Asahi-Kogaku Takumar:
lesclusivo innesto delle Asahiflex
Il perchè della scelta dellinnesto a vite per il sistema
Asahiflex va ricercato nella semplicità e quindi economicità di realizzazione unita ad
una funzionalità perfettamente adeguata al tipo di apparecchio che la Asahi Optical
Company intendeva mettere in produzione. Nellimmediato dopoguerra lunico
innesto ottiche veramente universale era la vite Leica M39, adottata però su fotocamere
senza box reflex e quindi con tiraggio ben più ridotto. Le reflex 35mm si contavano
ancora sulle dita di una mano, ma in compenso ogni costruttore aveva adottato un innesto
differente, compresa la vite M42x1 delle Praktiflex. Per la Asahiflex I (1952) venne
adottato un esclusivo innesto a vite M37x1, poco comprensibile non tanto per essere
diverso dagli altri quanto per essere piuttosto piccolo per adeguati sviluppi successivi
del corredo ottico. Dal punto di vista tecnico non cè molto da spiegare in quanto
la vite Asahiflex ha solo la funzione di collegamento meccanico tra obiettivo e corpo
macchina e quindi risulta di una semplicità estrema. Gli obiettivi per le Asahiflex,
compatti ed interamente realizzati in ottone cromato ad eccezione del 500mm f/4,5 con
finiture nere, erano denominati Asahi-Kogaku Takumar ed ogni obiettivo aveva un diverso
diametro per i filtri. Il primissimo tipo di 50mm f/3,5 ed il 500mm f/4,5 avevano il
comando del diaframma manuale, mentre tutti gli altri erano a preselezione: un comando
sulla parte frontale dellobiettivo permetteva di impostare un certo valore di
diaframma in base alla regola del 16, allesperienza del fotografo o ad una lettura
esposimetrica esterna; la ghiera accoppiata al diaframma permetteva di portarlo a tutta
apertura per la messa a fuoco e poi, immediatamente prima dello scatto, occorreva
ricordarsi di chiuderlo al valore preimpostato, pena la sovraesposizione. E stato
ipotizzato che le ultime Asahiflex siano state prodotte con attacco M42x1, ma secondo
quanto già riportato da Cecchi e White la stessa Asahi Optical ha ufficialmente smentito
tale possibilità; si ritiene quindi che questi casi siano da attribuire a
"trapianti" eseguiti da privati o laboratori di assistenza e resi possibili
dalle dimensioni dei pannelli frontali e dalle posizioni delle viti di fissaggio,
identiche sui diversi modelli.
Asahi
Optical Takumar: il passaggio alla vite M42x1
Nonostante nel giro di pochi anni fosse stato costruito un sistema di
obiettivi ed accessori di buona diffusione negli USA, linnesto Asahiflex M37 non
ebbe un successo mondiale veramente strepitoso, paragonabile ad esempio alla famosa
baionetta Exakta (che soffriva della stessa limitazione del ridotto diametro) e quindi non
fu poi un grosso trauma cambiarlo con lavvento della generazione successiva di
fotocamere Pentax. Con lintroduzione del modello Asahi Pentax (1957),
contemporaneamente al passaggio ad un innesto maggiorato, viene rovesciato il ragionamento
che privilegiava linnesto esclusivo, adottando la vite M42x1 della contemporanea
Contax F/Pentacon F. Questo permetteva il completo interscambio di corpi macchina ed
ottiche fra il già diffuso corredo Pentacon ed il nascente sistema Pentax. Gli obiettivi
Takumar in dotazione alle Pentax erano più luminosi ed esteticamente più imponenti
rispetto a quelli della serie Asahiflex. Le finiture diventano nere con anelli cromati per
le sole scale di distanze e diaframmi ed il diametro dei filtri venne unificato a 46mm per
tutti gli obiettivi standard. Dal punto di vista dellaccoppiamento con la fotocamera
non vi sono variazioni da segnalare, a parte il già menzionato aumento del diametro della
vite, rispetto agli Asahi-Kogaku per le Asahiflex in quanto anchessi a preselezione.
