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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI" clicca QUI

Il corpo umano
Ma quanta acqua c’è nel nostro corpo?
L’acqua presente nell’essere umano mostra differenze notevoli secondo l’età, la costituzione, il tipo di alimentazione. Inoltre gli organi e i tessuti sono idratati in modo diverso uno dall’altro. Da giovani siamo decisamente più ricchi d’acqua, soprattutto nei tessuti molli, nella pelle e nei tessuti connettivi e sottocutanei. Crescendo il tenore d’acqua si riduce progressivamente da una media del 75% del bambino piccolo a circa il 50% nella terza età.
Del resto lo si vede bene: negli adulti e negli anziani la pelle si presenta più secca e meno elastica, i tessuti sono meno lisci e tesi, il segno di una pressione esercitata dal pollice sulla pelle rimane più visibile a lungo. L’età biologica della pelle di tutto l’organismo si determina facilmente dal suo stato di idratazione. Anche le ossa contengono acqua anche se in misura molto minore rispetto ai tessuti molli. Dal 40% al 50% della nostra acqua corporea è contenuta all’interno delle cellule e costituisce il cosidetto liquido intracellulare. Il 20% restante si trova negli interstizi tra le cellule: è il liquido extracellulare.
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Acqua, la principale componente del corpo umano
Già in precedenza dicevamo che il corpo umano è come “immerso” nell’acqua, dalla più piccola cellula all’organismo nella sua interezza.
Il corpo di una persona adulta la cui presenza in acqua si attesti attorno al 65% vorrà dire che ne conterrà 40-50 litri. La pecentuale più alta di acqua si ha nella blastocisti presente subito dopo la fecondazione (90% in acqua) poi nell’embrione (85%) e a seguire nel neonato (dal 75 all’85%). In un quarantenne la percentuale d’acqua si attesta tra il 60 e il 70%. clicca QUI

Dell'articolo sotto, devo sottolineare questo pezzo:
"DHA agisce come un cavallo di Troia -
Gli scienziati sanno da tempo che una proteina di membrana specifica, conosciuta come glucosio trasportatore GLUT1, permette sia al glucosio che al DHA di entrare nelle cellule, cosa che l’acido ascorbico non può fare. Che cosa fa DHA una volta all’interno delle cellule è rimasto tuttavia un mistero. L’attuale studio rivela che DHA agisce come un cavallo di Troia. Una volta all’interno, gli antiossidanti naturali bloccano il tentativo della cellula tumorale di riconvertire DHA in acido ascorbico; nel processo, questi antiossidanti vengono esauriti e la cellula muore a causa di stress ossidativo."

poichè "conosciuta come glucosio trasportatore GLUT1" Pantellini usa a questo fine il RIBOSIO.

altro pezzo interessante è:
"Il team, che ha condotto la sperimentazione nelle colture cellulari e nei topi con cancro del colon retto, ha permesso di evidenziare l’effetto curativo di alte dosi di vitamina C "(pari al contenuto in circa 300 arance)": il super concentrato ha compromesso la crescita dei tumori del colon-retto caratterizzati dalla mutazione dei geni KRAS e BRAF."

QUANTITA' CHE DETERMINA CHE LE DOSI SONO QUELLE CHE INGOIAMO NOI GIORNALMENTE PER FARE PREVENZIONE.   clicca
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Francesco Paolo Ruggieri?Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla - Onlus
30 dicembre 2011 · Modificato ·

Fonti alimentari di GLUTATIONE:
Glutatione (GSH) è un antiossidante e disintossicante agente il cui ruolo protettivo è stata dimostrata in numerosi studi clinici.

GSH è sintetizzato rapidamente nel fegato, reni e altri tessuti del corpo, compreso il tratto gastrointestinale.

Questo processo viene effettuato con l'invecchiamento e le malattie, sia come risultato di queste condizioni di riduzione dei livelli di tessuti e Sangue di Glutatione.

Forme alimentari di Glutatione sono efficacemente assorbito nel sangue, ma lo stesso NON VALE per gli INTEGRATORI Glutatione negli Esseri Umani.

