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Costituita esclusivamente da Marinai che avevano "servito senza macchia
nella Regia Marina",si fondò nel 1895 a Torino una Società con il nome
di "Società militari congedati dalla Regia Marina".
Essa si
definiva, nel suo atto costitutivo del 1° gennaio 1896, Società di Mutuo
Soccorso e di questa peculiare realtà associativa aveva i primari
scopi.Questi, ancorchè modificati una prima volta il 31 Marzo 1900 e poi
il 9 Marzo 1912 (ebbe anche a mutare la propria denominazione in
"Società Reale Marinai in Congedo" per poi ritornare a quella
originaria), restarono pressochè immutati finchè tutti i suoi iscritti
qualche anno più tardi confluirono in una nuova struttura che allora
andava sorgendo.
Nasceva
infatti nel 1911 a Milano tra il Personale che aveva prestato servizio
in Marina , con la denominazione "Unione Marinara Italiana" U.M.I. " la
prima Associzione con scopi statutari pressocchè uguali agli odierni.
Prepugnatore ne fu l'allora Sottonocchiere in congedo Ruggero Bertola
che , a chiarimento degli ideali e dei sentimenti che animavano i
promotori della "Unione", nell'occasione consegnò alla stampa milanese
il seguente comunicato: "Si è costiutita, con sede a Milano, una Società
tra i Militari in congedo ed in servizio attivo appartenenti alla Regia
Marina, senza distinzione di grado e di categoria , con il nome di
Unione Marinara Italiana U.M.I. .
La
società si prefigge di cementare i vincoli di fratellanza fra i
componenti la mdesima, di tenere vivo il ricordo dei compagni caduti in
guerra, di rendere onore al coraggio civile e militare di tutti coloro
che se ne rendessero meritevoli. Di indire feste, gite e conferenze allo
scopo di far apprezzare al nostro popolo quanto sia grande il valore e
la forza della nostra Marina Militare". La prima pietra era stata posta:
il "Comunicato" conteneva in sintesi quanto più tardi sarebbe stato
riportato in apposito Statuto.
L'
U.M.I. visse così a fianco della Marina i grandi avvenimenti che
scuotevano la Nazione, la preparazione e la partecipazione al primo
conflitto Mondiale e le complesse vicende sociali e politiche del
dopoguerra, restando sempre disponibile a fornire la propria opera di
assistenza morale e quando possibile anche materiale nei riguardi dei
commilitoni in armi, delle loro famiglie, dei più bisognosi, nello
spirito della solidarietà marinara. Passati gli anni di maggiore crisi,
l' U.M.I. si sviluppo ulteriormente e dal suo "Programma" iniziale
derivò un primo tentativo di "Regolameto" a livello nazionale.
Venne
insediato un Direttivo Nazionale, con a Capo quale carismatico
Presidente Onorario il Grande Ammiraglio Thaon di Revel, in una nuova
organizzazione retta dall'Ammiraglio Filippo Camperio. A Milano l' U.M.I.,
attraverso donazioni di privati e di illimitati iscritti, diede vita a
innumerevoli iniziative.Tra queste è degna di particolare memoria la
costituzione di un Museo Navale del quale fu conservatore il sempre
efficiente Sottonocchiere Bertola, Museo che poi nell'aprile del
1932 fu consegnato al Comune di Milano, a consolidare i reciproci
sentimenti di stima.L'U.M.I. con decreto Reale del 18 ottobre 1934, si
modificò in "Associazione d'Arma Gruppi Marinai d'Italia", anche per
meglio conto della avvenuta moltiplicazione sia nelle Città interne sia
in quelle di mare e soprattutto al Sud, dei Gruppi che la componevano.
Dopo il secondo conflitto
mondiale fu ricostituito un nuovo sodalizio che, dapprima, si chiamò
"Associazione Gruppi Marinai d'Italia" (vds. Decreto 19 maggio 1943 del
Capo del Governo e Ministro dell'Interno) e poi, nel 1954, prese il nome
attuale di "Associazione Nazionale Marinai d'Italia “A.N.M.I.” (vds.
Decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1954, n. 435 e
successivi).
L'Associazione continuò a seguire fedelmente le vicende della nostra
Italia e della nostra gloriosa Marina nella buona e nella cattiva sorte.
Durante e dopo il II° conflitto mondiale ed anche nelle ore più
dolorose. I gruppi Marinai d'Italia restarono vivi e compatti. Nel
travagliato dopo guerra si moltiplicarono le iniziative intese a
privilegiare i contenuti ideali dello Statuto, non ignorando peraltro la
necessità di continuare a fornire ai propri iscritti la già citata opera
di assistenza. Negli anni '50 con l'avvio dell'ammodernamento della
Forza Armata, anche i Gruppi Marinai ripresero vigore, a tutela degli
ideali di fondo comuni tra il Personale in servizio permanente e tra
quello già posto in congedo dalla Marina Militare.
Con
decreto Presidenziale del 23 Marzo 1954, le Disposizioni di Legge e
Regolamenti succedutisi nel tempo vennero in uno "Statuto" che delineava
un nuovo assetto della Associazione. Questa assumeva la definitiva
denominazione di "Associazione Nazionale Marinai d'Italia". Molti anni e
molti eventi sono trascorsi dal sorgere delle prime Unioni e Società, il
nome dell'Associazione è nel tempo mutato. ISoci ed i Gruppi si sono
moltiplicati come era nei voti dei Fondatori, ma i principi morali di
fondo sono rimasti orgogliosamente i medesimi, così come è confermato
negli "Scopi" dello Statuto A.N.M.I. che sembra ricalcare il vecchio
Comunicato stampa dell' U.M.I.(1911), riscritto in forma più forbita ed
incisiva.
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