L'Angelo di Verola |
||
Inserto: |
||
. |
||
Home Archivio 2003 | Angelo di Verola | Home Archivio |
Parrocchia di Verolanuova | ||
SOMMARIO |
In copertina - Così difficile trovare dove trascorrere anche una breve vacanza? | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La parola di
Mons. Prevosto
ORARIO SANTE MESSE
Chiesa di San Giorgio al Cimitero
ORARIO SANTE MESSE
Chiesa di San Giorgio al Cimitero
ORARIO SANTE MESSE Chiesa di San Giorgio al Cimitero
ORARIO SANTE MESSE
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ai fidanzati che si preparano a celebrare il Sacramento del Matrimonio Carissimi, vi presentiamo il calendario del corso di preparazione al Matrimonio che si svolgerà in autunno nella nostra parrocchia. Lo facciamo con le parole del "Direttorio di pastorale familiare" per la Chiesa in Italia. La finalità di questa preparazione consiste nellaiutare i fidanzati a vivere il fidanzamento e la prossima celebrazione del matrimonio come momento di crescita umana e cristiana nella Chiesa; nellaiutarli a conoscere e a vivere la realtà del matrimonio che intendono celebrare, perché lo possano celebrare non solo validamente e lecitamente, ma anche fruttuosamente e perché siano disponibili a fare di questa celebrazione una tappa del loro cammino di fede; nel portarli a percepire il desiderio e insieme la necessità di continuare a vivere nella fede e nella Chiesa anche dopo la celebrazione del matrimonio". Ci auguriamo di potervi aiutare nel realizzare queste finalità. Gli incontri si svolgeranno con il seguente calendario: Quindi il corso si chiuderà domenica 14 settembre con il seguente orario: I sacerdoti
Non mancano i problemi (5) "Educare è una grazia che il Signore fa: accoglietela con gratitudine e senso di responsabilità. Talora richiede pazienza e amabile condiscendenza, talora fermezza e determinazione, talora, in una famiglia, capita anche di litigare: ma non perdetevi danimo, non cè niente di irrimedibile per chi si lascia condurre dallo Spirito di Dio". Card. Carlo Maria Martini Non ci sono famiglie perfette, cioè senza problemi. Analizziamo la vita di una famiglia: ne viene fuori un lungo percorso ad ostacoli. Ladolescenza "lunga" Oggi ci si sposa in età più avanzata, fino a venticinque, trenta anni; si vive assieme ai genitori, appoggiandosi ad essi senza prendere fino in fondo le proprie responsabilità di adulti. Questo genera una incapacità a gestire una nuova situazione in cui si è protagonisti. Oggi nella propria famiglia i giovani godono di maggiore autonomia, libertà, hanno servizi che rendono più semplice la vita ed hanno maggiore tempo libero da dedicare al divertimento. Ecco la prima insidia: per arrivare ad una vita a due, si deve arrivare ad un progetto di vita condiviso, affrontare progetti reali, fare scelte concrete. Non sempre i giovani le sanno fare e così il progetto di vita comune, necessario alla durata della coppia, sfuma. Cerchiamo casa Purtroppo la precarietà del lavoro, i pochi soldi messi da parte inducono a scelte obbligate che spesso risultano una delusione rispetto alle aspettative. Il mutuo viene concesso con delle precise garanzie che non sempre tutti hanno. Si chiede ai giovani di rinunciare allidea del posto fisso, ma quale banca concede un mutuo a chi non ha unentrata fissa ogni mese? Non è sempre possibile infatti contare sullaiuto dei genitori per lacquisto della casa. Nascono i figli La legge tutela la mamma in attesa. Ma nella vita concreta non sempre vengono riconosciute le esigenze di una mamma. La legge le offre la possibilità di unastensione facoltativa con lo stipendio ridotto o assente. Così facendo non si perde il lavoro, ma si è considerate persone che hanno messo il lavoro in secondo piano rispetto alla famiglia. Si rischia di vedere così ridotte le mansioni, la stima, la considerazione che si era goduta fino ad allora. Non sempre i nonni, sempre che ci siano, sono disposti a tenere un neonato oppure non è detto che siano in grado di farlo adeguatamente. Non è facile trovare una baby-sitter che dia la necessaria fiducia a cui affidare una creatura così piccola. Gli asili nido privati non sono alla portata di tutti come costi e quelli pubblici hanno i posti limitati ed è difficile rientrare nelle graduatorie. I figli non vengono Si registra oggi laumento di coppie sterili. Ciò costituisce un motivo di sofferenza per la incompiutezza della propria coppia, di frustrazione causata dagli esami spesso umilianti ai quali sottoporsi. Se la scienza offre diverse possibilità per avere un bambino, tuttavia non tutti i metodi usati possono essere accettati anche se scientificamente possibili. Anche la legge italiana, che oggi regola la procreazione artificiale, vieta la fecondazione eterologa, la clonazione e la sperimentazione sugli embrioni; vieta di produrne più di tre per limpianto, riconosce il diritto allobiezione di coscienza per medici e infermieri. Quando il matrimonio fallisce Pierpaolo e Valeria, dopo tre anni di matrimonio e di sofferenze dovute alle continue liti, si sono separati. Tutti e due hanno smesso di frequentare la Parrocchia, sono convinti di non poter più ricevere il Sacramento dellEucaristia e allora hanno deciso che non vale più la pena andare a Messa. Non hanno pensato di prendere contatto con un consultorio familiare