" IL SILENZIO E LA PAROLA"

   

                                                           Edizione “ All’insegna del Grillo”  -Genova- 1989

 

 Ho inviato lettere a terrestri, lontani da me mille anni luce: la loro risposta attendo ancora ogni mattina.

Si sono alternate stagioni di Silenzio, prima che rispuntassero nei giardini degli altri le Viole del Pensiero.

Io, testarda, dal palmo della mia mano continuo a seminare dicotiledoni che non si schiuderanno mai.

                                                   

Ecco, Aprile ritorna sui mattini del Sud, con una scaturigine di gemme

che prorompe negli anfratti e si appunta sui lobi della mia anima disadorna di effimero.

I rami del mio cuore sono programmati per fioriture perenni…

Questa sera chiuderò i battenti della mia anima e saluterò le colline di rosmarino

che rincorreranno i miei giorni  come il fido bastardo il suo padrone.

 

Anche oggi imbucherò una lettera nell’urna del Silenzio.

Ma oggi è aprile, un gabbiano attraversando i Due Mari

 potrebbe recarmi le attese ambasciate,

potrebbe recare nel becco la lampada azzurra delle tue Parole.

                                  

 Ho raccolto spighe di lavanda in un paese immerso in un bagno di luce

e le ho adagiate, come bambine, nella culla delle mie mani;

 

          

ho visitato città come Parigi ed ho pianto di stupore dall’alto della Torre

quando rubai una manciata di stelle a un cielo forestiero, da portarmi a casa come souvenir.

Oggi ricordo ancora lo stupore degli altri che non capivano il mio turbamento.

 In questa tersissima notte d’Aprile ci vorrei tornare

per deporre sul sagrato del cielo il fiore dei miei versi…..

                                                                                                

                                                                                   

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