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Dal 1941 al 1943 feci parte agli equipaggi dei seguenti sommergibili in qualità di “Nocchiere” Smg. Malaspina: Affondato Oceano Atlantico settembre 1941 Smg. Calvi: Affondato Oceano Atlantico luglio 1942 Smg. Morosini: (dove si colloca il mio racconto) scomparso agosto 1942 Smg. Tazzoli: Affondato Oceano Atlantico estate 1942 Smg. Finzi: Catturato dai tedeschi nella base di “BETASOM” l’8 settembre
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Nel periodo del mio imbarco 1941 – 1942, il sommergibile Morosini era al comando del T.V. poi C.C. Athos Fraternale, comandante in seconda il T.V. Di Iulio sostituito poi dal T.V. Angelo Pezzati. Equipaggio al completo: sessanta uomini circa. Nel febbraio – marzo 1942 presero il mare sei unità: Morosini, Finzi, Tazzoli, Da Vinci, Torelli e Calvi. Ci ponemmo in agguato nelle lontane isole Bermuda, Bahama, Grandi e Piccole Antille, fino a Capo S. Rocco sulla costa Brasiliana. Questa ultima zona d’operazione fu assegnata al sommergibile Calvi, essendo di ton-nellaggio superiore e di conseguenza con maggiore autonomia. Essendo partito alcuni giorni dopo di noi, raggiunse la zona alla fine di marzo, mentre il Morosini operò nella zona a N.E. delle delle Piccole Antille. Ogni unità raggiunse la zona assegnata, distanziata l’una dall’altra e con ampia libertà di manovra nel grande raggio d’azione. Raggiungemmo le zone d’operazione nel massimo segreto, allo scopo di sorprendere il traffico navale nemico senza scorta, specie le pe-troliere che provenienti dai giacimenti petroliferi dei Carabi erano dirette nelle raffinerie U.S.A. Alla fine di aprile, con il rientro del sommergibile Calvi, si terminò l’attività operativa delle sei unità con un consistente bilancio; infatti, riuscimmo ad affondare ventuno navi per 125, 134 ton. di stazza. Il comportamento di tutti gli equipaggi fu esemplare, esso fu sottoposto ad enormi sacrifici per molti mesi collaborando con entusiasmo e slancio alla riuscita della missione che, fortunatamente, si era conclusa senza nessuna perdita da parte nostra. Da questa quarta ed ultima missione di guerra, dopo quarantadue anni, cercherò, facendo appello alla mia memoria, di raccontare fatti più o meno importanti che rivivo man mano che vado avanti nella descrizione. La causa che mi ha spinto a rispolverare dopo tanti anni nella mia memoria certi ricordi, è da attribuire ad una solenne cerimonia commemorativa che mi accingo a descrivere. |
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PIUNTI IGINO |
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