cattolico o con i gruppi ecclesiali che aiutano le coppie in crisi. Hanno sentito parlare di matrimonio annullato dalla "Sacra Rota" o roba del genere, ma immaginano che sia una realtà inavvicinabile per le persone "normali". Vediamo di chiarire un po come stanno le cose. La vita di una coppia può incontrare situazioni di crisi e di difficoltà tali da rendere impossibile la convivenza. Non tutti sanno che la Chiesa ammette, in determinati casi, come estremo rimedio, la separazione dei coniugi (pensiamo solo alle situazioni di violenza sul coniuge o sui figli). È compito della Chiesa essere vicina alle famiglie per prevenire le crisi, per evitare che si giunga alla rottura o per sostenere chi è solo. La Chiesa invita tutti - sposati, separati e divorziati - a pregare, ad educare alla fede i figli, a partecipare alla vita della comunità cristiana. Spesso però accade che le persone separate si allontanano dalla comunità e a volte anche dalla pratica religiosa. È compito di tutti i cristiani evitare che questo accada. Le situazioni sono diverse Occorre distinguere caso per caso le diverse situazioni di matrimoni "irregolari". È diversa, ad esempio, la situazione tra chi ha desiderato e provocato il divorzio e chi lo ha subito. È diversa la condizione tra chi si è risposato o convive e chi resta fedele al matrimonio pur se separato o divorziato. Spesso chi vive una situazione irregolare chiede il Sacramento dellEucaristia. Non è possibile far partecipi del dono della Comunione le persone divorziate e risposate o conviventi more uxorio. I divorziati risposati sono, dinanzi a Dio e alla Chiesa, legati dal primo matrimonio, ma conducono una vita coniugale con unaltra persona. Vi è quindi una contraddizione oggettiva tra la Comunione, segno di unione con il Signore, e la situazione di divorziato risposato. Permanendo tale situazione non è possibile neppure offrire il dono dellAssoluzione dei Peccati nel Sacramento della Confessione. La persona che si trova in una situazione irregolare dovrebbe parlare con una persona qualificata, magari un sacerdote. Questi valuterà se vi siano le possibilità di ammissione al dono dei Sacramenti (è possibile ricevere la Comunione per chi è separato e per chi ha subito il divorzio e non si è risposato e non convive) e se possano esserci condizioni di nullità della prima unione. Se il matrimonio fosse nullo? Per tutti infatti cè la possibilità di verificare la validità del proprio matrimonio. Ciò avviene presso i tribunali regionali per le cause di nullità matrimoniale. Se vengono accertate determinate condizioni (rifiuto di mettere al mondo i figli, inganno doloso e grave precedente le nozze, costrizione al matrimonio da parte di altre persone...), al matrimonio viene riconosciuta la non validità, ovvero il matrimonio non cè mai stato veramente e quindi le due parti si debbono considerare libere. Liter ha una certa durata e dei costi, oggi, contenuti. (5) IX-X - Non desiderare la donna IX-X - e la roba daltri
Sono i Comandamenti della sincerità del cuore. Ci ricordano che dobbiamo rispondere non solo delle nostre azioni, ma anche dei nostri pensieri: si è puri quando il comportamento esteriore corrisponde al pensiero interiore. Viviamo in un tempo in cui, complice la TV, molti mostrano quello che in realtà non sono. Gesù desidera dei puri di cuore, delle persone schiette che se sorridono, sorridono, se piangono, piangono, se dicono grazie, dicono grazie. Un unico comandamento: Amatevi come io vi ho amato Quindi come applicare, come vivere i dieci Comandamenti? Quando Gesù dice: "Vi do un nuovo ed unico comandamento: amatevi come io vi ho amato", non ci dice di essere sdolcinati, ci dice di amarci mettendo in pratica i Comandamenti di Dio, ci ricorda che lui è lunico Signore, che dobbiamo fargli spazio nella vita, che dobbiamo santificarlo mettendoci al servizio del bene dei fratelli, anche a costo di fatiche e sacrifici. Questo unico comandamento di Gesù non è poesia, non è per pochi, non è per gente in cerca di sensazioni mistiche o spirituali; questo è il Comandamento per coloro che vogliono essere suoi discepoli. "Amatevi come io vi ho amato", cioè mettete in pratica la legge che Dio ha messo dentro di voi. Bisogna ricordarsi sempre che il primo libro che Dio ha scritto è la vita, non la Bibbia. La Bibbia è stata scritta successivamente per dare una chiave di lettura della vita. Gesù non ha inventato niente, ma ci è venuto a rivelare quello che già è scritto nel nostro cuore; infatti, noi vorremmo che tutti ci amassero come lui ci ama e noi siamo chiamati ad amare gli altri come lui ha amato noi, cioè mettendo in pratica i dieci comandamenti così come lui lo ha fatto. (fine)
Centro di Ascolto: 12 maggio "Non permettere che cediamo nella tentazione"
