Il saggio paguro aveva un nodo alla gola quando ebbe finito di leggere questa
struggente storia alla sua piccola Sirenetta, si perché aveva imparato ad amare
quella straordinaria creatura di pietra che aveva lo strano potere di fargli
pervenire messaggi col solo potere del suo pensiero.
E lui, che aveva lo straordinario potere di saper
ascoltare le voci invisibili e inudibili comprese che tra loro si era stabilito
un contatto elettivo mai sperimentato prima di allora.
Aveva
quasi paura, adesso, di non avere più ragione di esserle accanto, di esserle
d’aiuto: non aveva più storie da leggerle. Non aveva più emozioni da
trasmetterle .
Sentiva, ad un tratto, di non essere più utile neppure a sé stesso, perché
d’improvviso la sua vita sembrava non avere più scopo.
”E’ solo quando si ama che vale la pena di vivere"
pensava intanto il vecchio paguro, triste fino alla morte.
“Il tuo dolore nevica gemme di gelo sul mio cuore”
pensò ad un tratto la Sirenetta, non certamente consapevole che il suo pensiero
avrebbe raggiunto il radar del cuore del vecchio paguro.
Quale meraviglia, invece!
Quel messaggio risuonò in tutto il piccolo essere del suo amico e lo inondò di
uno strano sentimento di riconoscenza.
Un sentimento che non sapeva decifrare, né connotare esattamente, in quanto
egli non era stato creato per percepire sentimenti, ma di vivere una breve
esistenza nel grande alveo marino.
Sconosciuta era, al vecchio paguro, quanto fosse ampia o breve la parabola della
sua vita. Sapeva soltanto di amare d’amore infinito la sua piccola Sirena di
pietra