Quando i soggetti sani hanno ricevuto una singola dose di 3.000 mg di Glutatione Ricercatori hanno constatato l'Assenza Aumento dei Livelli di Glutatione nel SANGUE.
( Witschi A, Reddy S, Stofer B, Lauterburg BH La disponibilità sistemica di glutatione orale Eur J Clin Pharmacol 1992;... 43 (6) :667-9 ) clicca
QUI

Il collagene inoltre è composto da grandi famiglie di molecole che includono anche i glicosaminoglicani, detti GAG quali la glucosamina, il solfato di condroitina e l'acido ialuronico i quali svolgono funzioni di sostegno e protezione della maggior parte dei tessuti. Sono quelli che consentono l'idratazione dei tessuti, il mantenimento e rigenerazione delle articolazioni, dei tendini e della pelle, insomma di tutti i tessuti connettivi.
Tra l' 800 e la prima metà del '900 le proprietà della gelatina e certe sue componenti sono soggetto di moltissimi studi sugli effetti benefici riscontrati. Nel libro "Gelatin in Nutrition and Medicine" (6), il dottor Nathan Ralph Gotthoffer autore del libro, dopo una ricerca di oltre 10 anni raccoglie tutti questi studi e li discute in dettaglio.
Negli studi che ho esaminato i principali benefici del brodo di ossa sono: miglior crescita, mantenimento e rigenerazione dei tessuti connettivi (ossa, pelle, tendini, etc...), miglior digestione e metabolizzazione dei nutrienti, cura contro ulcere, malattie intestinali e processi infiammatori, e miglior gestione dello stress. Vediamo ora più in dettaglio ogni passo. clicca
QUI

Tra questi non dobbiamo dimenticarci del SELENIO, altro importante "ALIMENTO ESSENZIALE".
Il titolo del video recita:
La supplementazione di Selenio in endocrinologia è utile?
Giudicalo tu stesso/a:
https://www.youtube.com/watch?v=e06Fkj8K1qM

Sebbene i sali minerali costituiscano una parte relativamente piccola dell'organismo umano (circa il 6,2% del peso corporeo), rientrano nella costituzione dei tessuti e rappresentano fattori essenziali per le funzioni biologiche e per l'accrescimento.
Essi possono essere classificati in:
Macroelementi o elementi presenti in discrete quantità nell'organismo: calcio, fosforo, magnesio, zolfo, sodio, potassio, cloro il cui bisogno giornaliero è dell'ordine dei grammi o dei decimi di grammo.
Oligoelementi o microelementi o elementi presenti in tracce nell'organismo, il cui fabbisogno giornaliero è dell'ordine dei milligrammi o dei microgrammi. Negli ultimi anni, grazie a sofisticate tecniche analitiche, è stato possibile evidenziare le svariate funzioni che gli oligoelementi esercitano nell'organismo valorizzandone l'importanza nutrizionale.
Gli oligoelementi possono essere a loro volta suddivisi in:
essenziali (ferro, rame, zinco, iodio, selenio, cromo, cobalto, fluoro): minerali indispensabili per l'organismo, fanno parte di molecole organiche preposte a ruoli vitali; una loro carenza comprometterebbe funzioni fisiologiche importanti
probabilmente essenziali (silicio, manganese, nichel, vanadio);
potenzialmente tossici (arsenico, piombo, cadmio, mercurio, alluminio, litio, stronzio): svolgono probabilmente funzioni importanti a bassissime concentrazioni.
 clicca QUI