Passo per passo, ad ogni Centro di Ascolto abbiamo approfondito in questo anno, una parte della preghiera insegnataci da Gesù portandoci così in questo mese di maggio a prendere in considerazione la richiesta "Non ci indurre in tentazione". Lo stimolo, come sempre, ci è stato offerto dalle riflessioni del Card. Martini. Viene, prima o poi, per la mamma e il papà di mezza età la giornata nera, quella in cui si sentono feriti dal colpo più doloroso e quella in cui si sentono derubati del bene più prezioso. Ecco il figlio (o la figlia) ha reagito a quel "no!" con tale risentimento che si ha addirittura limpressione che sia tutto finito e cancellato: tutto il bene voluto, tutte le attenzioni usate, tutte le spontanee tenerezze, tutte le confidenze: "Mamma, papà, voi non capite proprio niente!" E tanto più si affliggono i genitori, quanto più serano persuasi dessere genitori di larghe vedute, comprensivi e amabili, i genitori che ogni figlio potrebbe desiderare. E tanto più si affliggono i genitori quanto più la reazione risulta sproporzionata: tutto è successo per un "no" a una festa dagli orari inaccettabili, in un periodo di nebbie frequenti e strade ghiacciate. Un "no" che ogni persona di buon senso troverebbe ovvio. La mamma e il papà che si pensano aperti, disponibili aI dialogo, facili alle concessioni ragionevoli si sentono feriti da questa pretesa irragionevole e indiscutibile. La mamma e il papà passano una brutta serata (e non sarà lultima! ). Non è però una serata inutile. Forse servirà anche a loro ricordare che leducazione di un figlio e di una figlia richiede la fortezza, la semplicità di dire dei "no", la lucidità per correggere, a costo di sfidare il malumore. Chi educa impara a resistere a ingenui ricatti, non mendica sempre lapprovazione dei figli, non acconsente a ogni capriccio per timore di musi lunghi e di brutte serate. Padre, non permettere che cadiamo nella tentazione di scoraggiamento! "Padre non permettere che cadiamo nella tentazione dello scoraggiamento" Da questa espressione è nata la provocazione per affrontare il momento della tentazione non tanto come un momento da "sfuggire", ma soprattutto da affrontare perché la vita è piena di prove (tentazioni), che a seconda di come le si vivono non necessariamente allontanano da Dio, anzi, possono soprattutto diventare momenti di crescita che ci avvicinano sempre più a Lui Nostro Padre. Vi proponiamo a questo proposito alcuni spunti proposti durante il Centro di Ascolto. S. Giacomo afferma: "Nessuno quando è tentato, dica "Sono tentato da Dio: perché Dio non può essere tentato al male ed Egli non tenta nessuno". Dio aiuta ad affrontare le prove della vita, ci aiuta a superarle. "Non ci indurre..." "Non ci far entrare nella tentazione". Entrare non significa solo essere esposto alla tentazione, ma si riferisce già al soccombere, essere sconfitti nella tentazione. Quindi: "Fa che nella tentazione non ne usciamo sconfitti, schiacciati: aiutaci Tu!" Le prove nella vita sono inevitabili, quindi chiediamo a Dio non tanto che ce le tolga, ma che non diventino occasione di caduta, allontanamento da Lui. "In tentazione" Attraverso di essa viene verificata la nostra fedeltà a Dio. Un esempio: "Abramo e la richiesta che gli viene fatta di sacrificare il figlio" La Tentazione Noi siamo tentati di credere e cercare un Dio che la pensa e agisce come vogliamo noi, secondo i nostri schemi umani, un Dio che costruisce il Suo regno con gli strumenti degni di un re potente, mentre invece Lui usa solo le strade dellamore. La tentazione può nascere quando non troviamo un Dio che rispecchia i nostri desideri e allora mettiamo in discussione il Suo Amore. La tentazione nella nostra vita quotidiana Luca 14, 15-24: "Un uomo fece una volta un banchetto e invitò molta gente... Ma uno dopo laltro gli invitati cominciarono a scusarsi. Uno: Ho comprato un terreno e devo andare assolutamente a vederlo. Ti prego scusami... Un terzo gli disse: Mi sono sposato da poco e perciò non posso venire".... Luca 8, 13: La parabola del seminatore che semina, ma il seme non attecchisce perché: ...le persone che cammin facendo si lasciano prendere dalle preoccupazioni materiali, dalle ricchezze e dai piaceri della vita:... ...quando si tratta di affrontare qualche prova, abbandonano la fede. Potrebbero essere interpretate solo come belle parole, ma poi il trovarsi concretamente nella prova è tuttaltra cosa. Comunque, nonostante le paure, i dubbi, questi momenti sono da affrontare e a questo proposito vi proponiamo, come un dono prezioso, alcune riflessioni pervenuteci da un Centro di Ascolto della Diaconia S. Donnino. Proviamo a vivere il Vangelo Per noi la tentazione non è solo la libertà di scegliere tra il bene e il male, la libertà di peccare, di cedere al demonio. Tentazione, ci siamo dette, è anche incapacità di uscire da una situazione di disagio, di sofferenza. È vero che nella vita ci sono delle sofferenze, date dalla vita stessa: una malattia, la mancanza di una persona cara, la mancanza di comunicazione, di reciprocità. Ma tentazione è anche non cercare motivi validi che ti permettono di vivere più serenamente. Scoprire una persona con cui comunicare, cercare aiuto in una difficoltà, trovare alternative, se pur di poco significato, ma che possono dare gioia, è il modo migliore, è vivere la fede nel Dio che è il Dio della vita che non vuole che luomo sia sopraffatto dal male. Questa volta, contrariamente a come facciamo di solito, non abbiamo letto tutto il foglio, perché dopo queste brevi riflessioni, tutte, anche se siamo in poche, hanno avuto argomenti per dialogare. Il mettere in comune alcune sofferenze, parlare delle difficoltà che incontriamo, specialmente nelle relazioni interpersonali, dirci i nostri problemi, è stato, e si può dire, è sempre così, il nostro Centro dAscolto. È bello che si possa "chiacchierare" della nostra vita, in chiave religiosa, cioè quando la fede fa da sfondo al nostro "dire". Dobbiamo chiedere a Dio Nostro Padre di amarlo in modo così intenso, che niente ci possa allontanare da Lui. Dobbiamo chiedere a Dio la "forza", la "decisione" necessaria per vivere la "tentazione" come occasione per dirgli concretamente il nostro amore. Il cielo lo respireremo nella nostra vita, se sapremo accogliere e concretizzare le indicazioni del Catechismo della Chiesa Cattolica che ora seguono: Rispondiamoci con il Catechismo 2848 "Non entrare nella tentazione" implica una decisione del cuore: "Là dovè il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore... Nessuno può servire a due padroni" (Mt 6, 21-24). "Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito" (Gal 5, 25). In questo "consenso" allo Spirito Santo il Padre ci dà la forza. "Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via duscita e la forza per sopportarla" (1 Cor 10, 13). 2849 Il combattimento e la vittoria sono possibili solo nella preghiera. È per mezzo della sua preghiera che Gesù è vittorioso sul Tentatore, fin dall'inizio e nellultimo combattimento della sua agonia. Ed è al suo combattimento e alla sua agonia che Cristo ci unisce in questa domanda al Padre nostro. La vigilanza del cuore, in unione alla sua, è richiamata insistentemente. La vigilanza è "custodia del cuore" e Gesù chiede al Padre di custodirci nel suo Nome. Lo Spirito Santo opera per suscitare in noi, senza posa, questa vigilanza. Questa richiesta acquista tutto il suo significato drammatico in rapporto alla tentazione finale del nostro combattimento quaggiù; implora la perseveranza finale. "Ecco, Io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante" (Ap 16, 15). Concludendo: riportiamo una vignetta che al di là di tutte le riflessioni esposte fino ad ora, ci aiuterà a scoprire il motivo per cui affrontare le "tentazioni", le "prove": Qual è il signicato della scalinata raffigurata nellultimo quadretto? Che cosa vedi nella corda che è daiuto al personaggio nella sua salita? Rispondiamo a queste domande, alla luce del desiderio che dovrebbe esserci nella nostra vita di ununità profonda con Dio e fra di noi, e scopriremo "come" e "perché", con laiuto del Signore, "non cedere nella tentazione".
Prossimo Centro di Ascolto Comunitario Sabato 28 e domenica 29 giugno presso lo Stadio Comunale Anche questanno non vogliamo mancare allappuntamento che, vissuto lanno scorso, ci ha donato tanta gioia, ricevendo la grazia di sentirci "famiglia di Dio". Per questo continuiamo a camminare sulla strada intrapresa proponendovi la "Seconda Edizione della Festa delle Diaconie", unoccasione per crescere comunitariamente, conoscendoci, lavorando insieme,confrontandoci, approfondendo lamicizia, pregando insieme. Naturalmente oltre alla vostra partecipazione, aspettiamo pure la vostra collaborazione nellallestimento della manifestazione. Le persone che già si sono sbilanciate saranno contattate, le altre le invitiamo a dare la loro disponibilità presso le Rev. Suore,entro sabato 14 giugno. Vi aspettiamo, perché in noi cè il profondo desiderio di allargare la nostra "famiglia", e poi... la gioia è assicurata. Il programma più dettagliato delle manifestazioni sarà comunicato a tempo opportuno. Dopo un anno vissuto dando attraverso il Bollettino spunti per la recita del S. Rosario, ciò che rimane da dire è che questa nostra preghiera, perché sia autentica, deve diventare vita. Ci basta allora solo riportare una frase del Beato Arcangelo Tadini che abbiamo ricordato, con laiuto delle sempre graditissime Suore Operaie, mercoledì 21 maggio. A proposito della preghiera dedicata a Maria il nostro concittadino disse: "Nella meditazione e recita del Santo Rosario, vediamo Gesù e Maria tendersi la mano per aiutarci a seguirli". Poche parole, ma significative, sufficienti per rivolgerci al Signore attraverso lintercessione di Maria, dicendoGli: "Signore fa che nella nostra vita non ci limitiamo a meditare, ma aiutaci soprattutto a vivere i Misteri della Gioia, della Luce, del Dolore, della Gloria. Ti chiediamo questa grazia, perché la gioia che Tu ci fai gustare nella preghiera, solo così potremo condividerla con il mondo". Dalla Scuola di Vita Familiare
Il 5 maggio u. s. si è conclusa lattività della nostra Scuola di Vita Familiare (S.V.F.) per lanno 2002-2003. Animatori e frequentanti si sono recati a Manerbio dove, con la locale S. V. F. sono stati intrattenuti dal dr. Riva, psicologo della famiglia e dello sviluppo evolutivo delluomo, sul tema: "Il senso dellesistere". I genitori ed i loro figli, separatamente, sono stati portati a scoprire limportanza dei valori "eterni" delluomo quali: Ieredità di ciascuno, il piacere e la fatica, la responsabilità, la spiritualità, laffettività, la razionalità ecc. e si è concluso che i "valori" sono ciò che più conta, danno senso allesistere e fanno sì che valga la pena vivere. Dopo un rinfresco offerto dai partecipanti ci si è salutati con allegria dandoci appuntamento al prossimo anno. La responsabile della Scuola La conferenza di San Vincenzo De Paoli avverte che, per sopraggiunta inagibilità della sede sita in Castel Merlino, è costretta a sospendere, momentanemente, ogni attività compresa la raccolta e la distribuzione degli indumenti.
