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In uno specchio d’acqua,
nel crepuscolo settembrino,
rifulge il tuo nome.
Ato
sopra ogni altra cosa,
come una luna solitaria
e inaccessibile.
Il buio può
attendere.
Il suo manto freddo non m’impaura .
Serbai cofanetti di sole
per alimentare le lanterne
della sera,
saccheggiai scampoli d’estate,
che di porpora mi tinsero le guance.
Tenda,
l’inutile inganno la notte
mentre affilo
le mie armi
alla fiamma
che mi arde dentro il petto.
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