Ricevo sovente delle mail di persone che mi chiedono se ingoiando questi "ALIMENTI ESSENZIALI", questi non causino danni ai farmaci che stanno ingoiando.
Mi sono sempre permesso di ricordargli che dentro questi anche loro sono stati GENERATI, quindi come potrebbero causare danni a qualcosa?
Ma queste erano solo parole mie, ma ora finalmente, un articolo che riporta chiaramente che purtroppo è il CONTRARIO e che se NON SI INGOIANO questi "ALIMENTI ESSENZIALI" onde evitarne la CARENZA, i vari FARMACI VELENO causano SOLO DANNI AL CORPO della persona che li ingoia, ALTRO CHE GUARIRE LA MALATTIA!
Devo far notare e sottolineo questa parte che dice:
"L'analisi degli oligoelementi (di uno soltanto o di tutti) non richiede alcuna specifica preparazione. L'assunzione di farmaci non influenza l'esito dell'analisi, ma alcuni medicinali potrebbero limitare l'assorbimento degli oligoelementi stessi (come i diuretici per esempio), quindi è importante segnalare al proprio medico quale tipo di farmaco si sta prendendo, sopratutto in presenza di alterazioni degli esami."

Ah, ma allora questo articolo scrive il giusto:
"""L'assunzione prolungata di alcuni farmaci può determinare carenze vitaminiche e minerali anche importanti, diminuendo l'assorbimento e/o aumentando la perdita di micronutrienti essenziali.
Farmaci carenze vitaminiche
Conoscere le casistiche più importanti e frequenti, aiuta medici e pazienti a prevenire quadri di ipovitaminosi e carenze minerali, associando la terapia farmacologica a specifici integratori vitaminici e/o ad opportune correzioni dietetiche.
Di seguito riportiamo le più note relazioni causa/effetto tra l'assunzione di determinati farmaci e carenze vitaminico/minerali, ricordando che è compito esclusivo del medico stabilire l'opportunità o meno di supportare il farmaco con una specifica integrazione di vitamine o minerali (si ricorda, per esempio, che in alcuni casi tale pratica potrebbe compromettere l'assorbimento o l'efficacia del farmaco stesso).
ANTIBIOTICI (penicillina, cefalosporina, tetraciclina ecc.): alterano e distruggono la flora batterica intestinale, inclusi i ceppi indispensabili per la sintesi di alcune vitamine, come l'acido folico e la vitamina K. A lungo andare possono provocare sindromi emorragiche da carenza per mancata sintesi della vitamina K.
DIURETICI: usati soprattutto per il trattamento dell'ipertensione arteriosa, aumentano le perdite di vitamine (gruppo B, specie la B1, e vitamina C) e minerali (soprattutto potassio, magnesio e calcio)
LASSATIVI: inibiscono soprattutto l'assorbimento di vitamine liposolubili
RESINE SEQUESTRANTI GLI ACIDI BILIARI: utilizzate contro l'ipercolesterolemia, possono ridurre l'assorbimento delle vitamine liposolubili
FIBRATI: utilizzati contro il colesterolo alto, possono ridurre la disponibilità di vitamine del gruppo B (B12, B6, B3) e folati; questi ultimi sono importanti anche per compensare l'aumento dei livelli di omocisteina indotto dai fibrati
STATINE: utilizzate contro il colesterolo alto, possono favorire deficit di vitamina D e coenzima Q10"""
http://digilander.libero.it/genfranco/Immagini/farmacivelenosi.htm

entrambi gli articoli li chiamano "microelementi" mentre il sottoscritto li ha chiamati "ALIMENTI ESSENZIALI" perchè fanno parte di quel liquido seminale maschile di TUTTI i maschi animali del mondo chiamato SPERMA.
Non solo, ma ho scoperto che il GERME del grano che lo è di TUTTI i semi vegetali al mondo, contiene gli stessi "ALIMENTI ESSENZIALI" contenuti nello SPERMA animale, ma con una differenza però, che è che mentre nello SPERMA animale la maggior parte di questo liquido è di ACIDO ASCORBICO, che è un potente ANTIOSSIDANTE, nel GERME quindi nel seme la maggior parte è di vitamina E.
Anche questa vitamina E è un potente ANTIOSSIDANTE.
Vi sarà sicuramente una ragione valida se la EVOLUZIONE ha fatto in questo modo e sarà per me una grande soddisfazione scoprirne il perchè.
Pertanto la differenza che nello SPERMA vi sia l'ACIDO ASCORBICO, mentre nel GERME la vitamina E è comprensibilissimo, in quanto il primo è IDROSOLUBILE, quindi si scioglie nell'acqua per espletare le sua funzioni, dato che il corpo animale è nel 70-90% di acqua, mentre i semi non contengono acqua. Quindi questo ACIDO ASCORBICO a secco non potrebbe espletare le sue funzioni, ed allora ecco che la EVOLUZIONE ha disposto che questa vitamina E, LIPOSOLUBILE, quindi si scioglie nell'olio, potesse in questo modo espletare le medesime funzioni dell'ACIDO ASCORBICO come ANTIOSSIDANTE.
Certo, l'uomo ottiene questo olio spremendone i semi.

