Il
compositore e violinista italiano, fu esponente di primissimo piano
della musica barocca.
La riscoperta della produzione del "prete rosso" (così
chiamato per il colore dei suoi capelli) risale alla fine dell'Ottocento;
ma solo nel 1947, con il completamento dell'edizione moderna delle opere
strumentali, si è consolidato il riconoscimento del ruolo assolutamente
fondamentale di Vivaldi nella storia della musica.
Educato alla musica dal padre, violinista della cappella di San Marco,
fu ordinato sacerdote nel 1703. Quello stesso anno iniziò a insegnare
violino al Pio Ospitale della Pietà, Conservatorio per fanciulle
orfane o bisognose, dove rimase fino al 1740. Qui si dedicò,
oltre che all'insegnamento, alla composizione dei concerti e degli oratori
che venivano eseguiti tutte le domeniche dalle ospiti dell'istituto.
Le sue prime raccolte di composizioni risalgono al 1705, ed è
del 1713 la sua prima opera (Ottone in villa); l'attività di
violinista e la supervisione delle sue opere teatrali lo portarono spesso
a Roma e Mantova. Negli ultimi anni della sua vita, frequenti viaggi
all'estero lo condussero a Praga, Amsterdam e Vienna, dove morì
in povertà.
La
produzione di Vivaldi è vastissima: comprende concerti (478)
e sonate (circa 90); opere (circa 45) e cantate (circa 40); musica sacra
tra cui oratori, messe e mottetti.
Poiché le sonate strumentali (per uno o due strumenti accompagnati
dal solo basso continuo o dal basso continuo e archi) all’epoca
seguivano in genere una struttura già consolidata, così
come la musica sacra spesso rifletteva lo stile operistico in voga,
è nei concerti che l'arte di Vivaldi raggiunge la massima espressione,
ponendosi come modello per il futuro: tutti i musicisti, da Bach in
poi, studieranno i suoi concerti e ne accoglieranno le innovazioni nelle
proprie opere.
A Vivaldi si deve la divisione del concerto in tre
movimenti...
Oltre all'introduzione
della cadenza per il solista, a Vivaldi si deve la divisione del concerto
in tre movimenti, dei quali il primo e l'ultimo hanno un andamento allegro,
e quello centrale un andamento più lento. La struttura tipica
degli allegri alterna un tema eseguito dall'orchestra, chiamato ritornello,
a un episodio affidato allo strumento solista, il solo. Mentre i ritornelli
si ripetono varie volte senza sostanziali modifiche, il solo è
ogni volta diverso.
Numerosi sono i
concerti composti per strumento solista, altri sono concerti grossi
e altri ancora per sola orchestra. Molti di essi sono riuniti in raccolte:
L'estro armonico op. 3 (1712), La stravaganza op. 4 (1712-1713), Il
cimento dell'armonia e dell'invenzione op. 8 (1725). Di quest'ultima
raccolta fanno parte i celeberrimi quattro concerti per violino noti
con il nome di Le quattro stagioni, importante esempio di musica a programma.
In queste come in altre composizioni (La tempesta di mare, Il cardellino,
La caccia, La pastorella) Vivaldi affida alla musica un compito quasi
pittorico, cioè descrittivo di un contenuto extra-musicale.
Produzione teatrale e vocale
Molte delle opere
appartenute alla sua ricca produzione teatrale sono andate perdute,
ma i libretti sono giunti sino a noi: tra gli autori dei testi compaiono
scrittori e poeti dell'epoca come Pietro Metastasio, Apostolo Zeno e
lo stesso Goldoni. Riguardo alla collaborazione con quest'ultimo, abbiamo
notizia di un'opera tratta da La bottega del caffè. In generale,
tuttavia, questi lavori attingono i loro argomenti alla storia antica
e alla mitologia (L'incoronazione di Dario, 1717; Ipermestra, 1733;
Catone in Utica, 1737) e alla letteratura cavalleresca (Armida al campo
d'Egitto, 1718; Orlando furioso, 1727), secondo la consuetudine del
teatro barocco.
Da ricordare,
all'interno della produzione di musica vocale, l'oratorio Juditha triumphans
(1716), una messa completa e diversi Magnificat e Salve regina.