L'Angelo di
Verola
Mensile di Vita Parrocchiale - Anno XXVIII
n° 1 - Gennaio 2003
Edizione a stampa a
cura di Mons Luigi Corrini
Redazione: Rino Bonera - Don Giampaolo Goffi - Don Valentino Picozzi
Edizione on-line a cura di Tiziano Cervati
SOMMARIO |
In copertina: Van Dyck Anton - "La Sacra Famiglia" (1626-1628) - olio su tela cm 106x83,5 - Kunsthistorisches Museum - Vienna. |
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La parola di Mons. Prevosto
Partire dagli ultimi Come sempre abbiamo iniziato il nuovo anno con tanta speranza. Ci sta davanti la vita da vivere, comunque. Ogni età ha bisogno di speranza e questa è indispensabile perché non venga meno la tensione per realizzare i progetti. Ci siamo scambiati gli auguri, penso con tanta sincerità, perché dentro cè un bisogno di uscire dallincertezza, dallo stato di disagio morale e materiale, dallangoscia, talora, in cui ci si trova. Tra le difficoltà che si possono sperimentare vi sono gli incontri con persone che si lasciano vivere e che rifiutano più o meno cortesemente laugurio o il gesto di solidarietà che offri. Mi è capitato poche volte nella vita, ma sono stati momenti di grande pena. Vorrei avere più tempo per gli altri Sogno che nessuno a Verolanuova abbia a sentirsi fuori dalla possibilità di vivere in pienezza la vita e per questo, allinizio del nuovo anno, voglio esprimere per me un augurio che vuol essere soprattutto proposito di stile pastorale per un servizio a tutti partendo dagli "ultimi". Sono riflessioni che mutuo da una lettera di un confratello e da una vivace discussione
sostenuta con un gruppo di amici. In chiesa, la domenica, ci sono laureati e diplomati, ma sono presenti soprattutto operai, contadini, casalinghe e pensionati. Vorrei essere più conciso, semplice e breve in modo che possano capire facilmente i secondi ed essere così sicuro di riuscire utile anche ai primi. Qualcuno potrebbe pensare a propositi tardivi poiché tutti sanno che canonicamente sono un abusivo (fuori età). Si sa però anche che per i buoni propositi non è mai troppo tardi. Mi auguro di saper dare più spazio agli "ultimi". Dovrei dedicare più tempo agli anziani impediti, chiusi in casa da ottobre a maggio, alle famiglie in difficoltà, alle persone sole, agli ammalati. Mi auguro che non mi manchi mai lattenzione per gli immigrati che in parrocchia sono sempre più numerosi e rappresentano milioni di fratelli che nel mondo vivono una vita subumana. Del resto non è questo, forse, un cuore premuroso per la pace sempre più minacciata come ha ricordato il Papa il primo gennaio u.s.? Consentitemi anche una considerazione autolesionista: insieme alle spese per le tante, urgenti e belle opere di restauro, un parroco deve avere a cuore anche le necessità dei poveri. La mia casa che rappresenta le case di una comunità sensibile ai richiami della carità dovrebbe avere le porte spalancate. Non potendo accontentare tutti devo però stabilire incresciose priorità. Un appello a tutti Il mio augurio ed il mio incoraggiamento vanno alle associazioni, ai movimenti, ai gruppi di volontariato e ai singoli perché regalino un po di tempo agli anziani soli, alle famiglie in difficoltà (con la discrezione che comporta questo servizio). Per chi è particolarmente sensibile presti collaborazione allopera educativa dei fanciulli e dei ragazzi che svolgono lOratorio e la Scuola. Questultima realtà merita un discorso a parte che lAngelo ha trattato altre volte circa la partecipazione agli organismi di rappresentanza della scuola stessa. Sul territorio della parrocchia sono presenti e operano con i loro servizi il Distretto di base dellAzienda Sanitaria Locale, il Distretto Scolastico, la Casa di Riposo, lUniversità Aperta che promuove e offre cultura. Il Comune poi soprintende allorganizzazione e allerogazione dei servizi nei confronti dei bisogni dei cittadini. Mi auguro che la parrocchia come Chiesa presente e operante sul territorio viva limpegno di aiutare la comunità civile a "partire dagli ultimi". La nostra famiglia parrocchiale per essere segno di speranza dovrebbe offrire collaborazione stimolando, quando occorre, - sempre nel rispetto delle competenze - alla testimonianza, al servizio, precedendo con lesempio chi ha il compito di servire a livello istituzionale. Siamo chiamati tutti a scendere sulle strade delluomo. Laugurio che ho espresso per me e lauspicio indirizzato alla parrocchia si concretizzino nellimpegno non episodico, perché a nessuno manchi la speranza indispensabile ad affrontare il nuovo anno. Con tutto il cuore, nel Signore Don Luigi Calendario liturgico
Gennaio ORARIO SANTE MESSE In Basilica: S. Rocco: S. Anna - Breda Libera: Cappella Casa Albergo: N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a
disposizione per le confessioni degli adulti. 12 Domenica Battesimo dei Signore - Festa Dal Vangelo - "In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. Uscendo dallacqua vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: - Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto-". (Mc. 1, 9-11) Sante messe con orario festivo 17 venerdì S. Antonio abate Scopo della giornata dellEbraismo è la sensibilizzazione delle comunità cristiane a non dimenticare la "propria radice santa" ossia "il popolo d'Israele a cui appartengono Gesù e Maria, gli Apostoli e la prima comunità cristiana di Gerusalemme". 18 sabato Ogni giorno fino al 25 c.m. dopo la lettura del vangelo nel corso della s. messa delle ore 9.00, breve riflessione. Ogni sera alle ore 18.30 servizio di Radiobasilica. 19 Domenica II del tempo ordinario Giornata mondiale dellUnità della Chiesa. Dal Vangelo - "Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: - Ecco lAgnello di Dio! - E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù". (Gv. 1. 35-37) Sante messe con orario festivo
21 martedì S. Agnese. Sante messe con orario feriale 22 mercoledì 23 giovedì Festa della Beata Paola 25 sabato Conversione di S. Paolo Apostolo. Festa. 26 Domenica III del tempo ordinario Dal Vangelo - "Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: - Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo". (Mc. 1, 14-15)
27 lunedì S. Angela Merici. Sante messe con orario feriale 31 venerdì S. Giovanni Bosco, patrono dei giovani e dei ragazzi del nostro
Oratorio. Febbraio ORARIO SANTE MESSE In Basilica: S. Rocco: S. Anna - Breda Libera: Cappella Casa Albergo: N.B.: In Basilica, ogni sabato dalle ore 15.30 alle 18.00, i sacerdoti sono a
disposizione per le confessioni degli adulti. 1 sabato ore 18.00 S. messa prefestiva preceduta dalla benedizione delle candele e processione 2 Domenica Presentazione del Signore . Festa La festa della Presentazione del Signore è collocata a metà strada fra le due più importanti solennità dellanno liturgico. Vuole fare da ponte fra il Natale e la Pasqua, unificandole intorno al tema della luce. Dal Vangelo - "Quando venne il tempo della purificazione secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: "Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore". (Lc. 2, 22-23)
Settimana di
preghiera per lunità dei cristiani
Un tesoro come in vasi di terra
Presentazione Cari fratelli e sorelle in Cristo, "Annunziamo che Gesù Cristo è il Signore": è questa la luce di cui il cristiano è portatore, e cioè la fede nel Gesù pasquale, morto risorto e asceso al cielo, vincitore del peccato e della morte. È un annuncio di vita ad un mondo che sta smarrendo il senso della vita e della storia, tutto preso dal fascino dellimmediato. Il credente invece ha sperimentato per grazia "la luce vera che illumina ogni uomo" e ha contemplato il suo "splendore divino" (Gv 1, 9 e 14); per questo può e deve testimoniarlo ad una società che vive "come se Dio non ci fosse". È in Cristo che si riflette la gloria di Dio: volto da contemplare, quindi, per quel desiderio di "vedere Gesù" che mosse alcuni greci a chiedere la mediazione di Filippo (Gv 12, 21). Vederlo, e non soltanto parlare con Gesù, nel tentativo di penetrare attraverso uno sguardo, un sorriso, uninflessione del volto qualcosa del mistero indicibile di Dio, un mistero di amore che si traduce per Dio in "gloria", per luomo in "vita" come visione del divino in un volto umanissimo. Torna alla mente lefflato di Ireneo di Lione: "Luomo vivente è la gloria di Dio; vita delluomo è la visione di Dio". Non possiamo prescindere dal Cristo della storia, di lui che "ha lavorato con mani duomo", e ci offre quindi un volto duomo, ha agito con volontà duomo, ha amato con cuore duomo", e ci offre quindi un volto duomo da contemplare, pronti a ritrovarlo con la fede in quei volti duomo dietro i quali si rivela oggi a chi lo cerca. È dietro ai poveri del cap. 25 di Matteo che egli ama nascondersi ("Avevo fame e mi avete dato da mangiare" ecc.) per vedere se sappiamo ancora cercarlo in essi con la fede, senza scandalizzarci duna mediazione che può non essere sempre gradevole. Forse in certi volti segnati dalla violenza e dellabbrutimento cè difficile rintracciare il volto di Gesù, il volto suo compassionevole di crocifisso. Ma in ogni crocifisso lo Spirito ci consente di scorgere i primi riflessi del risorto. Abbiamo bisogno, allora, che lo Spirito ci sveli il mistero di questo volto, al quale possiamo arrivare in pienezza solo facendoci prendere per mano dalla grazia. È Gesù stesso che lo disse a Pietro: "Né la carne né il sangue te lhanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli" (Mt 16, 17). E sarà la grazia a farci ritrovare il volto di Cristo nei crocifissi della vita, nei dannati della terra: i barboni delle stazioni ferroviarie, i miserabili degli slums, gli affamati di Korogondo, le prostitute bambine degli harem dei potenti o delle squallide periferie delle grandi città del mondo. Sempre volti di Cristo sono quei volti spauriti di gente perduta, quegli sguardi incattiviti di ragazzi che imbracciano il fucile per uccidere, quei giovani che in nome dun "paradiso" speciale per i terroristi ammazzano e si ammazzano... Dio mio, comè tragico il volto del tuo Cristo di nuovo crocifisso dal peccato degli uomini! A volte non reggiamo a tanta deformazione e ci ribelliamo. Ci rendiamo conto di portare il tesoro della fede in vasi di terra, fragili e precari, la cui forza di resistenza può venire solo da te, Signore della vita e dellamore! Non farci scandalizzare per nessuna miseria umana. Né la nostra né quella di un mondo che ti cerca a tentoni, o forse non ti cerca neppure più perché pensa di non avere più bisogno di te! Consentici di riscoprire i lineamenti del tuo Cristo in ogni uomo e in ogni donna smarriti senza scandalizzarci delle deformazioni indotte dal peccato, ed anzi di ricercarli quei lineamenti con pazienza per le vie della preghiera e del silenzio contemplativo, per i sentieri della carità che si fa servizio gratuito e solidarietà. Ed anche sul volto della Chiesa, imbruttito dalle rughe e dalle macchie delle nostre divisioni (Ef 5, 27), cè da fissare con volontà di conversione il nostro sguardo di cristiani, perché è anche essa volto di Cristo. Ma chi non riuscirà a scandalizzarsi di quelle rughe e di quelle macchie, e cioè dei drammi vistosi delle nostre divisioni e del nostro guardarci ancora con sospetto? Comè necessario lavorare per un recupero pieno dei lineamenti originari della Chiesa, armonizzando le diversità legittime e compatibili che non siano però divisioni e lacerazioni, ben aldilà delle nostre piccole cosmesi provvisorie e nientaffatto risolutive. Certo, quando una ruga sè attestata da molto tempo sul volto, è difficile curare la deformazione indotta. Ma lo Spirito Santo di Dio, che ha dato al volto crocifisso di Cristo uno splendore indicibile di gloria, saprà ben trovare la strada della ricomposizione dellarmonia. Oggi ci è chiesto di portare con pazienza i segni della morte perché "la vita del Risorto si manifesti nella nostra vita mortale". Anche la pazienza dellattesa e la speranza contro ogni speranza sono virtù ecumeniche!
