Sabato
30 giugno, uscita da messa verso le 21, trovai sul cellulare 4
telefonate della Polizia Municipale. Li richiamai e mi informarono
che sul greto del fiume Stura a Murazzo c’era un bassotto legato ad una
pianta. Mi avviai subito e lo trovai tranquillo, cose se aspettasse
qualcuno. Lo slegai, ma lui fuggì subito in mezzo ai rovi. Non gli corsi
dietro ma aprii le due portiere dell’auto; mi sedetti su una grossa pietra
ed attesi. Non ci volle molto! Uscì dai rovi e si avvicinò all’auto.
Dopo averla annusata minuziosamente, vi salì nascondendosi sotto il sedile.
Capì che non era l’auto del padrone ma vi salì rannicchiandosi per
cercare protezione. Non ha né tatuaggio né microchip ma portava al collo
un collare fatto di cordino con un pesante anello metallico come se fosse
stato legato a catena. È un bassotto meticcio di circa tre anni. In questo
caso è evidente l’intento di abbandonarlo. Questo comportamento ci
addolora pensando a quanto poco affetto abbia ricevuto questa povera bestia.