Corso: porta s  
Titolo: Situazione alimentare   Superiore: La vita quotidiana della gente  
Collegamenti: Tessera annonaria Il problema dell’alimentazione è forse una delle piaghe che ogni guerra si porta dietro.
Non era possibile nascondere la situazione di estrema miseria e bisogno nella quale la popolazione italiana si era venuta a trovare in particolar modo negli anni della guerra e subito dopo l' 8 settembre perchè le razioni di cibo , che si potevano prendere con la "tessera" , erano scarse .
In quei mesi a Roma si mangiava di tutto.
"Si faceva la fila per ore per comprare le cipolle, i broccoli, la zucca. Alla chiusura del mercato c’erano donne che frugavano tra le immondizie per trovare foglie e torsoli da cucinare. L’unica distribuzione sicura erano quei cento grammi di pane a testa, ogni giorno, pane fatto di segale ceci e segatura. "
Perfino i giornali femminili davano consigli su come cucinare senza olio, senza sale, insegnavano a fare torte senza farina né zucchero, ad utilizzare, tutto senza buttar via niente. Significa che anche le donne della borghesia, il pubblico dei giornali di moda, avevano necessità di centellinare ogni risorsa.
" ...Certi giorni non c’era proprio niente da mangiare in casa. Mia madre si vergognava anche a uscire. Mio padre andava lui a prendere la minestra all’assistenza, e io andavo con lui, così ce ne davano due razioni. Quando fu la stagione delle fave facevamo bollire le bucce e le passavamo al setaccio per farci la minestra. Per mesi in casa mia non entrò nemmeno un goccio d’olio. Papà aveva comprato la casa, prima della guerra, pagandola 70.000 lire, e adesso un fiasco d’olio ne costava 2000."
  
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