NO WARNING!
SPAZIO DI MUSICA ALTERNATIVA - BACK ISSUES


No. 35 - Giugno 2003
(ProjeKct One, Betika, Robin Guthrie, True Swamp Neglect, Trepp Vigroux Blanc, The Normal People, The Rick Ray Band, Pulby, Puerto Muerto, J.P. Saccomani & J.L.H. Berthelot, Lillayell, All A Stagger, Sphyr, Morgan, King Crimson, Theo Travis interview, news)

No. 36 - Settembre 2003
(King Crimson, Centrozoon, Erixma, Onion Jack, Abarthjour Floreale, Peter Chilvers, Twelfth Night, Tim Bowness & Peter Chilvers, David Fiuczynski, Hefner, Elio E Le Storie Tese, Pushing Red Buttons, No-Man, Darkroom, The Mayday Murders, Caboto, Defeat The Young, Admiral's Hard, news)

No. 37 - Novembre 2003
(King Crimson, David Fiuczynski & Rufus Cappadocia, Central Unit, Porcupine Tree, Beirut, The Great Depression, Terry Bozzio & Pat Mastelotto, The Trey Gunn Band, Grant Wakefield, Radiohead, Black Sun, It Bites, Foe , Theo Travis live, news)




SPAZIO DI MUSICA ALTERNATIVA - No. 37 - Novembre 2003

Ci sono delle pellicole cinematografiche che, anche se viste una sola volta e magari molto tempo addietro, lasciano nel nostro animo un segno, legato anche solo ad una sequenza, ad un messaggio o ad una singola battuta. Il ricordo generale magari si affievolisce, si dimenticano titolo ed interpreti, ma quel qualcosa di particolare che ci ha colpiti rimane li in maniera indelebile e ci accompagna per tutto il nostro cammino, nascosto da qualche parte ma pronto a riemergere quando le circostanze lo richiamano. E’ quanto mi è successo di recente quando, a casa di parenti, mi sono ritrovato a subire l’assurdo e disgustoso spettacolo generato intorno ad un pugno di personaggi più o meno famosi confinati (ma sarà poi vero?) su un’isola in balia di loro stessi, sadicamente spiati notte e giorno da telecamere onnipresenti in modo da fornire motivi di futile discussione ad uno studio televisivo stipato di discutibili opinionisti, per il sadico e voyeristico piacere del pubblico televisivo. Questa spettacolarizzazione preconfezionata di contrasti, rancori, debolezze e quant’altro è contenuto in tale scatolone di cinica perversione mi ha fatto ritornare in mente due film : di uno non ricordo il nome, mentre l’altro è Rollerball. Nel primo due popoli alieni inviavano periodicamente sulla terra, sotto sembianze umane, tre individui per parte per combattere una guerra spietata ma circoscritta ad un numero ristretto di combattenti e vittime, mentre nel secondo le guerre venivano riproposte alla stregua di combattimenti tra moderni gladiatori, delimitate negli stretti confini di una pista circolare di pattinaggio con tanto di pubblico pagante e diretta televisiva. Mi si è quasi gelato il sangue nelle vene : “ma dove stiamo andando a finire?”, mi sono chiesto sconsolato. Saturata la programmazione della competizione a quiz, logorata anche la formula delle trasmissioni in cui la gente andava a rendere pubblici tutti i suoi fatti privati (con tutti i dubbi sulla veridicità di tali fatti), resa ingovernabile la virulenta overdose calcistica (vergognoso business che miete vittime sugli spalti e tra le sfortunate cavie del doping) ciò che rimane da fare come prossimo passo è re-istituire gli spettacoli circensi della Roma Imperiale. E’ inquietante la sete di violenza che attraversa la società moderna, il sadismo che, non pago delle carneficine che quotidianamente vengono perpetrate in ogni angolo del globo, necessita del suo metadone televisivo : in barba all’introduzione di dischi verdi e rossi, inadeguati strumenti di normative falso-moraliste, la sofferenza impregna la quota predominante di programmazione, la violenza scaturisce anche da parole, gesti, espressioni del volto. E lo spettatore indifeso assorbe, metabolizza, sommando questo subliminale incitamento all’odio alle sue frustrazioni ed alle sue rabbie malamente represse, rituffandosi l'indomani nella società come lavoratore aggressivo, automobilista indisciplinato, consumatore esasperato, via via fino a diventare tifoso violento, facinoroso estremista, coniuge manesco e magari omicida per futili motivi. E’ cosi che il nuovo ordine mondiale vuole il suo cittadino, unità spersonalizzata mescolata in una moltitudine livellata verso il basso, come una biglia in un immenso contenitore pieno di biglie. Giorno dopo giorno il disegno appare sempre più chiaro, la libertà consiste nell’avere un McDonalds vicino casa e tutti gli strumenti tecnologici che consentono di mantenersi splendidamente isolati nel proprio guscio domestico, il pensiero è consentito se non è d’intralcio ad alternanze politiche bipolari ed al grande gioco di Risiko attualmente in svolgimento. E’ preoccupante il modo in cui, ad esempio, è stato accolto dalle alte sfere del mondo occidentale il risultato del sondaggio che ha individuato nello stato di Israele un grosso pericolo per la pace nel mondo : se il sondaggio avesse trovato nel popolo palestinese il pericolo sicuramente nessuno si sarebbe indignato, nemmeno le ignare vittime del genocidio in corso. Già le manifestazioni pacifiste in occasione dell’aggressione Statunitense all’Iraq hanno evidenziato un inconcepibile dato di fatto, ossia che la volontà del popolo sovrano non ha importanza alcuna per coloro che proprio in virtù del voto popolare occupano posti di comando. Altre recenti manifestazioni di massa, come quella svoltasi negli States per dire no allo stanziamento di ulteriori fondi per l’occupazione militare dell’Iraq, sono state praticamente oscurate (cosa che era nelle intenzioni del governo Italiano per quanto riguarda lo sciopero generale contro la riforma del sistema pensionistico). Il nuovo ordine non si ostacola e non si critica, il nuovo ordine richiede l’assuefazione all’odio e alla violenza, ed è disposto a metterti a disposizione (pagando, naturalmente) tutti i mezzi necessari allo scopo : naviga in internet, guarda la TV via cavo, guida macchine sempre più veloci e sempre meno sicure, potrai nel frattempo mangiare cibi di plastica, telefonare con cellulare (ma non ti illudere, possiamo sempre sapere quando e con chi hai parlato) ed imbottirti di extasy. Non perdere tempo a ripulire l’ambiente o ad aiutare gli altri, chi non ce la fa da solo è destinato a soccombere, mentre l’ambiente è solo un qualcosa da sfruttare e consumare per produrre il benessere di coloro che rimarranno. La concezione materialista e consumistica del mondo ha definitivamente preso il sopravvento, abilmente pilotata da un sistema che crea i bisogni per poter avere mercati sui quali vendere i prodotti atti a soddisfare i suddetti bisogni; a molti di questi ci siamo assuefatti, ed è utopistico pensare di poter tornare indietro, a meno che si voglia riabilitare la follia di Pol Pot. Ciò a cui non dobbiamo assolutamente assuefarci è il bisogno di sofferenza, il dolore fatto spettacolo e merce : di molte cose non riusciamo più a fare a meno, ma a questa degenerazione bisogna saper dire di no.
In questo numero di NO WARNING! :

- King Crimson : Live In Orlando 1972 KCCC23
- David Fiuczynski & Rufus Cappadocia : KiF
- Central Unit : reissues
- Porcupine Tree : Signify reissue
- Beirut : debut EP
- The Great Depression : Unconscious Pilot
- Terry Bozzio & Pat Mastelotto : eponymous debut album
- The Trey Gunn Band : Road Journals 2002
- Grant Wakefield : The Fire This Time
- Radiohead : Hail To The Thief
- Black Sun : Fleshmarket
- It Bites : Live In Montreux
- Foe : Arm Yourself With Clairvoyance
- On Stage : Theo Travis live in Milan, November 21st 2003
- News from the World Central
- News from the World

KING CRIMSON - LIVE IN ORLANDO, FL, 1972 King Crimson Collectors Club KCCC23

Nuovo volume del KCCC dedicato al line-up di Islands, recentemente rivalutato proprio grazie a questi official bootlegs che hanno gettato un fascio di luce in un angolo piuttosto buio della carriera di King Crimson. Questo doppio CD (che avrebbe potuto essere racchiuso in un singolo supporto essendo la durata complessiva poco al di sotto degli ottanta minuti) relativo al concerto tenuto al Kemp Coliseum di Orlando il 27 Febbraio 1972 ci mostra un Monarca in ottima forma, impegnato con il repertorio del periodo che ormai non ha bisogno di grosse presentazioni per chi segue con un po di attenzione la carriera di King Crimson. Più o meno i pezzi eseguiti sono sempre gli stessi, con alcuni estratti da Islands che cominciano a finire in fondo al cassetto (The Letters e la title track) per far spazio a jams come Earthbound, che per la cronaca è la stessa inclusa nell’omonimo live album del 1972; prima porzione decisamente più gradevole rispetto alla seconda grazie alla presenza di Pictures Of A City, Formentera Lady, The Sailors Tale e Cirkus. La registrazione è di ottimo livello e le calibrate esecuzioni mettono in evidenza tutte le parti strumentali, soprattutto quelle di un superlativo Mel Collins che per l’occasione ha scritto le note incluse nel booklet di questo volume fornendoci un’ulteriore testimonianza diretta di quel periodo di King Crimson.

Disc One - Pictures Of A City / Formentera Lady / The Sailors Tale / Cirkus / Ladies Of The Road
Disc Two - Groon / 21st Century Schizoid Man / Earthbound / Cadence And Cascade
 

DAVID 'FUZE' FIUCZYNSKI & RUFUS CAPPADOCIA - KIF FUZE8903-2

David Fiuczynski è veramente un musicista di straordinaria versatilità : se ancora ci fosse bisogno di conferme per questa affermazione, indirizzatevi senza esitare su Kif, album che Fuze ha realizzato nel Gennaio di quest’anno in collaborazione con Rufus Cappadocia, altrettanto valido performer dedito al 5 strings cello. Un originale, sperimentale mix di tradizione con ritmi e suoni moderni, una fusione di architetture ambient improvvisate, funk-rock, jazz, metal, dub e drum&bass incorniciata dall’abilità di Fuze nella scrittura e nell’esecuzione. In alcune composizioni di questo album Fuze si addentra con convinzione nell’esplorazione di modi e scale dalla struttura forte, come in Phrygianade dove viene utilizzato il modo Frigio oppure Mektoub dove vengono utilizzati elementi musicali tipici del Nord Africa, o ancora Chinese Go Go dalle fin troppo evidenti influenze Orientali. Definito dagli stessi autori come “Eastern-Exotica, Western Exstatica”, KiF si discosta molto da quanto ascoltato in Black Cherry Acid Lab distinguendosi per gli straordinari ed inusuali paesaggi sonori qui racchiusi nei quali brilla comunque il passionale e coinvolgente soloing di Fuze. Una sapiente scelta delle sonorità applicate alla chitarra aggiunge inedite sfumature al sound complessivo, fatto di frequenti interscambi tra i solos di Fiuczynski e Cappadocia, rendendo particolari anche episodi più prossimi al gusto musicale occidentale come la delicata e carezzevole Prayer For My Father e la conclusiva Lullaby For Che. Allo stralunato e frenetico incedere di Roxy Migraine (già ascoltata tempo addietro sulla compilation Fretless Guitar Masters) si contrappongono i misteriosi influssi orientali di Purple Vishnu e dell’evocativa Gaida, che fanno risultare quasi marginali gli spunti più rockeggianti contenuti in Slapbow, mentre di grande interesse è V’smachte, composizione tradizionale rivisitata da Fuze con l’ausilio di Matte Henderson che vi ha inserito con gusto e maestria numerose parti programmate rendendo ancora più intrigante la ricerca etnica dei due titolari, capaci di arricchire di nuovi significati un termine (etnico, appunto) trattato troppo spesso come un inflazionato genere di moda. David Fiuczynski ha già in programma un nuovo album che proseguirà il discorso iniziato con questo KiF, oltre ad un progetto con sua moglie Lian Amber, apprezzata vocalist ed artista grafica. KiF è reperibile attraverso l’etichetta Fuzelicious Morsels, non fatevelo mancare.

Mektoub / Phrygianade / Chinese Go Go / Prayer For My Father / Roxy Migraine / Purple Vishnu / Slapbow / Gaida / V'smachte / Lullaby For Che
 

CENTRAL UNIT - CENTRAL UNIT + LOVING MACHINERY MP Records MPRCD043

Ritroviamo in questo spazio i bolognesi Central Unit, band che ci ha piacevolmente sorpreso tempo fa con una convincente raccolta di demos che segnava l’avvenuta ricostituzione del gruppo con l’inserimento di Riccardo Lolli. Quello di cui andiamo a trattare non è ancora il nuovo lavoro, atteso peraltro a breve, ma la ristampa ad opera dell’etichetta M. P. Records dei primi due prodotti discografici di Central Unit, l’EP Loving Machinery e l’album omonimo : siamo al cospetto di una doverosa testimonianza di un’epoca, i primi anni ottanta (adeguatamente ripercorsi dalle note inserite nel booklet), che pur tra mille contraddizioni ha aperto la strada a numerose altre esperienze musicali. Chi all’epoca era adolescente o poco più ricorderà sicuramente le feroci contrapposizioni tra i due fenomeni più rilevanti del periodo, New Wave (più o meno dance) ed Heavy Metal. Sonorità sintetiche e nuove prospettive di utilizzo della strumentazione da una parte, roboanti chitarre distorte e fisicità dall’altra : un solco profondissimo tra di loro, ma queste due forme di espressione musicale erano accomunate da una innegabile voglia di cambiamento dopo la sbornia di rock ridondante dei seventies e gli autarchici oscurantismi cantautoriali a cavallo dei due decenni. A distanza di vent’anni non si può non riconoscere l’importanza che hanno avuto queste due tendenze musicali nello sviluppo dei fenomeni successivi : se oggi non ci fa specie leggere nei credits di un nuovo disco termini come programming lo dobbiamo anche al pionieristico lavoro di musicisti che hanno smanettato su antiche drum machines per costruire le loro strutture ritmiche o che hanno saturato i pochi bit di memoria dei primi synth digitali con patterns da loro programmati. Allo stesso modo se oggi apprezziamo l’elevato tecnicismo di autentici virtuosi delle sei (o più) corde non dobbiamo trascurare la seminale importanza di coloro che per primi pigiarono il piede sull’acceleratore. Torniamo quindi indietro di un ventennio ed ascoltiamo con piacere un po retrò questi due lavori, con le versioni originali di tracce rielaborate recentemente in Demos 2001 come Mas Rapido, Où Papé D’Où Marocù, Aiumassah! e Rock Onze; alcune cose possono ricordare anche l’Eddy Jobson di Themes Of Secrets, mentre Detective Fredd non è distante da quanto fatto dai Twelfth Night nell’EP Art And Illusion e sul Virgin album. Se non siete allergici alle sonorità artificiali degli eighties questo disco non vi dispiacerà, attendiamo intanto con interesse il nuovo album Internal Cut. Reperibile presso M. P. Records.

Detective Fredd / Orient Express / Mas Rapido / Primavera Di Kaspar / Grotesque / Bailamme / Mordor / Ou Papè D’Ou Marocu / Aiumassah! / Die Flucht Ohne Ende / Saturday Nite / Rock Onze / What Use? / Beset City
 

PORCUPINE TREE - SIGNIFY Delerium Records Delec DCD 084

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CD One – Signify : Bornlivedie / Signify / The Sleep Of No Dreaming / Pagan / Waiting Phase One / Waiting Phase Two / Sever / Idiot Prayer / Every Home Is Wired / Intermediate Jesus / "Light Mass Prayers" / Dark Matter

CD Two – Insignificance (demos 1995-96) : Wake As Gun 1 / Hallagallo / Signify / Waiting / Smiling Not Smiling / Wake As Gun 2 / Neural Rust / Dark Origins / Sever Tomorrow / Nine Cats - acoustic version
 

BEIRUT - BEIRUT EP Psychotica Records (no catalogue number)

Un altro debutto sulla sempre più attiva Psychotica Records : una confezione digipack riportante un bell’acquarello dalle tinte plumbee racchiude l’EP di esordio dei Beirut, giovanissimo power trio (l’età media dei componenti è di 19 anni) costituitosi all’inizio del 2001. Dopo un intero anno dedicato alla composizione del loro repertorio, nella primavera del 2002 i Beirut tengono il loro primo concerto, seguono quindi dei concerti tenuti insieme a Logan, Shock Treatment e Jasminshock. Si giunge quindi al mese di Aprile del 2003, durante il quale la band registra in presa diretta i quattro pezzi di questo EP : si tratta di un post-noise senza fronzoli, diretto e bruciante, giocato su taglienti riffs ed arpeggi distorti che non sono molto distanti da quanto proposto dai loro compagni di etichetta Logan. Nell’insieme le quattro tracce sono meritevoli di attenzione e ci danno un quadro promettente di questa giovane band, soprattutto l’avvolgente Too Late è a mio avviso un terreno da battere con maggior convinzione. Serrati e compatti, i Beirut possono poggiare le loro decise trame di basso e chitarra su un drumming elastico e preciso, caratteristica non comune in quest’ambito e che denota una buona preparazione tecnica fondata su qualcosa di più consistente del semplice “picchia duro e basta”. Da seguire con attenzione. EP reperibile attraverso Psychotica Records.

Cold / Pale Sun / Pleasure Of Listen / Too Late
 

THE GREAT DEPRESSION - UNCONSCIOUS PILOT Fire Records FIRECD83

Non sono riuscito a scoprire quasi niente sul web riguardo a questo quintetto di Minneapolis giunto al debutto sull’etichetta londinese Fire Records, quindi abbandono qualunque tentativo di presentare The Great Depression in modo più approfondito e passo a trattare di questo album. Preceduto dal singolo The Sargasso Sea (contenente tra l’altro due inediti, Danger At Make Out Pass e Loraine Called, She Wants You To Work), il debut album Unconscious Pilot che sarà nei negozi dal 24 Novembre costituisce una autentica rivelazione, sintetizzando nel suo insieme molteplici stili che concorrono a creare un prodotto che, almeno per quanto mi riguarda, suona come totalmente nuovo. The Great Depression è stato accostato a bands come The Stone Roses, The Electric Prunes, Go-Betweens e New Order, ma a queste influenze io aggiungerei anche quelle di Talk Talk, Sigur Ròs, Tears For Fears, Violet Indiana e, perché no, i Centrozoon di The Scent Of Crash And Burn ed i migliori China Crisis. Si tratta quindi di un pop molto raffinato, in bilico tra rare puntate verso il Brit-pop e molto più frequenti e convincenti episodi di atmosfera; non siamo nel campo dell’ambient, badate bene, piuttosto in quel tipo di levigato gioco di fragili moods che fece grande Hounds Of Love di Kate Bush, raffronto che sarà anche dovuto al fatto che il soggetto della splendida cover mi ricorda un po quella del singolo Cloudbusting, con quell’orizzonte nuvoloso che sembra l’ottimale ambientazione per un disco come questo. Curiosamente i caratteri di questi pezzi sono di stampo tipicamente Britannico, tanto che mai avrei immaginato la reale provenienza di questo ambizioso five pieces : l’uso delle armonie vocali, le delicate trame di chitarra acustica e piano, il dosato apporto di tastiere rendono assolutamente delizioso questo album, contenente alcune tracce veramente imperdibili. The Baltic Sea, The City Of Ultralight (dai tenui colori pastello molto simili a quelli di Gone To Earth di David Sylvian), A Daring Tale Of Escape, Ethansled, gli otto minuti della strumentale Meet The Habsburgs, il breve episodio per solo piano Andel Pro Alyce fanno di Unconscious Pilot un album da avere assolutamente e da assaporare attraverso numerosi ed attenti ascolti.

The Baltic Sea / Two Is Fine / The City By Ultralight / A Daring Tale Of Escape / Meet The Habsburgs / The Sargasso Sea / Violent Goodbyes / Andel Pro Alyce / Enthansled / Advents
 

TERRY BOZZIO & PAT MASTELOTTO - BOZZIO & MASTELOTTO BOMO1

Di questo loro lavoro i due titolari hanno parlato molto semplicemente dicendo che si tratta di “due ragazzi che fanno un sacco di rumore in un garage”; il disco che abbiamo tra le mani costituisce in effetti un qualcosa che esula da qualunque attesa, dovuta alla presenza di questi due fenomenali drummers, si potesse avere. Questo nuovo punto di contatto tra l’universo Cremisi e la folta comunità Zappiana ha prodotto non un pirotecnico concentrato di virtuosistici esercizi per batteria applicati ad una qualunque raccolta di composizioni jazz-rock/fusion come usano fare normalmente i batteristi quando si dedicano ad un progetto solista, ma una vera e propria esplorazione dell’universo dei suoni generati per percussione attraverso l’utilizzo di due sterminati drum kits combinato con la più avanzata tecnologia in fase di registrazione ed editing. Improvvisato e registrato il 6 ed il 9 Marzo del 2000 nel garage di Terry Bozzio, questo affascinante lavoro si colloca a metà strada tra il rivoluzionario sound di Polytown di Torn/Karn/Bozzio e l’arcaica natura di From The Caves Of The Iron Mountain di Levin/Gorn/Marotta, fondendone i caratteri principali in un ambizioso esperimento di quasi un’ora di durata che riuscirà sicuramente a stuzzicare l’immaginazione degli appassionati di suoni percussivi. Un interessante prodotto reperibile attraverso gli official websites di Terry Bozzio e Pat Mastelotto.

BoMo / Waits / Wood Bells / Running / Cascades / Jack Benny / Blap / Devilchasers / Barking Muffler / Friction / Nightfall / Good By
 

THE TREY GUNN BAND - ROAD JOURNALS 2002 First World Records FWD J12002

Un breve accenno su Road Journals 2002, set di due CD-Rom contenenti tracce audio in formato MP3, videos, interviste, rehearsals, foto ed altro materiale relativo al tour che la Trey Gunn Band ha tenuto nel Gennaio 2002 attraverso il Messico e la costa Occidentale degli Stati Uniti. Pubblicato dall’etichetta First World, Road Journals 2002 offre un quadro più confortante rispetto a quello emerso dal mediocre The Joy Of Molybdenum, forse grazie alla presenza di materiale tratto anche dagli altri albums realizzati dall’ormai ex membro di King Crimson. Ma non è il caso che vi privi della sorpresa di scoprire da soli i contenuti di questo prodotto multimediale che a mio avviso ha l’unico difetto di non avere nemmeno una porzione realizzata come CD audio tradizionale, presentando invece su entrambi i CD le medesime tracce MP3 che almeno in parte avrebbero potuto essere inserite come normali tracce audio. Reperibile attraverso First World Records.