Festa della Beata Paola Gambara Ogni anno quando ritorna la Festa della Beata Paola cè il rischio di concedersi alla retorica nellevocare la figura. La piazza che porta il nome è stata recentemente restaurata con sobrietà e gusto. Pochi verolesi sanno, nonostante la lapide ben visibile, che la platea che ha come palco il bel "Castel Merlino" è dedicata alla più illustre figura tra i cittadini che ha avuto Verola nel corso dei secoli: la Beata Paola Gambara. Nata in via Castello, il 3 marzo 1463, si spense, dopo una vita molto provata, a Bene Vagienna (Cuneo) il 24 gennaio 1515. Fu sposa, madre, vedova che interpretò la vita lasciandosi guidare dalla volontà di Dio in situazioni talora umanamente assurde. Seppe vivere la sua esistenza matrimoniale, tanto travagliata, con spirito evangelico veramente eroico. Dopo la morte dello sposo animò la sua vedovanza con la carità. La casa, il castello dei Conti di Bene, divenne luogo di accoglienza dei fratelli bisognosi. La nostra parrocchia ogni anno la ricorda. Le donne di Verolanuova, particolarmente, a nome di tutta la comunità cristiana, la pregano e riflettono sul modo con cui ha saputo incarnare il Vangelo. Anche questanno con la Chiesa bresciana si celebrerà la festa, giovedì 23 gennaio. "La Beata Paola è vissuta cinque secoli fa ma la proposta di vita che ha offerto, al di là delle mutate condizioni sociali, è sempre di grande attualità". Non solo le spose e le vedove, ma ogni cristiano dovrebbe guardare a questa verolese per cogliere dalla sua vita una lezione di sapienza evangelica e di saggezza umana. Le famiglie che denunciano, oggi, difficoltà trovino nella Beata Paola la strada da percorrere per superare le crisi talora irreversibili.
Messaggio di sua Santità Giovanni Paolo II 1° gennaio2003
Pacem in terris: un impegno permanente
1. Sono trascorsi quasi quarantanni da quell11 aprile 1963, in cui Papa Giovanni XXIII pubblicò la storica Lettera enciclica Pacem in terris e compendiava il suo messaggio di pace al mondo nella prima affermazione dellEnciclica: "La pace in terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dellordine stabilito da Dio". Parlare di pace ad un mondo diviso 2....Proprio sei mesi prima della pubblicazione dellEnciclica, mentre a Roma si era da pochi giorni aperto il Concilio Vaticano II, il mondo, a causa della crisi dei missili a Cuba, si trovò sullorlo di una guerra nucleare. La strada verso un mondo di pace, di giustizia e di libertà sembrava bloccata... I quattro pilastri della pace 3....Da spirito illuminato qual era, Giovanni XXIII identificò le condizioni essenziali per la pace in quattro precise esigenze dellanimo umano: la verità, la giustizia, lamore e la libertà. La verità - egli disse - sarà fondamento della pace, se ogni individuo con onestà prenderà coscienza, oltre che dei propri diritti, anche dei propri doveri verso gli altri. La giustizia edificherà la pace, se ciascuno concretamente rispetterà i diritti altrui e si sforzerà di adempiere pienamente i propri doveri verso gli altri. Lamore sarà fermento di pace, se la gente sentirà i bisogni degli altri come propri e condividerà con gli altri ciò che possiede, a cominciare dai valori dello spirito. La libertà infine alimenterà la pace e la farà fruttificare se, nella scelta dei mezzi per raggiungerla, gli individui seguiranno la ragione e si assumeranno con coraggio la responsabilità delle proprie azioni... Una nuova coscienza della dignità delluomo e dei suoi inalienabili diritti 4.Lumanità, egli scrisse, ha intrapreso una nuova tappa del suo cammino. La fine del colonialismo, la nascita di nuovi Stati indipendenti, la difesa più efficace dei diritti dei lavoratori, la nuova e gradita presenza delle donne nella vita pubblica, gli apparivano come altrettanti segni di unumanità che stava entrando in una nuova fase della sua storia, una fase caratterizzata dalla "convinzione che tutti gli uomini sono uguali per dignità naturale". Certo, tale dignità era ancora calpestata in molte parti del mondo... Davanti alla crescente consapevolezza dei diritti umani che andava emergendo a livello sia nazionale che internazionale, Giovanni XXIII intuì la forza insita nel fenomeno ed il suo straordinario potere di cambiare la storia. Sulla base della convinzione che ogni essere umano è uguale in dignità e che, di conseguenza, la società deve adeguare le sue strutture a tale presupposto, sorsero ben presto i movimenti per i diritti umani,... Questi movimenti contribuirono al rovesciamento di forme di governo dittatoriali e spinsero a sostituirle con altre forme più democratiche e partecipative. Essi dimostrarono, in pratica, che pace e progresso possono essere ottenuti solo attraverso il rispetto della legge morale universale, scritta nel cuore delluomo (cfr Giovanni Paolo II, Discorso allAssemblea delle Nazioni Unite, 5 ottobre 1995, n. 3) Il bene comune universale 5....Non sorprende perciò che Giovanni XXIII guardasse con grande speranza allOrganizzazione delle Nazioni Unite, costituita il 26 giugno 1945. Egli vedeva in essa uno strumento credibile per mantenere e rafforzare la pace nel mondo. Proprio per questo espresse particolare apprezzamento per la Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo del 1948, considerandola "un passo importante nel cammino verso lorganizzazione giuridico-politica della comunità mondiale"... Non solo la visione precorritrice di Papa Giovanni XXIII, la prospettiva cioè di unautorità pubblica internazionale a servizio dei diritti umani, della libertà e della pace, non si è ancora interamente realizzata, ma si deve registrare, purtroppo, la non infrequente esitazione della comunità internazionale nel dovere di rispettare e applicare i diritti umani... Allo stesso tempo, siamo testimoni dellaffermarsi di una preoccupante forbice tra una serie di nuovi "diritti" promossi nelle società tecnologicamente avanzate e diritti umani elementari che tuttora non vengono soddisfatti soprattutto in situazioni di sottosviluppo: penso, ad esempio, al diritto al cibo, allacqua potabile, alla casa, allauto-determinazione e allindipendenza. La pace richiede che questa distanza sia urgentemente ridotta e infine superata... Un nuovo ordine morale internazionale 6....Con umile coraggio vorrei osservare come linsegnamento plurisecolare della Chiesa sulla pace intesa come "tranquillitas ordinis" - "tranquillità dellordine", secondo la definizione di SantAgostino (De civitate Dei, 19, 13), si sia rivelato, alla luce anche degli approfondimenti della Pacem in terris, particolarmente significativo per il mondo odierno, tanto per i Capi delle nazioni quanto per i semplici cittadini. Che ci sia un grande disordine nella situazione del mondo contemporaneo è constatazione da tutti facilmente condivisa. Linterrogativo che si impone è perciò il seguente: quale tipo di ordine può sostituire questo disordine, per dare agli uomini e alle donne la possibilità di vivere in libertà, giustizia e sicurezza?... Secondo quali principi si stanno sviluppando queste nuove forme di ordine mondiale?... Il problema della pace rettamente intesa, non può prescindere da questioni legate ai principi morali. Il legame tra pace e verità 7....Proprio perché le persone sono create con la capacità di elaborare scelte morali, nessuna attività umana si situa al di fuori della sfera dei valori etici. La politica è unattività umana; perciò anchessa è soggetta al giudizio morale. Questo è vero anche per la politica internazionale... Forse non cè un altro luogo in cui si avverta con uguale chiarezza la necessità di un uso corretto dellautorità politica, quanto nella drammatica situazione del Medio Oriente e della Terra Santa... Le premesse di una pace durevole 8.Cè un legame inscindibile tra limpegno per la pace e il rispetto della verità. Lonestà nel dare informazioni, lequità dei sistemi giuridici, la trasparenza delle procedure democratiche danno ai cittadini quel senso di sicurezza, quella disponibilità a comporre le controversie con mezzi pacifici e quella volontà di intesa leale e costruttiva che costituiscono le vere premesse di una pace durevole. Gli incontri politici a livello nazionale e internazionale servono la causa della pace solo se lassunzione comune degli impegni è poi rispettata da ogni parte... Pacta sunt servanda, recita lantico adagio. Se tutti gli impegni assunti devono essere rispettati, speciale cura deve essere posta nel dare esecuzione agli impegni assunti verso i poveri... La sofferenza causata dalla povertà risulta drammaticamente accresciuta dal venir meno della fiducia. Il risultato finalè è la caduta di ogni speranza... Una cultura di pace 9...La pace non è tanto questione di strutture, quanto di persone... Gesti di pace nascono dalla vita di persone