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DIABOLUS iN MUSICA?
(di luca battistini)-da
stewey's star n. 2
Così David
Foster Wallace in "Una cosa divertente che non farò mai più"
(per inciso: un libro assolutamente spassoso e ispirato, che chiunque
dovrebbe leggere
): "Negli spot rivolti ad un pubblico adulto,
fanno vedere persone bellissime in un momento di felicità che rasenta
l'illegale, con dialoghi che includono il nome di un certo prodotto, e
si suppone che voi sogniate di essere proiettati nel mondo perfetto della
pubblicità attraverso l'acquisto di quel prodotto
la vostra
capacità d'azione e la vostra libertà di scelta devono essere
manipolate, l'acquisto è presupposto del sogno: è il sogno
che viene venduto, e non c'è nessun'altra proiezione vera e propria
nel mondo della pubblicità".
Qualora vi sia mai capitato di sintonizzarvi su MTV (e vi è capitato,
perché siamo nel 2001 e viviamo in quella parte di pianeta, se
capite cosa intendo), ognuno di voi sa di che cosa parla Wallace. Basta
aver visto un qualunque video di Britney Spears, o roba del genere, che
poi è per il novanta per cento la roba che trasmette MTV.
Perché i video musicali non sono appunto nient'altro che pubblicità
(inserzioni pubblicitarie per vendere musica, per la precisione: il tutto
sempre che siate disposti ad adottare una visione del mondo un minimo
più critica e consapevole delle verginelle sprovvedute che cercano
di trovare velleità artistiche alternative anche laddove sarebbe
improponibile reperirle -cose tipo: "Si vabbè, ma Freak On
A Leash l'ha disegnato Todd McFarlane: quella è arte" semplicemente
non reggono
Regola numero uno: non è arte se vi sono finalità
prevalenti su quella espressiva. E datosi che poche finalità sono
più prevalenti della vendita, non è arte
ma questo
è un altro discorso, da rimandare ad altra circostanza), quindi
seguono fondamentalmente la prassi che il nostro coglie così sottilmente.
Solo che, nel rilevare la tendenza, a me sembra che ultimamente si stia
oltrepassando ogni misura. Ho incominciato a riflettere sulla faccenda
(non sul punto in sé, ma sulla sua esasperazione) scorrendo gli
scaffali di un Ricordi Mediastore: operazione indubbiamente deprecabile,
di cui chiedo venia
-ma non è questo il punto. Il punto è
che in questo contesto falsamente/gioiosamente simil-global mi capita
sotto gli occhi, ebbene sì, nientepopodimeno che la locandina dell'ultimo
di Jennifer Lopez. Non proprio i Neurosis, insomma, e non proprio uno
dei miei punti di riferimento musicali (nemmeno dei vostri, immagino),
ma neanche questo è il punto. Qui il punto è che sotto la
consueta, sinuosissima, iperarrapante immagine della portoricana, a quei
geni del marketing della Epic Italia che diamine viene in mente di scrivere?
Se proprio non ci arrivate (ma non è che è difficile, è
inconcepibile, almeno dal mio punto di vista), sono qui per questo
"Il nuovo cd dell'artista più sexy del mondo". Punto.
Finito. Tutto qui? Tutto qui. E non è neanche poco, secondo me.
Non dico che siamo a livelli copernicani, ma insomma
Qui, con questo semplice, tutto sommato stupidotto e apparentemente innocuo
slogan, qui i persuasori occulti gettano la maschera. Basta con anni e
anni di ipocrisie, pubblicitarie sì, ma sempre ipocrisie. Pane
al pane e vino al vino: il nuovo cd di Jennifer Lopez voi ve lo comprate
non perché è bello (non hanno avuto il coraggio di scriverla,
una cosa del genere: anche i pubblicitari, ben nascosta da qualche parte,
devono avercela, un'anima): giammai. Non per la musica, non per le canzoni,
non perché pincopallino ci suona un ispirato assolo di calienti
nacchere portoricane: no! voi il cd di Jennifer Lopez ve lo comprate (ve
lo dovete comprare, come per ogni pubblicità che si rispetti) perché
Jennifer Lopez è una gnocca -traduzione dal pubblicitario "
l'artista
più sexy del mondo".