Videos, Audio, Interviews, Photos and Diaries from their 2002 tour of the West Coast and Mexico
 

GRANT WAKEFIELD & OTHERS - THE FIRE THIS TIME Hidden Art HI-ART11

Il doppio album che sto per presentare è un lavoro particolare, di quelli che ben difficilmente il music business è disposto a finanziare : frutto di lunghe ricerche, realizzato con lo sforzo congiunto non solo della ventina di acts che vi hanno contribuito con le loro musiche ma anche di numerose altre persone (reporters, fotoreporters, uomini politici etc) che hanno fornito le loro testimonianze, The Fire This Time documenta quella sanguinosa pagina di storia rappresentata dalla cosiddetta “prima guerra del Golfo” e gli anni successivi contrassegnati dal genocidio perpetrato attraverso l’embargo imposto dagli Stati Uniti ai danni del popolo Irakeno. Grant Wakefield offre una rilettura della storia libera dalle pastoie e dalla censura che hanno caratterizzato l’informazione sulla vicenda data dai media occidentali, lasciando che siano i fatti ed i dati a parlare nel corso degli oltre 150 minuti di questo progetto avente il ritmo narrativo di un documentario pur privo di immagini filmate. La vicenda non dovrebbe aver bisogno di essere ricordata, ma per coloro che all’epoca erano distratti o si erano sorbiti senza dubitare minimamente la versione unilaterale fornita dai mezzi di informazione, vale forse la pena rievocare qualche fatto partendo dalla lunga e cruenta guerra tra Iran e Iraq. All’epoca gli Stati Uniti non badarono a spese nel finanziare l’allora alleato Saddam Hussein (definito in quel periodo uno tra i più grandi paladini della libertà da un noto giornale statunitense) nel tentativo di sbarazzarsi del regime degli Aiatollah Iraniani sostenuti a loro volta dall’Unione Sovietica; il premio promesso al leader Irakeno dagli Stati Uniti era lo sbocco sul Golfo che Saddam tanto desiderava, ossia il Kuwait. Dopo anni di guerra e milioni di morti il massacro si concluse senza vincitori ne vinti, ma Saddam bussò ugualmente alla cassa di Washington per ottenere quanto gli era stato promesso. Gli Stati Uniti temporeggiarono a lungo, finchè Saddam decise di prendersi da solo ciò che a suo avviso gli spettava : nel Luglio del 1990 l’Iraq invade il Kuwait. La diplomazia fallisce il suo compito, l’amico di un tempo si trasforma in nemico e la devastante macchina da guerra statunitense si mette in moto, coadiuvata da una larga coalizione di alleati Occidentali e Arabi. Ma l’imperialismo Occidentale non si limita a ricacciare gli invasori entro i loro confini, una macchina da guerra come quella americana non si mette in moto solo per scacciare quattro moscerini, e gli arsenali hanno bisogno di essere svuotati per far posto a nuovi armamenti : il maglio si abbatte senza pietà sulla popolazione civile, su case, scuole, ospedali. Quando Saddam getta la spugna uno spietato embargo prosegue il lavoro lasciato in sospeso dalle armi, quello che era uno dei paesi a più avanzato livello di sviluppo, paragonabile a quello dei paesi Europei, ripiomba indietro di almeno cinquant’anni. Fino ai fatti più recenti, l’aggressione da parte dello stato più potente del mondo contro una nazione in ginocchio, all’evidente scopo di depredarla di tutte le sue risorse naturali. Grant Wakefield ripercorre tutta la storia attraverso la sua narrazione, alla quale fanno da sfondo sul primo CD i contributi musicali di luminari della musica ambient-electronica quali Aphex Twin, Ashra, Bass Communion, Orbital e molti altri (il secondo CD include le versioni esclusivamente strumentali delle tracce presenti sul primo disco). Numerosi estratti da dichiarazioni di vari personalità e da articoli della stampa internazionale ci aiutano a ripercorrere la vicenda, corredate da fotografie dei danni causati dai bombardamenti e da alcune terribili foto di bambini nati deformi a causa dell’impiego di proiettili all’uranio impoverito, fotografie che i giornali occidentali si sono rifiutate di pubblicare per la loro crudezza (!). Il disco è dedicato alla memoria dei circa 250mila Irakeni uccisi dal regime Ba’ath e al milione e mezzo di Irakeni uccisi dai bombardamenti e dalle sanzioni tra il 1990 ed il 2001 … quando anche dei freddi numeri hanno un significato. Un disco adatto a riflettere sul significato della vita, reperibile attraverso Hidden Art e Burning Shed. E mentre ci siete magari date un'occhiata al sito di questo coraggioso progetto audio, potrà aiutarvi ad aprire gli occhi su realtà inimmaginabili.

Disc One - narrated by Grant Wakefield : From The Cradle... - Michael Stearns / The Playground - Ashra / Lines In The Sand - The Higher Intelligence Agency / Get Thee Behind Me - Soma / Counting On New Friends - Orbital ('The Box' - re-mixed by Bump 'n' Grind) / The Whore Of Babylon - Pansonic / We're Doing Well Now - Barbed / Nails In The Wall - Speedy J And Kait Gra / Say Hello To Allah - Aphex Twin ('Come To Daddy' - re-mixed by Black Lung) / Church Bells / No News Is Good News - Nasser Shamma And Bass Communion / Dog In America - Bola / ... To The Grave - Amba

Disc Two - instrumentals : From The Cradle... - Michael Stearns / Lines In The Sand - The Higher Intelligence Agency / Get Thee Behind Me - Soma / The Box - Orbital (re-mixed by Bump 'n' Grind) / Oud Improvisation - Naseer Shamma / We're Doing Well Now - Barbed / Nails In The Aall - vocal track by Kait Gray / Come To Daddy - Aphex Twin (re-mixed by Black Lung) / Call To Prayer - recorded in Baghdad, April 1999 / Conoid Tones (excerpt) - The Higher Intelligence Agency / No News Is Good News - Nasser Shamma And Bass Communion / Dog In America - Bola / Black Mountains - Amba
 

RADIOHEAD - HAIL TO THE THIEF Parlophone 7243 5 84544 2 0

Seppure con un discreto ritardo andiamo a trattare di un disco che ha fatto molto parlare di se e che tuttora sta riscuotendo un grosso successo di critica e di vendite. Hail To The Thief  ha fatto discutere già da tempo prima della sua uscita, un po perché è stato possibile ascoltarlo quasi tutto in anteprima attraverso il web, un po per i suoi risvolti politici (è noto che il titolo è una pesante allusione alla “vittoria” elettorale del Fuhrer Bush alle ultime presidenziali, ottenuta con brogli degni di una qualsiasi dittatura sudamericana). Musicalmente parlando, Hail To The Thief costituisce una decisa svolta rispetto al suo predecessore Amnesiac : 14 pezzi contro gli 11 dell’album precedente, tutti di durata contenuta e collegati tra di loro, quasi senza soluzione di continuità. Radiohead in questo disco diluisce i risultati raggiunti nel precedente album in un calderone fatto di variegati spunti che talvolta gettano anche un fragile ponticello verso il passato più glorioso del rock Britannico : come definire altrimenti il folk elettrico di matrice Zeppeliniana di Go To Sleep o gli echi di VDGG che trasudano da I Will? Troviamo anche una citazione, non so fino a che punto involontaria, della PFM della parte conclusiva di Promenade The Puzzle nel tema principale di Myxomatosis, mentre a tratti emergono timide similitudini, fortunatamente subito sopite, con gli U2, ma si tratta solo di vaghi paralleli dati proprio dalle scarne melodie che formano l’ossatura di alcuni pezzi. Per fortuna Thom Yorke non è la rockstar testimonial di Amnesty International che frequenta i salotti buoni del jet set internazionale, ma un originale singer capace non solo di esprimersi attraverso il suo caratteristico stile creando nenie sofferenti cantate quasi in stato di trance, ma anche di dar vita a momenti di toccante lirismo come accade in A Wolf At The Door, episodio che potrebbe costituire la Man-Erg di Radiohead tale è l’intensità di questo bellissimo pezzo. Un impiego non invadente dell’elettronica da spessore alle caratteristiche trame scarne del suono Radiohead, supplendo a vuoti che altri lascerebbero imperdonabilmente ma che la band Britannica riesce a colmare giocando su semplici particolari e sull’incredibile voce di Thom Yorke. Volendo fare un parallelo tra Radiohead e King Crimson, se Amnesiac era il loro Discipline questo Hail To The Thief rappresenta il loro Beat : queste canzoni hanno il respiro degli incubi di un paziente in coma celebrale, in bilico tra il pulsare incosciente di una battito cardiaco mantenuto artificialmente ed il rincorrersi di immagini e parole che scorrono a livello inconscio. Chi si attendeva un passo falso dopo l’ottimo Amnesiac si è potuto ricredere, i Radiohead sono riusciti a continuare la loro evoluzione pur mantenendo un tratto di continuità con la produzione precedente, vedremo in futuro se riusciranno come dichiarato a sottrarsi alla pressione dettata dal music business che li obbliga a realizzare ogni volta un intero album optando piuttosto per dei singoli; nel frattempo assaporiamo a fondo Hail To The Thief e soprattutto apprezziamo la coerenza di un gruppo che nonostante il successo ottenuto nel corso degli ultimi anni ha saputo mantenere un livello compositivo dignitoso, evitando pessime figure come quelle collezionate da certi ex “paladini” di nobili cause oggi completamente asserviti alle regole del musik-biz.

2 + 2 = 5 (The Lukewarm) / Sit Down. Stand Up (Snakes & Ladders) / Sail To The Moon (Brush The Cobwebs Out Of The Sky) / Backdrifts (Honeymoon Is Over) / Go To Sleep (Little Man Being Erased) / Where I End And You Begin (The Sky Is Falling In) / We Suck Young Blood (Your Time Is Up) / The Gloaming (Softly Open Our Mouths In The Cold) / There There (The Boney King Of Nowhere) / I Will (No Man's Land) / A Punchup At A Wedding (No no no no no no no no) / Myxomatosis (Judge, Jury & Executioner) / Scatterbrain (As Dead As Leaves) / A Wolf At The Door (It Girl. Rag Doll)
 

BLACK SUN - FLESHMARKET Over Records OVER 007

Proviene da Glasgow Black Sun, progetto dell’ex drummer di Macrocosmica Russell McEwan, il cui album Fleshmarket ha visto la luce su etichetta Over Records, label dal catalogo ridotto ma molto interessante. Rispetto ai compagni di scuderia Inconnu e The Exile, Black Sun si discosta dall‘ambient elettronica pura indirizzandosi ad un approccio non dissimile da quello degli incredibili canadesi Godspeed You Black Emperor!, producendo quel tipo di sound che qualcuno ha definito alla stregua di un Mike Oldfield in piedi sulle barricate intento a lanciare bottiglie incendiarie. L’utilizzo di campionamenti e voci distorte contribuisce in episodi come Trawl e Brokn a creare un clima claustrofobico degno di un ipotetico horror ambientato nella metropolitana di Londra, mentre un inedito connubio tra ritmi dub e cori dal tono sacrale caratterizza I Am The Dust. Atmosfere ossessive pervadono buona parte delle tracce, assemblate spesso su semplici linee di chitarre distorte ripetute senza tregua squarciate da treatments e da ritmiche forgiate nell’acciaio, lasciando episodicamente posto a momenti più rilassati come Dial 42837 Hater e Meldy (quest’ultima molto vicina ad alcune cose di The Exile). Flesh Project, Bruised Beef e Brokn sono le tracce che a mio avviso spiccano maggiormente, ma l’intero album è di indubbio valore. Reperibile attraverso l’etichetta Over Records oppure presso una serie di negozi e distributori indicati all’interno del medesimo website.

Kanon Sula / Trawl / I Am The Dust / Obscenity / Flesh Project / Dial 42837 Hater / Resonator / Meldy / Imbecile Mongreled / Hammer / Bruised Beef / Blood Section / Brokn
 

IT BITES - LIVE IN MONTREUX (no catalogue number)

Non faccio certo un mistero del fatto che gli It Bites siano una delle mie bands preferite in assoluto : sono profondamente convinto che in quel fenomeno di nicchia denominato British Prog Rock gli It Bites, a dispetto dei denigratori, siano stati l’unico gruppo in grado di distinguersi nel mucchio indistinto di plagiari e pressappochisti, tanto da imporsi all’attenzione del grosso pubblico entrando nelle charts e suonando di fronte ad audiences di migliaia di persone. Specialmente in Italia, la critica ed il pubblico (quello di Marillion, Pallas, IQ e Pendragon, tutti esempi di “originalità” e “cristallina” tecnica esecutiva) hanno dato addosso senza pietà alla band di Egremont, spesso senza mai averne ascoltato un disco dall’inizio alla fine (ricordo ancora un articolo in cui vennero liquidati con una frase del tipo “nati per fare compagnia ai Duran Duran e poi finiti chissà come nel calderone progressive”) ma nel corso degli anni trascorsi dal loro scioglimento ad oggi nessuna band è riuscita a fare di meglio. Tra i pochi contemporanei ad uscirsene fuori con qualcosa che non pagasse pegno ai soliti Genesis e Yes (l’unica altra eccezione a mio avviso è stata la proposta dei Twelfth Night), gli It Bites sono stati gli unici a cogliere le indicazioni delle case discografiche e del pubblico degli eighties, dando una decisa sforbiciata alla durata dei pezzi ed inserendo una buona dose di orecchiabilità in canzoni sempre rigorosamente contrassegnate da un indiscutibile spessore tecnico. Laddove gli altri “toppavano” clamorosamente facendoci anche meschine e ridicole figure (vogliamo ricordare i Marillion di Kayleigh e di Incommunicado, i Pendragon di Saved By You e di Red Shoes ed i Pallas di Stranger?) gli It Bites riuscivano alla grande, realizzando hits immortali come All In Red, Calling All The Heroes, Kiss Like Judas e Still Too Young To Remember. Laddove altri si esibivano in live performances approssimative e non professionali (ricordo ancora certe piatte esibizioni tutte in 4/4 dei Pendragon, con il pur valido Clive Nolan “impastoiato” per stare al passo con i suoi carenti compagni d’avventura, o una disastrosa data italiana degli osannatissimi IQ, quasi un insulto per coloro che avevano pagato il biglietto di ingresso) gli It Bites potevano sfoggiare una invidiabile preparazione tecnica : la precisa e inossidabile sezione ritmica composta da Robert Dalton e Dick Nolan forniva costantemente un solido supporto alle saettanti ed agili tastiere di John Beck e all’incredibile guitar work di Francis Dunnery, possibilmente uno dei chitarristi più espressivi in circolazione nel music business. Inoltre, cosa più unica che rara, le canzoni degli It Bites erano tutte allegre e gioiose (contrariamente ai soundtracks per il suicidio realizzati dai loro contemporanei) e almeno per quanto mi riguarda avevano il potere di mettermi di buon umore. Avevano un contratto con la major Virgin per ben otto studio albums, purtroppo ne realizzarono solo tre, dai quali trassero numerosi singoli che nelle loro varie edizioni giunsero a formare un totale di oltre quaranta diverse edizioni (croce e delizia per i collezionisti), molti dei quali contenenti eccellenti B-sides che altri avrebbero fatto carte false per poterle includere in un loro album. L’alcolismo di Francis Dunnery condusse il gruppo alla fine, il chitarrista rientrò in scena come membro della touring band di Robert Plant per il tour promozionale di Fate Of Nations prima di intraprendere una brillante carriera solista, mentre gli altri tre membri di It Bites provarono a continuare l’attività prima come Navajo Kiss quindi sotto il nome di Sister Sarah, scontrandosi contro l’indifferenza delle case discografiche. Il live postumo Thank You And Goodnight ed il greatest hits Calling All The Heroes sembravano aver calato definitivamente il sipario sul quartetto del Lake District, ma il destino pare aver deciso diversamente : un flight case aperto casualmente da Robert Dalton dopo lungo tempo riportava alla luce una serie di registrazioni audio e video delle quali i membri stessi della band avevano perso il ricordo; un consulto tra di loro, quindi la decisione di trarne un live album ed un DVD. John Beck si mette al lavoro per il mixing, ma i contatti riallacciati tra i quattro musicisti fanno prendere forma all’idea di una reunion (anche se ad un certo punto era sembrato che questa notizia fosse stata diffusa solo allo scopo di dare slancio alle vendite di questi due prodotti). In effetti gli It Bites si ritrovano tutti insieme sul palco per un encore del concerto tenuto da Francis Dunnery il 30 Agosto a Londra, e ancora il 1° Novembre l'intera band ha raggiunto Francis Dunnery al Rosehill Barn di Whitehaven in Cumbria per gli encores Hunting The Whale e Still Too Young To Remember, senza contare che la band ha già alle spalle un'intera settimana di prove durante le quali è stato scritto del nuovo materiale. Le cose procedono bene quindi, così in attesa di riavere la band pienamente operativa gustiamoci come succulento appetizer questo Live In Montreux, registrato durante il rinomato festival tenutosi nella località svizzera nel 1987. Il set è incentrato sul materiale estratto dai primi due albums The Big Lad In The Windmill e Once Around The World, bilanciando quindi il track listing del precedente Thank You And Goodnight che dava ampio risalto ai pezzi contenuti in Eat Me In St. Louis : alternate ai celebri hits All In Red e Calling All The Heroes troviamo la più articolate Yellow Christian, le variazioni ed i breaks di Turn Me Loose e I Got You Eating Out Of My Hand, per non parlare del bellissimo e sognante solo di chitarra presente nella porzione finale di You’ll Never Go To Heaven. Ciliegina sulla torta è una rara versione live di Once Around The World registrata nel 1988 all’Astoria Theatre di Londra : l’incredibile successione di moods, temi e breaks che compongono questa che è stata l’unica composizione di lungo minutaggio mai realizzata dagli It Bites viene magistralmente riprodotta on stage da Dunnery e soci. Che altro dire, se non che è da avere assolutamente? Reperibile attraverso l’ottimo website degli It Bites, che recentemente è stato rimesso completamente a nuovo e che merita sicuramente una visita.

Fanfare / Turn Me Loose / All In Red / Black December / You'll Never Go To Heaven / Yellow Christian / Screaming On The Beaches / Calling All The Heroes / I Got You Eating Out Of My Hand / Once Around The World
 

FOE - ARM YOURSELF WITH CLAIRVOYANCE House Of Stairs HOS003

Una salutare sferzata di energia! L’attesissimo Arm Yourself With Clairvoyance, debut album dei londinesi Foe, può finalmente far vibrare i coni delle nostre casse con l’articolato ed elastico math-rock del trio composto da Jason Carty, Paul Westwood e Crawford Blair (quest’ultimo però ha recentemente abbandonato la band, lasciando Foe con l’onere di suonare alcuni gigs in formato power duo senza bassista). Una buona porzione di questo breve album (la durata totale è infatti di 32 minuti) risulterà già conosciuta a chi ha avuto il piacere di seguire Foe fin dall’inizio : infatti l’opening track Bloodmoss e Wasp-Eating Bulldog è stato possibile apprezzarle in versioni demo disponibili in download sull’official website della band, mentre Triangulator è stata inclusa qualche tempo fa nella compilation che ha segnato il debutto dell’etichetta House Of Stairs. Ciò nulla toglie a questo brillante debutto, sicuramente uno dei migliori avvenuti negli ultimi anni; Arm Yourself With Clairvoyance ha anzi tutte le carte in regola per diventare un classico nel suo genere : sarà dovuto anche all’entusiasmo e alla freschezza di questi giovani musicisti, ma il serrato e martellante intreccio di riffs su cui si snodano i sette pezzi di questo album risulta spesso più convincente di alcuni incerti momenti degli ultimi King Crimson, eguagliando in intensità e ferocia i Nought. Se Robert Fripp ha coniato per l’attuale configurazione di Crimso la definizione di Nuovo Metal, Foe è al momento una delle formazioni che meglio sviluppano questo concetto, privilegiando un più fitto ed incalzante rifferama rispetto agli “strappi” ad intercalare caratteristici della storica band anglo-americana. Ed è veramente stupefacente la mole di lavoro prodotta dalla chitarra di Jason Carty, le cui agilissime dita sembrano non staccarsi un istante dalla tastiera del suo strumento : ascoltate Ted Parsons (And How To Live It) e cercate un momento di respiro nelle sue impenetrabili cortine di riffs che a tratti prendono le tinte oscure dei Metallica di Master Of Puppets. Le brevissime Tialys And Salmakia e It’s Been A Hard Year For Mr David Cyberman sono addirittura due scariche di corrente ad altissimo voltaggio, nel cui ridotto spazio Jason Carty snocciola un tale numero di riffs che sarebbe sufficiente ad un qualsiasi gruppo metal per confezionare un intero album. Di sicuro il lavoro del chitarrista risulta valorizzato dal motore ritmico di Foe, lanciato in corsa dall’incessante drumming di Paul Westwood e mantenuto in assetto dal basso del defezionario Crawford Blair, fatto sta che il complesso impasto di suoni racchiuso in ogni singola traccia fa di Arm Yourself With Clairvoyance un concentrato di potenza, tecnica ed inventiva che rappresenta una vera e propria rivelazione in questo ambito musicale. Tra fitti reticolati metallici e complicate combinazioni numeriche ad incastro, Foe costruiscono un incredibile trait d’union tra fisicità e cerebrale; sicuramente uno dei dischi migliori dell’anno, reperibile attraverso House Of Stairs.