Auto-Takumar:
il comando automatico del diaframma
La Asahi Pentax K (1958) introduce anche un nuovo obiettivo standard
55mm f/1,8 denominato Auto-Takumar, con finiture nere e cromate e caratterizzato dalla
ghiera di messa a fuoco bicolore con cavità nere e circonferenza esterna in alluminio
lucido, esteticamente ispirata a parecchie realizzazioni Meyer, Schneider e Zeiss Jena
dellepoca. Il diametro anteriore per i filtri è ancora da 46mm. LAuto-Takumar
55/1,8 è il primo di una nuova generazione di obiettivi in cui la chiusura del diaframma
viene comandata dal pulsante di scatto. Una leva posta sulla parte superiore
dellobiettivo permette di riaprire il diaframma dopo ogni esposizione caricando
contemporaneamente una molla; al momento dello scatto un piattello mobile posto nella
parte inferiore del bocchettone della fotocamera muove in senso assiale un pernino posto
nellobiettivo che libera la molla chiudendo il diaframma al valore impostato.
Lottimistica definizione di obiettivo automatico va quindi intesa come
"obiettivo ad apertura manuale e chiusura automatica del diaframma".
Auto-Takumar 55mm f/1,8:
lautomatismo completo sul diaframma
Contemporaneamente alla Asahi Pentax S3 (1960) viene introdotto un
nuovo obiettivo 55mm f/1,8 che, nonostante porti ancora il nome Auto-Takumar, in realtà
anticipa quasi completamente il funzionamento dei successivi obiettivi Super-Takumar.
Compare infatti per la prima volta su un obiettivo Asahi il selettore A/M
(automatico/manuale), ultimo tributo Pentax allevoluzione tecnica di casa Pentacon.
In posizione M (manual) la ghiera controlla direttamente il diaframma che quindi viene
aperto o chiuso in base al valore prescelto: questo garantisce la possibilità di usare
lobiettivo con tutte le reflex a vite delle vecchie generazioni, non predisposte per
il funzionamento automatico. In posizione A (auto) la molla interna allobiettivo
(che non va caricata manualmente) tiene aperto il diaframma al valore massimo, mentre il
pernino comandato dal pulsante di scatto lo chiude al valore prescelto per tutta la durata
dellesposizione, secondo una soluzione introdotta lanno precedente dalla
Praktina IIA. Lautomatismo è così completo sia in chiusura (pulsante di scatto)
che in riapertura (molla nellobiettivo), liberando lutente da una operazione
manuale inutile e con rischi di dimenticanze e conseguenti errori o perdite di tempo.
Sparita la ghiera di preselezione, diventate completamente nere le finiture già a partire
dagli ultimi obiettivi della serie precedente e passato il diametro dei filtri al
familiare valore di 49mm, lobiettivo acquista il ben noto aspetto del tipico
obiettivo a vite Pentax. Sia la ghiera di messa a fuoco che quella dei diaframmi ruotano
in senso contrario rispetto agli obiettivi tedesco-orientali. Allinterno del
bocchettone della S3 la piastrina sagomata che comanda la chiusura del diaframma ha un
aspetto differente rispetto alle fotocamere che lhanno preceduta. Questo particolare
sarà poi affinato più volte nei modelli successivi.
Super-Takumar:
gli obiettivi della Spotmatic
Con lintroduzione di SV (1962) ed S1a (1963), versioni lievemente
modificata di S3 ed S1, gli obiettivi standard 55/1,8 e 55/2 cambiano la denominazione in
Super-Takumar, mentre il funzionamento resta le stesso dellultimo Auto-Takumar
55/1,8 descritto nel paragrafo precedente. Solo un particolare curioso differenzia questi
obiettivi dal precedente Auto-Takumar 55/1,8: per qualche misteriosa ragione il
funzionamento della ghiera dei diaframmi viene invertito, con i diaframmi più chiusi a
sinistra di chi guarda la fotocamera dallalto. Intorno al 1963 viene introdotta una
seconda serie di SV ed S1a con modifiche nel box reflex per accettare il successivo e più
ingombrante obiettivo standard Super-Takumar 50mm f1.4 della Spotmatic.
La modifica avviene attorno al numero di serie 650.000 per la S1a e 725.000 per la SV.
