena culturale e politica accanto a quella delle relazioni locali tra vicchiesi tra loro “diversi” (le veglie, gli incontri con la cultura tedesca, il percorso con le donne, la progettazione della futura scuola media attraverso il laboratorio con i ragazzi, gli artisti locali…).

 

Ho usato un’immagine per rappresentare la mia condizione: ero felice di poter seminare in un posto che amo utilizzando i semi ricavati dal raccolto di una vita…e li ho gettati a piene mani: alcuni sono caduti in un’area sterile, altri se li è portati via il vento, altri non hanno ricevuto il nutrimento necessario.

Eppure alcuni hanno attecchito e stanno nascendo delle belle piantine che vorrei continuare a coltivare con cura e veder crescere!

Ecco la motivazione personale per cui mi ricandido: desidero sviluppare dei processi che ho contribuito a mettere in moto, importanti non per me, ma per questo paese e lo voglio fare dimostrando prima di tutti a me stessa che gli errori servono ad apprendere e a migliorare.

Ma c’è anche una motivazione meno personale: dietro i percorsi e i processi avviati c’è un grande lavoro, ci sono competenze maturate nel tempo e ci sono relazioni consolidate che non si ricostruiscono in tempi brevi. È la motivazione per cui si tende da tante parti a restituire credito a chi ha lavorato con onestà ed impegno nel primo mandato perché realizzi nel secondo quello che è stato messo in moto, senza gli inevitabili “tempi morti” necessari a far ripartire i processi.

 

Su quali temi vorrei continuare a caratterizzare il mio impegno.

Vicchio, paese solidale ed accogliente: affermazione dei diritti (di cittadinanza, alla casa, all’assistenza, al lavoro, allo studio etc), ascolto del disagio, attenzione a rimuovere le disparità (di abilità, di genere, di origine etnica o culturale..) sono le 3 A per una spesa sociale e investimenti tesi a migliorare convivenza civica e solidarietà. La realtà da cui partiamo è di buon livello, avrà però bisogno di ulteriore particolare attenzione a fronte della crisi economica e di fenomeni che già sono presenti quali l’invecchiamento della popolazione, il disagio giovanile, l’allentarsi dei vincoli sociali e del senso civico.

 

Vicchio, paese che guarda al futuro: scuola, energia, tutela dell’ambiente e del paesaggio sono i cardini per costruire la prospettiva del domani. Su ognuna di queste voci si potrebbe dire e scrivere molto e non è questa l’occasione, mi preme però sottolineare il legame stretto tra di loro, che bene si saldano nel percorso che ha portato a definire il progetto per la futura scuola media: ha coinvolto i bambini, i ragazzi e gli insegnanti nella progettazione, si qualifica per l’attenzione alle problematiche energetiche ed ambientali e costituisce un intervento “forte” di riqualificazione urbanistica dell’intera area. Chiunque sarà sindaco credo debba fare in modo che il progetto si traduca in realtà.

 

Vicchio, paese dove identità fa rima con qualità e creatività: ambiente, cultura, “tradizione innovativa”, vitalità associativa sono risorse di cui il nostro paese dispone, che possono costituire leve per uno sviluppo dove l’economia si sostiene grazie alla capacità di investire in sviluppo dei saperi e delle relazioni piuttosto che nella rincorsa di modelli orientati alla quantità, al consumo, allo spreco. È una scommessa difficile, che ha bisogno di un salto di qualità generalizzato, a partire dalla stessa struttura organizzativa dell’Amministrazione Comunale. Molto è stato investito, in questi anni, in questa direzione.

I risultati esterni (riqualificazione dell’attività e della capacità attrattiva e formativa delle case di Giotto e del Cellini, rilancio dello strumento MAZE non riconducibile alla sola mostra, valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura e dell’artigianato di qualità, supporto allo sviluppo del turismo…) sono migliori di quelli interni, dove pure molto si è investito. Occorrerà perseguire il lavoro avviato con gli interventi sulle strutture (magazzini, sedi, strumenti tradizionali ed informatici), ma soprattutto sul “capitale umano” rappresentato dai dipendenti, incrementando e mettendo a frutto i risultati dell’attività formativa fin qui svolta ed attuando significativi interventi di riorganizzazione, anche in relazione ai processi di pensionamento. È questa, secondo me, la strada maestra per conseguire i migliori risultati in termini di efficacia e di risposta ai bisogni dei cittadini…ma come tutte le strade che implicano cambiamenti profondi richiede tempi lunghi.

 

Ritengo, infine, che il nostro paese abbia bisogno di sviluppare relazioni inclusive, a fronte di un vecchio stile di comportamenti che privilegiano invece la contrapposizione, quando addirittura non il discredito, nei confronti di posizioni diverse o lontane. La complessità dei tempi in cui viviamo e del mutare delle relazioni sociali e politiche richiede, anche a Vicchio, che si esca dall’arroccamento che paralizza e distrugge, richiede ad ognuno di noi di aprirsi al confronto, di assumere come positiva l’esistenza di divergenze e di leali conflitti. Non corriamo il rischio della autoreferenzialità e della chiusura: andiamo al confronto con le altre forze politiche, specie con quelle della sinistra, con la fermezza delle nostre posizioni e dei nostri valori, ma con la volontà di ricercare la più ampia convergenza con chi è portatore di valori e proviene da una storia che abbiamo condiviso.

 

Per parte mia affronterò la competizione delle primarie privilegiando l’impegno per svolgere al meglio il mio ruolo di sindaco, cogliendo nelle critiche e nelle diverse posizioni dei miei “contendenti” elementi su cui riflettere, sollecitazioni da raccogliere per correggere gli errori, stimoli per dialogare con i cittadini, nella convinzione che il modo come affronteremo le primarie sarà la precondizione per l’affermazione del nostro partito nelle elezioni di primavera, chiunque sia il candidato.