Bloodmoss / Tialys And Salmakia / Ted Parsons (And How To Live It) / It’s Been A Hard Year For Mr David Cyberman / Triangulator / Wasp-eating Bulldog / Pick On God For A Good Laugh
 

ON STAGE - Theo Travis, Milano, Auditorium San Carlo 21 Novembre 2003

Milano ci accoglie stavolta con il suo caratteristico clima, nebbia ed una sottile pioggerellina caduta quasi incessantemente per tutto il giorno, che rendono grigi i suoi larghi viali percorsi da vecchi e sferraglianti tram e da interminabili fiumi di autovetture. Ma basta entrare nel famoso quadrilatero della moda per calarsi in una dimensione quasi irreale di elegante ed aristocratica tranquillità : le strette stradine che vi sono racchiuse offrono una incredibile successione di luminose vetrine di boutiques dei maggiori stilisti, prese d’assalto da nugoli di facoltosi turisti Giapponesi; alcune gastronomie espongono raffinati prodotti della cucina Italiana, sistemati quasi a complemento delle decorazioni natalizie che sobriamente adornano le vie in vista delle prossime festività. Questa cornice di quiete ed eleganza si riflette anche sull’evento di questa sera, ospitato dall’Auditorium San Carlo di Corso Matteotti 14, proprio a due passi dalla celebre Via Montenapoleone : è toccato a questa struttura fungere da sede per l’ottava edizione di Senza Parole 2003, rassegna internazionale di progetti musicali per il cinema muto e il video, la cui prima serata vede l’esibizione di Theo Travis, chiamato a corredare con un live soundtrack due documentari polacchi degli anni ’50. Giungiamo sul luogo alle 20:30 con una buona mezz’ora di anticipo rispetto all’orario di inizio previsto; il salone è ancora vuoto, si può così notare che l’attrezzatura di Theo è stata sistemata in fondo alla platea alle spalle del pubblico, sia per problemi di spazio sia per consentire al musicista di interagire con le immagini che verranno proiettate sullo schermo. Proprio bazzicando intorno all’attrezzatura di Theo abbiamo modo di incontrarlo qualche minuto prima dell’inizio : cordiale come sempre, anche se forse un pò affaticato da questa breve trasferta in Italia, si intrattiene con noi per una breve conversazione, dopo di che si allontana per andare a controllare che tutto il suo equipaggiamento sia pronto. Mentre il pubblico della serata fa il suo ingresso alla spicciolata, Theo torna da noi per presentarci Luca Formentini, uno di coloro che hanno contribuito a rendere possibili queste due date in Italia per il fiatista Inglese (l’altra si è tenuta la sera precedente a Rivoltella Del Garda, dove Theo ha suonato per due ore abbondanti), quindi ritorna al suo posto per prepararsi alla performance con alcuni esercizi di respirazione. Due degli organizzatori della manifestazione danno inizio alla serata presentando il programma di questa edizione di Senza Parole e quindi la scheda tecnica dei due cortometraggi ai quali stiamo per assistere, poi le luci in sala si spengono. Dal fondo della sala Theo Travis inizia a creare in tempo reale i suoi ambitronics, intelaiature di loops con le quali ha creato il suo magnifico album Slow Life, mentre sullo schermo iniziano a scorrere le immagini di Kierunek Nowa Huta (Direzione Nowa Huta), cortometraggio del 1951 di Andrzej Munk che in poco più di dodici minuti racconta la nascita dell’acciaieria e del quartiere operaio di Cracovia. Le note del flauto di Theo si accavallano alle immagini dei volti scavati dei contadini della campagna polacca che lentamente cede il passo al progresso : il tempo ridotto della pellicola consente ai loops di Theo di giungere a pieno regime sui titoli di coda, con un tema denso di pathos che mi sarebbe piaciuto sentire ulteriormente sviluppato, ma è già iniziato il secondo film, ed il musicista Inglese ricomincia da capo ad elaborare i suoi ambitronics. Szeroka Droga (Una strada larga), film di Konstanty Gordon del 1949, ha una durata di tre quarti d’ora che consente a Theo Travis di utilizzare un più ampio ventaglio di spunti, alternando flauto e sax con l’ausilio di samples atti a riprodurre suoni e rumori connessi con le immagini che raccontano la costruzione della superstrada W-Z a Varsavia. Il film documenta con un buon ritmo il graduale ritorno alla normalità dopo la fine del secondo conflitto mondiale, con il duro lavoro della popolazione che dissotterra la capitale polacca dal cumulo di macerie in cui l’avevano ridotta i bombardamenti. Ma il ritorno alla vita di tutti i giorni è fatto anche di spostamenti, resi difficoltosi dalle precarie condizioni delle vie di comunicazione, ecco quindi l’idea di costruire in mezzo agli immobili della nuova Varsavia una grande superstrada che renda scorrevole il traffico attraverso la città. Theo Travis con grande abilità interagisce con i fotogrammi che raccontano la successione di demolizioni, scavi, edificazioni, lavorazioni preliminari e messe in opera, regalando agli spettatori momenti di assoluta intensità legati indissolubilmente alle immagini, tanto da far dimenticare che il soundtrack originale era costituito da commenti propagandistici. Così quando termina la proiezione un caloroso applauso testimonia l’apprezzamento da parte del pubblico per le improvvisazioni di Theo, che dato il tipo di performance in programma è impossibilitato a suonare un qualunque encore. Peccato che questa sera in sala fossero presenti solo una quarantina di persone o poco più, e tra queste non vi fosse nessuno di coloro che usano definirsi grandi conoscitori di musica e che poi si perdono simili occasioni per poter ascoltare uno dei protagonisti indiscussi della musica alternativa di questi ultimi anni e sicuramente degli anni a venire.
 

News from the World Central

- Qui di seguito le date del tour del Nord America di King Crimson attualmente in corso :
    15 Novembre - New York, Beacon Theatre
    16 Novembre - Toads, New Haven
    19 Novembre - Mexico City, National Auditorium
- Nuovo materiale disponibile attraverso l'online shop della DGM : King Crimson - Eyes Wide Open (Double DVD); King Crimson - Live in Guildford, November 13, 1972; Sweatshirt - DGM UK; A Mighty Wind (DVD); Bjork - Later With Jools Holland (DVD); Jimi Plays Berkeley (DVD); The Who - The Kids Are Alright (DVD); Jethro Tull Japan LP Sleeve Imports - A Passion Play - Aqualung - Benefit - Heavy Horses - Minstrel In The Gallery - Songs From The Wood - Stand Up - This Was - Too Old To Rock 'N' Roll - War Child - Thick As A Brick
- Il giorno 21 Novembre, con una lettera indirizzata agli altri componenti della band e a tutti coloro con essa coinvolti, Trey Gunn ha annunciato la sua fuoriuscita da King Crimson. La motivazione data da Trey recita che con King Crimson egli ha realizzato tutto ciò che desiderava realizzare come musicista, e che non desidera semplicemente continuare a ripetersi. Il testo completo della lettera è reperibile al seguente link
- Come facilmente prevedibile, l'uscita di scena di Trey Gunn ha aperto la strada al ritorno di Tony Levin, rimasto in stand-by dopo il ridimensionamento del Double Trio. Robert Fripp ha suggerito a Trey Gunn di rimanere un membro inattivo di King Crimson, disponibile per un futuro rientro in formazione
 

News from the World

- Kangaroo Moon in tour attraverso Regno Unito ed Europa (le date in Germania e Svizzera sono da confermare, mentre si attende comunicazione per altre date in Croazia e Italia) :
    15 Novembre - Germany, Ilmmendorf, Weisses Ross Lichtenau 09827 223
    18 Novembre - Germany, Zwiefalten, Haus Forelletal Gossenzugen
    19 Novembre - Germany, Frankfurt, Batschkap Nachtleben
    22 Novembre - Switzerland, Scaffhausen, Dolder 2, Feverthalen 052 659 2990
    26 Novembre - Switzerland, Fribourg, Centrefries 026 3007165
    28 Novembre - Switzerland, Thun, Cafe Mokka
    1 Dicembre - UK, Bath, The Bell 01225 460426
    4 Dicembre - UK, Southampton, Talking Heads 02380 678446
    5 Dicembre - UK, Isle Of Wight, Freshwater Hall 01983 531328
    6 Dicembre - UK, East Grinstead, Ravenswood Hotel Sharpthorne 01342 718 730
- Il 22 Novembre in Cleveland Tri C Cultural Arts & Jewish Community Center presentano Hasidic New Wave with Yakar Rhythms; inizio alle 8:00 p.m. all''Eastern Campus Performing Arts Center, prezzo d'ingresso $22, reperibili presso Tickets.com al numero (216) 241-6000. Per maggiori informazioni contattare Kay Coughlin al (216) 987-2543. Nello stesso weekend ci sarà anche un concerto gratuito e due workshops. Per infos controllare sul website
- Theo Travis terrà due concerti per ambitronics in Italia : il primo il 20 Novembre al Rivolta Art & Wine Bar di Rivoltella del Garda (frazione di Desenzano), in provincia di Brescia - ingresso libero; il secondo nell'ambito di Senza Parole 2003, VIII Rassegna internazionale di progetti musicali per il cinema muto e il video, il 21 Novembre presso l'Auditorium S. Carlo, C.so Matteotti 14, Milano - Ingresso libero. Theo Travis provvederà un live soundtrack per i cortometraggi Kierunek Nowa Huta (Direzione Nowa Huta, 1951) di Andrzej Munk, fotografia – Jerzy Chluski, Romuald Kropat, 12’09’’
(La nascita dell’acciaieria e del quartiere operaio a Cracovia) e Szeroka Droga (Una strada larga, 1949) di Konstanty Gordon, fotografia – Olgierd Samuceiwcz, 44’17’’ (La costruzione della superstrada W-Z a Varsavia)
- Qui di seguito le date del tour Europeo di HiM :
    15 Novembre - Switzerland - Winterthur - Gaswerk
    16 Novembre - Italy - Vicenza - Centro Stabile Di Cultura
    17 Novembre - Italy - Bologna - TBC
    18 Novembre - France - Lyon - TBC
    19 Novembre - France - Marseilles - La Poste a Gallene
    20 Novembre - Spain - Barcelona - TBC
    21 Novembre - Spain - Madrid - TBC
    22 Novembre - Spain - Bibao - TBC
    23 Novembre - France - Bordeaux - Le CAT
    24 Novembre - France - Nantes - L’Olympic
    25 Novembre - France - Paris - Mains d’oeuvres
- In uscita su Org Records un singolo ed un album di The Goddamn Whores, nuova formazione dell’ex Cardiacs Random John Poole. Il titolo dell’album è The Goddamn Whores In We Are The Lucky Thirteen
- Singolo in uscita anche per The Wildhearts, sempre su Org
- Si è tenuto il 14 Ottobre al Brooklyn Academy Of Music Howard Gilman Opera House di New York il raro evento che ha visto collaborare Sigur Rós e Radiohead con The Merce Cunningham Dance Company in occasione del 50° anniversario della compagnia di danza. Intitolato Split Sides, lo spettacolo ha visto ciascun gruppo suonare 20 minuti di musica con la contemporanea esecuzione su due distinti palchi di danze improvvisate
- E’ stata posticipata a Gennaio l’uscita dell’album dei Mice Parade intitolato Obrigado Suadade. La band sarà in tour in Gran Bretagna la prossima estate
- Gli islandesi Múm, terminato il loro tour in Nord America, Australia e Giappone, sono tornati in studio per registrare il loro nuovo album, atteso per la prossima primavera
- E’ infine disponibile l’edizione rimasterizzata in doppio CD dell’album dei Porcupine Tree The Sky Moves Sideways. Rispetto all’edizione del 1995, nel primo CD è stato incluso il track listing originale come era stato concepito per l’edizione in vinile, quindi senza Moonloop, ma in Dislocated Day e Moon Touches Your Shoulder la batteria campionata è stata sostituita con vere parti suonate di batteria. Il secondo CD include una versione alternativa della title track contenente musica che era stata tagliata nell’edizione originale e testo differente, oltre a Stars Die e Moonloop
- E’ stato ristampato The Extasie di Psychomuzak, album prodotto da Steven Wilson
- Un nuovo CD compilation Thiscology comprendente pezzi di Oxygen, Shhh, Sciencia, Rasal.Asad, Mikroben Krieg, Flat Opak, Dolores, Headshot, Teia, In Tempus, Low Pressure System uscirà in Dicembre su Thisco www.thisco.net
- Sono iniziate le iscrizioni al corso serale di registrazione tramite piattaforma Pc con Cubase Sx che daccordo.it organizza a Scandiano (RE). Il corso inizierà nella prima settimana di Gennaio, avrà una durata complessiva di 20 ore, divise in 12 giornate da 1,5 ore ciascuna, a parte la prima lezione che sarà di 3 ore. Il corso si svolge in 1 lezione settimanale (Martedì o Giovedì) con i seguenti orari : 20:30 - 22:00 . Il corso serale viene incontro alle esigenze di chi, per impegni lavorativi o personali, non ha la possibilità di frequentare i corsi diurni. Il corso Cubase SX  parte dai concetti di base e tocca tutti gli argomenti che sono coinvolti durante lo sviluppo di una registrazione. In questo modo si ha una panoramica completa su tutte le problematiche che coinvolgono la figura del fonico. L'insegnante sarà Luca Bottoni, docente certificato Steinberg.
Per maggiori informazioni su costi e disponibilità di questo corso inviare una mail a : lezioni@daccordo.it oppure chiamare il : 328.7783320 ( Luca )
- Prossimo appuntamento live dei Caboto venerdì 5 Dicembre a Trento, Galleria Civica di Arte Contemporanea
- North Sea Radio Orchestra in concerto il 13 Dicembre in London, St. Olave Hart St. EC4, inizio ore 7PM, per info info@nsro.co.uk
- I Caboto ci scrivono per presentare un progetto parallelo della band che hanno intenzione di chiamare "Freeboto". "Freeboto" è la diffusione gratuita via Internet delle loro session di
improvvisazione e studio registrate in sala prove. Caboto ha cioè deciso di proporre il lavoro reale che si nasconde per mesi dietro ai risultati, che poi diventano dischi. E' un progetto certamente destinato a chi vuole scoprire le sorgenti, lo stato embrionale dei suoni, magari non perfetti, ma mescolati agli sguardi, alle urla, alle parole di sottofondo, all'incomprensione e alle incertezze del provare una cosa "per la prima volta" o "per caso". Freeboto racchiude così tutto quello che spesso non può essere ripetuto: un discorso lasciato in sospeso per sempre, senza una risposta. Sarà una serie discografica gratuita - composta da frammenti, così come cercato di descrivere - nutrita ogni tre-quattro mesi, disponibile direttamente sul sito www.bluebaobab.net/caboto in formato mp3 e dotata di un file con la copertina da stampare. Al gruppo questo materiale semplicemente piace, e lo stimola l'idea di condividerlo. A gennaio quindi uscirà sul sito la Freeboto n°1 con spunti sia del 2002 che del 2003 : undici tracce di improvvisazione per 33 minuti
 



SPAZIO DI MUSICA ALTERNATIVA - No. 36 - Settembre 2003

Eccoci nuovamente qui, pronti ad accompagnarvi lungo la prossima annata lavorativa cercando di indirizzarvi all’ascolto di nuovi e meno nuovi nomi della scena musicale alternativa, ovviamente non tutti. La mole di lavoro è in continuo aumento, e solo muovendosi tra mille difficoltà NO WARNING! riesce ancora a mantenere una certa regolarità. La nuova formula di aggiornamenti in tempo reale ha privilegiato il flusso di news rispetto alle cosiddette reviews, ma ciò ha solo in parte risolto i nostri problemi di scarsità di tempo a disposizione mentre il materiale si accumula, e di questo chiediamo scusa a quanti sono ancora in attesa di veder trattato il loro lavoro. Recenti scambi di opinioni con i colleghi Charles Imperatori e Dann Chinn hanno evidenziato problemi simili, ma ne hanno portato alla luce un altro di rilevante importanza, fondamentale per il lavoro svolto da pubblicazioni come le nostre, ossia quello del rapporto tra musicisti e webzine editor. Forse a molti non è chiaro il fatto che questo non è, purtroppo, il nostro lavoro e fonte di sostentamento, ma un’attività che svolgiamo per passione nel tempo libero; a costoro non è chiaro nemmeno che non abbiamo alcun obbligo nei loro confronti : il nostro apprezzamento per la loro opera non ci vincola in alcun modo ad acquistare i loro prodotti per poi recensirli. In tutto il tempo trascorso dalla nascita di questa pubblicazione chi ha avuto il piacere e l’interesse che il proprio lavoro venisse presentato ai lettori di NO WARNING! ha provveduto a fornirci il materiale promozionale e gli accrediti per i concerti, oltre a tenerci regolarmente aggiornati riguardo alla propria attività attraverso newsletter o in alcuni casi attraverso corrispondenza privata. Altri ci hanno ignorato, altri ancora si sono sempre aspettati qualcosa senza darci in cambio i mezzi per lavorare. A tutti abbiamo in passato fornito il nostro incondizionato supporto, ma da oggi non è detto che in futuro sarà ancora così : chi non ci fornirà il materiale necessario non sarà necessariamente trattato in questo spazio web, e ad ogni modo avranno precedenza le bands e le etichette che hanno inviato i loro promos allo scopo di ottenere visibilità presso il nostro pubblico, soprattutto per una questione di correttezza nei loro riguardi. Non intendiamo fare particolarità, ed inoltre dobbiamo considerare il fatto che l’invio di materiale promozionale è un costo per tutti, piccole e grandi bands / labels : non possiamo assolutamente accogliere giustificazioni del tipo “il nostro label manager ci ha proibito di inviare promos alle webzines” oppure “il nostro bilancio si regge come la stringa di una scarpa”, soprattutto quando ci accorgiamo che le pubblicazioni maggiori (che spesso non forniscono un feedback rapportabile al nostro) godono di trattamenti di miglior favore. Se quindi in futuro vi capiterà di non veder trattato qualche disco di bands solitamente incluse in questo spazio, ci dovrete scusare per il disservizio non dipendente dalla nostra volontà, purtroppo non disponiamo di tutte le finanze necessarie per l’acquisto di tutti i prodotti interessanti che ogni giorno vengono pubblicati. Per quanto riguarda il ritardo nella presentazione del materiale pervenutoci, sono allo studio alcune soluzioni, nel frattempo è giunto il momento di lasciarvi alla lettura di quanto segue.
In questo numero di NO WARNING! :

- King Crimson : The Power To Believe Tour Box
- Centrozoon : The Scent Of Crash And Burn
- Erixma : Sphere Of Magnetick Virtue
- Onion Jack : Before The Flood
- Abarthjour Floreale : /// Entartete Musik
- Peter Chilvers : Free
- Twelfth Night : Fact And Fiction
- Tim Bowness & Peter Chilvers : Overstrand
- David Fiuczynski : Black Cherry Acid Lab
- Hefner : The Hefner Brain
- Elio E Le Storie Tese : Cicciput
- Pushing Red Buttons : eponymous debut album
- No-Man : All That You Are
- Darkroom : Freefall
- The Mayday Murders : eponymous EP
- No-Man : Together We're Stranger
- Caboto : Did You Get Visuals?
- On Stage : Defeat The Young and Admiral's Hard, live in London, August 27th 2003
- News from the World Central
- News from the World

KING CRIMSON - THE POWER TO BELIEVE TOUR BOX Discipline Global Mobile DGM0301

Come d’abitudine anche questa volta nel corso delle date Italiane di King Crimson ho fatto tappa al banchetto del merchandise per il rituale acquisto del tour programm, oggetto celebrativo che questa volta era incluso in una confezione composta da un astuccio per DVD abbinato ad un CD audio contenente varie outtakes ed alcune interviste. Prezzo ovviamente lievitato a dismisura rispetto alle 15mila lire del monumentale tour programm del THRAK tour, come anche quello di T-shirts, CDs ed altro, ma … beh, signori, certe cose vanno dette per verità di cronaca, anche perché spesso noi fans ce la prendiamo con i musicisti mentre gli improperi andrebbero indirizzati ad altri personaggi che, pur essendo estranei al centro focale dell’attività (ossia la musica vera e propria, cantata e suonata), sono quelli che intascano la maggior parte dei proventi lasciando al performer musician solo le briciole. Ho saputo attraverso fonti attendibili che nel corso del segmento Europeo del The Power To Believe tour King Crimson ha raramente potuto trascorrere una notte in albergo, dormendo quasi sempre sul tour bus. Eppure i biglietti di ingresso avevano prezzi che hanno fatto desistere molti possibili interessati dall’assistere ai concerti, prezzi che i giovanissimi ben difficilmente possono pagare e che possono gravare pesantemente anche sui bilanci familiari. Il primo pensiero in questi casi è quello che gli incassi servano a far vivere nel lusso i musicisti, tra partyes, limousines e suites lussuosissime, circondati da bottiglie di champagne, ostriche e groupies; e poi si viene a scoprire che due ultracinquantenni hanno dovuto dormire su un autobus con tutti i sobbalzi e gli scossoni, esperienza che possono fare le bands di ragazzini ma non certo persone con tanti anni e magari anche qualche acciacco sulle spalle. Insomma, tutti quei soldi dove sono andati a finire? Penso che la domanda sia più che lecita, dato che il rischio che corriamo è quello di non vedere mai più i King Crimson in Europa, e non penso siano in molti quelli che avranno la voglia e le possibilità di affrontare un viaggio transoceanico per vedere Crimso suonare in America. Complice l’introduzione della moneta unica, i prezzi dei concerti hanno seguito lo stesso destino di tutti gli altri generi di consumo, dalla frutta all’abbigliamento, ma pagare 50 Euro ciò che fino a due anni fa si pagava 50mila lire è decisamente eccessivo, e ciò che fa girare maggiormente gli attributi è scoprire che la fetta più grossa va ad ingrassare personaggi il cui lavoro consiste in poco più di un giro di telefonate. Considerato tutto ciò, a posteriori posso anche accettare di pagare prezzi elevati per il merchandise dato che almeno questi vanno a finanziare i musicisti. C’è da considerare inoltre che l’oggetto in questione è sicuramente un bel pezzo da collezione, ed inoltre contiene diverse tracce audio di sicuro interesse per i fans del Monarca. Troviamo infatti, oltre ad una spigolosa versione demo di Happy With What You Have To Be Happy With, altro materiale inedito come Message 22, pezzo che si ricollega al materiale incluso nell’Happy EP ricordando molto nelle sonorità anche alcuni pezzi dell’album Beat, mentre Superslow potrebbe provenire tranquillamente dagli archivi audio di uno qualsiasi dei ProjeKcts se si eccettuano alcuni brevi spunti che sono stati ripresi in Facts Of Life. Anche Sus-tayn-Z Suite rimanda all’album Beat, più precisamente al suo episodio conclusivo Requiem, con i solos ancestrali di Fripp in evidenza. Estese porzioni di interviste tenute nell'ottobre 2002 e nel gennaio 2003 in Giappone completano il CD, abbinato ad un tour program di 20 pagine contenente diverse belle fotografie della band on stage e numerose foto delle apparecchiature abbinate a dettagliati tech charts che serviranno agli appassionati di tecnologia musicale desiderosi di perdere le bave (ed il sonno) su tale profusione di mezzi.