che coltivano nel proprio animo costanti atteggiamenti di pace. Sono frutto della mente e del cuore di "operatori di pace". Gesti di pace sono possibili quando la gente apprezza pienamente la dimensione comunitaria della vita... Gesti di pace creano una tradizione e una cultura di pace. La religione possiede un ruolo vitale nel suscitare gesti di pace e nel consolidare condizioni di pace... Leredità della "Pacem in terris" 10.Il beato Giovanni XXIII era persona che non temeva il futuro... Guardando a lui, in questa Giornata Mondiale della Pace 2003, siamo invitati ad impegnarci in quei medesimi sentimenti che furono suoi: fiducia in Dio misericordioso e compassionevole, che ci chiama alla fratellanza; fiducia negli uomini e nelle donne del nostro come di ogni altro tempo, a motivo dellimmagine di Dio impressa ugualmente negli animi di tutti. È partendo da questi sentimenti che si può sperare di costruire un mondo di pace sulla terra. Allinizio di un nuovo anno nella storia dellumanità, è questo laugurio che mi sale spontaneo dal profondo del cuore: che nellanimo di tutti possa sbocciare uno slancio di rinnovata adesione alla nobile missione che lEnciclica Pacem in terris proponeva quarantanni fa a tutti gli uomini e le donne di buona volontà... Accompagno questi auspici con la preghiera a Dio Onnipotente, sorgente di ogni nostro bene. Egli, che dalle condizioni di oppressione e di conflitto ci chiama alla libertà e alla cooperazione per il bene di tutti, aiuti le persone in ogni angolo della terra a costruire un mondo di pace, sempre più saldamente fondato sui quattro pilastri che il beato Giovanni XXIII ha indicato a tutti nella sua storica Enciclica: verità, giustizia, amore e libertà. Dal Vaticano, 8 Dicembre 2002. Giovanni Paolo II |
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Messaggio
del Consiglio Episcopale Permanente XXV Giornata per la Vita
Della vita non si fa mercato 1.Gli esseri umani non sono merce. Ci sono stati tempi, e purtroppo non sono finiti, in cui gli esseri umani sono stati venduti e comprati, ciascuno con la sua valutazione; cera chi teorizzava la bontà, pratica e anche etica, di tutto ciò. Pochi osavano muovere obiezioni; tra i pochi che intuivano, inorridivano e denunciavano quello che a loro sembrava un attentato alla verità inscritta in ciascuno di noi, ci furono i cristiani, perché linsegnamento di Gesù Cristo, rivelando la dignità dellessere umano nella sua verità e in tutto il suo splendore, non permetteva di fare distinzioni. Infatti, come ricorda San Paolo "non cè più giudeo né greco; non cè più schiavo né libero; non cè più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù" (Gal 3, 28) e tutti siamo figli dellunico Padre. Il progressivo riconoscimento dei diritti umani non ha estirpato completamente lantica tendenza a considerare gli esseri umani come una semplice merce. A volte, anzi, si arriva a legittimare presunti diritti per sottomettere altri uomini secondo logiche di possesso, di potere e di sfruttamento. In molti angoli del mondo, in quelli più poveri come in quelli più ricchi, e in molti settori della vita la tendenza perdura, adeguandosi ai tempi e alle mode. Si va dalla stessa soppressione della vita nascente con laborto al commercio di organi dei minori, ai bambini soldato, alle prostitute schiave, ai ragazzi e alle ragazze sottoposti ad abusi sessuali, alla speculazione sul lavoro minorile, ai lavoratori sottopagati e sfruttati, forme tutte di autentica schiavitù. In ciascuno di questi casi la vita umana è umiliata e sfigurata con cinico disprezzo. Anche talune esasperate strategie di mercato considerano gli esseri umani dei consumatori da studiare, manipolare, usare affinché siano docili e reattivi alle logiche del consumo, indotto attraverso tecniche pubblicitarie sempre più sofisticate e pervasive. Per le reti televisive gli spettatori sono oramai solo numeri, "merce" da vendere agli inserzionisti. E anche in politica, a volte, i cittadini sono considerati merce, voti da scambiare e piazzare. Ancora più gravi sono gli esiti di questa logica mercantile quando essa viene applicata direttamente alla persona umana. Da tale logica traggono linfa molti attentati alla vita umana, in particolare nellambito della vita nascente. Non ci si può appellare a falsi diritti per cancellare i veri e inviolabili diritti del più piccolo e indifeso tra gli esseri umani: Iembrione. Per curare alcune malattie con le cellule staminali si giunge a proporre la sperimentazione indiscriminata sugli embrioni, giustificandone la creazione in vitro, la manipolazione e la soppressione. Per avere mano libera si arriva a strumentalizzare anche il legittimo desiderio di maternità e di paternità, fino ad affermare un inesistente diritto ad avere un figlio in ogni modo e in qualsiasi condizione, anche fuori del matrimonio e in contesti di omosessualità. Lassenza di criteri etici e di regole chiare, che partano dalla tutela dellembrione e dai suoi inalienabili diritti, apre la strada a forme indiscriminate di uso e abuso della vita nascente e finisce per favorire chi pensa di poter operare in questo campo con logiche mercantili. 2.La vita è un dono fuori commercio. Nobile, sicuramente, è il desiderio di divenire madre e padre. Ma questo non può avvenire a ogni costo. Un figlio esige e merita di nascere da un atto damore: dallincontro e dal dono totale e reciproco di un uomo e una donna, uniti in un autentico e stabile amore sponsale. Il figlio stesso è dono, amore, incontro e relazione. Nasce, in altri termini, da un atto del tutto gratuito, sottratto a ogni logica utilitaristica o mercantile, perché lamore non cerca il tornaconto personale. Così accade con i figli che, nati da un libero gesto creativo di una sposa e di uno sposo, sono a loro volta esseri liberi: liberi della libertà spirituale che deriva dallessere, in ogni caso, primordialmente figli di Dio. Cè in alcuni la tendenza, sia pure spesso inconsapevole, a considerare i figli che devono nascere come degli "oggetti" di cui si sente il bisogno per poter esaudire un proprio desiderio. Si potrebbe persino dire che il movente non è troppo diverso da quello che ci può spingere a sentire il bisogno di unautomobile o di una bella vacanza. Il figlio viene così pensato, da subito, come un oggetto che sarà posseduto da chi lo avrà "prodotto"; una merce alla stregua di altre merci. Ma della vita non si può fare mercato! Questa affermazione non è arbitraria, né una mera esortazione più o meno accettabile; è un fondamento decisivo della nostra società. Negandola, si insinua che gli esseri umani possano, tutto sommato, essere cose da possedere. Nessuna società - tranne unautodistruttiva società di predoni - può reggersi sullestensione senza limiti del concetto di "possesso". Non tutto si può possedere; non di tutto si può fare mercato. Ce lo suggeriscono la ragione e il buon senso; ce lo ricordano il Vangelo e duemila anni di pensiero cristiano. Occorre che tutti ne facciano tesoro, a cominciare dai legislatori, dai quali attendiamo leggi chiare nei principi etici ed efficaci nella tutela della vita umana, nella consapevolezza - speriamo sempre più diffusa e condivisa - che gli esseri umani non sono una merce e che della vita umana non si fa mercato. Come cristiani siamo chiamati ad annunciare con forza e coraggio lilluminante verità dellamore del Padre che ci ha riscattati donandoci la vita nel suo Figlio. La vita umana non ha prezzo perché siamo stati comprati "a caro prezzo" (1 Cor 7, 23) dal Signore. "Ecco, tutte le vite sono mie" (Ez 18, 4), dice Dio per riaffermare che ogni vita viene da lui e a lui anela. La comunità cristiana, "popolo della vita", guardando ogni persona con locchio di Dio proclama il Vangelo della vita non solo ai credenti ma a tutti e "gioisce di poter condividere con tanti altri il suo impegno, così che sempre più numeroso sia il popolo per la vita e la nuova cultura dellamore e della solidarietà possa crescere per il vero bene della città degli uomini" (Evangelium vitae, 101). Roma, 7 ottobre 2002 22/10/2002 Consiglio Episcopale Permanente
Fra le varie indicazioni dateci dal Papa per riscoprire la recita del S.Rosario, il quarto punto consiglia: "NellAve Maria ripetuta per 10 volte si ponga laccento sul nome Gesù" Per vivere questo consiglio vi affidiamo, per ognuno dei quindici misteri, una espressione riferita a Gesù che alcuni già inseriscono nella recita dellAve Maria, dopo averne pronunciato il nome . È un piccolo aiuto che vi consigliamo di sperimentare: fa bene! Esempio: "Ave Maria Piena di Grazia il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno Gesù, che in te si fa uomo, Santa Maria Madre di Dio prega per noi peccatori, adesso e nellora della nostra morte Amen".
