Sono stesa sul mio
letto. Fa freddo e sono sola. Sento tanto freddo.
Le mie bambole sono ancora laggiu' in cantina, le hanno portate i miei genitori , se ne
stanno su un lungo pensile di legno impolverato dal tempo, tra ragnatele e ragni, sedute,
immobili, fredde, arrabbiate.
Mio padre ha chiuso quella grossa porta in legno scricchiolante davanti a loro, con cinque
mandate e da quel momento non le ho piu' potute vedere. Dice che sono strane e che sono
pericolose, una notte mi ha visto parlare insieme a loro e ridevamo
ridevamo
Oh come mi mancano, mi mancano immensamente.
Questo non lo sopporto.
Non sono cattive , sono solo un po' magiche.
Non posso vivere senza di loro, le mie amate bambole, sono perduta senza di loro, mie
uniche amiche dai sorrisi fieri e dagli occhi brillanti.
Quando invitavo una mia amica a casa mia, scappava via piangendo, "giochiamo con le
mie bambole?" chiedevo loro, ma loro scappavano piangendo ed il giorno dopo a scuola
mi dicevano puntualmente "non so ma quelle tue bambole mi hanno spaventata, sono ..
come dire .. spettrali", Spettrali ? mi chiedevo ? ma e' proprio questo cio' che amo
di loro.
Sono giorni che non esco dalla mia camera, resto a letto, oppure guardo tristemente fuori
dalla finestra , per ore .. ed ore .. ed ore .. a volte la tengo spalancata anche se il
gelo entra tanto che inizio a vedere offuscato e mi viene una forte febbre, il mio corpo
inizia ad emanare una calda nebbia, un caldo tepore opprimente ed umido, mi manca il
respiro, poi entra la mamma e mi cura e chiude la finestra e mi sgrida ..
Io .. io voglio le mie dolci bambole .. possibile che non lo capisca ?
Mi lascio morire, non voglio piu' vivere senza di loro.
La stanza mi appare marcia e vuota.
Ho sempre sonno e spero di addormentarmi e non riaprire piu' gli occhi.
Bambole.
Ho udito le loro vocine ! Le voci delle mie amate bambole !
Anche loro si sentono sole, erano cosi' fievoli, ma hanno un piano .. stavano per
svelarmelo, ma uno stormo di pipistrelli disperati e' passato vicino alla mia finestra,
proprio in quel momento, ed i loro ossessionanti versi non mi hanno permesso di udire le
loro sottili voci.
Oh no .. la sfortuna si accanisce su di me.
Oggi ho sentito dei corvi gracchiare, la' fuori. Mi studiano perche' sentono la
disperazione che invoca la mia fine .. saro' una loro preda ? forse hanno ragione ad
aspettare.
Mia madre mi ha portato del cibo ed ha chiuso la finestra. Ho gettato tutto alla pianta
carnivora.
Le loro vocine ripetevano piu' volte il mio nome, stanotte .. "Helen, Helen, Helen,
Helen
". I corvi riposano ma sento i loro orribili occhi sempre fissi su di me
che invocano la mia carne.
Sempre piu' spesso perdo conoscenza, non mangio da tre settimane, ho sempre la febbre, so
che sto morendo, il dottore dice che non voglio reagire. E' vero.
Oh bambole, quando saro' un fantasma potro' passare attraverso la porta al di là della
quale siete rinchiuse e finalmente riunirmi a voi, poi insieme andremo all'inferno.
Gli alberi, fuori, hanno un aspetto mostruoso, vivo, forse a causa dei continui rifiuti
che lasciano alle loro radici. Non li sento ancora parlare tra loro ma non mi stupirebbe
che lo facessero gia' da secoli e secoli.
Il cielo ? Il cielo non c'e'.
Non c'è più.
Dai miei polsi cola del sangue caldo, sto morendo.
Mi sono tagliata
Voglio morire e risvegliarmi in uno splendido bosco a cogliere viole , mentre le mie
bambole mi osservano sorridenti sedute sui rami.
Oh
eccole
sono venute a prendermi .. sono insieme ad un angelo nero che mi
guarda con pietà .. poi mi prende tra le braccia e voliamo via.
Voliamo via
nelle nere lande del nulla e della pace eterna. |