01-07  Sushi On Sunset - Press Conference / Happy With What You Have To Be Happy With - demo / Sushi On Sunset - Press Conference - reprise / Message 22 / Emerald Banter / Superslow / 13-19  UMJ Offices Japan - television interview / 20-22  Sus-tayn-Z Suite
 

CENTROZOON - THE SCENT OF CRASH AND BURN Burning Shed bshed0103

L’attesa per il debutto di Centrozoon in versione trio non è stata delusa, l’innesto di un vocalist del calibro di Tim Bowness ha creato nuove prospettive per il sound a volte claustrofobico della band tedesca. L’insieme perde un po dell’alone di mistero creato dai precedenti albums strumentali e diventa probabilmente più fruibile, grazie anche al songwriting che va diversificandosi per fornire a Bowness diversi spunti di interpretazione. Ed è comunque piacevole scoprire una versatilità che inserisce tracce di elettro-dance nell’ottima Make Me Forget You (belle ed efficaci le dosate rifiniture ed i brevi fraseggi suonati da Markus) e soprattutto in Ten Versions Of America, pezzo già conosciuto in quanto disponibile da tempo in varie versioni come free download. Le stupende atmosfere di The First Day (intesa come la band che collaudò dal vivo il materiale incluso nel successivo album di Sylvian & Fripp) rivivono nella dolcissima ballad The Me I Knew, dove Tim si esprime ai suoi massimi livelli sul meraviglioso soundscape fornito da Markus Reuter e Bernhard Wöstheinrich. Dagli incubi cosmici dell’Eternauta racchiusi in The Cult Of : Bibbiboo emerge The Scent Of Crash And Burn, soffocante cunicolo privo di gravità dove riecheggiano l’angosciante cantato sovrainciso di Bowness ed i brucianti solos Frippiani di Reuter. Chiude l’EP una versione più estesa di Ten Versions Of America, un po meno smussata rispetto al radio edit posto in apertura ma ugualmente valida. Inutile dire che aspettiamo con vivo interesse un full lenght album che includa il resto del materiale realizzato dal trio anglo-tedesco, con l’inclusione (si spera) dell’ottima Carpet Demon, nel frattempo potete procurarvi The Scent Of Crash And Burn attraverso il website di Centrozoon o attraverso Burning Shed.

Ten Versions Of America (trg radio version) / Make Me Forget You / The Me I Knew / The Scent Of Crash And Burn / Ten Versions Of America
 

ERIXMA - SPHERE OF MAGNETICK VIRTUE Fragment Clod 17

Potere evocativo allo stato puro : non trovo definizione migliore per descrivere questo disco di Erixma, progetto composto da Brian Field e Clive Richards, quest’ultimo già noto come minimo comune denominatore di tutti i progetti dell’etichetta Fragment. Sphere Of Magnetick Virtue venne inizialmente pubblicato nel Maggio 1998 dall’etichetta tedesca Staubgold in una edizione limitata di 300 copie in vinile e dalla stessa etichetta Fragment come cassette album. Questa ristampa in formato CD ci consente oggi di apprezzare in tutto il suo mistico fascino questo riuscito lavoro che racchiude in poco più di un’ora l’inestricabile intreccio di superstizioni e certezze, credenze e rivelazioni che hanno accompagnato la storia dell’uomo tra culti pagani, religioni assolutistiche e più o meno probabili profeti. Brian e Clive costruiscono sapientemente misteriosi ed eterei paesaggi primordiali, conferendo alle otto tracce presenti un carattere quasi visivo che non mancherà di creare nella mente dell’ascoltatore la sensazione di visualizzare i colori dell’erba, delle pietre, del cielo e del mare. Non capita spesso di riscontrare simili capacità, quindi non posso esimermi dal consigliarvene l’ascolto, specialmente se siete stanchi della solita ambient music da allegati alle pubblicazioni editoriali. Reperibile direttamente presso l’etichetta Fragment.

Angleland / Seaside Sermon / Eight Cycles Per Second / Two Million / Prosesioun / Infidels / Mother Ship / Pollination Zone
 

ONION JACK - BEFORE THE FLOOD Onion Jack VOJCD01

Band proveniente da Croydon, all’estrema periferia Sud di Londra, Onion Jack è un duo composto dai fratelli Daniel e Pete Vincent che iniziò la propria attività nel 2001 con lo scopo di fare “la musica che vogliamo ascoltare”. La prima raccolta di demos, Burning Onion Jack, risale al Novembre 2002 e viene seguita a ruota da The Onion Jam EP; attraverso MP3.com viene quindi prodotta una raccolta di vecchie e nuove composizioni intitolata This Is Onion Jack, quindi questo EP dal titolo Before The Flood che, data l’incredibile vena prolifica della band, non è l’ultima release in ordine temporale in quanto è già stato pubblicato un nuovo lavoro. Onion Jack farà felici i fans dei primissimi Porcupine Tree, quelli delle prime cassette Tarquin's Seaweed Farm e The Nostalgia Factory dalle quali venne tratto il materiale del primo album On The Sunday Of Life. Anche il timbro vocale di Daniel Vincent risulta molto simile a quello di Steven Wilson, contribuendo a rendere ancor più evidenti le somiglianze che comunque non devono essere viste come un qualcosa di negativo; d’altra parte la band di Wilson ha abbandonato da tempo certe coordinate, e ben venga un act come Onion Jack a raccoglierne il testimone. Avendo quindi capito a cosa andate incontro, abbandonatevi all’ascolto di delicate ballads condotte principalmente dal piano come Before The Flood e Deepest Dark o dalla chitarra acustica come No Recovery e Go From Here, tra le quali crea forte contrasto la presenza della lunga Believe Don’t Believe, traccia psichedelica condotta da un insistente riff che grazie ad alcune variazioni di intensità mantiene una forte tensione enfatizzata dai numerosi interventi di un’acida chitarra solista. La chiusura dell’EP è un colpo da maestro, affidata all’evocativa Cold Light Of Morning, nella quale Onion Jack riesce abilmente a trasporre in musica il titolo di questo brano di glaciale bellezza. Reperibile attraverso il sito della band o attraverso MP3.com

Before The Flood / Believe Don't Believe / No Recovery / Go From Here / Deepest Dark / Cold Light Of Morning
 

ABARTHJOUR FLOREALE - ///ENTARTETE MUSIK CDR 2003 (no catalogue number)

Nuovo EP per i pisani Abarthjour Floreale, band della quale ci siamo occupati qualche mese fa trattando di una loro raccolta di demos che confermavano l’ottima impressione destata da Formichina, traccia con la quale gli Abarthjour Floreale parteciparono alla compilation 15 Italian Dishes dell’etichetta Raving Records. La stessa Formichina è proprio l’opening track di questo lavoro, quindi spostiamo la nostra attenzione sulle altre quattro tracce presenti su /// Entartete Musik, cominciando con la levigata Never Been dettata da un ostinato riff che in corrispondenza del refrain si irrobustisce per poi tornare all’andamento abituale che fa da sfondo al cantato di Anna. Quella dei pezzi di Abarthjour Floreale è una collaudata struttura con formula “sinusoidale”, un formato canzone che alterna strofe più pacate con altre più marcate, agevolando il cantato e supportando al momento giusto il passaggio strumentale o l’assolo vero e proprio. La formula si ripete infatti con variazioni più o meno marcate anche nella ipnotica Not Inaf, così come in Really, aperta da una porzione leggermente più aggressiva seguita da un buon bridge strumentale. Volendo il sound degli Abarthjour Floreale si può accostare a quello dei Muse, anche se le parti vocali di Anna Finori risultano di gran lunga più curate ed inserite meglio nel contesto; è facile constatare che il gruppo ha l’intelligenza di non cadere nella tentazione di suonare come un power trio, mantenendo invece un giusto equilibrio tra melodia ed alcuni spunti un po più aggressivi ma non hard. Le singole composizioni sono equilibrate, risultato di un lavoro di arrangiamento condotto con grande maturità, ed è veramente inspiegabile il fatto che un gruppo come questo sia passato inosservato agli occhi delle majors, attentissime solo a mettere sotto contratto Lunapop e pattume simile. L’EP si chiude con Nuovo Pensiero, pezzo che a dispetto del titolo in Italiano è cantato in Inglese come tutti gli altri : qui Abarthjour Floreale, pur rimanendo fedele al proprio stile, si cimenta in un passaggio leggermente più ruvido sulla scia di quanto propostoci recentemente dai Logan, concludendo con un tema rarefatto guidato egregiamente da un semplice ed avvolgente arpeggio di chitarra. In conclusione possiamo definire /// Entartete Musik un must per coloro che apprezzano la sempre più interessante scena post-rock Italiana, state tranquilli che non rimpiangerete i vostri soldini.

Formichina / Never Been / Not Inaf / really / Nuovo Pensiero
 

PETER CHILVERS - FREE CDR (no catalogue number)

Ecco a voi il disco ideale come colonna sonora per l’autunno ormai alle porte : Peter Chilvers conferma la sua vena intimista e malinconica in questo bellissimo album realizzato quasi in completa solitudine, fatta eccezione per un paio di interventi esterni. Sandra O’Neill, ossia l’altra metà degli Alias Grace, fornisce le backing vocals in Breaking The Waves, mentre Jon Hart è presente con il suo vibrafono in Gravel e con una traccia di marimba in The Wash, forse l’episodio più solare (ed anche vagamente Gabriel-ish) dell’intero album. Se già avete apprezzato lavori come He Wrote This e Storm Blue Evening non rimarrete certamente delusi da Free : soffusi bozzetti di piano (Breaking The Waves, All That’s Left, Motel 3 & 4), tappeti di armonici (Motel 1), magnetici soundscapes (Gravel e Untitled), il tutto magnificamente tenuto insieme dal gusto sopraffino di Chilvers. E che dire del delicato episodio acustico Time Flown, un piccolo, delicato gioiello dal mood malinconicamente sognante … imperdibile! Non troverete Free in vendita in nessun negozio e attraverso alcun online store : Free, come dice il titolo, è gratuito; la sua diffusione è affidata a tutti coloro che ne vengono in possesso e che devono a loro volta farne due copie per altri appassionati. Quindi chi desidera avere questo album mi scriva un e-mail; spedirò una copia ai primi due lettori che mi contatteranno entro ventiquattro ore dalla pubblicazione online di questa recensione ed indirizzerò verso costoro tutti coloro che non saranno giunti in tempo. E’ un modo per ascoltare buona musica ed entrare in contatto con altri fans, che ne dite?

Motel 1 / Breaking The Waves / All That’s Left / Motel 2 / Gravel / Motel 3 / The Wash / Motel 4 / Time Flown / Untitled
 

TWELFTH NIGHT – FACT AND FICTION Cyclops CYCL113

Tra i tanti piacevoli ricordi che conservo della mia attività nel campo del progressive rock uno dei migliori è sicuramente quello relativo al mio incontro con Brian Devoil, batterista dei Twelfth Night, band di Reading che nell’ormai lontano 1986 mi conquistò al primo ascolto del suo incredibile debut album strumentale Live At The Target. Divenni un fan accanito della band, ed all’inizio dei nineties entrai in contatto epistolare con Brian, con il quale rimasi d’accordo che alla prima occasione ci saremmo incontrati. L’incontro divenne possibile nell’Agosto del 1993 : chiamai Brian al telefono, ed egli con molta cortesia e chiarezza mi fornì tutte le informazioni necessarie per raggiungere la sua dimora nel tranquillo quartiere londinese di Ealing dall’ostello in Earls Court dove alloggiavo. Un grossolano svarione mi fece giungere all’appuntamento nella stazione dell’underground di South Ealing con oltre tre quarti d’ora di ritardo, ma Brian non si scompose per nulla, tenendo fede alla proverbiale flemma Britannica. Raggiungemmo quindi la sua abitazione, dove tra l’ascolto di materiale inedito e demos dei Twelfth Night ed il tea del pomeriggio condussi una lunga intervista che venne pubblicata da un conosciuto magazine italiano di progressive rock. Intorno al 1995 cominciai ad allontanarmi dal prog rock, perdendo di vista numerosi personaggi con cui ero in contatto, tra i quali appunto Brian. I casi della vita portano però spesso le strade ad incrociarsi più volte, grazie anche al web come è successo recentemente nel caso in questione : Brian non abita più a Ealing ma continua ad occuparsi di ciò che riguarda la sua disciolta band, il che ci ha portati a ritornare in contatto. L’occasione specifica è stata data dal programma di ristampe del catalogo dei Twelfth Night, che è giunto ad interessare il mitico secondo album Fact And Fiction, disco giustamente osannato e ritenuto da molti uno dei fondamentali del British New Prog. Ma a differenza dei vari Script For A Jester’s Tear, The Sentinel e The Jewel, Fact And Fiction costituiva realmente una novità nell’ambito del progressive rock : metabolizzate le reminiscenze cosmiche dei primi prodotti strumentali, il nuovo album dei Twelfth Night vi aggiungeva le influenze principali dei quattro musicisti (VDGG per il vocalist Geoff Mann, Yes per il bassista Clive Mitten, Led Zeppelin per il chitarrista Andy Revell e Jethro Tull per Brian Devoil) filtrandole attraverso un songwriting moderno, pulsante, dal taglio ora urgente e nervoso ora inquietante e oscuro. Il momentaneo abbandono del tastierista Rick Battersby contribuiva alla creazione di un sound incentrato prevalentemente su basso e chitarra, con poche essenziali tastiere suonate da Clive Mitten improvvisatosi tastierista per l’occasione, il che dava alla musica dei Twelfth Night un’impronta differente da quella dei gruppi contemporanei la cui musica era basata sul ruolo centrale delle keyboards. E a distanza di ventuno anni dalla sua pubblicazione Fact And Fiction brilla ancora di luce propria, saldamente poggiato su una struttura assolutamente priva di punti deboli : dove mai trovarne nell’inquietante ed impietosa analisi sul controllo delle masse racchiusa in We Are Sane, o nel gioioso ed ironico inno antimilitarista della title track, o nello spaccato sulla condizione dei ricoverati negli istituti di salute mentale descritto in Creepshow, o ancora nella struggente Love Song, pezzo con il quale Geoff Mann cominciò a dedicarsi ad un impegno religioso che lo portò a diventare reverendo della chiesa Anglicana. Le estese note ad opera di Brian incluse nel booklet vi forniranno tutti i particolari relativi alla genesi di questo capolavoro della mancata rinascita del prog rock, quindi spenderò qualche parola in più per le sette bonus tracks incluse in questa reissue, alcune delle quali erano già note ai fans più accaniti della band. E’ il caso di East Of Eden e Eleanor Rigby, tracce che rimasero fuori dal track listing di Fact And Fiction e che vennero quindi incluse in un ormai introvabile singolo apripista : mentre la seconda è una molto personale cover del famoso pezzo dei Beatles, East Of Eden è una rielaborazione dell’opening track del demo tape Smiling At Grief che risulta qui piuttosto stemperata, perdendo parte del taglio aggressivo che possedeva nella sua versione originale, tuttora la mia preferita. Anche la versione alternativa di Human Being è stato possibile ascoltarla in passato grazie ad un live tape registrato il 5 Novembre 1982 al Bulmershee College di Reading, in quel periodo infatti la band usava come opener questa versione accelerata e più concisa del pezzo, che costituisce una interessante e contrastante interpretazione della medesima composizione. Constant proviene da una serie di demos realizzati con l’ausilio di una drum machine e mostra una vena più ermetica che non troverà seguito nella futura produzione, mentre è un peccato che non sia stata ulteriormente elaborata Fistful Of Bubbles, facente parte di una serie di demos che ebbi modo di ascoltare proprio a casa di Brian e che comprendevano anche Leader, embrionale versione di Fact And Fiction con lyrics profondamente diverse ed un finale che verrà recuperato per lo strumentale The Poet Sniffs A Flower. Buona anche la gioiosa Dancing In The Dream, pezzo che adeguatamente sviluppato avrebbe potuto essere utile come singolo. Come annunciato nelle news dello scorso numero, il programma di ristampa del materiale dei Twelfth Night includerà in futuro altre interessanti releases, ma fra tutti Fact And Fiction è sicuramente quello che non deve mancare a nessun appassionato, data la sua ricchezza di contenuti che ne fanno un album che travalica le definizioni collocandosi di diritto tra i classici dello scorso ventennio. Reperibile attraverso Cyclops e l'official website dei Twelfth Night.

We Are Sane : a Te Dium - b We Are Sane - c Dictator's Excuse Me / Human Being / This City / World Without End / Fact And Fiction / The Poet Sniffs A Flower / Creepshow / Love Song / East Of Eden / Eleanor Rigby / Constant (Fact And Fiction) / Fistful Of Bubbles / Leader / Dancing In The Dream / Human Being (alternate version)
 

TIM BOWNESS & PETER CHILVERS – OVERSTRAND Burning Shed (no catalogue number)

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Winter With You / Post-Its / Sorry Looking Soldier / Pear / Days Turn Into Years / Rocks On The Green / Chant Five / World Of Bright Futures
 

DAVID FIUCZYNSKI – BLACK CHERRY ACID LAB FuzeLicious Morsels FUZE8902-2

Abbiamo già incontrato David ‘Fuze’ Fiuczynski quando trattammo un po di mesi fa della compilation Fretless Guitar Masters : poco conosciuto qui da noi, il chitarrista del Massachusetts ha partecipato ad oltre 65 albums di altri artisti, andando in tour con molti di loro. Nato negli States e cresciuto in Germania, Fuze ritornò negli USA per frequentare il New England Conservatory dove si è diplomato nel 1989. Da dodici anni insegna al Berklee College Of Music di Boston, utilizzando un metodo da lui sviluppato che si basa sulla teoria di scale di accordi applicata al jazz e soprattutto a contesti non-jazz, con particolare cura per le tecniche di improvvisazione. Oltre cento pubblicazioni in tutto il mondo hanno trattato della produzione di questo chitarrista jazz che “non vuole suonare solo jazz”, e che ha pubblicato finora sette albums accolti con entusiasmo da critica e pubblico per la loro carica innovativa ed il loro stile non classificabile. Tra questi vanno ricordati Lunar Crush del 1994 in collaborazione con John Medeski (definito da Guitar Player come uno dei più influenti albums degli ultimi trent’anni), Screaming Headless Torsos del 1995 e JazzPunk del 1999, quest’ultimo pubblicato sulla sua etichetta FuzeLicious Morsels. Sulla stessa etichetta è uscito nel 2002 questo Black Cherry Acid Lab, album di breve durata (poco più di mezz’ora) ma di ottima caratura; l’ispirazione Zappiana di questa miscela tra funk-rock, rap e punk fonde mirabilmente la preparazione jazz di Fuze con il suo amore per i riffs heavy. Immaginate un blues di matrice nera con forti pennellate jazz, ed immaginate di farlo cantare da un Ike Willis affiancato da un rapper Newyorkese materializzatosi inaspettatamente in studio durante le sessions di registrazione di One Size Fits All … se riuscite ad immaginare tutto questo allora avete già una buona idea di ciò che vi attende. Coadiuvato da otto guests, tra i quali figurano Ahmed Best, Mark Shim e Gene Lake, David Fiuczynski riesce ad andare oltre il punto fino al quale si sono spinti Steve Vai in Flexable e Warren Cuccurullo in Thanks 2 Frank, confezionando un prodotto trascinante ma ugualmente grondante di tecnica ed ispirazione. Non chiedetemi di vivisezionare Black Cherry Acid Lab per fare un’analisi meticolosa di ogni traccia, ma fidatevi della mia parola : se siete alla ricerca di guitar heroes non convenzionali potete tranquillamente interrompere la vostra ricerca, Fuze è in grado di fornirvi ciò di cui avete bisogno. Reperibile attraverso il suo official website.

Step On My Shoes A / Llessurgy / Radio Is The Enemy (song 1A) / Bollocks / Bad Boy / Shafta / Scrapecheese / Golden Rule / Step On My Shoes B
 

HEFNER - THE HEFNER BRAIN Pure Records PURE 125CDS

Probabilmente se in passato non mi fossi imbattuto nel bel singolo Level Green questo EP di Hefner mi sarebbe passato inosservato, e sarebbe stato un bene perché me ne sarei risparmiato l’acquisto. Evidentemente esiste un’altra band con lo stesso nome, cosa che si evince andando a curiosare nel web ma altrimenti difficilmente rilevabile. Un bidone del genere non me lo prendevo da tempo, fortunatamente mi è costato molto poco in termini monetari ma sempre troppo se rapportato alla qualità del contenuto. I cinque pezzi contenuti sono una scialba copia del peggior pop plastificato degli eighties prodotto da Ultravox, OMD e compagnia bella. Da evitare come la peste.

