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La classe Maestrale
rappresenta forse il più importante dei programmi costruttivi finanziati
dalla Legge Navale (le prime 6 unità sono state ordinate nel 1976 le due
rimanenti nel 1980) e forma, accanto agli incrociatori il nucleo della
componente ASW d'altura della Marina. Il requisito operativo primario
dei Maestrale che è composta attualmente di otto unità: Maestrale (F
570), Grecale (F 571), Libeccio (F 572), Scirocco (F 573), Aliseo (F
574), Euro (F 575), Espero (F 576) e Zeffiro (F 577) riguarda la scorta
antisommergibile a formazioni navali e a naviglio mercantile; il
progetto reca di conseguenza l'impronta determinante di tale esigenza,
senza per questo rinunciare alla polivalenza caratteristica delle
moderne unità di questa categoria.
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La derivazione dei
Maestrale dalla classe Lupo riguarda solamente alcuni aspetti generali
dell'architettura nave, in quanto si tratta di un progetto praticamente
nuovo. L’aumento dimensionale (circa 10 m in più di lunghezza e 500 t di
dislocamento a pieno carico) si è reso necessario per rafforzare la
componente antisom, installando un hangar fisso in grado di ospitare
due elicotteri, un sonar a profondità variabile e due tubi di lancio per
siluri pesanti da 533 mm (sistemati sullo specchio di poppa); tutto
questo senza rinunciare né alle capacità di difesa MW dei Lupo, né a un
cospicuo armamento antinave. Le qualità di tenuta al mare sono state
migliorate grazie all'adozione di un bulbo prodiero maggiorato, mentre
dal punto di vista della velocità massima continuativa la conferma di
un sistema propulsivo CODOG, sostanzialmente identico a quello dei Lupo
ha comportato un decremento accettabile delle prestazioni (32 nodi in
luogo di 33). Lo scafo dei Maestrale, in acciaio Fe 52, è dei tipo a
ponte continuo, con poppa transom e sovrastrutture a blocco unico
raggruppate nella zona centrale. Come sulla classe Lupo le
sovrastrutture (ad eccezione della zona prodiera) sono in lega leggera;
lo scafo è anche qui suddiviso in 15 compartimenti stagni, mentre i
requisiti di stabilità a nave integra e danneggiata prevedono la
galleggiabilità ed una sufficiente altezza metacentrica anche con tre
compartimenti contigui allagati. I locali più grandi sono quelli
occupati dal sistema propulsivo, anch'essi configurati come sui Lupo al
pari di quelli destinati al comando e controllo operativo delle unità.
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Elementi distintivi della classe
Maestrale sono invece la collocazione delle quattro rampe
(originariamente singole) per i missili Otomat sul cielo dell'hangar e
dei lanciatore ottuplo dei sistema Albatros davanti alla plancia;
sistemazione quest'ultima che ha permesso di collocare a poppavia della
rampa un deposito per 16 missili di riserva, ricaricabili mediante un
impianto oleodinamico. L’armamento comprende anche un pezzo da 125/54 mm
OTO Melara e due torrette da 40/70 mm Breda/Bofors, queste ultime
posizionate sulla prima tuga. Il controllo del tiro è affidato a un
sistema Argo NA 30 (con linee di mira radar ed optronica), utilizzabile
sia per il sistema Albatros che per le artiglierie, e a due centrali
Dardo, specificatamente concepite per la difesa antimissile e associate
alle mitragliere da 40/70. Il principale sensore per la lotta antisom è
rappresentato dal sonar a profondità variabile (VIDS) integrato con
quello a scafo, in grado di provvedere alla ricerca e localizzazione dei
bersagli subacquei e al controllo delle armi lanciate oltre che dai due
tubi poppieri per siluri pesanti A 184 da due lanciasiluri tripli per
ordigni leggeri da 324 mm.
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Per quanto riguarda gli impianti di
piattaforma, due varianti di rilievo rispetto ai Lupo sono rappresentate
dal diverso tipo di motori diesel per la navigazione di crociera (i
Maestrale imbarcano due GIVIT B 230.20 DVM, variante potenziata delle
macchine presenti sui Lupo, in grado di sviluppare complessivamente
12.600 hp in luogo dei precedenti 10.000) e dalla sistemazione in un
unico locale la centrale operativa di piattaforma (COP) delle
attrezzature necessarie per la condotta e il controllo di tutti gli
impianti dei servizi sicurezza e scafo. Il concetto di COP, che
nell'ambito della MIVI è stato attuato per la prima volta proprio sui
Maestrale, ha permesso di centralizzare anche il controllo della
generazione e distribuzione dell'energia elettrica, grazie al sistema
SACIE (Sistema Automatico per la Condotta dell'impianto Elettrico), che
affianca il SEPA cui spetta la condotta della propulsione. Da ricordare
inoltre la presenza del sistema di silenziamento PrairieMasker, basato
su dispositivi per l'insufflazione d'aria sia sul bordo d'uscita di
ciascuna delle 5 pale delle eliche (Prairie) sia attraverso due apposite
cinture che circondano lo scafo (Masker).
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Ladozione di eliche a 5 pale (anzichè
4 come sui Lupo) e di maggiore diametro si è resa necessaria per ridurre
la segnatura acustica, requisito particolarmente importante per una
piattaforma ASW. Lincremento dimensionale dei Maestrale non ha
modificato la sistemazione per l'equipaggio, che rispetto alla classe
Lupo è aumentato da 185 a 225 uomini; le unità rimangono di conseguenza
sovraffollate, anche se il progetto generale può considersi
particolarmente riuscito in termini di rapporto fra armaffiento
installato e dislocamento. |
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