Chi ti aiuta ad educare tuo figlio?
Nella scuola linsegnante di religione sviluppa verso tutti gli alunni un rapporto educativo tale da suscitare linteresse e lattenzione per un disciplina che sorregge e motiva la ricerca appassionata della verità I giovani si pongono seri interrogativi sui grandi problemi quali: la vita, il dolore, la violenza, la pace e la guerra. Essi trovano nellinsegnamento della religione cattolica, collocato nel quadro delle altre discipline, un aiuto a comprendere il significato della propria esistenza e ad elaborare un coerente progetto di vita. Nella scuola, Iinsegnamento della religione cattolica fornisce strumenti per capire in profondità la storia del nostro paese, la sua cultura e la sua situazione sociale. Senza dire che il cattolicesimo oltre ad essere parte del patrimonio storico del popolo italiano è una indispensabile chiave di comprensione anche della nuova Europa e del mondo intero. La religione cattolica è un fatto di vita basato su contenuti oggettivi. Ora, il suo insegnamento ne promuove la conoscenza obiettiva e documentata offrendo a tutti, credenti e non credenti, una occasione privilegiata per esaminare criticamente, senza pregiudizi, la propria posizione nei confronti di ogni scelta. Linsegnamento della religione cattolica è un particolare contributo educativo alla crescita globale dellalunno. Esso è finalizzato a formare personalità mature, ricche di umanità, dotate di forza morale, aperte ai valori dello spirito e amanti della verità.
Note per la scelta dellinsegnamento della Religione Cattolica (I.R.C.) 1. La scelta di avvalersi o meno dell'I.R.C. deve essere effettuata allatto delliscrizione a scuola e cioè entro una data che sarà individuata nella terza decade di gennaio 2003. 2. La scelta deve essere effettuata, su richiesta dellautorità scolastica, utilizzando lapposito modulo predisposto dal Ministero e fornito dalla scuola. 3. Titolari del diritto di scegliere sono i genitori nella scuola materna, elementare e media inferiore; sono invece gli studenti nella scuola media superiore. 4. La scelta ha valore per lintero anno scolastico a cui si riferisce e non può essere modificata nel corso dellanno stesso. La scelta medesima è ritenuta effettuata anche per gli anni successivi nei casi in cui la legge prevede liscrizione dufficio. Più precisamente: nella scuola materna la scelta viene effettuata ogni anno; nella scuola elementare, media e media superiore si sceglie allinizio del corso scolastico triennale o quinquennale e, per gli anni intermedi, la scuola procede dufficio a trascrivere la scelta di avvalersi o meno dellI.R.C., a meno che colui che ne ha il diritto si presenti e chieda alla scuola il cambio di opzione. Comunque anche questultima operazione deve essere effettuata entro il periodo delle iscrizioni. 5. Sempre allatto delliscrizione, chi non si avvale dell'I.R.C., deve operare una scelta tra quattro possibili opzioni che sono le attività didattiche e formative, lo studio individuale assistito, la libera attività di studio e luscita da scuola. La scelta dellI.R.C. non deve dare luogo a nessuna discriminazione quanto a formazione delle classi e a collocazione dellora di religione stessa nel quadro orario giornaliero e settimanale.
Chissà se questo Natale è stato come quello degli altri anni. Corse, preparativi, incontri, un po di preghiera... Chissà se in questo Natale qualcuno davvero si è impegnato ad essere più schietto e più semplice. Mi chiedo io stesso se sono stato capace di vivere questo Natale come avvenimento che mi interessa, mi coinvolge: presente insieme ai "pastori" che contemplano il Mistero di un Bimbo che nasce... oppure compagno di Erode, il quale teme ancora larrivo di un "re" capace di levargli il potere e il regno. Il Natale mi conferma che il Figlio di Dio è venuto a cercare anche me per riportarmi al Padre; Lui è nato per rigenerarmi alla vita di figlio di Dio attraverso il sacrificio totale di se stesso per la mia salvezza; si è incarnato per rimanere sempre con me, quale dono immenso nel silenzio dellEucaristia. È un mistero luminoso... per questo fatichiamo a guardarlo. Dio ha tempo per noi, ci viene incontro: la bella notizia! Dio ha tempo per noi; me ne accorgo dal Suo silenzio, quando sembra che Lui sia distante, assente, ma in realtà è proprio lì, dentro a quel Silenzio e mi chiede di andare oltre il solito orizzonte, oltre lapparenza. Dio ha tempo per noi; ci ha creati per questo; e noi? Come ci troverà il Signore? Freneticamente occupati in tante faccende... allarmati per le psicologie distorte che rimpiazzano la semplice e fresca semplicità della crescita... seduti alla stazione dei ricordi, rattristati nel veder passare le diverse opportunità della vita mai colte... impegnati a organizzare la vita degli altri... addormentati nel cerchio dei sogni... fuori corso nella scuola della fede... Ma no. Io guardo lapparenza, Tu invece, Signore, guardi il cuore. Tu sai vedere che dentro questa nostra splendida vita noi cerchiamo Te, anche se non lo sappiamo; nel profondo di noi abbiamo paura e insieme nostalgia di quel Silenzio che da sempre avvolge la Terra, ma di cui non possiamo fare a meno; Tu sai ascoltare meglio di me il grido di amore che sale da ogni giovane, che ancora non sa dirti il suo grazie... Tu solo raccogli il pianto segreto di tante famiglie... Tu solo. Grazie Gesù per il sorriso che regali a tutti, anche a chi non importa nulla. Mi basta questo sorriso, perché mi parla della gioia di quando sarò con Te, una gioia dove quel "tempo" che Tu avevi per noi diventerà eterno, infinito. Buon Anno. don Valentino
Da unincontro di preghiera col gruppo francescano si è deciso di allargare questa preghiera - adorazione a tutti. Vi auguriamo proprio questo: il desiderio di Dio. Il desiderio della contemplazione di Dio
Orsù, misero mortale, fuggi via per breve tempo dalle tue occupazioni, lascia per un po i tuoi pensieri tumultuosi. Allontana in questo momento i gravi affanni e metti da parte le tue faticose attività. Attendi un poco a Dio e riposa in Lui. Entra nellintimo della tua anima, escludi tutto tranne Dio e quello che ti aiuta a cercarlo e, richiusa la porta, cercalo. O mio cuore, dì ora con tutto te stesso, dì ora a Dio: "Cerco il tuo volto. Il tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto (Sai 26, 8). Orsù dunque, Signore Dio mio, insegna al mio cuore dove e come cercarti, dove e come trovarti. Signore, se tu non sei qui, dove cercherò te assente? Se poi sei dappertutto, perché mai non ti vedo presente? Ma tu certo abiti in una luce inaccessibile, o come mi accosterò a essa? Chi mi condurrà, chi mi guiderà a essa sì che io possa vederti? Inoltre con quali segni, con quale volto ti cercherò? O Signore mio Dio, mai io ti vidi, non conosco il tuo volto. Che cosa farà, o altissimo Signore, questo esule, che è cosi distante da Te, ma che a Te appartiene? Che cosa farà il tuo servo, tormentato dallamore per te e gettato lontano dal tuo volto? Anela a vederTi e il tuo volto gli è troppo discosto. Desidera avvicinarti e la tua abitazione è inaccessibile. Brama trovarti e non conosce la tua dimora. Si impegna a cercarti e non conosce il tuo volto. Guarda Signore, esaudiscici, illuminaci, mostrati a noi. Ridonati a noi perché ne abbiamo bene: senza di te stiamo tanto male. Abbi pietà delle nostre fatiche, dei nostri sforzi verso di te: non valiamo nulla senza te. Insegnami a cercarti e mostrati quando ti cerco: non posso cercarti se tu non mi insegni, né trovarti se non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti, che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti.
Centro di Ascolto: 9 dicembre "Il Padre, capace di dare gioia"
I bambini, si sa, amano parlare dei loro genitori. Li ritengono perfetti e onnipotenti. "Il mio papà è molto forte! Mi ha portato sulle spalle fino sulla cima di una montagna altissima!"diceva un bambino ai suoi amici. "Il mio papà è molto importante - ribatteva una bambina - lo chiamano tutti per lavorare e qualche volta deve andare molto lontano, perché solo lui è capace di aggiustare certe macchine". "Il mio papà è molto ricco - si vantava un terzo -. Abbiamo comprato una macchina nuova che è la più bella del paese. E anche mio zio è venuto per vederla e ha detto che gli piaceva moltissimo, ma che lui non poteva comprarla". Il quarto bambino non sapeva che cosa dire e si scerveIlava per trovare qualche cosa di straordinario che distinguesse suo papà: infatti aveva un papà normale. Infine arrischiò: "Mio papà è capace di fare contenta la mamma. Anche quando è arrabbiata, anche quando era malata riusciva sempre a farla ridere"; e gli sembrò di avere ragione nel considerare suo papà il migliore di tutti. I bambini, infatti, indovinano che cosa veramente conti per i loro genitori, anche quando i genitori non lo dicono. E così cominciano a farsi unidea di ciò per cui vale la pena di vivere. A volte però i genitori sbagliano e i bambini restano ingannati. Un grande aiuto a capire la vita lo danno i genitori che si lasciano guidare dallo Spirito di Dio e perciò compiono le opere di Dio, per esempio si curano della gioia gli uni degli altri. Sono genitori che sanno dire il Padre nostro. Saper dire il Padre Nostro! Basta saperlo a memoria o occorre un passo in più? La risposta è chiara : non bastano le parole, non basta la formula ,occorre la vita .Se il Padre desidera portare gioia, i figli devono desiderare altrettanto : per portare gioia, allora, dobbiamo cercare di capire cosa significa seguire il Padre Nostro. Lasciamoci guidare dal Vangelo di Marco 9, 33-37.