When The Angels Play Their Drum Machines (Mothership Mix) / Dark Hearted Discos / The Baggage Reclaim Song / Can't Help Losing You / All I'll Ever Need
 

ELIO E LE STORIE TESE - CICCIPUT Aspirine/Hukapan 82876528552

Ritorna la vena dissacrante di Elio E Le Storie Tese, dopo l’ultimo deludente studio album Craccracriccrecr che aveva dato un quadro molto appannato del gruppo milanese con un insieme di canzoni poco ispirate dove ben poco c’era da salvare (La Visione, Discomusic ed il bello strumentale Mustasi). Cicciput riporta invece la band ai livelli di Italyan, Rum Casusu Cikti e di Eat The Phikis, mostrando nuovamente una strabiliante tecnica strumentale unita ad un fantasioso e spumeggiante songwriting. Tra sberleffi irriverenti ai mostri sacri del rock (la chitarra armonizzata alla Queen in Shpalman, l’evidente citazione dei Pink Floyd di Animals in La Follia Della Donna) e quelli ancor più numerosi alla tradizione canzonettara del Bel Paese, Elio E Le Storie Tese sfoderano un disco bello e scorrevole, nel quale riescono anche ad affrontare argomenti seri seppur alla loro maniera. E’ il caso della pena di morte, tema affrontato nella Zappiana Budy Giampi, o del culto dell’apparire cantato nella piacevole Fossi Figo, brano nel quale si segnala la presenza di Gianni Morandi. C’è anche una buona dose di satira politica in questo album, nel quale Elio E Le Storie Tese si presentano come una formazione di giovani di Forza Italia e per questo si impegnano a risolvere i veri problemi sociali del paese, come quello degli escrementi di animali sui marciapiedi delle nostre città; in verità questo tema (e probabilmente non solo quello) mi sembra ispirato da un pezzo degli Ossi Duri, giovane band che nel 2000 suonò di spalla ad Elio E Le Storie Tese nel corso del tour primaverile, ad ogni modo Cani E Padroni Di Cani è un buon pezzo dall’incedere deciso dettato da un riff che mi ha ricordato alcune parti dello Steve Vai di Flexable. Dispiace che in un album di ottimo livello come questo Elio E Le Storie Tese abbiano infilato un pezzo banale come Shpalman, inspiegabilmente scelto anche come singolo. Tra i trascinanti rock’n’roll di Abate Cruento e Pilipino Rock (più articolato e originale il primo, più frivolo il secondo), il divertissement in stile fine seventies di La Chanson e la marcetta da ventennio fascista di Litfiba Tornate Insieme, Elio E Le Storie Tese riescono comunque a far risaltare la loro incredibile tecnica strumentale : è il caso della movimentata Gimmi I., con l’ospite d’eccezione Ike Willis (ex vocalist di Frank Zappa), e soprattutto della sbalorditiva Pagano, dove i richiami ad albums come The Grand Wazoo ed in generale a quelli delle Mothers periodo Jean-Luc Ponty (complice l’apporto del sempre ottimo Mauro Pagani) non si contano. La versione strumentale della stessa Pagano evidenzia ulteriormente l’elaborata scrittura delle composizioni di questa band che ancora troppa gente si rifiuta di prendere sul serio. Dovremo attendere il giorno in cui realizzeranno un album con l’Ensemble Modern?

Cicciput / Budy Giampi / Gimmi I. / Fossi Figo / Cani E Padroni Di Cani / La Follia Della Donna (parte I) / Shpalman / La Chanson / Pagàno / Abate Cruento / Pilipino Rock / Litfiba Tornate Insieme / Pagano Karaoke
 

PUSHING RED BUTTONS - PUSHING RED BUTTONS BlockChordMusic (no catalogue number)

Band formata all’inizio del 2001 tra Minneapolis e New York City dal tastierista Steve Herrig, Pushing Red Buttons ha vissuto una prima incarnazione sotto la denominazione di Norman Fell con un organico di ben 17 musicisti sparsi tra le due metropoli statunitensi, provenienti da bands come Amoreena's Handshake, Billy Club, Tail, Psych, JMC e Brutus (non chiedetemi maggiori dettagli su queste bands a me totalmente sconosciute). Norman Fell pubblica l’album Down il 15 Luglio 2002 e subito dopo Steve Herrig decide il cambio di denominazione spostando completamente su New York il baricentro di Pushing Red Buttons. Le registrazioni di questo loro album omonimo iniziano nell’Agosto 2002 nei RichSound Studios di Rich Gaglia, produttore ed ora chitarrista a tempo pieno della band. L’album viene pubblicato nel mese di Maggio del 2003, con una copertina piuttosto anonima che non stuzzica certamente la curiosità del potenziale acquirente ma che racchiude un album tutto sommato abbastanza interessante. Pushing Red Buttons suonano come un punto di incontro tra certo rock americano raffinato ma al tempo stesso facilmente fruibile (alla Toto, Kansas e Styx, tanto per fare qualche esempio) ed il Frank Zappa di albums come Lumpy Gravy e Overnite Sensation, con puntate che vanno a scomodare anche i Beatles in The Sum Of Things e nella title track. Brandelli di pop Europeo degli eighties sono sparsi in What's Good For You?, mentre Code Of The Road denota l’assimilazione degli insegnamenti dei Kiss di Dressed To Kill e Destroyer. L’incrocio tra AOR ed il primissimo Zappa di cui accennavo in precedenza appare abilmente realizzato in tracks come Temporary Heaven (bello il solo di synth nella parte finale) e nell’eccellente Squares, mentre lo spirito goliardico dell’indimenticabile Zio Frank si materializza marcatamente in It's A Really Happy World e Danny’s Private Life. No Fun For No One è invece un bel connubio tra alcune cose dei Kansas e le parti più melodiche del bellissimo disco omonimo di Prometheus, sottovalutata band del giro del Guitar Craft nella quale figurava anche Pat Mastelotto. Gli appassionati di albums quali Hydra dei Toto o Point Of Know Return dei Kansas si potranno invece deliziare con la pregevole Voice Of Reason, dove Herrig e Gaglia possono mettere in evidenza la loro buona tecnica strumentale. Possiamo quindi promuovere questo primo album di Pushing Red Buttons, che si è già messo al lavoro nel Luglio di quest’anno per un nuovo lavoro dal titolo provvisorio di Love Jihad. Nel frattempo chi fosse interessato a questo debut album può reperirlo attraverso il website della band newyorkese.

What's Good For You? / Code Of The Road / Pushing Red Buttons / Temporary Heaven / It's A Really Happy World / Danny’s Private Life / Surprise / No Fun For No One / Things Are Coming / Squares / Voice Of Reason / The Sum Of Things
 

NO-MAN – ALL THAT YOU ARE Hidden Art Recordings HI-ART 18

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All That You Are (edit) / Until Tomorrow / Chelsea Cap / Darkroom / Until Tomorrow (lo-fi)
 

DARKROOM – FREEFALL CDR (no catalogue number)

Quarto volume dal vivo per Darkroom, dopo i tre Fallout pubblicati dall’etichetta Burning Shed, a fronte di due soli albums ed un EP di studio, quasi a voler sottolineare la natura prevalentemente improvvisativa della band guidata da Os e Michael Bearpark. Le tre lunghe tracce presenti, tutte di durata compresa tra i venti ed i venticinque minuti, rivelano l’assenza di Tim Bowness caratterizzandosi come monumentali pieces completamente strumentali; l’influenza dell’opera di Fripp & Eno su Darkroom appare assolutamente innegabile, basta ascoltare la prima traccia registrata durante delle prove da Bearpark e Os con il contributo di Simon H. Fell al basso acustico dove non è difficile scorgere dei punti di contatto con Swastika Girls. Molto più dilatata, sia come atmosfera che in termini di durata (24 minuti e 38 secondi), è la seconda traccia registrata dal vivo alla Unitarian Church di Cambridge : qui la ricerca di Bearpark e Os si spinge fino all’ossessiva ripetizione, seguendo un impulso elettro-minimalista che si evolve in aeree spirali che cingono d’assedio l’attenzione dell’ascoltatore, tra rarefazioni estreme ed echi di The Heavenly Music Corporation. Liquidi arpeggi di chitarra imbastiscono la porzione iniziale della terza traccia, registrata al Portland Arms di Cambridge con un line up includente Peter Chilvers al basso, disperdendosi quindi in serrate teorie di loops che si riallacciano allo stile delle più concise composizioni incluse nell’ottimo primo album Daylight. Lungi dal mostrare cenni di cedimento, Darkroom si conferma nuovamente come uno degli acts più coraggiosi nel panorama dell’ambient electronica. Anche Freefall, come l’album Free di Peter Chilvers, non è in commercio ma è in circolazione gratuita; seguite quindi le istruzioni già riportate nella recensione di Free per ottenere la vostra copia di questo nuovo album di Darkroom.

Rehearsal, Royston 26/1/2003 / Live At 'Bleepfest' At The Unitarian Church, Cambridge 21/11/2002 / Live At 'Plastic#3' At The Portland Arms, Cambridge 5/12/2001
 

THE MAYDAY MURDERS – MAYDAY MURDERS Fire Records PUFF01

Gli appassionati di rock lo-fi troveranno sicuramente in questo omonimo debut EP di The Mayday Murders un soddisfacente concentrato di energico rock dal piglio punkoide; il quartetto Anglo-Italo-Scozzese, reduce da un tour in supporto a Queens Of The Stone Age, ha realizzato su un 4 piste in poche ore durante una mattinata invernale queste 5 tracce che coniugano Velvet Underground, Killing Joke, Stooges e The Fall talvolta tinti con pennellate country come avviene in Shut Down. Più spontaneo di così … reperibile attraverso Fire Records.

Don't Wanna Know / The Outcome / Shut Down / Sonic Vendetta / Everyone, Everything
 

NO-MAN – TOGETHER WE'RE STRANGER K-Scope/Snapper Music SMACD867

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Together We're Stranger / All The Blue Changes / The City In A Hundred Ways / Things I Want To Tell You / Photographs In Black And White / Back When You Were Beautiful / The Break-Up For Real
 

CABOTO – DID YOU GET VISUALS? Raving Records (no catalogue number)

Ricordate, in quell’incredibile crogiolo che è stata la compilation 15id della Raving Records, l’affascinante e raffinata opening track Cactus Transistor dei Caboto? Beh, fortunatamente le bands incluse in quella compilation stanno proseguendo brillantemente l’attività, ed oggi ho il piacere di parlare nuovamente ed in maniera più approfondita di questa formazione Bolognese nata nel Gennaio 1999 dall’incontro tra il tastierista Nazim Comunale ed il bassista Marcello Petruzzi, che quindi si stabilizza nel 2000 con l’organico completato da Marco Bianciardi e Alessandro Gallerani alle chitarre, Alessio Crotti al sassofono e Stefano Passini alla batteria. Le prime registrazioni su DAT compongono un CD demo di quattro tracce che verranno rivisitate nel primo album. Il debutto discografico avviene nel 2002 con Nauta, pubblicato dall’etichetta americana Scenester e promosso in Italia da GammaPop/Self Distribuzione, che raccoglie pareri favorevoli sia in Italia che negli Stati Uniti. Segue la già citata partecipazione alla compilation 15 Italian Dishes della Raving Records, etichetta che oggi pubblica anche questo Did You Get Visuals?, album di ricerca strumentale dal carattere sapiente e maturo. Quasi a calarsi nello spirito animato dalla voglia di scoperta del celebre esploratore dal quale hanno preso il nome, Caboto si inoltra senza timore in un viaggio tra echi canterburiani, nebbie ambient ed un levigato jazz rock per un insieme bilanciato e raffinato che necessita numerosi ascolti per carpirne tutti i segreti ed i numerosi e sfumati particolari. La band definisce il suo stile “un semi-jazz elettrico, cinematico, convulso”, ed in effetti i cromosomi jazz sono facilmente evidenziabili, ma nell’amalgama creato da Caboto è possibile riscontrare elementi non dissimili da quelli utilizzati da Jansen/Barbieri/Karn o, in modo più rarefatto, da Peter Chilvers e Samuel Smiles. Lo sprazzo di follia strumentale Crimsoniana alla Red che apre Room 237 è quanto di più “cattivo” e ruvido si possa trovare in questo album, altrimenti morbido e levigato. Un disco di gran classe, dove le trame di sax e piano elettrico rimandano a nomi come Perigeo e Premiata Forneria Marconi periodo Jetlag. Fly Chinese rievoca la magia di alcuni passi di Hatfield And The North, ovviamente svecchiata di qualche decennio, mentre altrove (è il caso della breve improvvisazione Got Near) si affaccia il Theo Travis degli episodi più estremi di Heart Of The Sun. Anche in Pharoah, Music From Another Room la ricerca di Caboto giunge a coniugare il jazz rock con l’ambient electronica, aggiungendovi qualche sfumatura Zappiana ed un lieve profumo di Canterbury. Tra rasoiate Zorniane (Upset Appearance Of The Hidden Curl) e piccoli movimentati intarsi di piano elettrico (Lassi Bang) giungiamo alla conclusione del disco, dove ritroviamo Cactus Transistor in una Dust version che non aggiunge ne toglie nulla a questa pregevole traccia già apprezzata in un recente passato. Con Did You Get Visuals? Caboto ha dato vita ad un affascinante, evocativo racconto, musicato da sei abili musicisti che uniscono tecnica e passione. Questo disco è bellissimo, e bene ha fatto la Raving Records ad accogliere sotto la propria ala il gruppo Bolognese; tocca ora al pubblico più preparato fare la propria parte, acquistando senza esitazioni questo gioiello di inestimabile valore. Per ordinarlo, o eventualmente per ottenere informazioni in proposito, visitate il website della Raving Records, dove tra l’altro troverete links, infos e materiale riguardante molte altre valide bands del nostro promettente panorama musicale.

Room 237 / Cat And Ball / Fly Chinese / Precipice / Got Near / Pharoah, Music From Another Room / Upset Appearance Of The Hidden Curl / Lassi Bang / Cactus Transistor (Dust Version)
 

ON STAGE – Defeat The Young + Admiral's Hard – London, Tatty Bogles 27 Agosto 2003

L’appuntamento è per le 19:30 in Oxford Circus, ad attenderci c’è Dann Chinn, lo stimato giornalista Londinese che gestisce l’ottima webzine Misfit City : è lui che ci ha informati del double gig in programma questa sera al Tatty Bogles, piccolo locale sito al numero 11 di Kingly Court a pochi metri di distanza dalla famosa Carnaby Street, nel cuore di Mayfair. Il locale apre alle 20:00, in attesa fuori della piccola corte che ospita diversi locali di tendenza c’è un gruppetto di ragazzi, si tratta dei musicisti che si esibiranno stasera e di un manipolo di loro amici. Riunito in quel piccolo angolo del centro di Londra vi è un consistente nucleo della scena post rock Britannica : membri di Stars In Battledress, Foe, dei disciolti Ursa e The Monsoon Bassoon ... sembra impossibile trovarseli tutti li davanti dopo averne seguito a distanza l'attività scribacchiando a proposito dei loro dischi. L’attesa per l’apertura del Tatty Bogles si prolunga, ne approfittiamo per un drink in un vicino locale, carino ma già rumorosamente affollato. Quando ritorniamo al locale dove si tiene il concerto riusciamo infine ad entrare, l’ingresso è riservato ai soci ma questi possono portare con se degli ospiti come ha fatto stasera Dann. Il locale è piccolo ma bello e con una storia alle spalle : fondato nel 1933 da alcuni ufficiali della Royal Air Force come ritrovo per un drink dopo le loro partite di cricket, nei tardi anni ’60 annoverò tra la sua clientela John Lennon e Yoko Ono; si dice che da allora non sia cambiato niente in questo locale sotterraneo così tipicamente Inglese (per i più curiosi c’è una simpatica presentazione del locale al seguente link (http://www.viewlondon.co.uk/review_1225.html). Ammassati sul piccolo palco rialzato presente nell’angolo del locale Defeat The Young sta completando il soundcheck; il line-up stasera è composto da cinque elementi (originariamente era una one-man band) con strumentazione prevalentemente acustica : Richard Larcombe alla chitarra acustica ed al canto, il drummer dei Foe Paul Westwood all’hammer dulcimer, James Larcombe alla ghironda e all’harmonium, Mark Braby (ex William D. Drake's band) al basso e l’ex-Ursa Jodie Cox alla chitarra elettrica. Il breve set di Defeat The Young ha subito inizio, l’inusuale stile vocale di Richard Larcombe è subito protagonista, dipanandosi nell’intreccio strumentale elettroacustico creato dai cinque musicisti. Notevole l’interscambio di strumentazione nell’arco dei pochi pezzi suonati, con Paul Westwood che si cimenta occasionalmente anche con harmonium e chitarra addizionale ed il leader Richard Larcombe alle prese anche con la chitarra elettrica. Nel set trova posto anche una composizione mai eseguita prima d’ora dal vivo, peccato veramente per la durata eccessivamente breve della performance che ha dato al pubblico appena il tempo di calarsi nelle grottesche, quasi gotiche atmosfere di Defeat The Young.

Quasi senza stacco alcuno ha inizio la performance di Admiral's Hard, evento unico che vede tre dei membri di Defeat The Young rimanere al loro posto sul palco (i fratelli Richard e James Larcombe e Paul Westwood) per essere raggiunti da Andy Carne (lead vocals) e dai due ex The Monsoon Bassoon (ora con Miss Helsinki) Dan Chudley (bass guitar, backing vocals) e Kavus Torabi (mandolino e backing vocals). Quello a cui stiamo per assistere è un set quasi umoristico di canti di marinai e canzoni attinenti con il mare; tutti i musicisti di Admiral's Hard (ad eccezione di Paul Westwood) provengono da Plymouth, cittadina costiera nel sudovest dell’Inghilterra, ed hanno voluto con questo concerto rendere un omaggio alle loro origini, importanti per tutti i cittadini Britannici se consideriamo che la lunga e gloriosa storia dell’impero sul quale non tramontava mai il sole è indissolubilmente legata al dominio che la Gran Bretagna ha sempre esercitato sui mari. E seppure il tutto si svolga in un’atmosfera gioiosa e divertita, nel piccolo club la fierezza e l’orgoglio di queste tradizioni si respira fin dal primo coro all’unisono che apre il concerto; il pubblico presente (al quale si è nel frattempo aggiunto Tim Smith, leader dei Cardiacs) canta insieme alla band, e gli unici evidentemente estranei a quest’atmosfera risultiamo essere io e mia moglie (altro che Italiani, popolo di poeti e navigatori …), ma è davvero impossibile non rimanerne coinvolti. Andy Carne ha veramente un aspetto da marinaio, forse non proprio da lupo di mare ma piuttosto da mozzo alle prime traversate, ma ciò è sufficiente a conferire un sapore ancor più veritiero alle canzoni che canta : tra canti tradizionali come All For Me Grog, The Keeper Of The Eddystone Light e Fair Ladies Of Spain trovano posto gli arrangiamenti acustici di Stranger In A Strange Land degli Iron Maiden (con un solo di mandolino eseguito da Kavus Torabi) e Eden On The Air dei Cardiacs. Da segnalare la performance all’harmonium dell’ospite Ben Jacobs (meglio conosciuto come Max Tundra) sul secondo pezzo in scaletta. Peccato si tratti anche nel caso di Admiral's Hard di un set breve, infatti non sono nemmeno le 22:30 quando insieme a Dann lasciamo il Tatty Bogles dove la serata proseguirà con il karaoke ( !!! ) per dirigerci verso Chinatown alla ricerca di un ristorante cinese, quindi verso Tottenham, dove nelle immediate vicinanze dell’Astoria si sta disperdendo il pubblico che ha assistito al concerto dei Rolling Stones, definiti il giorno seguente da David Smyth sulle pagine dell'Evening Standard "la più grande rock and roll band di sempre" … quante differenti facce e quali diversi metri di giudizio può avere la musica …
 

News from the World Central

- In lavorazione un doppio DVD dei King Crimson : Eyes Wide Open – live in Japan, April 2003 ed Heavy ConstruKction : The Movie, live at Shepherd's Bush Empire 2000. In Giappone i due DVD saranno pubblicati separatamente
- Doppia release in arrivo anche per 21st Century Schizoid Band : Tokyo 2002 (Audio CD : Live In Japan) atteso per il 26 Settembre ed il DVD Live In Japan - November 6th, 2002 registrato alla Tokyo Kohsei-Nenkin Hall che uscirà il 22 Ottobre
- Qui di seguito le date della seconda parte del tour del Nord America di King Crimson :
     27 Ottobre 2003, Phoenix, Orpheum Theatre
     28 Ottobre 2003, Anaheim, House Of Blues
     29 Ottobre 2003, W.Hollywood, House Of Blues
     30 Ottobre 2003, W.Hollywood, House Of Blues
     31 Ottobre 2003, San Diego, tba
     1 Novembre 2003, San Diego, tba
     2 Novembre 2003, San Francisco, The Warfield
     4 Novembre 2003, Salt Lake City, tba
     5 Novembre 2003, Denver, Fillmore
     7 Novembre 2003, Minneapolis, Medina Centre/Quest Club
     8 Novembre 2003, Chicago, Park West
     11 Novembre 2003, Montreal, Theatre St Denis
     12 Novembre 2003, Boston, Avalon
     13 o 14 Novembre 2003, Oakdale, CT Oakdale Theatre
     15 Novembre 2003, New York, Beacon Theatre
     16 Novembre 2003, Philadelphia, Electric Factory
     17 Novembre 2003, Washington, DC State Theatre
     21 Novembre 2003, Mexico City, Metropolitan Theatre
     22 Novembre 2003, Mexico City, Metropolitan Theatre
 