Si dice che: Motus in fine... velocior di don Valentino
Precisamente: "ogni cosa che sta per finire è sveltissima", come questa seconda parte dellanno 2003, così ricco di esperienze e di persone che ho incontrato. Mentre scrivo ho davanti a me, ma specialmente dentro di me, molti ricordi che nelle fotografie riprendono vita: la preghiera per la pace, la mia prima Pasqua con voi, lesperienza di spiritualità con i giovani a S. Antimo, la camminata a Chiari con alcuni ragazzi di Terza media, la redditio del Padre Nostro dei bambini di Quinta elementare, le prime confessioni... Quanto è grande Dio, e quanto grandi sono i doni che Lui fa a noi: gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Mt 10, 8), una logica sconvolgente, che esce dal nostro solito modo di pensare, ma che risulta poi talmente vera da essere indispensabile. Una bambina consegnò alla maestra un foglietto su cui aveva scritto la sua personale "ricetta della vita". Diceva: "Ci vuole un abbraccio al giorno per sopravvivere; ci vogliono due abbracci al giorno per tirare avanti; ci vogliono tanti abbracci al giorno per crescere". Sappiamo che questo bisogno non è esclusivo di nessuna particolare fascia detà, anche se è tipico specialmente dei bambini il volere le coccole, il loro bisogno rapido e impulsivo di essere abbracciati, di essere tenuti in braccio, di essere tenuti per mano, di farsi rimboccare le coperte, non perché qualcosa vada male, solo perché sanno che lamore è lessenziale. Vedo che la misura dellamore di Dio è un abbraccio smisurato, immenso, apparentemente sprecato. Ma non voglio spiegartelo... sarebbe come chiedere a due fidanzati il perché del loro volersi bene... Pensaci. Gesù un giorno disse ai discepoli che gli domandavano "Dove abiti": Venite e vedrete! Alcuni giovani hanno vissuto due forti esperienze: S. Antimo, la camminata a Chiari. Lascio la parola a loro che sono andati e hanno visto...
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
...Pranzo di Pasquetta con i parenti, due cose arrabattate velocemente in valigia, una mini straverola per arrivare in Oratorio, caricamento auto di fantozziana memoria e poi via! Tempo tre ore e subito ci troviamo immersi in un mondo che fino al giorno prima neanche pensavamo esistesse: S. Antimo, unAbbazia dove 9 frati premostratensi vivono la regola di S. Agostino e S. Norberto. Liberi dai soliti pensieri, felici di vivere questesperienza di comunione nuova, vivace, ci siamo incontrati in un cammino di condivisione e riflessione sul tema che il don ci proponeva ogni giorno: la ricerca del Santo, del volto di Dio che inseguiamo nella preghiera, negli amici, nella persona che amiamo... Sono stati quattro giorni di pace in cui abbiamo condiviso ogni cosa: il pranzo preparato a turno, il lavaggio aut... ehm... piatti (a Luca va il premio fedeltà), la buonanotte cullata dal silenzio profondo di Michela e Roberta, la veglia sotto le stelle, Iattorno al fuoco con la coraggiosissima Paola, le foto in posa con Anna, Elena e... con le "scarpe di Elisa"... In ogni cosa abbiamo intravisto la presenza amica di Dio (comunque è vero... guardate un po di più al cielo: in alto i nostri cuori!). Vedere tutte le persone come se fossero Sante: questa è la vera letizia! "Mentre così pensavamo, il viso del Santo cominciava a prendere forma nella mente, come una fotografia che si va sviluppando, perché anche se non lo avevamo fissato, adesso sappiamo di averlo visto. Grazie! Una "passeggiata" da 16 chilometri...
Il primo maggio alle ore 9 siamo partiti (il gruppetto era formato da 13 cresimandi) da Verolanuova insieme a don Valentino per vivere lesperienza di un pellegrinaggio. I nostri genitori ci hanno accompagnato in auto fino a Orzivecchi, e da lì, dopo che è stato lasciato il tempo ad ognuno di noi di pensare alle persone a cui volevamo offrire questa camminata, siamo partiti a piedi col don verso Chiari. Durante il cammino (ben 16 km) abbiamo fatto cinque tappe animate dalla preghiera e da un racconto di pellegrini alla ricerca del Santo, ne abbiamo approfittato anche per chiacchierare e cantare insieme in allegria. Siamo arrivati a Chiari nel primo pomeriggio, eravamo molto stanchi ma anche molto contenti perché avevamo portato a termine la prima parte del nostro pellegrinaggio. Dopo aver riposato un po abbiamo giocato tutti insieme nel cortile dellOratorio di Chiari, don Valentino ci ha preparato la cena e noi lo abbiamo aiutato dividendoci i compiti. Dopo cena abbiamo fatto dei giochi in salone (penitenze comprese), siamo andati a letto nei nostri sacchi a pelo e ne abbiamo approfittato per parlare ancora un po. La mattina seguente noi ragazze abbiamo avuto una bellissima sorpresa: i ragazzi ci avevano preparato la colazione. Tutti insieme siamo andati a fare le spese per il pranzo e, dopo aver mangiato siamo andati nella Chiesetta dellOratorio per concludere il nostro pellegrinaggio; siamo arrivati a casa col pullmino verso le 17.30. È stata unesperienza indimenticabile, perché anche se la strada era lunga abbiamo camminato insieme ed abbiamo scoperto come proprio le avventure più impegnative, se vissute con gli altri, diventano importanti, per scoprire che Dio e gli amici sono più veri del telefonino e della TV... È proprio vero: lessenziale è invisibile agli occhi; ma basta poco per scoprirlo. Ciao e alla prossima (a cura della fraternità francescana Santa Chiara) Il Signore vi dia pace!