Gesù è stato il Figlio in cui Dio Padre si è compiaciuto, quindi le Sue Orme sono le nostre. Il Vangelo è limpido: se uno vuol essere il primo a seguire Gesù, sia lultimo di tutti e il servo di tutti. Essergli vicino significa servire con Lui. Porteremo gioia nella misura in cui non cercheremo di accapparrare gioia per noi stessi, nella misura in cui la nostra vita non la costruiremo sui nostri bisogni, ma su quelli degli altri. Portatori di gioia saremo se in noi nascerà una vita nuova: quella di figli di Dio e non del nostro egoismo.Questo ci chiede il Catechismo della Chiesa Cattolica. Rispondiamoci con il Catechismo 2784 Questo dono gratuito delladozione esige da parte nostra una conversione continua e una vita nuova. Pregare il Padre nostro deve sviluppare in noi due disposizioni fondamentali: il desiderio e la volontà di somigliargli. Creati a sua immagine, per grazia ci è resituita la somiglianza e noi dobbiamo corrispondervi. Bisogna che, quando chiamiamo Dio "Padre nostro", ci ricordiamo del dovere di comportarci come figli di Dio. Non potete chiamare vostro Padre il Dio di ogni bontà, se conservate un cuore crudele e disumano; in tal caso, infatti, non avete più in voi limponta della bontà del Padre celeste. È necessario contemplare incessantemente la bellezza del Padre e impregnarne lanima. Il cielo entrerà nella nostra vita e quindi pure nelle nostre famiglie, se una vita nuova nascerà in noi. Ascoltiamo alcune riflessioni donateci da un Centro di Ascolto della Diaconia San Rocco. Proviamo a vivere il Vangelo Nella descrizione del suo papà fatta dal bambino ci è sembrato di cogliere il senso di altruismo del bambino che si sofferma sulla capacità del papà di fare contenta la mamma, anche quando è arrabbiata o ammalata, e non accenna a se stesso. Diversamente da come di solito succede agli adulti che lamentano che i figli non fanno felici i genitori. La testimonianza cristiana degli adulti dovrebbe essere tale che i figli si facciano "unidea di ciò per cui vale la pena di vivere", di vivere da cristiani coerenti. La testimonianza però deve concretizzarsi in un servizio fatto con amore e con umiltà, accogliendo la Parola di Dio con lo stesso stato danimo dei bambini. Gesù molte volte ha posto ad esempio dei suoi discepoli i bambini ed in più occasioni ha detto loro che chi non si fa piccolo come i bambini non entrerà nel Regno dei cieli. Nel brano del vangelo proposto abbiamo letto: "Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome accoglie me ... e colui che mi ha mandato" ed ancora "Se uno vuol essere il primo, sia lultimo di tutti ed il servo di tutti". A volte però i genitori, pur ritenendo di fare tutto il possibile per testimoniare e far capire la bellezza e la gioia di essere cristiani, si ritrovano figli che non accettano e contestano la loro fede. Allora può subentrare la delusione ed il sentirsi colpevoli di qualcosa di non fatto o di sbagliato, che purtroppo però non si riesce a capire. Si è tutti daccordo della necessità di una grande pazienza e di un continuo grande amore e si concorda con il commento del cardinale Martini: "Un grande aiuto a capire la vita lo danno i genitori che si lasciano guidare dallo Spirito di Dio" e dalla preghiera, fatta possibilmente in comunione con la famiglia, "Padre nostro". Accogliendo anche linvito accorato del Papa, ci si propone di recitare, durante il mese, una parte del rosario con la famiglia, convinti che questa preghiera, pur nella sua semplicità, è la più completa ed accessibile a tutti. Concludendo: Non più protagonisti ad ogni costo, perché uno solo deve essere il protagonista : il Signore . Lui il sole della nostra vita, delle nostre famiglie,della nostra Comunità. Per portare gioia, soprattutto dove questa manca, è necessaria "pazienza" e "continuo grande amore" che solamente sostenuti dallamore del Signore possiamo donare. Una pazienza e un grande amore che ci porta a cercare di rimanere sempre uniti, alcune volte anche a distanza e nella sofferenza, con la persona di cui desideriamo la gioia nel nome del Signore Una pazienza e un grande amore nellinseguire non la nostra gioia ,ma nel nome del Signore cercare la vera gioia per gli altri, perché la gioia degli altri è la nostra. Una pazienza e un grande amore per capire laltro soprattutto nel momento delle eventuali provocazioni, delusioni, tradimenti, per rimanere uniti allaltro nel nome del Signore, perché per comunicare gioia la condizione è lessere uniti. Per questo, anche questo mese, un consiglio molto utile
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Giornata del
Mandato
Siamo cresciuti di poco (dovrei dire cresciute perché lassenza di uomini è una nota costante) ma è sempre bene andare avanti perché per essere "colonna vertebrale del laicato organizzato" così ha definito lAzione Cattolica S.S. Giovanni Paolo Il, non è facile ma, non basta. Un nuovo anno ci attende, da vivere con limpegno di sempre, per la formazione, la collaborazione e la testimonianza. Come e cosa fare? Propongo alla vostra attenzione, cercando di dare motivi di riflessione, alcune domande sullAzione Cattolica. Che bisogno cè di unassociazione per vivere da laici nella chiesa? Unassociazione non è una necessità ma unopportunità. È unopportunità per le persone, che possono trovare in essa un aiuto aggiuntivo per vivere la propria scelta di vita laicale; ma è unopportunità soprattutto per la comunità cristiana. Unassociazione offre la garanzia di continuità, al di là della disponibilità delle singole persone, offre la visibilità di un dono che è di tutta la chiesa. Se dovessimo dare ad una persona tre buone ragioni per essere di Azione Cattolica? Essere di Azione Cattolica non è "obbligatorio"; si fa questa scelta perché in questa esperienza cè qualcosa che ci attrae, che arricchisce la nostra vita e le dà una finezza spirituale ed ecclesiale che non potrebbe avere senza passare attraverso questa esperienza. Cito: Paola Bignardi, presidente dellAzione Cattolica Nazionale, individua queste tre ragioni: - la cultura dellAzione Cattolica: il suo educare le persone ad avere un atteggiamento positivo di fronte alla vita, di cui insegna a vedere la positività. - Lamore per la Chiesa: sentire che la Chiesa è sempre oltre anche la più bella esperienza di Azione Cattolica. - La vita come ricerca: non si deve temere linquietudine anche dentro la fede: è un modo per vivere la trascendenza, è un modo per sperimentare che Dio è sempre oltre i nostri desideri, non è sulla nostra misura, anche se ci viene incontro col Volto del Figlio, in quello del fratello, nella misericordia in cui riscatta di continuo la nostra vita. Perché lAzione Cattolica insiste nel proporre ladesione? Per essere cristiani impegnati c è bisogno di pagare una tessera? Non cè bisogno di pagare una tessera per essere cristiani che vogliono vivere con impegno, ma è naturale che ci sia bisogno di unadesione per far seriamente parte di unassociazione. Ladesione personale è il gesto con cui una persona si assume gli impegni che sono legati allappartenenza: quello di contribuire con la preghiera e la propria disponibilità personale alla vita delladesione, quello di essere attivi in essa, contribuendo a portare avanti gli obiettivi che sono legati allesperienza associativa. Non si paga la tessera, ma si dà il proprio contributo perché lassociazione possa vivere in maniera libera. Se non si è in grado di autofinanziarsi, occorre ricorrere allaiuto di qualcuno, e questo significa sempre rinunciare un po alla propria libertà. Non solo: è molto bello che ogni socio possa dire che lassociazione vive anche per il suo personale contributo. La partecipazione attiva secondo la scelta democratica dellAzione Cattolica non rischia di essere vissuta più come un peso che come unopportunità? La scelta democratica è quella che lAzione Cattolica si è data dopo il Concilio e che prevede che tutti i soci siano responsabili della vita dellassociazione. Questa scelta non solo va riconfermata, ma sottolineata particolarmente nel suo valore. Democrazia è la responsabilità ad esprimere persone disposte a prendersi cura della vita dellAzione Cattolica. Democrazia è per lassociazione scelta di libertà e di responsabilità. È scelta di andare avanti insieme, anche accettando maggior lentezza per creare consenso tra le persone. Le uniche scelte vere sono quelle che coinvolgono le persone.
La Presidente Dei ragazzi ... troppo forti!
