Berlusconi: statista dell'anno
In Italia però quel riconoscimento è stato ignorato

Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio italiano, riceve un riconoscimento importantissimo all'estero per le sue qualità di statista ma la gran parte dei canali di informazioni non ne ha dato risalto. Eppure tutti noi italiani, simpatizzanti e no di Silvio Berlusconi, dovremmo essere orgogliosi che per la prima volta un politico italiano abbia ottenuto un premio tanto prestigioso che fa onore all'Italia, ma così non è stato. Il premier italiano è stato festeggiato come "statista dell'anno", dall'Anti Defamation League: una importante organizzazione ebraica che vuol combattere l'antisemitismo, comunque e dovunque affiori. Le personalità che hanno presentato l'ospite d'onore, ossia il Presidente del Consiglio italiano, non gli hanno lesinato elogi. Abrham Foxman, Presidente dell'AFL, è stato particolarmente caloroso. Esponenti di spicco della comunità ebraica italiana e americana avevano esercitato forti pressioni su Foxman perché revocasse il riconoscimento al Cavaliere: per alcuni suoi giudizi su Mussolini.
Foxman non si è lasciato intimidire e ha riaffermato che i molti e importanti gesti d'amicizia di Berlusconi nei confronti di Israele contano di più di qualche battuta discutibile

Il Vicepremier Fini ha annunciato la nuova legge
Linea dura contro la droga
Oltre a chi spaccia verrà punito anche chi consuma
Il Governo ha preparato una durissima legge per combattere gli stupefacenti:
Eliminata la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti; Pene severe per chi fa uso di droga

Il Governo italiano dichiara guerra alla droga. Lo fa con una legge che elimina la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti e punisce in modo severo anche chi le consuma.
"si tratta di una svolta a 180°", ha spiegato Fini, "perché occorre avere il coraggio di colmare un vuoto determinato da una stagione di demagogia che spero sia alle nostre spalle. Per farlo partiamo dal principio che non è da sanzionare l'abuso di sostanze stupefacenti ma il loro uso e che non esistono droghe buone o cattive. L'azione di contrasto agli stupefacenti deve essere un dovere non soltanto politico e sociale ma anche e soprattutto etico e morale".
Ma cosa prevede nei dettagli la nuova normativa voluta dal Governo Berlusconi per contrastare una piaga sociale che si sta sempre più diffondendo anche tra i giovanissimi?
La legge punta soprattutto su due aspetti del problema: la repressione e il recupero.
Contrariamente a ciò che è accaduto sino ad oggi verrà punito anche chi fa uso di droga e non soltanto chi la vende, la detiene e la coltiva. Verrà pure eliminata la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, mettendo così sullo stesso piano le droghe come la canapa indiana e la marijuana, che danno effetti euforizzanti o allucinogeni, e quelle come eroina, morfina o cocaina che producono notevoli alterazioni dell'equilibrio psicofisico e forte dipendenza fisica e psichica. Sono previste sanzioni amministrative (sospensione di patente, passaporto, porto d'armi, permesso turistico o di soggiorno) per chi utilizza o detiene sostanze stupefacenti al di sotto di limiti quantitativi che verranno prefissati con una tabella. Per chi invece supererà la dose massima consentita scatteranno sanzioni penali così come, ovviamente, nei casi di spaccio, commercio e importazione. Il Governo vuole insomma superare la "dose minima giornaliera" ottenuta con il referendum radicale del 1993 e che, secondo Fini, "ha reso quasi impossibile alle forze dell'ordine distinguere lo spaccio dell'uso personale di stupefacenti".
Il nuovo decreto legge modificherà anche il capitolo riguardante il recupero dei tossicodipendenti: le cornunitá dovranno sempre più sostituire il carcere, al punto da dover essere quasi parificate ai Sert, i servizi per la tossicodipendenza, per cominciare al più presto i percorsi di recupero, snellendo di fatto le procedure burocratiche, sino ad oggi lunghe e tortuose, per cominciare la disintossicazione. A questo proposito Gianfranco Fi-ni lancia anche un appello al mondo del lavoro e alle imprese italiane. Ha detto il Vicepremier: "E importante che la nostra a società accolga questi ragazzi non come se si trattasse di persone che hanno sbagliato e alle quali  bisogna voltare le spalle, ma come uomini e donne che sono stati capaci di ritrovare  la retta via". La posizione del Governo ha trovato d'accordo molti politici e operatori che si occupano da anni di tossicodipendenti, a cominciare dal Ministro della Salute Girolamo Sirchia. "Ancora oggi", ha detto il Ministro Sirchia, "vengono proposte errate distinzioni tra droghe leggere e droghe pesanti o la convinzione che quelle leggere non siano dannose, o sostenere. per esempio, che la cannabis non sia pericolosa e possa aiutare a socializzare, sapere che vi sono rnovimenti di pensiero che vogliono legalizzare la droga, che pretendono di renderne l'uso quasi innocuo, significa portare avanti un fenomeno come quello del fumo di sigarette, dove i modelli che vengono presentati sono sempre mossi soltanto da interessi economici".
Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha aggiunto: "Ben venga la nuova legge: la droga è un nemico che va combattuto a viso aperto con tutti gli strumenti possibili, senza compromessi o scorciatoie. La più insidiosa di queste, a mio avviso, è la legalizzazione". In linea cori la posizione del Governo è anche Andrea Muccioli, responsabile della Comunità di San Patrignano: «Riteniamo che superare la distinzione tra droghe leggere e pesanti sia una scelta di civiltà: bisogna far capire alla gente, ai ragazzi specialmente, che tutte sono dannose per la salute e la vita delle persone".