Incidentalmente questo dato permette di dedurre che con questi modelli la Asahi Optical
Co. lavorava già per lotti con numeri di matricola assegnati, contrariamente a quanto
avveniva coi primi modelli che erano tutti inseriti in ununica sequenza di numeri.
Per distinguere le due differenti varianti ed evitare guasti abbinando obiettivi nuovi a
corpi macchina vecchi la lettera R sul manettino di riavvolgimento passa da verde ad
arancio. In realtà vi sono forti perplessità sul fatto che questa regola sia sempre
stata seguita dalla AOC e quindi occorre un po di cautela prima di abbinare il
Super-Takumar 50/1,4 a questi modelli. Tutti gli obiettivi della serie Super-Takumar sono
già in grado di funzionare anche con la successiva Spotmatic (1964) ed il suo
rivoluzionario sistema di lettura esposimetrica TTL. Il funzionamento in stop-down
richiede però la chiusura del diaframma dopo aver effettuato la messa a fuoco alla
massima apertura in conseguenza dellinserimento dellesposimetro. La riapertura
del diaframma, purchè si lavori col selettore in posizione auto, è automatica una volta
avvenuto lo scatto. Il diametro per i filtri per gli obiettivi standard rimane da 49mm.
Super-Multi-Coated
Takumar: la lettura a tutta apertura
Contemporaneamente allintroduzione sul mercato della Spotmatic II
(1971), vennero presentati i primi obiettivi dotati di trattamento antiriflettente
multistrato. A parte questa caratteristica, già trattata in un articolo precedente su
Spotmatic, vennero introdotte tutta una serie di modifiche che predisponevano tali
obiettivi al funzionamento a tutta apertura con le successive Electro Spotmatic e
Spotmatic F.
Tutto si basa logicamente su un sistema capace di far lavorare a tutta apertura
lobiettivo durante la misurazione della luminosità della scena inquadrata
informando però lesposimetro di quanto verrà chiuso in seguito il diaframma: tale
dispositivo è definito sistema di simulazione del diaframma. Il simulatore sul corpo
macchina è costituito da due pinne fissate su un doppio anello mobile coassiale al
bocchettone di innesto: quella meno vistosa a sinistra guardando linterno del
bocchettone viene impegnata da un dentino fisso sul retro dellobiettivo e serve a
portare lintero sistema in posizione, mentre quella in alto viene comandata da una
leva solidale con la ghiera dei diaframmi; langolo compreso fra le due pinne
(variabile muovendo il diaframma) informa lesposimetro della differenza fra
diaframma impostato e diaframma di lettura della luce. Indipendentemente dalla luminosità
dellobiettivo, col diaframma completamente aperto la pinna mobile si trova in una
certa posizione e ruota insieme alla ghiera dei diaframmi informando la fotocamera di
quanti stop si chiuderà il diaframma per lo scatto. In altre parole lobiettivo
calcola la differenza in diaframmi tra la tutta apertura ed il valore in
ripresa, trasmettendo tale dato direttamente alla fotocamera, che non conosce i due
parametri assoluti. Poichè lintero gruppo allinterno del bocchettone si
adatta alla posizione dellobiettivo langolo a cui si trova il diaframma
rispetto al dentino nella fotocamera dipende solamente dal valore di apertura impostato e
non dalleventuale diverso serraggio dellottica, simulando quindi con
precisione il diaframma impostato e garantendo una corretta lettura a tutta apertura.
Il pernino di bloccaggio del selettore A/M (Automatico/Manuale) dellobiettivo, da
non confondere col classico pernino di chiusura del diaframma, serve invece per bloccare
gli obiettivi Super-Multi-Coated Takumar in posizione AUTO con le fotocamere più recenti
che per non premerlo hanno una gola sul bocchettone. Con le fotocamere precedenti il perno
viene premuto permettendo il funzionamento classico come con i vecchi Super-Takumar.
Completando lesame del bocchettone di innesto ottiche si può anche notare che
lattuatore della chiusura del diaframma al momento dello scatto, già più volte
modificato come forma e rivisto nel cinematismo durante levoluzione dei modelli
Pentax, subisce un ulteriore dimagrimento e passa da un movimento a cerniera
ad uno lineare verso lesterno. Lestetica dei nuovi obiettivi rimane invariata:
solo una colorazione meno marcatamente gialla delle lenti e le scritte sullanello
frontale permettono di distinguerli dai vecchi Super-Takumar senza esaminare la parte
posteriore.