Buongiorno, sono un inviato speciale del famosissimo mensile "LAngelo di Verola". Alcuni miei informatori mi hanno detto che avrei potuto realizzare un vero e proprio Scoop, conoscendo e intervistando proprio voi, cari chierichetti di Verola! Oggi avrei dovuto essere ad Hollywood per intervistare alcuni "divi" del cinema, ma non ho voluto lasciarmi scappare unintervista sensazionale!!! Ma, veniamo al dunque: ho saputo che già da qualche mese si è formato il gruppo dei chierichetti, è vero? Sì, sono già tre mesi che ci troviamo insieme e certamente avremo ancora tempo per stare insieme! In quanti siete e quanti anni avete? Per ora siamo circa in 12 (Come gli apostoli!) e i più piccoli di noi sono in seconda aliment... opppps... elementare, mentre i più grandi sono in seconda media. Quindi tra gli 8 e i 12 anni? Per adesso sì, ma speriamo che arrivino rinforzi anche tra i più piccoli e i più grandi. Ragazzi! Ragazzi! (Mamma mia se sono vivaci questi chierichetti, non li ferma proprio nessuno!) Fermi un attimo: devo farvi ancora qualche domanda e poi potrete andare a giocar come fate dopo gli incontri. Perché avete iniziato a fare i chierichetti? Innanzitutto perché eravamo curiosi: tante cose nuove, un gruppo per stare insieme,imparare, giocare, o anche perché venivano anche i nostri amici e così... non abbiamo saputo dire di no! Ma che cosa sono le adunanze? E che cosa fate alle adunanze? Ladunanza è lincontro delle 15.30 del sabato pomeriggio e qui, grazie al nostro seminarista Ettore, cerchiamo di capire un po di più la messa, cosa deve fare il chierichetto, perché si compiono certi gesti; poi cantiamo e ci assegniamo i turni per servire alle varie messe. Cosa direste ai vostri amici? Di provare, perché è troppo bello!!! Allinizio qualcuno di noi aveva un po vergogna, ma poi è subito scomparsa perché ci piace proprio fare i chierichetti. E poi si imparano tante cose. (Ve lo diciamo sottovoce... si faranno delle gite insieme, ma non ditelo a tutti, se no diventiamo troppi! Acquinbocca!) Ma... una domanda che alcuni si saranno fatti: perché alcuni chierichetti non mettono la vestina come gli altri? Lo vuoi proprio sapere? Sì! E allora dovrai avere un po di pazienza e... te lo spiegheremo il mese prossimo. Ma intanto aspettiamo anche molti amici in più! Ciaooooo!!! Kierix Per essere un chierichetto non bisogna fare altro che trovarsi nella Basilica d Verolanuova il sabato pomeriggio alle ore 15.30. Alladunanza (riunione) decideremo i ruoli della domenica ed impareremo cosa significa la messa, divertendoci, cantando e giocando insieme. Faremo anche feste e gite! Vi aspettiamo numerosi! Itinerari di fede in preparazione al Sacramento del matrimonio
Carissimi, vi presentiamo il calendario degli incontri di preparazione al Sacramento del matrimonio con le parole del "Direttorio di Pastorale Familiare" per la Chiesa in Italia: "La finalità di questa preparazione consiste nellaiutare i fidanzati a vivere il fidanzamento e la prossima celebrazione del Matrimonio come momento di crescita umana e cristiana nella Chiesa; nellaiutarli a conoscere e a vivere la realtà del Matrimonio che intendono celebrare, perché lo possano celebrare non solo validamente e lecitamente ma anche fruttuosamente e perché siano disponibili a fare di questa celebrazione una tappa del loro cammino difede; nel portarli a percepire il desiderio insieme alla necessità di continuare nella fede e nella chiesa anche dopo la celebrazione del Matrimonio". Ci auguriamo di potervi aiutare nel realizzare questa finalità. I sacerdoti delle zone
Verola Missionaria La forza della carità di Enzo Zecchini
Quando, nel lontano 1949, Follereau lanciò lo slogan "Bomba atomica o carità", aveva di fronte una situazione politica mondiale in cui la pace era assicurata dalla presenza di ordigni nucleari militari in entrambe le grandi potenze mondiali: Stati Uniti e URSS. Ma, ironia della sorte, la capacità di distruzione delle bombe atomiche nelle mani dei comandi militari era talmente illimitata ed in continua espansione, per numero e potenza, a causa della stupida aspirazione a voler essere sempre più forti, che si stava assicurando la distruzione non solo dellavversario, ma anche di tutto il mondo, più e più volte. Come se, dopo la prima distruzione totale, ne fosse possibile una seconda o altre ancora. Follia del senso di potenza e delle immense capacità economiche di alcune nazioni, a scapito della gente, dei più poveri, quelli che non contano. In quel contesto, Follereau non poteva che vedere una sola alternativa: la carità, unica risorsa a disposizione degli uomini e dei loro rapporti per scongiurare la morte dellumanità. Certamente le grandi potenze giocavano con la paura della distruzione, strumentalizzandola per guadagnare il consenso dei popoli alle loro linee politiche e contemporaneamente per occultare i veri problemi di gran parte dell'umanità. Follereau si appellò alla carità intesa non come elemosina, ma come virtù permanente dei cristiani. Più avanti sviluppò questo suo appello, arrivando alla definizione di "amore universale", un amore non sentimentale ma attivo, perché basato sulla giustizia. Attualmente si parla meno di "bomba atomica", perché si è ridotta la competizione fra le due grandi potenze, ma si accenna a questo pericolo quando qualche nazione più piccola riesce a fabbricarla e minaccia di utilizzarla. Oggi la politica mondiale è condizionata dal "terrorismo" e dalla possibilità che questo avrebbe di usare anche bombe atomiche. Si tratta di una realtà inequivocabile, scandita da terribili momenti di morte, e profondamente legata alle ragioni del più forte. Il potere, il denaro si vogliono imporre come unica legge, dimenticando di quante ingiustizie essi costituiscono lorigine e quante sofferenze potrebbero essere sconfitte e quindi eliminate con la legge dellamore. Ecco allora che riecheggia il monito di Follereau: non cè la carità cristiana, ovvero lamore unito alla giustizia, che possa condurre lumanità verso una pace senza fame, senza guerre, senza loppressione esercitata da pochi ai danni di una maggioranza senza diritti. Dicembre porterà Natale. Noi cristiani riavremo la speranza di un Dio che entra nella nostra storia per indurci alla carità totale. Ma anche per molti non cristiani il Natale rappresenta un punto fermo di bontà e solidarietà, il ricordo costante della missione delluomo alla fratellanza universale. Sarà veramente un giorno di speranza? Solo il nostro impegno di amore potrà confermarlo. Lanno 2003 ci porterà due importanti appuntamenti per il nostro impegno: il centenario della nascita di Follereau e la 50a Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. Non lasciamoci sfuggire questi inviti, se vogliamo che la speranza diventi attualità concreta. P.S.: stiamo organizzando una sottoscrizione a favore della Fondazione Raul Follereau di Bologna presso gli amici del "Gruppo Conoscerci". Verola sport
CALCIO Risultati delle partite giocate dal Cadignano, del Gruppo Sportivo Verolese, militante in Terza Categoria:
Con la quindicesima giornata è terminata landata. Il campionato riprenderà, per la prima giornata di ritorno, il 19 gennaio. La società F.C. Leno con sede in Verolanuova, Via Stadio 8, in comune accordo con il Gruppo Sportivo Verolese, giocherà alla Stadio Comunale "Bragadina" di Verolanuova con la Categoria Promozione e Juniores Regionali tutto il girone di ritorno, che con i recuperi inizierà probabilmente il 12 gennaio 2003. Sebbene la società si chiami F.C. Leno per la stagione calcistica 2002/2003, di fatto, il consiglio direttivo della medesima, daccordo con il Gruppo Sportivo Verolese, ha deliberato che con linizio della nuova stagione calcistica si chiamerà "Nuova Verolese Calcio" e non "Nuovo G.S. V. Calcio" come precedentemente comunicato. Il nostro scopo, specialmente nel Settore Giovanile, è quello davere persone qualificate, perché oltre che insegnare calcio devono anche essere educatori per creare gruppi di ragazzi che si divertano giocando nel massimo rispetto.
Arte & cultura
Le poesie di Rosetta
1° gennaio: "XXXVI Giornata mondiale della PACE". Ecco un invito palpitante a crearne con amore e con entusiasmo le basi, fin dalla prima infanzia, per un mondo migliore. BUON ANNO e PACE a tutti quanti!