...e l'altra parte dice:
"Queste analisi vengono eseguite su consiglio del medico per osservare il grado di benessere di una persona. I sintomi che possono essere il segnale di una situazione di malessere generale (a causa del cattivo svolgimento delle funzioni dei tessuti, ormoni o enzimi nell'organismo) sono aspecifici"
La prima cosa che mi viene da dire è che il medico NON RICHIEDE il principio attivo di uno specifico FARMACO o di un altro o di un altro ancora, ma guarda caso RICHIEDE SOLO di questi "ALIMENTI ESSENZIALI", ma allora i PRINCIPI ATTIVI di un qualsiasi FARMACO NON DEVE ESSERCI nel nostro sangue,ma allora come potranno mai farci bene?
Inoltre NON CAPISCO il rifiuto di certi medici di far fare gli esami di certi "ALIMENTI ESSENZIALI" come la vitamina D.
Il medico che si comporta così è pienamente cosciente di quanto stà facendo e penso che minimo debba essere sostituito in quanto INCOMPETENTE.


Il cromo, il rame, il manganese, il selenio, lo zinco e il magnesio sono minerali che fanno parte del nostro organismo in piccole quantità e vengono chiamati "oligoelementi" o "oligominerali". Si tratta di minerali necessari per il benessere del nostro corpo perché funzionano da regolatori di molte fun­zioni, per esempio modulano l'attività dei muscoli e fanno in modo che gli enzimi, le vitamine e gli ormoni svolgano i loro compiti correttamente a livel­lo di tutti i tessuti dell'organismo.

Perché si eseguono
Queste analisi vengono eseguite su consiglio del medico per osservare il grado di benessere di una persona. I sintomi che possono essere il segnale di una situazione di malessere generale (a causa del cattivo svolgimento delle funzioni dei tessuti, ormoni o enzimi nell'organismo) sono aspecifici, cioè non sono segnali chiari ed evidenti (una loro carenza si può manifestare, per esempio, con una condizione di stanchezza cronica, difficoltà nel mantenere il proprio peso, mal di testa, irritabilità). In caso di valori anormali delle ana­lisi, quindi, la distribuzione degli oligoelementi deve essere riequilibrata per non rischiare di incorrere in una debolezza cronica o nell'invecchiamento precoce.

Come si fanno
Si tratta di analisi di laboratorio che possono consistere in un prelievo di sangue oppure nell'esame di un campione di urine estemporaneo, cioè ese­guito in qualsiasi momento della giornata, oppure in una analisi sul capello. Si ritiene, però, che l'esame più affidabile sia la raccolta del campione di urine perché è quello che risulta più stabile e meno influenzato da eventuali agenti esterni. L'analisi sul sangue, infatti, può essere alterata dal cibo e quel­la sul capello dagli agenti chimici esterni (come le tinture, lo shampoo o l'am­biente). L'analisi degli oligoelementi (di uno soltanto o di tutti) non richiede alcuna specifica preparazione. L'assunzione di farmaci non influenza l'esito dell'analisi, ma alcuni medicinali potrebbero limitare l'assorbimento degli oligoelementi stessi (come i diuretici per esempio), quindi è importante segnalare al proprio medico quale tipo di farmaco si sta prendendo, soprat­tutto in presenza di alterazioni degli esami.

