Perù

Finalmente ho visitato un paese che mi ha sempre affascinato,e che per problemi di sicurezza, per altro risolti in questi ultimi anni, è sempre stato snobbato da molti operatori turistici.

Si conosce il mito degli incas, ma osservare le loro costruzioni da vicino in un contesto naturale paradisiaco è un esperienza indimenticabile che ti accompagna lentamente in uno stato di serenità e di pace difficilmente raggiungibile in altri luoghi.

 

Informazioni generali:

 

 

passaporto con validità di almeno sei mesi dalla data di arrivo.

Banconota: nuevo sol,

 lingua spagnola,

ora legale:sei ore indietro rispetto all'Italia,

vaccinazioni: nessuna obbligatoria

 

 
Ho organizzato la vacanza senza coinvolgere nessuna agenzia turistica,programmando in anticipo le località che volevo visitare, senza prenotazioni anticipate degli alberghi ad eccezione della prima notte passata nel comodo hotel Sheraton di Lima, tipica città enorme del Sudamerica (circa otto milioni di abitanti), piena dei problemi tipici di queste località con un fascino metropolitano discreto ma ben distante dal rappresentare in maniera degna il vero Perù.

Una città in bianco e nero ,o per meglio dire vestita di un grigiore uniforme che delude le aspettative derivate da un immaginario collettivo che vede il Perù colorato e sgargiante.

Dopo una giornata di vagabondaggio sono partito verso Nazca utilizzando un autobus di una delle migliori compagnie di trasporto nazionali, la Ormeno , che tramite i suoi servizi denominati Royal Class garantisce un viaggio veramente piacevole.

Questa cittadina, che si trova proprio in mezzo al deserto che da Lima accompagna quasi tutto il litorale peruviano, è molto malridotta poiché disastrata da un violento terremoto avvenuto nel ’96, ma è considerata a buon ragione una delle mete turistiche da non perdere poichè situata a fianco delle mitiche Linee che da essa hanno preso nome.

Le famose linee di Nazca non sono altro che degli enormi disegni realizzati da popolazioni preincas sulla superficie del deserto visibili esclusivamente dall’alto, il cui significato è ancora avvolto dal mistero.
Tramite un piccolo Piper affittabile nel vicino aeroporto, ho sorvolato la zona e dopo un primo momento di sconcerto e di timore per le condizioni non molto affidabili del velivolo sono arrivato in quota utile e volgendo lo sguardo verso la superficie, in un attimo tutte le emozioni che mi avevano accompagnato dal decollo in poi sono state spazzate via da un turbinio di sensazioni indimenticabili. Molti di questi disegni sono sconcertanti, nonostante la loro quasi totale invisibilità da un osservatore posto in loro prossimità, la perfezione dei segmenti,dei cerchi e delle spirali che li compongono è veramente notevole
Affidandomi alle conoscenze di un tassista locale,mi sono recato al cimitero di "Chaucilla" che si trova proprio in mezzo al deserto di Nazca e dove si arriva dopo un breve viaggio molto movimentato.
E’ costituito per lo più da tombe scavate nel deserto in cui le antiche salme, incredibilmente intatte, dopo una lunghissima esposizione al sole, hanno subito una calcificazione tale da risultare di un bianco sgargiante che contrasta con le scure e lunghissime capigliature, aumentando notevolmente l’aspetto macabro dell’insieme.
Dopo una sosta di due giorni circa ad Arequipa, mi sono recato a Puno, una cittadina bagnata dal lago Titicaca e piena di tutto il fascino peruviano che cercavamo.

Situata a circa 3800 m slm, presenta tutti i problemi tipici dell’altitudine,ogni movimento è quasi uno sforzo e basta una piccola camminata per accelerare il ritmo cardiaco.
Sintomi che però scompaiono già dopo un giorno e che si contrastano comunque con una tipica bevanda locale chiamata "mate de coca" costituita da foglie di coca tritate ed infuse in acqua bollente.

Tramite un piccolo battello, ho fatto un’escursione nel lago in cui si trovano le isole flottanti artificiali abitate da una tribù, gli "Uros",che vive ancora in uno stato molto primitivo e che commercia vari manufatti locali.
Dopo aver trascorso due giorni ad Puno,mi sono recato a Cuzco (Macchupicchu), la città con la maggior parte dei monumenti incas presenti nel paese, sicuramente la più ricca e pulita grazie alle migliaia di turisti che annualmente la visitano.
Qui si respira cultura incas in tutte le strade, in tutti gli edifici, persino in alcuni bar che ancora ospitano all’interno antiche mura, per non parlare poi degli splendidi siti archeologici che la attorniano, immersi in una natura ancora acerba ma splendida, la cui visita, almeno per quel breve momento,ti fa dimenticare lo stress,la tua appartenenza ad un epoca sicuramente più avanzata ma ormai non più ricca di magia e di pace interiore quale quella in cui ti immergi per quel breve periodo.

Probabilmente è la tendenza New Age, o forse il modo di vivere nostro che non sempre ci riempe e ci soddisfa, ma devo dire che la visita di quei posti mi ha procurato delle sensazioni mai provate e in qualche modo mi ha fatto respirare quel non so che di magico e di affascinante che mi porta a consigliarvi la visita di questa fantastica terra.

La gente è cordiale, sempre sorridente e disponibile, soprattutto dignitosa anche nella sua povertà. (foto varie)

back