News from the World

- David Sylvian terrà alcuni concerti nel corso del prossimo autunno, coadiuvato da Steve Jansen e da un altro musicista di cui al momento non si conosce il nome. Qui di seguito le date confermate :
    23 Settembre, Bristol (UK), Colston Hall
    24 Settembre, Manchester (UK), Bridgwater Hall
    25 Settembre, London (UK), Royal Festival Hall - Box Office tel : 020 7960 4242, info: http://www.sbc.org.uk/main/events/98592.html
    13 Novembre, The Hague (Netherlands), Crossing Border Festival - tel +31 900 3456789, tickets at http://www.ks.nl
– Ormai imminente su House Of Stairs in Ottobre Combined Stupidity Of Spiteful Men (Cat. No. – HOS004), uno split album con Foe, American Heritage e Art Of Burning Water. Il contributo di Foe sarà una traccia di 10 minuti intitolata Myrmidon. Lo split album verrà promosso attraverso le undici date finora confermate del Combined Stupidity Tour :
    6 Ottobre - Brighton
    7 Ottobre - Newport
    8 Ottobre - Cork
    9 Ottobre - Limerick
    10 Ottobre - Dublin
    11 Ottobre - Manchester
    12 Ottobre - Bradford
    13 Ottobre - Nottingham
    14 Ottobre - Birmingham
    15 Ottobre - London
    16 Ottobre - Colchester
    17 Ottobre - London, The Studio, Unit 103, Greenwich Commercial Centre, 49 Greenwich High Road, London SE10 8JL - ingresso gratuito, inizio ore 8 PM
- Usciranno a Ottobre su etichetta Psychotica Records una compilation comprendente Bellini, The Planet The, Daemien Frot, Zu, Jasminshock, Logan, Beirut, Zero Tolerance For Silence ed altri, ed il disco di esordio dei Lillayell
- L'album di Theo Travis e Steve Lawson, For The Love Of Open Spaces, è quasi finito e dovrebbe essere pubblicato presto, maggiori dettagli non appena disponibili
- Sembrano molto probabili due concerti solo di Theo Travis in Italia il 20 e 21 Novembre, precisamente a Rivolta (vicino Verona) e Milano, dove dovrebbe provvedere il soundtrack per un film muto
- Il concerto tenuto il 30 Agosto a Londra da Francis Dunnery ha visto una reunion degli It Bites alla fine per un secondo encore. Francis ha suonato una versione acustica di Hunting The Whale con John Beck alle tastiere, fisarmonica e harmony vocals, quindi i quattro membri degli It Bites si sono ritrovati sul palco per suonare Still Too Young To Remember, accolta entusiasticamente dal pubblico in sala. Era la prima volta dopo dodici anni che si ritrovavano tutti insieme e che suonavano su un palco, così la performance non è stata molto precisa ma il gruppo è sembrato convinto, ed i quattro musicisti sono sembrati felici di ritrovarsi. John Beck in particolare è sembrato quello più contento, forse perchè è stato quello che ha sofferto maggiormente per lo split. Rimane da capire se questa occasione è stata il preludio per una vera e propria reunion o se quella che è stata lungamente annunciata anche sul sito ufficiale della band è una bufala creata ad arte per promuovere l'uscita del live album e del DVD
- Ceramic Hobs e Sedated dal vivo nei giorni :
    25 Settembre, Blue Room, Church Street, Blackpool
    27 Settembre, West Coast Rock Cafe, Abingdon Street, Blackpool
- Stando a quanto riportato da Silhobbit e The Dutch Progressive Rock Pages, l’ex drummer dei Porcupine Tree Chris Maitland ha dato vita ad un nuovo supergruppo denominato The Arm Band insieme a John Mitchell (The Urbane, Arena), Pete Trewavas (Marillion) e John Beck (It Bites). La band sta registrando alcune tracce destinate a far parte del suo debut album, per il quale pare sia ad un buon punto nelle trattative con una major label. Pare che tempo addietro fosse stato contattato per l’inclusione nel line-up anche l’ex vocalist dei Genesis Ray Wilson, che avrebbe rifiutato in quanto maggiormente interessato ad una carriera da solista
- E’ in tour nel nostro paese il valido chitarrista (Italiano ma con base a Londra) Antonio Forcione; notare che alcune di queste sono clinics e non concerti :
    10 Ottobre, Azzano Decimo (PN), Biasin Denis & Co, Viale 1 Maggio, 20 – Yamaha Italy tour [ Tel: 0434 633135 ]
    11 Ottobre, Verona, Musical Box/Sound Expo, Via del Artigianato 9/A – Yamaha Italy tour [ Tel: 045 8205716 ]
    13 Ottobre, Bologna, Tomassone e All For Music, Music Accademy 2000 - Via T. Tasso 13 - Yamaha Italy clinic [ Tel: 051 6492682 ]
    14 Ottobre, Firenze, G & E Music Lab, c/o Centro Giovani C.U.R.E., Via Faentina 145 - Yamaha Italy clinic [ Tel: 055 609061 ]
    15 Ottobre, Silvi Marina (TE), Di Marco Ferdinando, c/o Murphy's Irish Pub, Via Taranto - Yamaha Italy clinic [ Tel: 085 930456 ]
    16 Ottobre, Foggia, Guitar workshop, Abaldoria Pub, Via Castiglione 35, - Yamaha Italy clinic [ Tel: 0881 614848 ]
    17 Ottobre, Lecce, Musicarte di Attanasio, P.zza Ludovico Ariosto 15 – Yamaha Italy clinic [ Tel: 0832 455652 ]
    18 Ottobre, Bari, Acustica s.r.l., Via Enrico Toti 18 - Yamaha Italy clinic [Tel: 080 5563621 ]
    23 Ottobre, Roma, La Palma Club, via Giuseppe Mirri 35 - 06 435 66581
- Interessante concerto alla London Royal Festival Hall il 21 Ottobre, dove l’unica incarnazione dei Gong che suonerà in Europa quest’anno si esibirà nell’ambito del Mind Your Head 3 : Sacred Music Festival. Si tratta di Acidmothersgong con Damo Suzuki With The Switch Doctors come supporting act, più gli special guests The Incredible String Band. Acidmothersgong comprende membri di Acid Mothers Temple (Kawabata Makoto – guitars, Cotton Casino - synth & voices, Yoshida Tatsuya - drums & voice, Tsuyami Atshshi - bass & voice, Higashi Hiroshi - synth & theremin), di Gong (Daevid Allen - guitars & voices, Gilli Smyth – voices, Didier Malherbe - wind instruments) e di University Of Errors (Josh Pollock - guitars & megaphonics). Damo Suzuki With The Switch Doctors comprende Damo Suzuki - (Can), Mike Howlett - bass (Gong, House of Thandoy), Steve Higgins - guitar (House of Thandoy, KarmaKanix, Thandoy...), Mark Jenkins – synthesisers e Steve Cassidy - drums (Here & Now). I biglietti sono disponibili presso : http://www.rfh.org.uk
- Qui di seguito le date del tour di Didier Malherbe :
    14 Ottobre, France, Paris, Satellit Café, 44 rue de la Folie Méricourt, Paris 75011. Info 01 47 00 48 87. Metro: Oberkampf (con Hadouk Trio)
    18 Ottobre, France, St Giron site Prat-Bonrepaux, Ariege (con Hadouk Trio)
    25 Ottobre, Netherlands, Rotterdam, Festival of Doelen (con Hadouk Trio)
    01 Novembre, Morocco, Marrakech, The French Institute of Marrakech (con Hadouk Trio)
    04 Novembre, Morocco, Casablanca, The French Institute of Casablanca (con Hadouk Trio)
    13 Novembre, France, Troyes, Espace de la Cité, 57 rue de la Cité, 10000 Troyes. 9pm. (Didier Malherbe Trio: w/Patrice Meyer guitar, Philippe Foch percussions)
    15 Novembre, France, St Jean aux Bois (Near Compiegne), Les Naiades, 12 rue du Parquet - 60350 St Jean aux Bois. 9pm. 03 44 42 39 20, (Didier Malherbe Trio: with Patrice Meyer guitar, Philippe Foch percussions)
- Kangaroo Moon in tour attraverso Regno Unito ed Europa (le date in Germania e Svizzera sono da confermare, mentre si attende comunicazione per altre date in Croazia e Italia) :
    13 Ottobre, London, Kentish Town, The Verge. 0207 2841178
    15 Ottobre, Southsea, The Fawcett Inn. 023 9282 1377
    16 Ottobre, Poole, Mr Kyps. 01202 416546
    17 Ottobre, Southampton, Talking Heads. 02380 678446
    18 Ottobre, Hitchin, Club 85 01462 434801
    19 Ottobre, East Grinstead, Sharpthorne, Ravenswood Hotel. 01342 718730
    21 Ottobre, Saffron Walden, Hempstead, The Bluebell. 01799 599199
    24 Ottobre, Chester, Telfords Warehouse. 01244 390090
    25 Ottobre, Leeds, Cabbage - West Indian Centre. Late night chill-out
    30 Ottobre, Hebden Bridge, Trades Club. 01422 845265
    31 Ottobre, Cockermouth, Kirkgate Centre. 01900 826 448
    2 Novembre, Dumfries, The Venue. 01387 267894
    4 Novembre, Leicester, The Musician. 0116 2510080
    5 Novembre, Hartlepool, Studio. 01429 424440
    6 Novembre, Shrewsbury, Buttermarket. 01743 231142
    7 Novembre, Narberth, Queen's Hall. 01834 869323
    8 Novembre, Cardiff, Toucan Club. 02920 372212
    9 Novembre, Worcester, Marrs Bar. 01905 61336
    11 Novembre, Brighton, Komedia tbc. 01273 647101
    14 Novembre, Germany, Herrenwies, Turning Point tbc
    15 Novembre, Germany, Saulgau tbc
    18 Novembre, Germany, Gossenzugen tbc
    ?? Novembre, Switzerland, Thun, Cafe Mokka
    28 Novembre, Switzerland, Wetzikon, KKulti
    5 Dicembre, Switzerland, Neuchatel, Case A Chocs tbc
    8 Dicembre, Belgium, Ingelmunster, Café Fagot
- Alcuni UK gigs per Thom The World Poet
    13 Ottobre, Greenfield, Nr Oldham with Darren Poyzer
    14 Ottobre, Yorkshire Arts Circus all day Poetry Workshop
    15 Ottobre, Wakefield Schools
    16 Ottobre, Wakefield, Cathedral Acess Poets
    17 Ottobre, Glossop, Labour Club with Darren Poyzer
    18 Ottobre, Leeds, possible workshop
    19 Ottobre, Leeds gig 7-10pm
    20-24 Ottobre, Sheffield Festival with Matt Black
    22 Ottobre, Bradford, Love Apple
    23 Ottobre, Bradford, World Café
    28 Ottobre, Sheffield, Bukowskis Piano Bar Buk Off
- Sono iniziate le registrazioni del nuovo album di Here & Now, che è previsto per la prossima primavera e dovrebbe essere seguito da alcune date dal vivo
- Gilli Smyth ha completato in San Francisco insieme al produttore Mark Pistel l’album di Gong Matrices, album che si preannuncia con una venatura politica, molto anti-George Bush. Gong Matrices è composto da Gilli Smyth (voice), Pierce McDowell (Bass), James Rotundi (Synth & guitar), Aryeh Frankfurter (electric violin, Irish Harp, flute) e Stephan Junca (Percussion). Un DVD dovrebbe uscire subito dopo lo studio album
- Recenti aggiornamenti dell’online store Kasbah : Live Transmissions - System 7 (a-wave AAWCDP010); Dreamin' a Dream - Daevid Allen (AGASCD007); Daze Of The Underground - Various (FAFF03CD); House Of Thandoy - House Of Thandoy (HOT 1); Ici Maintenants - Space & Time (Fluffy Records CD001); 3CD Boxset - The World of Daevid Allen & Gong (Snapper SNAJ725CD)
- Da non perdere Screaming Headless Torsos, la band di David Fiuczynski con Dean Bowman (vox), Fima Ephron (bass), Daniel Sadownick (percussion) e Gene Lake (drums) in tour Europeo. Ecco le date, comprese quelle Italiane :
    22 Ottobre - Dornbirn, Austria, Spielboden
    23 Ottobre - Biel, Switzerland, Gaskessel
    25 Ottobre - Umeå Jazz Festival, Sweden
    26 Ottobre - Västerås, Sweden, Village
    28 Ottobre - Gent, Belgium, Damberd
    30 Ottobre - Roma, Locanda Atlantide, Via dei Lucani, 22/b tel. 06 44704540 special guest Lian Amber
    31 Ottobre - Tivoli, Fuze Pub special guest Lian Amber
    1 Novembre - Rome, Italy CLINIC - Not Confirmed (info soon! check website)
    2 Novembre - Porto d'Ascoli (AP), Bitches Brew Jazzclub, Lungomare Rinascimento 0735/753355 - 0335/8479745 0347/6194317
    3 Novembre - Graz, Austria (Club info soon, please check website) special guest Lian Amber
    4 Novembre - Wien, Austria, Porgy & Bess special guest Lian Amber
    5 Novembre - Innsbruck, Austria, Treibhaus special guest Lian Amber
    6 Novembre - Salzburg, Austria, Rockhaus
    7 Novembre - Maribor Festival, Slovenia
Un nuovo tour Europeo dovrebbe aver luogo nella primavera del 2004, seguito da un tour in Giappone
- Il 22 Novembre in Cleveland Tri C Cultural Arts & Jewish Community Center presentano Hasidic New Wave with Yakar Rhythms; inizio alle 8:00 p.m. all''Eastern Campus Performing Arts Center, prezzo d'ingresso $22, reperibili presso Tickets.com al numero (216) 241-6000. Per maggiori informazioni contattare Kay Coughlin al (216) 987-2543. Nello stesso weekend ci sarà anche un concerto gratuito e due workshops. Per infos controllare sul website
- Il nuovo album di Lian Amber è in avanzata fase di lavorazione, grazie al lavoro del produttore Tomi Sachary, e dovrebbe essere pubblicato nella prossima primavera
- Ceramic Hobs suoneranno il 5 Novembre in London al Gossips, 69 Dean Street, Soho. Lo spettacolo, che comprenderà anche il poeta Ernesto Sarezale e lo scrittore Hugh Mulhall, si terrà dalle 11pm - 3.30am. L'ingresso prima di mezzanotte costa £3, maggiori info appena disponibili all'indirizzo www.geocities.com/vivacabaret. Lo stesso spettacolo siterrà a Brighton il 6 Novembre al The Hobgoblin, London Road, Brighton, insieme a The Astronauts, Anal Beard e Amateur Ninja Club. Orario 8pm - 11pm, ingresso libero (ma è possibile dare un contributo volontario)
- Per il Festival Di Musiche Contemporanee Newton 2003, la cui seconda edizione è in svolgimento già da un mesetto, suoneranno il 26 Ottobre al Teatro Comunale G. D'Annunzio il celebre trombettista Paolo Fresu e Dhafer Youssef
- Theo Travis terrà due concerti per ambitronics in Italia : il primo il 20 Novembre al Rivolta Art & Wine Bar di Rivoltella del Garda (frazione di Desenzano), in provincia di Brescia - ingresso libero; il secondo nell'ambito di Senza Parole 2003, VIII Rassegna internazionale di progetti musicali per il cinema muto e il video, il 21 Novembre presso l'Auditorium S. Carlo, C.so Matteotti 14, Milano - Ingresso libero. Theo Travis provvederà un live soundtrack per i cortometraggi Kierunek Nowa Huta (Direzione Nowa Huta, 1951) di Andrzej Munk, fotografia – Jerzy Chluski, Romuald Kropat, 12’09’’
(La nascita dell’acciaieria e del quartiere operaio a Cracovia) e Szeroka Droga (Una strada larga, 1949) di Konstanty Gordon, fotografia – Olgierd Samuceiwcz, 44’17’’ (La costruzione della superstrada W-Z a Varsavia)
- Uscirà il 17 Novembre su Fat Cat Records lo split single 12” di David Grubbs / Avey Tare (12FAT046)
- Qui di seguito le date del tour Europeo di HiM :
    31 Ottobre - UK - Brighton - Pavilion Theatre. w/ Crescent
    01 Novembre - UK - London - The Spitz
    02 Novembre - UK - Bristol - The Croft. w/ Crescent and Foehn.
    03 Novembre - Ireland - Cork - Triskel Arts Centre
    04 Novembre - Ireland - Dublin - The Sugar Club
    05 Novembre - Scotland - Glasgow - Nice & Sleazeys
    06 Novembre - UK - Leeds - Brudenell Social Club
    07 Novembre - UK - Leicester - Sumo
    08 Novembre - Belgium - Kontich - Lintfabriek
    09 Novembre - Belgium - Brussels - Botanique
    10 Novembre - Germany - Hamburg - Kampnagel
    11 Novembre - Germany - Berlin - Bastard
    12 Novembre - Germany - Leipzig - Conne Island
    13 Novembre - Germany - Dresden - Starclub
    14 Novembre - Germany - Munich - Funky Kitchen
    15 Novembre - Switzerland - Winterthur - Gaswerk
    16 Novembre - Italy - Vicenza - Centro Stabile Di Cultura
    17 Novembre - Italy - Bologna - TBC
    18 Novembre - France - Lyon - TBC
    19 Novembre - France - Marseilles - La Poste a Gallene
    20 Novembre - Spain - Barcelona - TBC
    21 Novembre - Spain - Madrid - TBC
    22 Novembre - Spain - Bibao - TBC
    23 Novembre - France - Bordeaux - Le CAT
    24 Novembre - France - Nantes - L’Olympic
    25 Novembre - France - Paris - Mains d’oeuvres
- E’ stato pubblicato su FatCat Records il doppio album di Animal Collective, Spirit They’re Gone, Spirit They’ve Vanished / Danse Manatee (FAT-SP07)
- E’ uscito il 20 Ottobre For The Love Of Open Spaces, album realizzato in coppia da Steve Lawson e Theo Travis. Come incentivo all’acquisto dell’album, Steve comunica che coloro che ordineranno For The Love Of Open Spaces riceveranno anche un altro CD realizzato in esclusiva comprendente altri 55 minuti di musica registrata dal duo Londinese. L’album può essere acquistato attraverso www.pmrecords.gemm.com oppure www.pillowmountainrecords.co.uk
- L'attività concertistica della Unhip Records raggiunge il suo apice nelle prossime settimane. Due i locali che ospiteranno gli eventi e due i nomi che identificano le due diverse esperienze: Youth Bait al Container di Bologna ed Ear-Job al Covo, sempre a Bologna. Da segnalare che per il concerto degli Arab Strap di questo venerdì al Container sono state aperte le prevendite in quel dell'Estragon Shop di Via Zamboni 53/c, Bologna tel. 051241554. E’ possibile effettuare l'acquisto telefonicamente. Ovviamente saranno tenuti molti tagliandi acquistabili solo la sera del concerto, orario di apertura ore 21. Per il concerto dei Thrills invece (sempre al Container, sabato 15 Novembre), i biglietti saranno in prevendita oltre che all'Estragon Shop, anche su www.easyticket.it . Ecco il programma dei concerti al Container in dettaglio :
    31 Ottobre - Arab Strap + Diana Darby -  a seguire dj UDA (unhip, radio città del capo) + pinktronica djs - ingresso 15 euro + diritti di prevendita - Info Line : 329 0798053 - info@unhiprecords.com
    15 Novembre - The Thrills - a seguire Dj UDA (unhip, radio città del capo) + guest - ingresso 18 euro + diritti di prevendita - Info Line : 329 0798053 - info@unhiprecords.com
Qui di seguito il programma dei concerti al Covo, Viale Zagabria 1, Bologna, tel/fax 051 505801 -  info@unhiprecords.com :
    7 Novembre - Forty Winks
    21 Novembre - Melt Banana + The Death Of Anna Karina
    28 Novembre – Operator
A seguire dopo i concerti, selezione indie-rock con dj "uomo dell'anno" + guests
- E’ disponibile il live album di System 7 Live Transmissions 1, registrato al Tokiodrome, Liquid Room, Tokyo il 17 Agosto 2002. Si tratta di una limited internet-only CD release (sta diventando una vera e propria mania, questa della “fabbricazione” pianificata di rarità) destinata essenzialmente ai visitatori dell’official website e a quanti sono iscritti alla mailing list. Il CD contiene anche un paio di pezzi inediti ed è disponibile attraverso Planet Gong
- Sono stati ristampati su Caroline Records in Limited Edition Deluxe Re-Issues gli albums di Japan e David Sylvian; i titoli pubblicati sono Tin Drum (su 2 CD), Oil On Canvas (su 2 CD), Gentlemen Take Polaroids e Rain Tree Crow, oltre agli albums solisti di David Sylvian Alchemy : An Index Of Possibilities, Brilliant Trees, Gone To Earth e Secrets Of The Beehive. Tutti i titoli sono stati rimasterizzati in digitale e si presentano in confezione deluxe limited edition. In alcuni casi questi titoli sono stati pubblicati in sets di 2 CD e tutti includono bonus tracks. Per maggiori informazioni su alcuni di questi titoli andate all’URL http://www.astralwerks.com/japan_sylvian/
 





SPAZIO DI MUSICA ALTERNATIVA - No. 35 - Giugno 2003

Ricevo ed inoltro l'annuncio della campagna sull'EUCD. L'Associazione Software Libero inaugura una campagna di sensibilizzazione sui pericoli della EUCD (European Union Copyright Directive, direttiva 2001/29/CE). Il materiale è disponibile all'indirizzo: http://www.softwarelibero.it/progetti/eucd/ Ma che cos'è l'EUCD? L'EUCD è la direttiva della Comunità europea nata per uniformare la legislazione sul diritto d'autore in vigore nei Paesi membri (http://www.softwarelibero.it/progetti/eucd/eucd-it.shtml). Si tratta di un argomento estremamente importante per la società, perchè ogni persona ha che fare con il diritto d'autore ogni volta che accede ad una qualunque opera, documento o informazione.
Il diritto d'autore è un insieme di leggi che forniscono agli autori alcune prerogative sulle proprie creazioni (come il monopolio sulla riproduzione). L'esistenza di tali leggi è giustificata dal fatto che esse incoraggiano la produzione di nuove opere, favorendo la diffusione del sapere e il progresso
sociale (http://www.biblio.liuc.it:8080/biblio/liucpap/pdf/44.pdf). L'EUCD introduce nuove norme che ampliano il diritto d'autore, ma di fatto ne contraddicono le finalità positive: la direttiva non favorisce gli autori e la società, ma i grossi editori e produttori di software proprietario. L'EUCD concede nuovi privilegi legali ai colossi del settore, senza però offrire alcuna nuova garanzia agli utenti. Questa impostazione sposta il bilanciamento dei diritti e dei doveri, favorendo i grossi produttori a spese di tutti coloro che, in vario modo, utilizzano le moderne tecnologie.
Quali sono i pericoli, e quanto sono vicini? L'EUCD contiene molte norme pericolose, tutte riconducibili ad un problema fondamentale: la tutela legale per le "misure tecnologiche di protezione", ovvero per i sistemi che regolano l'accesso e la copia di materiali coperti da diritto d'autore. La "tutela legale" implica che ogni tentativo di aggirare queste misure diventa reato.
L'EUCD sancisce quindi un nuovo potere per gli editori: quello di ricorrere a sistemi digitali che stabiliscono in che modo gli utenti possano utilizzare le opere possedute (come e-book, CD contenenti musica o dati, DVD). Questo significa che domani assisteremo alla diffusione di e-book a tempo, che diventano inutilizzabili dopo un certo periodo, e non possono essere stampati o ceduti a parenti o amici [http://www.metatext.com]; CD musicali che non si possono copiare, o memorizzare sul computer o sul lettore MP3 portatile (http://www.altroconsumo.it/map/show/254/src/20061.htm); film in DVD che si possono guardare solo in certi Paesi e con certi sistemi operativi (http://eon.law.harvard.edu/openlaw/DVD/dvd-discuss-faq.html); programmi che automaticamente cancellano dal proprio PC i file ritenuti "illegali" (http://bsdvault.net/article.php?sid=527&mode=&order=0); computer, periferiche e sistemi operativi che si rifiutano di leggere dati ritenuti "non autorizzati" (http://www.apogeonline.com/webzine/2002/10/01/01/200210010102). L'elenco potrebbe continuare, ed è potenzialmente molto ampio. Una applicazione estensiva di questi sistemi potrà togliere agli utenti ogni controllo sul funzionamento delle macchine in loro possesso. Non si tratta di semplici ipotesi: tutto questo avviene già oggi. Ma l'EUCD richiede che gli Stati europei difendano queste misure tecnologiche, creando leggi apposite: domani, quindi, ogni tentativo di aggirare le vessazioni di questi sistemi di protezione potrebbe essere punito con il carcere; chi crea programmi che leggono certi tipi di file potrebbe commettere un reato; anche chi solamente discute su come evitare una limitazione tecnologica potrebbe rischiare la galera. Le persone accusate potrebbero essere punite anche se non avessero mai commesso atti oggi illeciti perchè ritenuti violazioni del
diritto d'autore. Con l'applicazione dell'EUCD, alcuni casi recentemente balzati all'onore delle cronache avrebbero avuto conseguenze diverse: il creatore del DeCSS (http://punto-informatico.it/p.asp?i=42646) sarebbe stato condannato; chi ha scoperto come superare le limitazioni dei CD anti-copia usando un pennarello (http://punto-informatico.it/p.asp?i=40153) sarebbe un criminale; anche chi utilizza o semplicemente rende note queste invenzioni correrebbe il rischio di ritorsioni legali. Negli Stati Uniti questo scenario è già realtà, a causa del Digital Millennium Copyright Act (DMCA) (http://www.anti-dmca.org) : una legge che ha permesso a varie aziende di ottenere arresti, intimidazioni e censure che hanno colpito utenti, programmatori, ricercatori. E le norme del DMCA sono le stesse previste dall'EUCD. Anche in Italia la situazione è preoccupante : il Governo ha già pronto uno schema di decreto legislativo che recepisce l'EUCD, e concretizza questi pericoli (http://www.softwarelibero.it/progetti/eucd/bozza-legge-italiana.shtml). Perchè questa campagna? Le norme dell'EUCD sono una palese negazione del progresso. L'EUCD non solo non si preoccupa di garantire agli utenti le libertà e le possibilità offerte dalle moderne tecnologie, ma addirittura va nel senso opposto : offre alle aziende abbastanza grosse un potere di controllo quale non era mai stato finora possibile. È necessario che l'opinione pubblica comprenda i pericoli dell'EUCD, e sia informata sul suo recepimento in Italia e sulle sue conseguenze. Solo così sarà possibile chiedere una revisione della direttiva. La documentazione finora raccolta per la campagna comprende del materiale informativo sull'EUCD (http://www.softwarelibero.it/progetti/eucd/intro.shtml) e sulla legge italiana che la recepisce (http://www.softwarelibero.it/progetti/eucd/eucd-in-italia.shtml). Le discussioni sul tema si svolgono sulla mailing list softwarelibero.it (http://lists.softwarelibero.it/mailman/listinfo/diritto).
La campagna è aperta ad ogni suggerimento e contributo.
In questo numero di NO WARNING! :