I risultati
VALORI NORMALI
Cromo Sangue fino a 1 _g/dl
Rame Sangue 70-150 _g/dl
Urine 4-50 _g/24 ore
Manganese Sangue fino a 1 _g/dl
Urine fino a 2 _g/dl
Selenio Sangue 8-27 _g/dl
Urine 10-100 _g/l
Zinco Sangue 50-150 _g/dl
Urine fino a 1.100 _g/l

Classe I: si tratta di valori riscontrabili in soggetti non professionalmente esposti

Classe II: si tratta di valori riscontrabili in soggetti operanti in luoghi di lavoro in cui le concentrazioni ambientali della sostanza in esame è al di sotto dei limiti di espo­sizione.

Cosa significano Cromo:

Se il risultato dell'analisi è inferiore al valore normale, questo può com­portare difficoltà nella regolazione del glucosio nell'organismo.

Se il risultato dell'analisi è superiore al valore indicato dal laboratorio, invece, significa che la persona è stata esposta in ambienti dove le con­centrazioni di cromo risultavano elevate (generalmente accade a parti­colari tipologie di lavoratori che sono a contatto con polveri o fumi che lo contengono) e questo può portare a uno stato di intossicazione.

Rame:

Una carenza di rame è riscontrabile nella malattia di Menkes, un distur­bo molto raro che porta ad anemia incurabile, spesso associata a una condizione di denutrizione. In ogni caso, un livello basso di rame nel­l'organismo può portare osteoporosi, ritardo mentale, alterazione del nervo ottico, continue ricadute nelle infezioni, ritardo nella crescita.
Se l'analisi risulta superiore ai valori normali, potrebbe essere il campa­nello di allarme di una leucemia o di una cirrosi epatica, ma è molto raro che questo si verifichi.

Manganese:

Se il risultato è inferiore rispetto al normale, siamo di fronte a una caren­za che ha ripercussioni sulla distribuzione di energia nell'organismo e sul ricambio cellulare. Inoltre, gli effetti della carenza sono importanti in gravidanza perché possono comportare, per esempio, una scarsa cresci­ta del feto, anomalie del cranio e un maggiore rischio di aborto.
Se il risultato è più alto rispetto all'intervallo di riferimento, si tratta di valori che generalmente sono riscontrati in persone che sono esposte a questa sostanza per lavoro e che, se supera certi limiti, può diventare tossica.

Selenio:

Se il risultato è inferiore a quello indicato dal laboratorio, siamo di fron­te a una carenza che fa in modo che le cellule non vengano corretta­mente protette dall'attacco dei radicali liberi e, quindi, invecchiano pre­cocemente con le ben note conseguenze sulla capacità mnemonica, sulla pelle, eccetera.
Una sua presenza eccessiva nell'organismo, invece, non ha significato clinico ed è un evento raro.

Zinco:

Se il risultato è inferiore rispetto a quello normale, lo stato di carenza coinvolge i tessuti che hanno un alto ricambio cellulare come il sistema immunitario (il sistema di difesa naturale dell'organismo da agenti esterni), che, in questo modo, risulta indebolito e può andare incontro a frequenti infezioni oppure possono manifestarsi sintomi come diarrea, irritabilità, tremori, ritardo nella guarigione delle ferite, eccetera.
Se il risultato è più alto rispetto alla norma, non ha significato clinico e, in ogni caso, è molto raro.

Magnesio:

Se il risultato è inferiore rispetto al normale, può comportare anche unacarenza di potassio e di calcio, cui il magnesio è associato. Tutti questi elementi, se carenti, contribuiscono a creare una eccessiva eccitabilità della membrana muscolare fino a provocare vere e proprie convulsioni, nausea, tachicardia.
Se il risultato è più alto rispetto alla norma, non ha significato clinico e, in ogni caso, è molto raro.

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Se NON hai ancora visitato il nostro sito ti consiglio di visitarlo e per capire cosa è l'ACIDO ASCORBICO devi leggere le pagine più importanti che sono: CHI SIAMO, LA DONNA,
SITO SECONDO, SITO TERZO, SITO QUARTO, SITO SESTO,
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