E qui entra in gioco il magico mondo di MTV. Perché, insomma, quando
voi leggete lo slogan lì sulla locandina a che pensate? Manco a
dirlo, ai video di Jennifer Lopez (le prove inconfutabilmente tautologiche
della bontà dell'affermazione): e qui il cerchio si chiude, e si
torna a David Foster Wallace
Tanto è vero, provate a pensarci,
che se la dicitura della locandina seguisse il nome di un emerita sconosciuta
nessuna delle pecore lì fuori si azzarderebbe a comperare e canticchiare
la Love Don't Cost A Thing di turno, tutto felice di possedere l'ultima
fatica dell'artista più sexy del mondo
Poco da scandalizzarci, in un paese in cui è scientificamente dimostrato
che il novanta per cento degli uomini acquista quel dopobarba sperando
sul serio di portarsi conseguentemente a letto Megan Gale o la bellona
di turno
(pensate dunque che potere potrebbe avere, in un paese del
genere, il proprietario di ben tre reti commerciali -non televisive, se
permettete c'è una bella differenza
)? Non credo, o meglio:
spero ci sia ancora qualcuno disposto a scandalizzarsi
Perché non si tratta di scaricarsi da Internet gli mp3 di Kylie
Minogue in quanto "evocativi di un culo" (come fa Giordano,
coniando tra l'altro un'espressione che trovo irresistibile ed efficace).
Si tratta di farsi fregare più o meno inconsapevolmente da un meccanismo
che si dovrebbe conoscere per imparare, appunto, a non farsi fregare.
PS Sono lieto di poter
scrivere che a pochi giorni dalla prima stesura di questo pezzo le tesi
qui contenute trovano una felice quanto immediata conferma. E'cosa recente
l'ultimo video della già citata Britney Spears, qualcosa tipo I'm
a Slave 4U (con quel 4 che fa tanto Smemoranda adolescenziale, roba da
scuola superiore come poche altre). Praticamente, la simulazione filmicamente
inappuntabile di un'orgia sulla falsa falsariga di Madonna in versione
scandalistica. Nuove conferme per l'equazione: vorrei essere lì
insieme a quel pezzo di fanciulla=esco di casa per comprare il singolo,
che la canzone mi farà (ri)vivere quella sensazione
L'antico
broccardo sul carro di buoi lo conoscete tutti, quindi non starò
qui a ripetervelo.
PPS Avete mai riflettuto sul perché nei "formidabili"
Eighties i Duran Duran facessero quel che facevano vendendo i dischi che
vendevano? Differenze, dal punto di vista del marketing, con i Backstreet
Boys di venti anni dopo? Chi ha risposto nessuna vince l'ultimo di Jennifer
Lopez
PPPS Il libro di David Foster Wallace citato a inizio articolo si intitola
"Una cosa divertente che non farò mai più". Quello
che non ho detto è la casa editrice: minimum fax. Costa ventimila
lire e per me le vale tutte. Tra l'altro, fa parecchio ridere, quasi quanto
l'impianto promozionale dei dischi di una boy band.
PPPPS Nulla di personale contro (nell'ordine): Britney Spears, Jennifer
Lopez, Megan Gale, Kylie Minogue. Oddio, in realtà Britney Spears
non è che sia questo granché -molto meglio le altre, comunque
PPPPPS (e qui ho veramente finito) Il 5 novembre esce il nuovo di Natalie
Imbruglia. Ma ora devo scappare a reimpostare la funzione program del
mio lettore su Torn in heavy rotation, e questa è veramente un'altra
storia.
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