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2° Raduno
Equipaggi di Nave Ardito |
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A
CASTELLAMMARE DI STABIA IL 2° RADUNO EQUIPAGGI DI NAVE ARDITO” |
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Quest’anno, il 2°
Raduno Equipaggi di Nave Ardito, si è svolto a Castellammare di Stabia,
città sede del cantiere navale che ha costruito la nostra
indimenticabile unità.
Il raduno è stato
articolato e spettacolare. Nella struttura del campus universitario
archeologico della R.A.S. (Recording Ancient Stabiae), con un panorama
mozzafiato costituito dal golfo di Napoli, con alla destra il Vesuvio, a
sinistra il cantiere navale e di fronte l’isola d’Ischia, si è svolta la
prima parte della manifestazione. L’ampio spazio antistante il campus,
la hall, gli immensi corridoi, l’aula magna e la chiesa, sono stati
addobbati con grandi bandiere della Marina, con striscioni del Comitato
Amici di Nave Ardito e con manifesti. Il Gruppo A.N.M.I. di
Castellammare di Stabia, nelle persone di Elisa Savarese, Mario Ilardo
ed Antonio Cimmino, ci ha fornito un valido supporto tecnico-logistico,
approntando anche un proprio stand con opuscoli e libri distribuiti ai
partecipanti.
La sera di sabato 19
settembre, dopo la sistemazione alberghiera dei partecipanti, si è
svolto un ricco cocktail di benvenuto con la presenza di numerosi ospiti
civili e militari locali. Subito dopo, nell’aula magna, è stata aperto
ufficialmente il Raduno. Prima, però, sono stati ricordati i sei soldati
trucidati in Afganistan e tutti gli ex componenti dell’equipaggio di
Nave Ardito che ci hanno lasciato per l’eterna navigazione nel cielo. Un
minuto di raccoglimento e le strazianti note del silenzio fuori
ordinanza, hanno fatto salire un nodo alla gola ai presenti ritti sugli
attenti.
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Dopo i saluti di
rito e lo scambio di doni, molti ex marinai si sono avvicendati per
testimoniare il loro attaccamento alla Nave e raccontare episodi di vita
vissuta a bordo. A tal proposito, raccogliendo il suggerimento di
Antonio Cimmino, vicepresidente dell’ANMI stabiese e d’accordo con gli
altri responsabili del Comitato e cioè i validissimi amici Domenico
Meduri e Pasquale Amoruso, ho lanciato la proposta di istituire un
“Premio letterario Amici di Nave Ardito” da assegnare annualmente,
durante i raduni futuri, ai migliori elaborati di prosa e poesia ed
aperto anche all’esterno. Alla fine, tutti a visitare la mostra
fotografica di Nave Ardito – sponsorizzata dai Lions - illustrante
anche in inedite pose l’unità, dalla sua costruzione, varo,
allestimento, crociere per il mondo, fino alla cerimonia della ultima
ammaina bandiera. Si concludeva, così la prima parte della
manifestazione.
Per i fatti accaduti
in Afganistan il Comitato decideva, nel rispetto dei parà caduti, che
il programma delle iniziative in cantiere fosse ridotto all’essenziale.
Domenica mattina, nella chiesa del campus, è stata celebrata la S. Messa
da Don Mariano Gargiulo, cappellano militare a Maricentadd Taranto. Ai
lati dell’altare il gonfalone della città di Castellammare di Stabia,
medaglia d’oro al valor civile, con quattro vigili urbani in alta
uniforme e l’alfiere dell’ANMI. Una enorme bandiera della Marina
drappeggiava il fondo della chiesa. |
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In chiesa, oltre a
numerosi soci dell’ANMI, ai rappresentanti della locale Associazione
Carabiniere, dal Compamare e della C.R.I. e anche l’assessore dott.
Raffaele Esposito, con la fascia tricolore, in rappresentanza
dell’Amministrazione comunale di Castellammare di Stabia. Anche in
questa occasione sono stati ricordati i caduti ed è stata recitata la
“Preghiera del Marinaio”.
Dopo la celebrazione
Eucaristica, tutti sulla panoramica terrazza affacciata sul mare per la
foto ricordo ufficiale del Raduno. Al termine, l’ANMI ci ha chiesto di
partecipare alla cerimonia dell’alza-bandiera. Nel cortile allestito con
un grande modello della prua del Vittorio Veneto ( due metri x due)
donato all’ANMI dall’Italcantieri, con una grande ancora Hall, bandiere
e striscioni, ai fischi rituali di un Nostromo della C.P., le bandiere
sono salite sui pennoni e, subito dopo, poste a mezz’asta.
Ci è stato chiesto,
inoltre, di partecipare ad un corteo per recarsi a deporre una corona di
alloro al Monumento al Marinaio posto nei giardini pubblici. Ci siamo
accodati al corteo aperto dal gonfalone della città, dalla bandiera
dell’ANMI e dalla corona portata da due marinai. Nelle stradine del
centro antico, una folla applaudiva commossa. Volontari
dell’Associazione Carabinieri e della CRI affiancavano i Vigili per il
servizio d’ordine e per disciplinare il traffico.
Davanti al
Monumento, altro momento toccante. La corona è stata posta sulle
gradinate dell’imponete struttura tra gli applausi della gente, accorsa
sempre più numerosa. |
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Finita la cerimonia,
il Comitato ha preso di nuovo il timone nelle sue mani. I numerosi
partecipanti sono stati accompagnati nel cantiere navale. Qui, in
attesa, vi erano la dott.ssa Marika Aiello e l’ing. Gaetano Di Mauro
della Fincantieri. Siamo stati accompagnati nei vari reparti:
dall’officina navale al capannone sagomatori, dalla prefabbricazione al
preallestimento, fino allo scalo di costruzione ove era poggiata, in
avanzato stato di costruzione, un traghetto pronto al varo. L’ingegnere
ha illustrato fasi e macchinari ed ha risposto esaurientemente alle
molte domande. Era anche lui un ex Ufficiale di Marina.
Molti non hanno
nascosto l’emozione nel trovarsi nel luogo in cui l’ Ardito era stata
costruita. Purtroppo lo scalo mobile era stato smantellato e di Marina
c’erano solo i lunghi capannoni dell’adiacente Maricorderia con il
caratteristico colore rosso-grigio. A fine visita, i saluti per i
gentilissimi ospiti, e poi partenza per il ristorante posto ai piedi di
un antico castello, baluardo nord della Repubblica d’Amalfi.
Durante l’agape, ho
dato voce a tutti come e solito per i saluti ed altri momenti di
commozione e ricordi, allietati dalle canzoni di Giovanni Di Maso e
dallo scrivente. Al termine del graditissimo pranzo, uno spettacolo
pirotecnico con sottofondo musicale “I migliori anni della nostra vita”
ha posto fine al Raduno, dando appuntamento per il prossimo anno per il
3° Raduno, la località scelta è La Spezia, base navale sede della Nostra
Memorabile Unità.
Sono cosi iniziati,
tra abbracci e strette di mano i saluti degli Amici di Nave Ardito, i
quali lasciando il luogo della cerimonia hanno plaudito all’iniziativa,
assicurando la loro futura partecipazione. |
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A firma
di:
Capo
Alfonso Zampaglione
Sig.Domenico Meduri
Sig. Pasquale Amoruso
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