Rosetta Mor
Giovanni Crisostomo Le parole dellautore sono veramente aderenti alla realtà; lo può constatare chi, nel momento del bisogno, ha la fortuna di incontrare "un amico" che ti porge una mano senza altro fine se non quello di volerti bene. A tutti auguro di trovare un amico sincero e fedele e ad ognuno di esserlo per chi ne ha bisogno. Scuola parrocchiale S. Filippo Neri: una novità importante
Nuova qualifica per i diplomati del S. Filippo Neri
La seconda generazione di operatori Informatici nelle aziende non sarà più quella ormai comune di chi lavora semplicemente al computer su programmi standard, ma di chi sa amministrare secondo necessità i sistemi informatici della gestione aziendale. Questi operatori oggi sono rarissimi e le aziende lo sanno. L'Istituto San Filippo Neri di Manerbio realizza una riforma dei suoi piani formativi e a partire dallanno scolastico 2003/2004 prepara queste nuove professionalità. Esse daranno lavoro sicuro e qualificato ai giovani che usciranno dall'Istituto e offriranno competenze ricercate alle aziende. Più precisamente: I diplomati del S. Filippo Neri manterranno il titolo del diploma statale di oggi,
cioè di: Tecnico della Gestione Aziendale essi avranno la capacità di: - amministrare i sistemi informatici di piccola e media dimensione che sono la misura gestionale delle piccole e medie imprese operanti nel nostro territorio; - gestire il parco dei computer, i sistemi di sicurezza, la continuità di funzionamento e Iaggiornamento tecnologico; - operare come interfaccia tra lazienda e le società informatiche esterne. Tutto ciò in ambito amministrativo, perché la preparazione nelle discipline economiche aziendali, che già costituisce la base della formazione attuale, rimane in atto e si integra con le competenze del nuovo curricolo di discipline informatiche. Che cosa cambia e che cosa resta dunque nell'Istituto Professionale? Resta la preparazione nelle discipline commerciali attuali. Si sviluppa la parte nuova con un curricolo di oltre 1500 ore di informatica nel quinquennio che daranno, accanto al diploma, la nuova qualifica. Questa formazione disciplinare e questa qualifica oggi sono uniche nel nostro territorio. Che cosa vuol dire tutto ciò per la professionalità dei futuri diplomati? Ecco gli sbocchi che li attendono dopo il diploma: - potranno trovare una collocazione professionale ricercata nelle aziende locali; - potranno proseguire gli studi informatici allUniversità; - potranno operare nei centri informatici di alto livello per seguire una carriera specialistica nel settore. I ragazzi di terza media e i loro genitori possono rivolgersi all'Istituto San Filippo Neri per ottenere informazioni più dettagliate sul curricolo e sulla futura professionalità. Direzione: Manerbio, via Dante 28 - Tel. 030 9937100
Il giorno 26 novembre 2002 alle ore 21.00 ha avuto luogo unadunanza straordinaria del Consiglio Comunale, presso la Sede Municipale, per la trattazione dei seguenti principali argomenti: Variazione di assestamento generale al bilancio di previsione 2002. Proroga Collegio Revisori dei Conti dal 27.11.2002 al 31.12.2002 (art. 235 D.Lgs. 18.08.2000 n. 267). Variante 2002 alle norme tecniche di attuazione del P.R.G. "Legge 23". Individuazione zone SP5 in variante "Legge 23". Informagiovani
"Forse Ac e forse Gnac" LAssessorato alla Cultura propone lo spettacolo "Forse ac e forse Gnac" di Tiziano Cervati e Fulvio Anelli. Un omaggio teatrale al grande poeta dialettale bresciano Angelo Canossi. Lo spettacolo, pur non essendo una commedia, si sviluppa teatralmente trattando i temi dellamore, del sentimento, del ricordo fino ad arrivare ad una straordinaria ed esilarante galleria di quadretti e personaggi, nella quale si incontrano alcuni dei più bei ritratti umani usciti dalla penna del poeta. Momenti di grande divertimento, ma anche una punta di sana malinconia. Il tutto è accompagnato da ventisei fra canti della tradizione popolare, bresciana, lombarda e musiche originali. Ideazione, testi, voce recitante, canto e regia di Tiziano Cervati Musiche originali, chitarra, canto e voce recitante Fulvio Anelli. Gita allAcquario di Genova Domenica 23 marzo 2003 LAssessorato alla Cultura propone per Domenica 23 Marzo 2003 una gita allAcquario di Genova. Nella mattinata si visiterà il bellissimo Acquario, mentre nel pomeriggio, chi lo desidera, potrà scoprire alcuni angoli caratteristici della città. Il costo è di e 20,00 per tutti, e comprende: trasporto, ingresso allacquario con guida, visita pomeridiana alla città con guida. Iscrizioni presso lInformagiovani o la Biblioteca Comunale entro il 31 gennaio. |
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Nel rispetto delle tradizioni
Il coro locale "Virola Alghise" ha offerto alla popolazione il suo "17° Natale con il Coro". Il concerto ha avuto luogo la sera di sabato 21 dicembre alle ore 21.00 nellAuditorium della Biblioteca Civica. Diretto dalla Ma Elena Allegretti Camerini ha eseguito il seguente programma: Bianco Natale (Berlin Arm. Malatesta); La Pastora e il lupo (Arm. Malatesta); Ninna nanna russa (Elab. E. Allegretti); Rifugio bianco (B. De Marzi); Pastori (B. De Marzi); Alma Llanera (E. Veroli); California Dream (Jhon Philips); Nenia pastorale (Bonaventura Somma); Valcamonica (M. Bordignon); Ultima notte (B. De Marzi); Kumbaya (Elab. Gervasi); Jingle Bells (Arm. Malatesta).
Stella Polare Anche il complesso bandistico "Stella Polare", diretto dal M° Giuseppe Rivetti, nella ricorrenza natalizia, questanno ha presentato ai verolesi il "Concerto del Centenario", ricordando lanno della sua fondazione: 1902. La manifestazione ha trovato sede nella sala del Cinema Vittoria, lunedì 23 dicembre alle ore 21.00. Questo il programma: Glenn Miller Story (arr. di P. Meinhold e B. Egidius); Visit to George Gershwin (arr. di V. Kabec); Moment for Morricone (arr. di J. De Mey); Film Festival (arr. di H. Kolditz); Frank Sinatra in Concert (arr. di N. Studnitzky); Sur un Marché Persan (di A. W. Ketelbey); Instant Concert (di H. L. Walters); Choral and Rock Dout (di T. Huggens); Nabucco (Sinfonia) (di G. Verdi); Radetzki Mars (Di J. Strauss - arr. di S. Tliemersma). Turni domenicali di guardia farmaceutica dellAzienda S.L. 19
N.B.: Lelenco è provvisorio. N.B.: Il turno domenicale ha inizio dal pomeriggio del venerdì precedente e nellelenco sono indicate soltanto le farmacie più vicine a Verolanuova. Qui, però, ogni sabato è aperta la farmacia comunale dalle ore 15.00 alle 19.00. Servizio Sanitario (soltanto nei casi di urgenza e di emergenza): 118 Gruppo Verolese Volontari del Soccorso: 030 936 1 662 (via Grimani) Problemi con le droghe?: 030 993 7 210 Alcolisti in trattamento: 030 931019 oppure 030 93 22 45 Vigili del Fuoco: 030 93 10 27 Carabinieri - Pronto intervento: 112 N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 10.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00. Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì. Per i collaboratori de "LAngelo di Verola"
Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli possibilmente dattiloscritti (se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche) unicamente ai sacerdoti entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 17 gennaio. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati. La redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino. LA REDAZIONE Orario ferroviario valido fino al 7 giugno 2003 Stazione di Verolanuova
(a cura di errebi)
Antico proverbio cinese Un minuto con don Primo INDOVINA Come si chiama il figlio della mucca pazza? Come si chiama il più famoso pittore giapponese? TRA AMICI
DAL DENTISTA
SUL TRENO
AUTOMOBILISMO Il primo campionato mondiale per conduttori di Formula 1 fu vinto, nel 1950, dallitaliano Giuseppe Farina su Alfa Romeo. Lo seguì, nel 1951, Iargentino Juan Manuel Fangio ancora alla guida di unAlfa Romeo. Questo pilota fu poi cinque volte campione del mondo. Nel 1952 e nel 1953 si ebbero le prime due vittorie della Ferrari condotta da Alberto Ascari. STORIA I Presidenti del Consiglio dallUnità dItalia al 1945 furono sessantatre. Tra loro Agostino Depretis lo fu otto volte. Il bresciano Giuseppe Zanardelli lo fu dal 15 febbraio 1901 al 2 novembre 1903. CURIOSITA Oltre alla normale selvaggina, gli antichi Romani mangiavano di gusto anche pappagalli, struzzi, gru e pavoni. Di questi ultimi, apprezzavano soprattutto la lingua. LETTERATURA I principali Premi Letterari Italiani, in ordine di nascita, sono: 1 - Bagutta. Istituito nel 1927 fu vinto da Gian Battista Angioletti con lopera Il Giorno del Giudizio. 2 - Viareggio - Istituito nel 1930 per la Narrativa fu vinto dallo scrittore Anselmo Bucci con Il pittore volante. Nel 1962 venne aggiunta la sezione Saggistica che vide vincitore Carlo Lodovico Ragghianti con Mondrion e Iarte nel XX secolo. Si aggiunse, infine, (1966) la sezione Poesia che ebbe, come vincitore, Alfonso Gatto con La storia delle vittime. 3 - Strega - Nato nel 1947 vide come vincitore Ennio Flaiano con Tempo di uccidere. 4 - Bancarella - Istituito nel 1953 fu vinto da Ernest Hemingway con Il vecchio e il mare. 5 - Campiello - Istituito nel l 963 ebbe come vincitore Primo Levi con La tregua. 