- ProjeKct One : Jazz Cafe Suite, 1997
- Betika : Heads Smashed In By The Boy/Girl Thing
- Robin Guthrie : Imperial
- True Swamp Neglect : Sleep Function Lost
- Trepp Vigroux Blanc : Les 13 Cicatrices
- The Normal People : A Trip To The Vet
- The Rick Ray Band : Into The Hands Of Sinners
- Pulby : The Soundfreeze EP
- Puerto Muerto : Elena
- J.P. Saccomani & J.L.H. Berthelot : Equilibre Thermique De L'Igloo En Phase De Fonte
- Lillayell : The Way We Reached The Hi-Tech
- All A Stagger : Steadfast And Upright
- Sphyr : A Poem For M
- Morgan : Canzoni Dell'Appartamento
- Coming soon : Erixma, Centrozoon, Darkroom, Peter Chilvers and many more
- King Crimson : live in Milan, June 20th 2003
- King Crimson : live in Turin, June 30th 2003
- In the guest lounge : an interview with Theo Travis
- News from the World Central
- News from the World

PROJEKcT ONE - JAZZ CAFE SUITE, 1997 King Crimson Collectors' Club CLUB22

A part and yet apart … chissà se Bill Bruford, prima di intitolare così il suo primo album con gli Earthworks successivo alla fuoriuscita da Crimso, si sentiva in questa condizione già da quelle quattro serate del Dicembre 1997. Si usa dire che gli assenti hanno sempre torto, ma non applicherei il detto a questa situazione considerando che gli assenti di oggi sono tali per cause che non sono interamente dipendenti da loro. Azzarderei l’ipotesi che il desiderio di rinnovamento di Fripp fosse talmente forte da spingerlo a scelte drastiche che non si sono rivelate completamente azzeccate : constatata l’impossibilità di continuare a far funzionare il double trio, è stata probabilmente compiuta la scelta di optare per un maggiore impiego di tecnologia musicale, scelta emersa nel corso del periodo di FraKctalization e che, purtroppo, ha significato la perdita dei due elementi dotati di maggior eclettismo. Il fatto che Fripp si sia preparato per queste quattro serate di improvvisazioni come per delle sessions votate all’elettronica e che Bruford sia arrivato attrezzato per un set acustico, equipaggiato con xilofono e drum kit tradizionale, porta a pensare che l’estromissione di quest’ultimo sia maturata proprio al Jazz Cafe di Camden : l’avvento della V-drum era dietro l’angolo, ma non era nelle intenzioni di Bruford. Sull’argomento esiste ampia documentazione racchiusa in vari testi, come l’ottimo tomo di Sid Smith ed i vari booklets dei CD della DGM, quindi vi rimando a questi per una trattazione approfondita che in questa sede non mi sento di fare, anche perché non è mia intenzione intentare un processo a questa o quella parte. Di certo c’è che questo è l’ennesimo prodotto dei ProjeKcts che, ancora una volta, lasciano l’amaro in bocca : il filo rosso che collega tutti questi dischi è il senso di incompiuto che permea la produzione dei FraKctals, come se fatto in pezzi il Monarca non riesca proprio ad esprimersi. Eppure se guardiamo alla composizione di questo line up ci accorgiamo che per tre quarti si tratta della formazione che ha prodotto la trilogia degli eighties, quindi dove risiede il problema? Forse nasce dal fatto che essendo il primo step, gravato dell’incarico di mettersi per primo al lavoro in vista di un nuovo album di Crimso, si è ritrovato ad essere quello che per primo doveva superare lo stallo causato dal fallimento delle Nashville sessions? Ipotesi, nient’altro che ipotesi su una situazione di crisi destinata a risolversi con pesanti defezioni. Così questo Jazz Cafe Suite passerà alla storia come l’ultima apparizione di Bruford in un ambito Cremisi, nella quale il batterista Britannico lascia un’impronta riconoscibile e qualitativamente ineccepibile. Tutto il bagaglio di raffinatezze ritmiche di Bruford si interseca con le alchimie elettroniche di Fripp e Gunn, sovrapponendosi alla versatilità del suo partner naturale Levin. Un magico incrocio di convergenze e divergenze attraversa queste tre lunghe suite estratte dalle improvvisazioni di quelle quattro serate, quasi a voler rimarcare che in barba alle diversità di vedute i due Gentlemen britannici avrebbero potuto continuare il loro cammino insieme, ma già con ProjeKct Two gli eventi presero una piega diversa.

Suite One / Suite Two / Suite Three
 

BETIKA - HEADS SMASHED IN BY THE BOY/GIRL THING Superglider SPRCD005

Betika si forma nel 1999 ad opera di Dave Purse; a lui si aggiungono progressivamente altri membri, la prima dei quali fu la cantante e fiatista Carolyn Evans, alla quale Dave stava dando all’epoca lezioni di chitarra. Durante le lezioni Dave usava talvolta far ascoltare a Carolyn le canzoni da lui scritte, finchè un giorno lei iniziò a cantarle. Immediata fu la decisione di trasporle in un disco, che registrarono su un PC durante l’estate del 1999. Dave suonò la maggior parte degli strumenti, e le parti vocali vennero cantate da entrambi, mentre per le altre parti strumentali si affidarono all’aiuto di alcuni amici che fornirono il loro apporto di batteria e tastiere in cambio di qualche birra. Uno di questi, l’ex-studio engineer (e organista professionista per le chiese) Steve Christie, si incarica di co-produrre il disco che viene intitolato Your Soul Against The Weekend e che vede la luce all’inizio del 2000 sulla propria etichetta Earhurtling Music. La musica si segnalava come un misto di alternative rock di matrice chitarristica, di ritmi dei clubs di Bournemouth e dei parties in Camberwell, di campionamenti provenienti da dischi pescati nei charity shops e dalle frequenze radio. La necessità di promuovere il disco dal vivo si scontrò con la complessità della musica inadatta ad essere riprodotta da un line up di tre persone, così i pezzi vennero riadattati per essere eseguiti in chiave acustica utilizzando chitarra, glockenspiel, oboe, melodica e recorder. Il debutto dal vivo ha luogo nell’autunno del 2000 in Bournemouth, alla presenza di Matt Shaw di Tex La Homa, che chiese al gruppo di accompagnarlo come supporting act nel corso di alcune date, e del chitarrista Chris Reed che da li a due settimane sarebbe diventato un membro di Betika. Lo stesso Matt Shaw segnalò quindi Betika all’attenzione della label Superglider, che invitò il gruppo a contribuire al primo sampler dell’etichetta. La traccia inclusa nel sampler fu The Bierdigan, delizioso brano (incluso anche nel nuovo EP) a metà strada tra Thrashmonk ed i Genesis di Trespass affidato alla voce di Carolyn Evans, che ricevette pareri favorevoli dalla critica musicale. Nell’estate del 2001 si tengono le sessions di registrazione di nuove composizioni e di vecchio materiale rivisitato, sessions dalle quali sono state selezionate le sei tracce che compongono il mini-album Heads Smashed In By The Boy/Girl Thing, pubblicato su etichetta Superglider. Morbide ballads come I’ve Been In An Accident condotte da chitarra acustica e dalla profonda voce di Purse, abbellite dai controcanti di Carolyn, o come Release, gioiellino acustico che avrebbe ben figurato in uno qualsiasi dei primi albums di Anthony Phillips, ci proiettano immediatamente in atmosfere tipicamente Inglesi riconoscibili al primo ascolto. La voce di Purse in certi punti, come accade in One Day My House Will Be Flooded, ricorda molto da vicino quella di Richard Sinclair, mentre il sound complessivo risulta altrettanto raffinato ma più solare rispetto a quello di Alias Grace, riportando alla memoria anche alcuni passaggi dei Renaissance. Dove invece si riscontrano influenze d’oltreoceano è nella traccia Which Way Will I Go?, parte del singolo disponibile esclusivamente in download (con tanto di artwork) attraverso il sito dell’etichetta Superglider ma incluso anche come bonus nella presente versione di Heads Smashed In By The Boy/Girl Thing. Bello, delicato, avvolgente : volendo citare le parole usate dal recensore di Splendidzine, Heads Smashed In By The Boy/Girl Thing è “un disco di cui fare tesoro”. Reperibile attraverso Superglider, dove potrete trovare anche numerose tracks esclusive di Betika disponibili in download.

I’ve Been In An Accident / The Bierdigan / Release / One Day My House Will Be Flooded / Dance And Scream / Summers Of Solemnity / Which Way Will I Go? / Hunting With Dogs
 

ROBIN GUTHRIE – IMPERIAL Bella Union BELLACD48

L’ex Cocteau Twins Robin Guthrie ritorna a deliziarci con le sue raffinate atmosfere in un album strumentale realizzato su etichetta Bella Union; Imperial consta di 53 minuti di rilassate atmosfere nelle quali il distintivo stile chitarristico di Guthrie si distende su rarefatte trame di piano, timide tastiere e qualche rara traccia ritmica dall’incedere molto soft. Non ricercate virtuosismi in Imperial, ammesso che non si voglia considerare virtuosismo (e non sarebbe sbagliato) la capacità di costruire delle indimenticabili atmosfere con poche note ed accordi, capacità che sicuramente non manca al titolare di questo piccolo sognante capolavoro. Se avete mai pensato a quale potrebbe essere la colonna sonora per una permanenza nell’Eden, adesso siete in grado di dargli un nome : pezzi come Freefall e Tera vi proietteranno come per incanto sulla spiaggia di qualche isola lontana dalle rotte commerciali dove potrete rigenerarvi a contatto con una natura incontaminata. Robin Guthrie costruisce i suoi pezzi sfruttando degli spazi grandissimi nei quali l’ascoltatore potrebbe addirittura perdersi, espandendo abilmente il suo vocabolario musicale in virtù di strutture che deve qui gestire autonomamente non avendo parti vocali da assecondare. Il giornale Britannico The Independent ha definito Imperial “perfetto per un drink a lume di candela, un album che allontana lo stress”, ed in effetti in questo contesto risulta in stridente contrasto un titolo come Music For Labour per una traccia suadente e rilassata come del resto lo è l’intero album. Attualmente Robin è in studio con Siobhan De Mare per preparare il prossimo album degli ottimi Violet Indiana, album che dovrebbe uscire verso la fine dell’anno, nel frattempo vi consiglio caldamente l’acquisto di Imperial, disponibile presso Bella Union.

Imperial / Freefall / Thunderbird Road / Tera / Crossing The Line / Into Stressa / Music For Labour / Falling From Grace / Elemental / Drift
 

TRUE SWAMP NEGLECT - SLEEP FUNCTION LOST Superglider SPRCD010

Il 5-piece britannico True Swamp Neglect può essere visto come un coraggioso esempio di experimental songwriting che coniuga synth-pop, hip hop ed un rock marcatamente chitarristico, e che ha visto la critica musicale della vecchia Albione sforzarsi ad accostare questa band a nomi quali Pavement, The Beta Band, The Wedding Present, Weezer, Hefner e Morrissey. In realtà nel debut album Sleep Function Lost troviamo molto più di questo, se consideriamo che dall’iniziale Dear Fingerprint (assimilabile alla produzione di bands come Emetrex ed Econoline) alla title track conclusiva (brano sperimentale che può ricordare alcuni passi dei Sigur Ros) assistiamo ad un continuo alternarsi di generi proposti con personalità ed una certa dose di autoironia. Son Of Shake ci offre un ennesimo sguardo sulle lande del brit pop, mentre i suoni acidi di Foam Strut impongono un raffronto con altre bands britanniche come The Somatics e Fiel Garvie; altrove (Umbrella Weather) si riscontrano influenze psichedeliche, mentre in altre tracce come Victory Cigarettes e The Shield siamo pienamente nel campo del lo-fi non distante da quello proposto da The Appleseed Cast. Decisamente atipica la lunga The Heavy Music dove riscontriamo elementi di hard rock, brit pop e rap assemblati in maniera alquanto originale, cosi come costituisce un’eccezione nel contesto la ballad acustica Year Of The Chimp. La sensazione che scaturisce dall’insieme di queste undici tracce è quella di una band che, con umiltà e simpatia, sta cercando di occupare certi territori di mezzo della scena rock contemporanea, dosando in varia misura le proprie influenze all’interno dei pezzi per cercare di accontentare un po’ tutti. In virtù di queste ed altre caratteristiche Sleep Function Lost si è guadagnato un 9.4 su 10 da Noise Theory, il tempo dirà se la scelta effettuata da True Swamp Neglect è pagante. L’album è reperibile attraverso Superglider.

Dear Fingerprint / Son Of Shake / Bish Fang / Foam Strut / Umbrella Weather / Victory Cigarettes / The Shield / Umbrella Weather Again / The Heavy Music / Year Of The Chimp / Sleep Function Lost
 

TREPP VIGROUX BLANC - LES 13 CICATRICES D'Autres Cordes 001

Franck Vigroux è un chitarrista francese proveniente dall’area di Montpellier, del quale abbiamo brevemente trattato nell’ambito della compilation Fretless Guitar Masters per la quale ha rivestito il ruolo di produttore esecutivo in coppia con il collega Ned Evett. Dopo aver fatto parte della band Kashmir ha iniziato a perseguire in proprio il suo interesse per una svariata gamma di generi e strumenti musicali, tra i quali la fretless guitar che è diventata il suo principale mezzo di espressione. Vigroux ha al suo attivo live performances da solista e con Steve Lawson, con la cantante Francese d’opera Cecile Rives, con il percussionista Jérôme Curry e con il fretless guitarist Ned Evett, con cui ha prodotto Music For Acoustic Fretless Guitar ed un nuovo album di prossima uscita. Les 13 Cicatrices, album pubblicato nel Settembre 2002 con il suo trio comprendente Michel Blanc alla batteria e Stéphane Trepp al trombone, riassume l’interesse di Franck Vigroux per l’interazione tra composizione, improvvisazione ed eventi casuali in musica. La definizione di “jazz creativo contemporaneo” potrebbe servire per dare una vaga idea della proposta di questo trio di avanguardia, che fin dall’iniziale Ma Mémoire Part à L’Ouest mette in evidenza intricate partiture condotte su tempi irregolari, con riffs che sembrano distillati dalla produzione della League Of Crafty Guitarists e che si intrecciano con le trame jazz rock dei fiati che sembrano ispirate da Nucleus e Centipede. Il cantato dell’ospite Cécile Rives in Lost Car ripropone le similitudini con la Centipede e, forse in misura maggiore, con l’opera di Keith & Julie Tippett anche se il tessuto sonoro pare avere forti influenze nordafricane, giungendo a rievocare in alcune parti La Mela Di Odessa degli Area per il rumoreggiare di batteria e trombone che fa da sfondo alle evoluzioni sonore di Rives. Il breve e piacevole episodio per chitarra acustica Sous Le Crâne D’Un Sourd funge da introduzione a Les Actes, articolato episodio free completamente privo di una qualunque frase ricorrente come anche la successiva Inquiétudes, che dopo una prolungata introduzione di dobro va a fare da sfondo ad un intermezzo recitativo prima di sfociare in un deciso finale dalle tinte vagamente Cremisi. Un Pont Sous Les Eaux è una sequenza di brevi improvvisazioni intervallate da pause di silenzio che preparano il terreno alla title track, quasi dieci minuti di riffs, fughe chitarristiche e rilassati breaks sottolineati dal trombone di Trepp e dall’elastico drumming di Blanc, che conferisce al sound in alcuni punti un vago flavour alla Earthworks. Come avrete capito siamo al cospetto di un album di innovativa ed intelligente free music, confezionato in una sobria ed elegante confezione digipack; imperdibile, a mio avviso. Reperibile attraverso CDBaby.

Ma Mémoire Part A L’Ouest / Lost Car / Sous Le Crâne D’Un Sourd / Les Actes / Inquiétudes / Un Pont Sous Les Eaux / Les 13 Cicatrices
 

THE NORMAL PEOPLE - A TRIP TO THE VET FUF Records CDZ 0777 7 98396 6 6

The Normal People è il nuovo progetto musicale di Marziano Fontana, personaggio della scena musicale torinese ben conosciuto da chiunque si interessi un po seriamente di musica : abile chitarrista, stimato produttore di dischi dei più disparati generi (ricordiamo Star Pocked Away, Elektradrive, Knot Toulose), allievo di vari livelli del Guitar Craft, Marziano è stato anche un punto di riferimento per gli appassionati nel negozio di dischi situato nel centro di Torino nel quale ha lavorato per diversi anni. Recentemente Marziano si è trasferito in Toscana, trovando finalmente il tempo per completare questo lungamente atteso EP sul quale ha lavorato a lungo, confezionando con pazienza e meticolosa cura un prodotto che nessuno immaginerebbe essere un home recording inciso su un vecchio Fostex a 8 piste. Utilizzando marchingegni vecchi e nuovi, suoni analogici e digitali, Marziano ha creato un piccolo caleidoscopio musicale che gli appassionati del lavoro del Guitar Craft e delle sue filiazioni (ma non solo loro) apprezzeranno sicuramente. The Normal People si rivela infatti più avventuroso del California Guitar Trio e dei Gauchos Alemanes, affiancandosi a Gitbox, Markus Reuter, Prometheus e Europa String Choir nel novero degli allievi Frippiani che meglio hanno compreso il significato della parola innovazione. Impiegando il New Standard Tuning adottato appunto dal Guitar Craft, Marziano ha confezionato quattro pezzi che si distinguono per la freschezza che emanano e l’energia sprigionata. La title track è un conciso connubio tra le atmosfere di Fripp & Summers ed il Lone Rhino di Adrian Belew, dove Marziano suona tutte le parti strumentali ad eccezione del solo di Violectra ad opera di Davide Rossi, altro allievo del Guitar Craft con una carriera alle spalle in vari gruppi Italiani di tendenza. La seconda traccia è una rivisitazione di Spoonful, un pezzo di Willie Dixon che non conosco in versione originale ma che Marziano ha sicuramente interpretato in maniera personale facendone una graffiante scheggia sonora che sembra fuoriuscita dall’ironico mondo di Mr. Music Head. In ABCD viene rielaborata una classica melodia Italiana che Marziano esegue con il recorder, melodia in mezzo alla quale trova posto un altro urticante intervento della Violectra di Davide Rossi, tra rumori di improbabili strumenti percussivi come coperchi, giocattoli ed aggeggi vari. La conclusiva A Life’s Parallels è il pezzo più lungo ed articolato di questo EP, in cui le vischiose ragnatele tessute dalle chitarre di Marziano si dipanano tra i patterns di batteria suonati da Giuseppe Franco e catturati mediante due soli microfoni, uno posizionato in alto e uno davanti alla cassa del drum kit. Proprio la cura dei dettagli realizzata nonostante l’impiego di mezzi non sofisticati è uno dei grandi pregi di questo EP, veramente brillante in quanto a resa sonora e pulizia, grazie all’attento mixaggio realizzato direttamente su un CD recorder Philips e al mastering effettuato al Kitchen Mastering in North Carolina da Luisa Maria Varetto. La copertina è composta da quattro distinte immagini dipinte da Nella Caffaratti, ogniuna delle quali ha come soggetto ciascuna delle quattro canzoni dell’EP, realizzato inizialmente in tiratura limitata di 50 copie numerate sull’etichetta di Marziano FUF Records, dove FUF sta per Free Us From Records (liberaci dai dischi). La prima tiratura è esaurita, ma so per certo che Marziano sta per ristampare A Trip To The Vet in un discreto quantitativo di copie, quindi se volete assicurarvene una contattatelo senza indugio all’indirizzo e-mail fuf_records@yahoo.it. Tra i miei preferiti del momento!

