Ho contato a mille
le stelle di una notte
senza stelle,
dove tu eri Luna e Cielo
dove tu eri Sole e
Giorno (pag 29)
A quale mano
appartenne il braccio
che tese l'arco,
che scoccò la freccia,
che appiccò il fuoco,
che arse il cuore...
fu
Cupido
l'alato tedòforo
(pag. 28)
Certo, non sei consapevole:
quando ti guardo con occhi
privi di poesia
mi sento cadere sulle
braccia
tutto il peso del
cielo. (pag 55)
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