Preghiera davanti al Crocifisso
La Cena del Povero Nel mese di aprile si è tenuta allOratorio maschile La Cena del Povero. Ma di che cosa si tratta? In pratica ci siamo trovati assieme, eravamo circa una cinquantina, e dopo aver pregato i Vespri abbiamo consumato una cena a base di un piatto "povero" (riso o pasta e fagioli), in seguito ognuno ha fatto unofferta simbolica corrispondente a quello che non aveva speso quella sera per la cena abituale. Il ricavato, nel nostro caso, è stato devoluto ai frati francescani per una missione da poco aperta a San Pietroburgo in Russia per aiutare i bambini di strada. Il nostro gruppo desidera ringraziare tutte le persone che hanno partecipato e hanno contribuito con la loro offerta. Il ricavato è stato di 700 euro. Info-Point Composcuola Animatori In questi giorni ho chiesto ad alcuni giovani di dare il loro servizio per vivere, come educatori, lesperienza del Camposcuola. Ecco gli appuntamenti sia per animatori, che vice:
Verola Missionaria
La pace ha il volto dei diritti umani Mentre scrivo queste righe, la parola Pace rimbalza su tutti i giornali, viene urlata su tutti gli schermi televisivi, sventola su migliaia di bandiere dai colori delliride, è oggetto di proposte, viene affermata come bene insopprimibile, se ne propone lattuazione in ogni sua forma... ma è contrapposta allidea che solo una guerra potrà trasformarla da utopia in realtà duratura ed universale. Certamente, dopo i terribili episodi di terrorismo che hanno ucciso, a caso, persone innocenti, sorprendendole in scene ordinarie di vita quotidiana, lidea di una guerra preventiva che impedisca che ciò accada di nuovo si è fatta strada, radicandosi tenacemente nei pensieri di molti. Lidea di una guerra che rappresenti la soluzione ai più svariati problemi di convivenza tra i popoli è divenuta il progetto politico delle nazioni più potenti, non solo - è importante sottolinearlo - a livello di rapporti tra superpotenze, ma anche ai livelli più bassi, per la supremazia di un partito o di una fazione a vantaggio di pochi. Questidea di guerra non è solamente riconducibile alluso di armi, dispiegamento di eserciti e invasione di territori, ma anche a pressioni commerciali, finanziarie o politiche da parte di nazioni o enti sovranazionali per la conquista di un dominio su popolazioni più deboli. Quale significato diamo, in queste circostanze, alla parola Pace? Già nel 1964 Follereau proponeva a Papa Paolo VI una "Giornata per la Pace" in cui tutte le nazioni devolvessero ad un fondo mondiale il corrispettivo di un giorno di spese per i propri armamenti. Il fine delliniziativa era quello di sopperire alle necessità dei più poveri, primi fra tutti i malati di lebbra. Questa proposta nasceva da un intenso lavoro di pressione sui capi di stato delle nazioni più ricche ma anche di quelle che si riunivano regolarmente allONU per discutere dei problemi del mondo. Non ebbe mai risposte concrete, solo dichiarazioni di intenti. A questi capi di stato Follereau scriveva: "Voi siete i semidei di questo secolo. I semidei, una volta, li temevano, li ammiravano da lontano. Non ricordo che i popoli li amassero molto: erano troppo lontani...". Sfumata la proposta di Follereau, nella coscienza di noi tutti si è insinuata una definizione di pace meno clamorosa, ma più coinvolgente: pace come giustizia, come amore reciproco. In quelloccasione Follereau aveva coinvolto milioni di giovani, che avevano sollecitato lONU con fiumi di cartoline e lappello: "Un giorno di guerra per la Pace". Ora la Pace ha il volto della riconquista dei diritti umani fondamentali per milioni di persone: diritto alla salute, allalimentazione, allistruzione, allequilibrio tra uomo e ambiente. La guerra come arma di conquista e sopraffazione non è tollerabile. Occorre che diventiamo tutti pacifisti, nel senso di difensori dei diritti. Le migliaia di bandiere dai colori dellarcobaleno, i milioni di persone che hanno manifestato in tutto il mondo per la pace, saranno sufficienti a convincere quanti guidano le politiche mondiali? "Erano e sono troppo lontani...". "Non basta belare pace, pace perché la Pace cessi di disertare la terra. Bisogna agire, a forza di amore. A colpi di amore". E leredità che Follereau ci ha lasciato nel suo testamento spirituale come segno di speranza, in questo aprile inizio di primavera, in questo aprile che racchiude una nuova Pasqua di Resurrezione. *Direttore Amici dei Lebbrosi Verola sport
CALCIO Il campionato di 3a Categoria, al quale ha partecipato la squadra del Cadignano (del Gruppo Sportivo Verolese) ha visto questultima classificarsi al 9° posto con 38 punti alla fine del girone di ritorno conclusosi con la partita vinta dal Cadignano che ha sconfitto il Verolavecchia per 3 a 2 (30° giornata). Per il prossimo Campionato speriamo in un ritorno alle competizioni delle squadre verolesi.