SMC
Takumar: variazioni estetiche
Nel 1972 gli obiettivi standard vengono ridisegnati esteticamente in
omaggio alle tendenze del momento: le finiture passano da quelle tradizionali tutto
metallo a quelle più moderne con ghiera di messa a fuoco in gomma quadrettata e la
denominazione estesa Super-Multi-Coated Takumar viene in genere riassunta in SMC Takumar.
Solo le focali standard verranno adeguate alle nuove finiture e denominazioni, insieme ad
ottiche di nuova introduzione come il 100mm macro ed alcuni zoom.
Dal punto di vista del funzionamento non vi è alcuna variante ed infatti le denominazioni
Super-Multi-Coated Takumar ed SMC Takumar vengono usate indifferentemente anche dalla
stessa Asahi Optical. Dal punto di vista collezionistico la distinzione è invece
giustificata dallestetica assai differente, anche se labbinamento
"SMC=estetica moderna" non è sempre rispettato. Sarebbe allora forse opportuno
creare una denominazione convenzionale (es. SMC tipo I e tipo II) per distinguere le
variazioni estetiche
Riassumendo: funzionamento dei vari tipi
di diaframmi
Gli obiettivi con diaframma
manuale sono denominati Takumar o Tele-Takumar, e sono dotati di una singola ghiera di
controllo del diaframma con fermo sui vari valori. Il valore di apertura va impostato
manualmente.
Gli obiettivi a preselezione sono di solito denominati Takumar o
Tele-Takumar, e sono dotati di due ghiere adiacenti per i diaframmi, ognuna riportante
indicazioni per le varie aperture. Una ghiera è del tipo con ritenuta sui vari valori,
mentre laltra ruota liberamente. La ghiera con ritenzione va usata per selezionare
lapertura opportuna prima dellesposizione, mentre la ghiera a rotazione libera
va lasciata alla massima apertura dellobiettivo per comporre la foto e focheggiare.
Prima di scattare, la ghiera libera va ruotata fino a chiudere il diaframma al valore
selezionato dalla ghiera a ritenzione. A questo punto si può esporre e poi riaprire
completamente il diaframma per comporre e focheggiare la foto successiva ruotando
manualmente la ghiera libera.
Gli obiettivi semiautomatici sono noti come Auto-Takumar, e dispongono
di un diaframma che deve essere caricato manualmente e si chiude automaticamente ad un
valore predeterminato al momento dellesposizione. Nella parte superiore del retro
dellobiettivo cè una leva di caricamento del diaframma. Caricando la leva si
apre completamente il diaframma, rendendo luminosa limmagine per una buona
composizione e focheggiatura. Supponendo di voler esporre ad esempio ad f/8, la ghiera dei
diaframmi va impostata su questo valore e quando si preme il pulsante di scatto il
diaframma si chiude automaticamente fino ad f/8.
Gli obiettivi automatici sono denominati Super-Takumar o
Super-Multi-Coated Takumar dopo lintroduzione dellesclusivo trattamento
antiriflettente Pentax a 7 strati. Il diaframma, completamente automatico, si chiude al
momento dello scatto al valore selezionato e si riapre istantaneamente alla massima
apertura immediatamente dopo.
I primi 55mm f/1,8 ed f/2 equipaggiati di diaframma automatico
disponevano di una ghiera che chiudeva il diaframma ruotandola in direzione antioraria
tenendo la fotocamera a livello. Nei 55mm più recenti, ed in tutti gli altri
Super-Takumar, la ghiera dei diaframmi chiude invece in senso orario.
Gli obiettivi Super-Multi-Coated Takumar dispongono anche di accoppiamento al simulatore
di diaframma che informa la fotocamera di quanti stop si chiuderà lobiettivo al
momento dellesposizione. Ciò permette la lettura esposimetrica a tutta apertura con
le più recenti fotocamere Asahi Pentax a vite.
Testo ed immagini Copyright © 1996-2000 by Dario Bonazza
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