6 - Grinzane Cavour - Ultimo nato nel 1982. Il primo italiano vincitore fu Gennaro Manna con La casa di Napoli. Organizza per il 10-11 maggio 2003 Gita a: Frasassi - Jesi - San Leo Sabato 10 maggio: ore 5,00 ritrovo davanti alla sede Avis in via Castello, sistemazione in pullman GT e partenza alla volta delle grotte di Frasassi. Soste lungo il percorso, arrivo e visita del magnifico complesso carsico. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per Jesi. Incontro con la guida ed inizio alla visita della città. Il nucleo vecchio della cittadina conserva in parte la cinta delle mura trecentesche, coronate di beccatelli e rafforzate da torri (del Mezzogiorno, del Torrione, del Montirozzo), costituenti un notevole esempio di sistema difensivo. Nel tardo pomeriggio trasferimento in hotel per cena e pernottamento. Domenica 11 maggio: prima colazione in hotel, poi partenza per San Leo, incontro con la guida e visita del borgo in splendida posizione sopra un ripiano roccioso dominato dal forte a strapiombo sulla valle della Parecchia. Dal poderoso forte Medievale centro del borgo ampliato da Francesco Giorgio Martini per Federico da Montefeltro, il panorama è semplicemente eccezionale. Nel borgo, la Pieve romanica del IX-XI sec. con colonne in parte romane, ha un ciborio del IX sec. il Duomo, del XII-XIII sec. ha un grandioso interno romanico gotico. Pranzo in ristorante. Nel tardo pomeriggio partenza per il viaggio di ritorno con arrivo previsto in serata. La quota individuale di partecipazione è di £ 165,00 Supplemento camera singola £ 20,00 La quota comprende: Viaggio A/R in pullman GT Sistemazione in hotel 4 stelle a Gabicce Mare Trattamento di pensione completa come da programma Bevande ai pasti 1/4 di vino e 1/2 minerale Guida come da programma Assistenza tecnica Aliantur La quota non comprende: Tutto quanto non espressamente indicato alla voce comprende Ingressi e mance Modalità discrizione: entro il 28 febbraio iscrizione presso la sede dellAvis con versamento di un acconto pari a £ 65,00 il saldo andrà versato entro il 12 aprile per eventuali informazioni rivolgersi al Sig. Luigi Martinelli 0309360071 la gita è aperta a tutti
LOratorioro ringrazia gli organizzatori, gli animatori e tutti coloro che hanno visitato il "Presepio vivente" curato dai giovani e ragazzi. Ci auguriamo che la felice esperienza continui nel tempo con sempre maggiore entusiasmo. Abbonamenti a "LAngelo di Verola" per lanno 2003 (1° elenco)
ORDINARI: Toninelli Adriano, Stella Giuseppe, Mericco Paola, Riccardi Gottardo, Manera Rina, Venturini Santo, Sacchi Angelo, Mombelli Andrea, Corradi Francesco, Boselli Giovanni, Rossi Angelo, Zani Giuseppe, Galletti Paola, Tosca Giovanna, Fontana Carlo, Burlini Antonia, Baitelli Maria, Bassini Domenico, Regorelli Emilio, Monteverdi Dario, Pesce Carlo, Cervati Emilio, Cervati Antonio, Cremaschini Giacomo, Zacco Angelo, Zampedri Giordano, Geroldi Domenico, Checchi Enrico, Savoldi Lucia, Bellomi Ippolito, Bellomi Salvatore, Colossi Andrea, Cremaschini Giuseppe, Lorenzi Mario, Ferrari Pierluigi, Fontana Ilario, Pirani Angelo, Biraghini Giuseppe, Cervati Salvatore, Tedoldi Palmira, Brunelli Orazio, Bortolotti Linda, Benassi Paolo, Andrini Piero, Labinelli Angela, Girelli Battista, Sina Domenica, Baronio Angela, Cremaschini Ernesta, Marini Amabile, Bodini Natalina, Santina Pini, S. Vincenzo Femminile, Marini Marino, Salemi Giuseppe, Gennari Sergio, Rossini Pietro, Girelli Angelo, Butturini G. Franco, Butturini Virginio, Zanolini Angelo, Lò Maria, Lò Domenico, Delpero Gianbattista, Minini Maurizio, Cò Antonella, Azzini Franco, Margini Giuseppe, Galli Maurizio, Dalè Sabrina, Tedoldi Luigi, Girelli Sergio, Zani Tomaselli, Vitalini Andrea, Tirelli Giuseppe, Andoni Fausto, Bossoni Angelo, Gavazzoli Francesco, Milanesi Santo, Monteverdi Giovanni, Cossetti Stefano, Pagliardi Carlo, Bettoncelli-Gennari, Guerra Pasquale, Alloisio Amelio, Moioli Mario, Seruggeri Barbara, Pinelli Rina, Amighetti Laura, Ferrari Giorgio, Sala Francesco, Sterza Paolo, Lanzi-Torri, Manenti Giulio, Cremaschini Giusi, Sbarra Giuseppe, Piovani Graziano, Gambassi Walter, Gambassi Luigi, Rizzi Guido, Bonetti Alfio, Cavalli-Nervi, Cervati Federico, Ghidelli Guido, Cocchetti Luigi, Tedoldi Giovanni, Zanoli Annunciata, Mosca Lucia, Amighetti Mario, Venturini Mauro, Oliva Giuseppe, Oliva Raimondo, Laini Giovanni, Anelli Maria, Alghisi Teresa, Cremaschini-Ferrari, Bossoni Marino, Gritti-Ferrari, Camisani Faustino, Venturini Paolo, Loda Luigi, Montani G. Battista, Tomasoni Silvio, Pelosi Renzo, Rota Pietro, Geroldi Teresa, Oliva Beatrice, Salghetti Sr. Fausta, Bonanomi Azzini Adriana, Zanolini Maria Bonetti, Mambretti Vittoria, Geraldi Michela, Pelosi Sr. Caterina, Luigi Bonanomi, Este Maria, Tomasoni Giovanni, Pelosi-Andoni, Malanca Giuseppe, Superti Mauro, Pinelli Franco, Girelli Andrea, Girelli Franco, Massadi Isabelle, Baronio Michele, Baronio-Arcari, Scanzioli Lucio, Maestrini Orsola, Tosoni Luigi, Pinelli Lorenzo, Pizzeria Amalfi, Poli Luciana, Guzzi Adriano, Geroldi Domenico, Rossi Natalina, Beltini Colomba, Anelli Domenica, Montani Pietro, Anni Francesco, Bellomi Pietro, Loda-Cremaschini, Azzini Mario, Chiari Giancarlo, Penocchio Elio, Oliveti-Penocchio, Venturini-Faustini, Monteverdi-Gavazzoli, Guarneri Luciano, Taietti-Gritta, Monteverdi Bruno, Alghisi Battista, Piva Luigi, Gruppo Volontari Soccorso, Tadini Anna, Alghisi Battista, Bellomi Luca, Pari Pietro, Cremaschini-Azzini, Pelosi Domenico, Pelosi Dino, Pelosi-Merzoni, Migliorati Domenico, Pelosi Domenico, Tirelli Angelo, Geroldi Bernardino, Geroldi Giacomo, Venturini Gianbattista, Miglioli Giovanni, Frosi Maurizio, Antonioni Beniamina, Fam. Sora, Pochetti Isacco, DAmico Giuseppe, Este-Amighetti, Nicoli-Negrini, Cotali Mario, Gazza Ennio, Zanoli Angelo, Laini Giacomo, Pezzoli Vincenzo, Pizzamiglio Rosa, Pegoiani Irene, Bellomi Orsola, Pizzamiglio Adolfina, Carini Maria Rita, Pansera Luigi, Gavazzoli Angelo, Camisani Rosina, Pelosi Mario, Fam. Consolandi, Zilioli Francesca, Andreocchi Giuseppe, Loda Claudio, Rossini Angelo, Ferrari Giuseppe, Ratti-Donini, Cervati Ernesto, Fam. Valsasina, Labinelli Giovanni, Geroldi Annibale, Tedoldi Francesco, Rinaldi Adriano, Redana Rita, Fontana Giacomina, Galperti Guido, Pini Giuseppe, Geroldi Paolo, Colla-Ungari, Bianchi-Alessandrini, Pini Geroldi Francesca. SOSTENITORI: Staurenghi Rina, Cremaschini Mario, Ferrari Giacomo, Barbieri Mario, Guarneri Pietro, Barbieri Luigi, Branca Moretti Anna, Amighetti Giovanni, Amighetti Teresa, Cervati Rosi, Gambassi Agnese, Sala, Migliorati Giuliano, Boffini Stefano, Ferrami Elena, Azzini Angelo, Pizzamiglio Luigi, Cervati Teresa, Bonzio Paola, Bettoncelli Remigio, Sala Pertica, De Vito Angelo, De Angeli Federico, De Angeli Oreste, Raggi Cesare, Alghisi-Stanga, Frigerio Giuseppe, Girelli Bruno, Andrini Lorenzo, Mazzola Gabriella, Cotali Domenica, Mattarozzi Carolina, Gennari Antonio, Pelosi Lucia, Amighetti Franco, Naliri Giovanni, Vietina-Ruggeri, Bettinetti Rinaldo, Amighetti Renato Mario, Zavaglio Angelo, Costantini Giovanni, Pinelli Bruno, Bonaglia Giuseppe, Caprini Luigia, Marini Domenica, Stanga Luigi, Seccardelli Fiore, Bussi Ivan, Marini Raffaele, Linetti Aldo, Guastalli Francesco, Guarisco-Monti, Pizzamiglio Luigi, Godizzi Angiolino, Fornoni-Cervati, Cipollini Oreste, Andrini-Fogazzi, Fogazzi-Azzini, Azzini Giuseppe, Baiguera Elia, Fam. Colla-Venturini, Pinelli Chiara, Venturini Giuseppe, Minini Elisabetta, Lampugnani Angela, Pelosi-Pini, Bordonali Claudio, Camisani Mario, Pezzoli Franco, Agazzi-Laini, Agazzi Maurizio, Sementilli-Galvani, Cremaschini Luciano, Bonalda Rosa, Amighetti Sergio, Ferrari Angelo, Rinaldi Giuseppe, Rinaldi Renato, Cavedo-Andoni, Farina Giuseppe, Ledda Marisa. BENEMERITI: Sbarbori Giovanni, Bresciani G. Luigi, Geroldi Michele, Geroldi Luigi, Moro Franco, Checchi Lorenzo, Foresti Giancarlo, Rossini Alberto, Pietropoli Silvio, Fortuna Andreina, Venturini Domenico, Ballarin Giuliano, Ballarin Pietro, Minini Bruno, Amighetti Luigi, Quaranta Franco, Ghio Guerrino, Vesco Giuseppe, Simonini Pietro, Linetti Giuliano, Barbieri Elvira, Fidanza Virginio, Minini Antonio, Pesce Tomaso, Iseppi Marco, Zanoli Tiziano, Dottorini Bruno, Mosca Carlo, Baronio Giuliano, Tomasoni Franco, Fam. Rivaroli Luciano, Anelli Sorelle, Gennari Giuseppe, Sala Venturini Orsola, Ferrari-Pelosi, De Poli Emiro, Zani Gianbattista, Bonzio Basilico, Zampedri Marco, Staurenghi-Guastalli, Montani Elvira, Ferrari Valerio, Rossini Davide Maria, Abrami Fulvia, Venturini Luigina, Venturini Giuseppe, Bariselli Laini, Pelosi Bruno, Franchi Mara, Girelli Frosi Martina, Staurenghi Rita, Toninelli Pietro, Fogazzi Sandra, Dolfini Paolo, Staurenghi-Smalzi, Cervati Angela, Cremaschini Giovanna, Rossi Attilio, Zorza Walter, Amighetti Antonio, Rossini Andreina, Dilda Egidio, Fam. Abbiati Mor, Fam. Bertolini, Trezza Albino e Marietta, Corradi Pasquale, Cattina Fausto, Giraudo Maria Donata, Loda Teresa, Sala Martina, Parisio, Ferrari Pietro, Bonera Rino.
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