EQUITAZIONE È nutrito il programma dei Concorsi Ippici Nazionali - Formula "C" di salto ad ostacoli presso il Centro Ippico Cascina S. Giorgio. Oltre a quello svoltosi lo scorso 18 maggio altri avranno luogo, sempre la domenica: 22 e 29 giugno; 13 e 27 luglio e 28 settembre salvo approvazione del Comitato Regionale Lombardo FISE. La XV Rassegna "Cori in primavera"
In una stupenda cornice come quella del colonnato di Palazzo Gambara e favorita da una stupenda serata rischiarata da una complice luna ha avuto luogo la XV Rassegna "Cori in Primavera" organizzata dal coro locale Virola Alghise. Nellordine si sono susseguiti i cori: "Virola Alghise" che, diretto dalla M.a Elena Allegretti ha eseguito i seguenti brani: Alma llanera - Coro Mongioje; Montagnes Valdotaines - Arm. Malatesta; MKL - Coro Mongioje; Kumbaya - Elab. Gervasi; La Valle - Anka-Frankaise; "La Clape" di Cervignano Del Friuli (UD), diretto dal M.o Alessandro Colautti che ha eseguito: Ciampanis de sabide Sere - L. Garzoni; Belle rose du primtemps - T. Usuelli; J Abbruzzu - M. Machi; La noit - S. Pasteris; Rifugio Bianco - Bepi de Marzi; Se ti toci une manine - A. Seghizzi; La Cavra - R. Kubik; Stelutis alpinis - A. Zardini; "Montenero" di Ponte DellOlio (PC), diretto dal M.o Azzali Mario che ha eseguito: Tasaoro - Marco Maiero; Non aprite quella porta! - Alessandro Buggiani; Me compare giacometo - Arm. Gianni Malatesta; Parole cantate - Alessandro Buggiani; Fiori de Cristal - Gianotti/Dalpiaz; Daur san pieri - Marco Maiero; Fiabe - Marco Maiero; San Matio - Bepi de Marzi. Ha presentato: Tiziano Cervati. Un folto pubblico attento e soddisfatto ha seguito questa riuscita serata allinsegna del bel canto che ha salutato ogni esibizione con calorosi scroscianti applausi. Alla fine, nel rispetto della tradizione, lo scambio degli omaggi - ricordo della serata tra i cori partecipanti con lintervento del Sindaco e dellAssessore alla Cultura di Verolanuova. Sicuramente un avvenimento culturale da salutare sempre con simpatia ed entusiasmo. E allora: dopo la XV edizione... appuntamento al prossimo anno. (r.b.)
Le poesie di Rosetta Nella luce soffusa di una sera illuminata dal chiarore lunare, quando avanza piano la sonnolenza e il silenzio si profuma della soavità di quanto ci circonda, affetti compresi, avvertiamo spesso un desiderio di pace e di serenità per coloro che amiamo e per lintera umanità. E, tra linfinità di pensieri che ci avvolge, coltiviamo volentieri speranze per un domani migliore. A tutti laugurio sincero che le vacanze siano portatrici di quiete e di pace interiore. Assopirsi
Rosetta Mor Lattualità di don Primo Mazzolari Proponiamo allattenzione e alla riflessione dei nostri lettori i seguenti brani scritti dal nostro concittadino don Primo Mazzolari. A ciascuno il sentirsi impegnato nella testimonianza. "La Chiesa custodisce la Parola, e ha, per divino mandato, anche il dovere di
proporla: ma lo slancio della Parola, la ricerca della sua opportunità o il suo
esperimento rischioso sono affidati a ogni cristiano... La Chiesa non è uno stato
maggiore che dispone i piani fino allultimo particolare, per cui neanche un plotone
può muoversi se prima non gli giunga lordine scritto di movimento: ci si muove
dietro comando, si spara dietro comando, ci si ritira dietro comando. Provvidenzialmente
la funzione docente e gerarchica della Chiesa è un po diversa. Il credente non è
la pedina di uno scacchiere manovrata unicamente dal di fuori... Il cristiano deve agire,
sempre in comunione con la Chiesa, con una propria responsabilità di grazia e di possesso
di verità... Non è quindi un ribelle il cristiano che, ascoltando il richiamo della
propria responsabilità, parla, agisce, soffre e testimonia secondo questa voce". Il "nuovo" non può essere una strada non massicciata, asfalto, paracarri
dipinti in bianco e nero, casa cantonale. Spesse volte non è neppure un sentiero, né una
pista: è strada che si fa perché qualcuno si è messo a camminare con animo di pioniere.
