qualche appunto su "Math Land" di Emmer

 

Flat, flat, flat!
implicazioni tridimensionali di sogni...
bidimensionali

Il cammino della matematica scienza astratta, e profondamente creativa, viene descritto in questo libro cogliendone i rapporti con le arti in generale e più specificamente con l'Architettura. Il cammino fra le due cose, come si è ribadito anche durante il corso non è assolutamente parallelo. Lo strumento del computer permette la visualizzazione concreta sullo schermo di figure altrimenti difficili da immaginare e soprattutto manipolare. Sulla traccia di lavoro del corso, che è quella di capire le implicazioni del paradigma informatico in architettura, ho cercato di leggere questo libro, scoprendo in definitiva che come si è detto nella lezione sul simbolo, il computer appare come "palette che interviene nella realizzazione del sogno finale". Il mio sogno è fatto di due "scoperte": il nastro di Mobius, che compare sempre nel mio sito, come simbolo di qualcosa che ho solo per ora intuito, e dello spazio a più dimensioni che peraltro viene descritto nella lezione movimenti nello spazio.
Questi due argomenti sono introdotti nel libro, e ne vengono evidenziate le correlazioni con l'architettura.
Ciò che conta in definitiva è aprire una nuova porta e, credo che questo libro riesca a farlo.


spazi e strumenti 1)
topologia-mouselogia...
Poincarè definiva la topologia nel volume Analysis Situs, come "la scienza che ci fa conoscere le proprietà qualitative delle figure geometriche non solo nello spazio ordinario, ma anche nello spazio a più di tre dimensioni" (1895). E' però nel 1858 che il matematico August Ferdinad Mobius (1790-1868) descrisse per la prima volta, in un lavoro presentato all'Accademia delle Scienze di Parigi una nuova superficie dello spazio tridimensionale, superficie che è nota appunto con il nome di nastro di Mobius.

Questo è un nastro di Mobius, costruito in carta e messo sullo scanner::
non è possibile fissare un'orientazione su di esso;
non esiste verso di percorrenza
si ritorna sempre al punto di partenza
non esiste una superficie interna e una esterna
è un'unica superficie
non esiste un bordo superiore e uno inferiore;
ma... qui navigo nello spazio

Questo è un nastro di Mobius, costruito in carta, e schiacciato sullo scanner:
non è possibile fissare un'orientazione su di esso;
non esiste verso di percorrenza
si ritorna sempre al punto di partenza
non esiste una superficie interna e una esterna
è un'unica superficie
non esiste un bordo superiore e uno inferiore;
ma... qui scivolo sul piano...
 
avete mai visto come "piegando" una cosa bidimensionale si riesca a circoscrivere uno spazio, 
cioè qualcosa di tridimensionale?

bidimensionale è dunque:
leggerezza
volo
ali

fogli-foglie

"infinite flatlandie" o schermi di computers

....forse.... la profondità è un'illusione...
(continua)

stud. Antonino Di Raimo: antonino_diraimo@hotmail.com