Ma se invece è un turista o un pensionato, gente cioé che prende limpegno
cristiano come una passeggiata, niente da fare. Gli consigliamo subito di non provarvisi
neppure, ma di tornare sul solito viale ombreggiato, senza fango né polvere e salite, al
quale, per colmo di tranquillità, si è osato dare il santo nome di
"tradizione". Ma che nessuno, poi, si lamenti perché non si arriva, perché si
è sempre allo stesso punto, mentre altri vanno e non si accorgono neanche di noi... La
conclusione è chiara: abbiamo un passato, ma non tutto il passato è il nostro passato;
abbiamo una tradizione ma non tutta la tradizione che passa sotto il nome di cristiana è
la nostra tradizione. Siamo la novità, anche se portiamo sulle spalle duemila anni di
storia. Il Vangelo è la novità. Turni domenicali di guardia farmaceutica dellAzienda S.L. 19
Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118 Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani) Problemi con le droghe?: 030 993 7 210 Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45 Vigili del Fuoco: 030 93 10 27 Carabinieri - Pronto intervento: 112 N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00. Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì. Per i collaboratori de "LAngelo di Verola" Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 22 agosto. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati. La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino. LA REDAZIONE Campagna abbonamenti a "LAngelo di Verola" per lanno 2003 Riepilogo degli abbonamenti sottoscritti al nostro mensile di vita parrocchiale per lanno in corso (salvo nuove sottoscrizioni che sono sempre possibili): Abbonamenti Ordinari 895 Abbonamenti Sostenitori 215 Abbonamenti Benemeriti 235 Totale 1.345 (a tutto marzo) Evidentemente il suono della tromba dellAngelo è andato oltre i soliti confini se il numero degli abbonati è cresciuto di venti unità rispetto allo scorso anno. Come non essere contenti se gli amici aumentano? LAngelo ringrazia e assicura musiche sempre più melodiose dalla sua inimitabile tromba. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
LAVIS
Comunale di Verolanuova
(a cura di errebi)
Storiella ambientata ai tempi della corsa alloro in California. Un banchiere che ha fatto fortuna con un ricco filone, muore e va in Paradiso. Lì però trova soltanto povera gente e, dato che è abituato a starsene comodo, si fa venire unidea per aver più spazio: mette un cartello con la scritta: " È stato trovato delloro allinferno". Poco tempo dopo, il banchiere si trova finalmente solo, perché tutti sono corsi di filato allinferno in cerca di fortuna. Ma allimprovviso, luomo viene preso a un dubbio e si chiede: "Però, se fosse vero?". E si trasferisce allinferno anche lui.
Il proprietario di unimportante azienda convoca uno dei suoi più stretti collaboratori e gli dice: "Finora hai fatto una carriera eccezionale. Entrato come fattorino, in cinque mesi sei divenuto capufficio e, dopo altri quattro, caposervizio. Un anno più tardi, eri direttore commerciale e, dopo dieci mesi, condirettore generale. Bene, ho il piacere di annunciarti che, a partire da oggi, sei stato nominato direttore generale. E non basta: la settimana prossima, proporrò la tua entrata nel consiglio d'amministrazione, e non ti nascondo che penso a te come mio successore. Cosa ne dici?". E laltro: "Grazie, papà!"
Nellantica Grecia, soprattutto nelletà classica, erano dette "liturgie" gli oneri peculiari che dovevano obbligatoriamente essere sostenuti dai cittadini facoltosi, i quali però non pagavano tasse sul reddito. Tali oneri consistevano, ad esempio, nellassumersi le spese per la costruzione e larmamento di una nave e per il mantenimento del suo equipaggio, per lallestimento di spettacoli, di banchetti e di regate, ecc. Forse i Greci ricchi avrebbero preferito pagare delle comuni tasse...
Tempo fa, i produttori ungheresi del vino tokaj intentarono causa in sede europea ai produttori di altri Paesi, fra cui i viticoltori friulani, sostenendo che usavano impropriamente il nome "tokaj" (o "tocal") per i propri vini. Le autorità comunitarie, riconoscendo che in Ungheria tale nome è legato, molto più che in Italia a ben precise località geografiche, diedero ragione agli Ungheresi: ne riservarono a loro luso esclusivo, ma concessero una proroga ai viticoltori friulani, consentendo di usarlo fino al 2007. Recentemente però, le speranze italiane si sono riaccese: sono state infatti ritrovate alcune mappe catastali, realizzate nel 1812 e 75, ai tempi della dominazione austriaca nella sezione relativa alla provincia di Gorizia, sono riportati sotto il nome Toccai un corso dacqua e unintera collina, che era suddivisa fra una cinquantina di proprietari, ciascuno dei quali era titolare dun proprio vigneto. Ciò mostrerebbe che anche nel nostro Paese cè da lungo tempo un legame geografico con quel vino, e perciò la regione Friuli-Venezia Giulia spera di ottenere il diritto di poterne utilizzare per sempre il nome con cui è divenuto famoso.
Attorno alla Terra, in una regione dellatmosfera spessa varie centinaia di chilometri, gravitano una miriade di "rifiuti spaziali", formati da resti di razzi, satelliti non più in funzione, apparecchiature e strumenti abbandonati dagli astronauti. Tali oggetti sono estremamente pericolosi per le navicelle che debbono attraversare quella zona: poiché esse procedono a una velocltà media di 10 km al secondo, se urtassero anche solo un bullone il loro rivestimento si squarcerebbe. Gli ingegneri spaziali di diversi Paesi stanno studiando da tempo un sistema pratico ed efficiente per eliminare tale... spazzatura celeste.
valido fino al 13 dicembre 2003 Stazione di Verolanuova
Il 13 aprile scorso nonna Pasqua Calissi ved. Valota ha compiuto 97 anni attorniata dai suoi figli, dalla nuora, dal genero, dai nipoti e dai pronipoti che in lieta armonia lhanno festeggiata. Auguri anche dalla famiglia dellAngelo.
TUTTOSPECIALE GRAZIE DON LUIGI |