A Trip To The Vet / Spoonful / ABCD / A Life’s Parallels
 

THE RICK RAY BAND – INTO THE HANDS OF SINNERS Neurosis Records (no catalogue number)

La realizzazione di questo album è costata a Rick Ray molto tempo in più rispetto a quello normalmente impiegato per un suo album solista, segno che l’opportunità di lavorare con altri musicisti implica inevitabilmente un confronto con sensibilità diverse che comporta tempi più lunghi. E sinceramente ne sentivamo il bisogno! I dischi sfornati a ritmo impressionante da Rick non brillavano certo di fantasia, a causa della carente fase di selezione e filtro del materiale indistintamente registrato dal guitar hero americano, era quindi lecito attendersi qualcosa di più, invece il risultato è piuttosto interlocutorio. Mi piacerebbe sapere se le fanzines citate nel lunghissimo elenco di credits hanno una buona opinione dell’operato di Ray, e soprattutto mi piacerebbe sapere su cosa è fondato un loro eventuale buon giudizio. L’iniziale Breakout ha qualche carattere più piacevole rispetto alla precedente produzione, peccato che le speranze di essere finalmente di fronte ad un disco ineccepibile si infrangono contro il primo solo di chitarra, durante il quale mi viene spontaneo chiedermi come faccia il buon Rick a non accorgersi che utilizza tutte le volte la stessa identica sequenza di note. L’insieme suona sicuramente più realistico di quanto non sia stato nei precedenti albums, purtroppo la band assemblata da Rick Ray assomiglia più ad un gruppo di amici del bar che ad un gruppo di professionisti o di presunti tali : il cantante Phil Noch ha un timbro vocale che ricorda molto l’Ozzy Osbourne più spompato e gli altri elementi non brillano certo per fantasia e capacità. Le composizioni non si riesce a capire in che direzione tendano : non si tratta di progressive rock, ne di progressive metal o heavy rock, ne tantomeno di AOR. Feel Like I’m Gone ricorda uno di quegli stiracchiati pezzi del vecchio Ted Nugent tipo Stranglehold, tanto stiracchiato che al terzo pezzo si viene già sopraffatti dalla noia, tanto più che è proprio qui che fa il suo ingresso il clarinetto di Rick Schultz del quale non riesco proprio a capire l’utilità visto che il suddetto strumento viene utilizzato in maniera inconcepibile; posso capire che non tutti possano essere all’altezza di Ian McDonald o possano avere le geniali intuizioni di Sarah Measures (ex The Monsoon Bassoon, ora con i Miss Helsinki) ma un minimo di buon gusto sarebbe gradito. Che dire, i pezzi sono fin troppo lunghi e contribuiscono a portare la durata complessiva del disco a quasi settanta minuti, quando le idee migliori del gruppo avrebbero potuto essere condensate (e curate meglio) in un EP di una ventina di minuti. C’è da dire che Into The Hands Of Sinners contiene quello che posso definire il miglior pezzo in assoluto tra quelli finora prodotti da Rick, ossia Loriann, sognante traccia interamente giocata su due tracce di chitarra acustica ed un morbido tappeto di tastiere che mi ricordano qualcosa a metà tra Steve Hackett e alcune cose acustiche degli It Bites, per il resto gli spunti migliori si esauriscono nell’ambito dei primi pezzi del disco. Di più, per il momento, sembra impossibile avere. Disponibile al prezzo di 7 Dollari attraverso Neurosis.

Breakout / Feel Like I’m Gone / You’re Not Alone / From One Side To The Other / Loriann / Only Human / The Clock Is Ticking / Into The Hands Of Sinners / Invisible Man / Supreme Court Jester / The Road To Freedom / Lunatic Love
 

PULBY – THE SOUNDFREEZE EP Dead Digital dd03

Responsabili di uno split single con i compagni di scuderia Primitive Painters, Pulby si ripropongono con questo EP di quattro tracce dai caratteri diversificati ma interessanti. Seven Days In Space ricorda, anche a livello vocale, le composizioni di Tex La Homa, un soffice mood cadenzato accompagnato da una suadente tromba con sordina; decisamente più orientate verso la dance le due tracce seguenti, aventi attinenze con Depeche Mode e con vari altri acts di new wave dai connotati più ballabili. Di natura completamente diversa la conclusiva The End Of The Soundfreeze, piece di ambient electronica che rimanda alle atmosfere di The Tenth Planet e dei progetti del catalogo DiN, con sonorità dilatate e centellinate che fungono da supporto per una rarefatta melodia di piano. Reperibile attraverso Dead Digital.

Seven Days In Space / Highlights / Big White / The End Of The Soundfreeze
 

PUERTO MUERTO – ELENA Fire Records FIRECD85

Puerto Muerto è un act composto dai coniugi Christa Meyer e Tim Kelley proveniente da Chicago, che ha già un album all’attivo, Your Bloated Corpse Has Washed Ashore. Recentemente pubblicizzato dalla trasmissione Mixing It su BBC Radio 3 e votato come album della settimana da XFM / Rough Trade, il loro nuovo mini album Elena è un ambizioso concept incentrato su una storia di incesto, amore e morte, che musicalmente alterna molti elementi di varia estrazione. Il comunicato stampa dell’etichetta Fire Records cita eastern indian, dub e chanson, ma l’ascolto dell’album, che si fa sempre più interessante man mano che trascorrono i suoi 36 minuti, lascia trasparire anche influenze che vanno da Goldfrapp (Pretty Girls) a Toyah (Paper Tigers) passando per The Roches, Kalahari Surfers e Centrozoon, questi ultimi per quanto riguarda i tre remixes. Melodie circensi, arie da musical americano degli anni ’50, dub, electronica e molto altro ancora, il tutto impreziosito da interventi di cello, sitar e clarinetto, quanto basta per fare di Elena un ricercato campionario di intelligente canzone non convenzionale. Merita un ascolto. Reperibile online attraverso Pinnacle o via mail order presso Fire Records, sul cui sito potrete scaricare il form per effettuare l'ordine.

Mister Hartwake / Father’s Treasure / Pretty Girls / Boy / Paper Tigers / Heartbreak / Licht / Father’s Treasure – Remix / Pretty Girls – Remix / Paper Tigers – Remix
 

J.P. SACCOMANI & J.L.H. BERTHELOT – EQUILIBRE THERMIQUE DE L'IGLOO EN PHASE DE FONTE MCP2303

Torniamo ad occuparci del musicista francese Jean-Luc Hervé Berthelot, che in coppia con il collega e amico Jean-Pierre Saccomani ci propone questo lavoro dall’artwork e dal titolo alquanto bizzarri. Da come si presenta, questo “equilibrio termico dell’igloo in fase di scioglimento” lascia immaginare strambi paesaggi sonori, invece le sette lunghe tracce che compongono questi sessantadue minuti abbondanti di musica si rifanno sapientemente alla scuola dei pionieri cosmici tedeschi, Tangerine Dream in testa. C’è da dire che il respiro complessivo delle composizioni dei due musicisti d’oltralpe è, almeno secondo il mio gusto, meno “spaziale” e molto più terreno, anche se non in senso materiale. Le avvolgenti atmosfere di Saccomani e Berthelot mi danno l’impressione di perseguire una sorta di ricongiungimento e di riscoperta “spirituale” della natura, evocando figure mitologiche tra ruscelli, alberi e rocce che vivono nella limpidezza dell’aria incontaminata sotto una volta celeste dalle sfumature che la memoria umana non ricorda. Tra elementi che rimandano a IEM e Gandalf, Saccomani e Berthelot si concedono il lusso di lanciare un messaggio non di poco conto : in un’epoca in cui i nuovi totem si chiamano mercato e comunicazione e dove tutto lo svolgimento delle attività umane è fondato sulla combustione del petrolio, le leggi fisiche richiamate nei lunghi titoli di questo bel disco ci ricordano che quando il mondo funzionava esclusivamente in base a queste la qualità della vita era probabilmente migliore. Reperibile attraverso Musea e Eurock.

Prélude A' L'Après-Midi D'Un Matelas Sans Ressort / Oscillo-Structure En Equilibre Incertain / Equilibre Inerte En Mouvement Perpétuel / Métamorphose Du Rhinocéros (En 3 Actes) / Interférences Lumineuses Dans La Lumière De L'Ombre / Les Temps Insolents De L'Esprit / Asymptotes
 

LILLAYELL – THE WAY WE REACHED THE HI-TECH Psychotica Records (no catalogue number)

Già apprezzati sulla compilation 15 Italian Dishes della Raving Records, alla quale parteciparono con l’ottima Heisemberg Stava Battendo A Macchina, i pisani Lillayell si cimentano questa volta sulla lunga distanza di un album variegato ed intrigante pubblicato anche questo su Psychotica Records, etichetta che si sta decisamente imponendo sulla scena per la qualità dei gruppi in catalogo. E’ decisamente confortante constatare che, se la scena internazionale ci sta omaggiando con l’operato di bands grintose come Foe, Art Of Burning Water, Guapo, Mogway e Lapsus Linguae, il circuito Italiano si difende egregiamente con gruppi altrettanto validi quali One Dimensional Man, Logan, Beirut e, appunto, Lillayell. I loro pezzi sono incisivi, ora articolati (Bazooka & Katiusha) ora caratterizzati da un piglio anarcoide velato di sfumature dark wave (J’ai Toujours Eté Entact De Dieu), deliranti nella loro miscela di dissonanze e di ritmiche post-punk, micidiali nella loro immediatezza coniugata ad un songwriting sufficientemente elaborato. Hi-Tech Creation nella sua parte iniziale offre l’impressione di essere fuoriuscita dal songbook di Motorhead e Tank, ma dopo l’acida tarantella che anima il primo break il rifferama di Lillayell si frastaglia in varie direzioni aprendosi ad inattesi respiri melodici. Ottima la strumentale Whisky Dance, spumeggiante nel suo variegato lavoro chitarristico che ricorda alcuni episodi di Geiger Counter, mentre risultano essere più orientate verso l’heavy Sorry No Vocals e Entra Anche Tu In Mondovisione. Le ultime tre tracce sono di recente produzione e godono di una resa sonora meno lo-fi rispetto ad altri episodi precedentemente citati, e lasciano emergere elementi riconducibili a King Crimson e Radiohead (è il caso di Dea Silva), inoltrandosi in interessanti crossover tra soluzioni più prossime all’art rock e le formule di bands come Emetrex ed Econoline (Chemical Nice Shot) raggiungendo vette di assoluta eccellenza nella conclusiva Store, forse una delle migliori tracce di post-rock che abbia avuto modo di ascoltare ultimamente. The Way We Reached The Hi-Tech è disponibile attraverso il website della Psychotica Records, presso la quale potrete acquistare molti altri prodotti meritevoli di attenzione.

Bazooka & Katiusha / J'ai Toujours Eté Entact De Dieu / Heisenberg Stava Battendo A Macchina / Whisky Dance / Composition Premiere / Sorry, No Vocals / Entra Anche Tu In Mondovisione / Hi-Tech Creation / Dea Silva / Chemical Nice Shot / Store
 

ALL A STAGGER – STEADFAST AND UPRIGHT Fragment Music Clod20

Qualche mese fa trattammo in questo spazio di Moisten Before Use e The Switch Off Option, due bands dell’etichetta Fragment che avevano positivamente impressionato per la loro verve sperimentale unita ad un buon background di psichedelia. E’ quindi una parziale sorpresa scoprire in All A Stagger una dedizione per un British Blues tutto sommato molto tradizionale, privo di elementi di novità nonostante le sette tracce incluse in Steadfast And Upright siano state improvvisate e registrate dal vivo : acidi chitarroni e colpi di wha wha che scandiscono lunghe jam molto più prossime a Spirit ed ai primi Scorpions che non a Colosseum o Thin Lizzy, e che ci consegnano un disco con un forte senso di anonima incompiutezza. Personalmente mi aspettavo qualcosa di più distintivo, ad ogni modo Steadfast And Upright è disponibile al prezzo di 10 GBP presso Fragment.

Slip And Slide / Get Down / Don't Go / Depths Of Despair / Ship Of Fools / The Blue Fridge / It's Paradise
 

SPHYR – A POEM FOR M Fire Records FIRECD86

Progetto comprendente Ohad Benchetrit e Dave Mitchell, membri dei post-rockers canadesi Do Make Say Think, ed il poeta di Toronto Derek Stephens,  Sphyr fonde in questo bel debut album un folk minimale con un cantato marcatamente recitativo. In questo lavoro si coniugano in un contesto spirituale numerosi elementi acustici, memorie dell’immortale vena folk dei Jethro Tull e di quella più scanzonata di The Pogues, tra le quali è possibile riconoscere le tinte intimiste di alcuni passi dei VDGG : le calde e fragili atmosfere assemblate dalla chitarra acustica di Benchetrit e dalla fisarmonica di Milos Popovic, episodicamente assecondate dal ridotto drum kit di Mitchell, forniscono a Stephens lo spunto per la sua recitazione scandita ritmicamente ma al tempo stesso giocata su tutta la gamma espressiva che una voce umana può utilizzare durante una conversazione, lontano quindi dal concetto di semplice incedere ritmico tipico dei rappers. A Poem For M si posiziona tra il teatrale e l’antica tradizione dei cantastorie, sconfinando solo con Interwoven Between Three Sides Revolving in un piacevole ibrido tra i Genesis di Selling England By The Pound ed i Van Der Graaf Generator di H To He, componendo nel suo insieme un lavoro dai contorni di chiara matrice Europea. Una vena malinconica pervade l’intero album, accentuandosi negli episodi dove emergono elementi della tradizione musicale dei popoli nomadi, probabile bagaglio musicale e culturale di Popovic; un album dai molti risvolti, pieno di emozionanti chiaroscuri, intenso nonostante la minimale strumentazione impiegata. Post-folk? Mah, non so se sia il caso di coniare una nuova definizione, ciò che conta realmente è l’ottimo contenuto di questo supporto che costituisce una bella rivelazione nell’attuale panorama musicale. Richiedetelo senza indugio a Fire Records.

Together Apart / Momentum / Life Won / Life Too / Wrong Turned Right / Interwoven Between Three Sides Revolving / Near To Me You Are / Caught Up In The Bellows Of A Cycle / 4 Corners Of Completion
 

MORGAN – CANZONI DELL'APPARTAMENTO Columbia COL511904 2

Il lungo silenzio calato sul pianeta Bluvertigo sembra quello che caratterizza un tacito scioglimento, non smentito ne tantomeno ammesso dai componenti del gruppo stesso ma la cui notizia ricorre spesso sulla stampa musicale Italiana. Il website ufficiale della band non fornisce notizie, cosi come i numerosi siti amatoriali; l’unica certezza risiede nel fatto che il gruppo monzese da tempo immemore non calca i palchi della penisola nè appare in pubblico, cosa alquanto sospetta considerato che in seguito all’uscita di Zero e soprattutto dopo l’apparizione sanremese i Bluvertigo avevano letteralmente ubriacato il loro pubblico con i loro giri promozionali su radio e televisione e con un’impressionante serie di concerti. L’impressione che io personalmente ricavai in quel periodo era che Morgan e soci si stessero montando la testa, condizione pericolosa e dannosa anche per un  gruppo musicalmente capace ed intellettualmente al di fuori degli schemi. Ho infatti sempre ritenuto i Bluvertigo una piacevole anomalia nel panorama musicale Italiano che vive sotto le luci della ribalta, fruibili ed al tempo stesso geniali nel proporre quell’inedita miscela di art-rock e pop che coniugava felicemente Duran Duran, King Crimson, Bowie, Roxy Music e tanti altri artefici di musica di qualità. Se infatti il debut album Acidi E Basi, pur contenendo pezzi superlativi come Decadenza e la celebre Iodio, poteva non impressionare particolarmente, i successivi Metallo Non Metallo e Zero entravano di prepotenza nel novero dei grandi albums di rock Italiano al fianco di dischi come Photos Of Ghosts, Felona E Sorona e Arbeit Macht Frei in virtù di un songwriting che univa un’ampia gamma di caratteri musicali in un unico stile che brillava di luce propria, forte dei testi colti ed intensi del loro leader riconosciuto Marco “Morgan” Castoldi. Il tutto sembrava presagire interessanti sviluppi per il futuro, ma evidentemente qualcosa si è inceppato, lasciandoci probabilmente privi di questi campioni di sintesi musicale. Lo stesso Morgan, presentando alla stampa questo Canzoni Dell’Appartamento, ha definito “congelati” i Bluvertigo, ma i conoscitori della storia del rock ricorderanno sicuramente molti nomi di gruppi scioltisi senza darne notizia, basti citare Van Der Graaf Generator e Gentle Giant. Quindi Canzoni Dell’Appartamento può rappresentare il disco della transizione dal ruolo forse ingombrante di bandleader a quello di solista; gli anni a venire ci diranno se l’essenza del gruppo madre rimarrà con il transfugo (come accaduto nel caso di Peter Hammill o Francis Dunnery) o se di fronte a lui si apriranno nuove e magari non sempre convincenti opportunità (Peter Gabriel). Ciò che è certo è che in questo esordio solista Morgan concentra una sua visione intimista di un ampio campionario di ispirazioni, legate magicamente da una indiscutibile sensibilità musicale e da liriche che come di consueto lasciano trasparire una profonda conoscenza letteraria e filosofica che anima le riflessioni sul vivere quotidiano. In questi testi Morgan si guarda allo specchio come se stesse guardando il mondo attraverso i vetri di una finestra, ricavandone una visione disincantata e a tratti distaccata, dipingendo i propri dubbi e le proprie certezze con grande realismo. Le musiche sono sapienti sottolineature di questi stati emozionali, e ci mostrano l’avvenuta metabolizzazione di influenze che non erano emerse nel repertorio di Bluvertigo, come in The Baby dove affiorano il pop inglese dei tardi sixties ed i Queen di Death On Two Legs, o Canzone Per Natale dove è evidente l’insegnamento del Sakamoto di Forbidden Colours. Il singolo e video clip Altrove rimanda forse più di tutte le altre tracce al repertorio dei Bluvertigo (L’Assenzio in particolare) ma nell’intensità del suo testo sembra voler costituire il manifesto programmatico del percorso intrapreso con questo album da Morgan (“Ho deciso di perdermi nel mondo, anche se sprofondo lascio che le cose mi portino altrove, non importa dove”). Il taglio più song-oriented dei Japan pare ispirare Crash, mentre in Aria il musicista monzese sembra attingere in egual misura da Bowie e Sylvian, peccato per il testo veramente banale. Il tono epico dei primi King Crimson di Epitaph filtrati attraverso un’ottica alla Battiato caratterizza Me, mentre l’acida psichedelia Inglese dei sixties anima Heaven In My Cocktail, adeguato compendio a Se (If), cover dei Pink Floyd con lyrics tradotte quasi letteralmente da quelle di Roger Waters. L’altra cover inclusa è una buona rivisitazione di Non Arrossire, celebre brano di Giorgio Gaber già riproposto molti anni fa da Mal ma che Morgan arricchisce di sfumature e particolari, confermando la sua grande capacità di arrangiatore anche su materiale di non facile rielaborazione come questo brano assolutamente estraneo al contesto nel quale Mr. Castoldi si è mosso fino ad ora. Interessante anche il modo con cui in Italian Violence vengono filtrati gli insegnamenti dei Beatles più avventurosi, mentre in Le Ragioni Delle Piogge si rilevano elementi riconducibili alla vena intimista di Peter Hammill. In definitiva possiamo dire che se in futuro dovremo fare a meno di quella splendida realtà chiamata Bluvertigo, Morgan potrà agevolmente portarne avanti il discorso, con qualche elemento in più e, inevitabilmente, qualcun altro in meno; se poi il quartetto dovesse tornare in servizio attivo accoglieremo volentieri il ritorno, intanto avremo messo in teca un album intenso, bello e di indubbio valore.

Altrove / The Baby / Crash / Aria / Evaporazione / Non Arrossire / Me / Se (If) / Italian Violence / Heaven In My Cocktail / Le Ragioni Delle Piogge / Canzone Per Natale
 

KING CRIMSON - Milano, Teatro Smeraldo 20 Giugno 2003

Come già accaduto in passato, nel 1995 e nel 1996, la prima data italiana del The Power To Believe Tour ha luogo a Milano nell’usuale cornice del Teatro Smeraldo. Giungiamo sul luogo relativamente presto; i tour bus sono già parcheggiati fuori dal locale, ma il feroce sole a picco di questo rovente inizio d’estate tiene i fans ben lontani dall’ingresso del teatro. Ci allontaniamo anche noi in cerca di refrigerio nell’elegante centro cittadino, incrociando sulla strada l’inconfondibile figura di Sid Smith, l’autore di In The Court Of King Crimson giunto in Italia per seguire alcune tappe del tour che ha tagliato fuori a sorpresa proprio il Regno Unito. Il tempo di un giro turistico e di una cenetta in un vicino locale, e l’atrio e la zona antistante il teatro sono già gremiti di pubblico in attesa. Una breve tappa al banchetto del merchandise, dove i prezzi mi danno l’impressione di essere stati dettati dal caldo sole di Giugno che ha scaldato troppo qualche scatola cranica (t-shirts a 30 Euro, tanto per fare un esempio), ed è già ora di accedere in sala. Posti in galleria in posizione centralissima, con vista panoramica sulla strumentazione montata sul palco, un concentrato di tecnologia veramente impressionante. Con le luci ancora accese in sala, Robert Fripp fa il suo ingresso in scena e raggiunge la sua strumentazione, iniziando a creare un soundscape quasi tra l’indifferenza generale : forse nella convinzione che l’uomo del Dorset stesse solo perfezionando il soundcheck, molti dei presenti in sala hanno continuato imperterriti le loro conversazioni, accompagnando con un fastidioso brusio di sottofondo la performance del chitarrista e disturbando di fatto non solo il performer ma anche quelli che, come me, avrebbero gradito apprezzare in rispettoso silenzio la creazione Frippiana. Dopo circa un quarto d’ora Fripp, assicuratosi che l’intreccio di layers funzionasse a dovere, ripone la chitarra ed esce di scena lasciando che il soundscape riempia l’atmosfera preparando la scena all’ingresso del gruppo, ingresso che avviene dopo pochi minuti accolto da una grossa ovazione. Fripp sfuma il soundscape, Belew esegue con l’ausilio di un microfono collegato ad un synth in modalità vocoder la versione A Cappella di The Power To Believe, quindi è Level Five a rompere gli indugi : con volumi sostenuti che prendono alla bocca dello stomaco, King Crimson questa sera comincia nel migliore dei modi a reinventare la sua ruota. I capelli sulle teste continuano a diminuire (unico a difendersi egregiamente è Mastelotto, mentre anche Gunn, un tempo possessore di un’invidiabile lunga chioma, mostra ampie stempiature) ma l’abilità nel dispensare intricate partiture e potenti riffs rimane ineguagliabile. I dubbi che hanno accompagnato gli ultimi studio albums si dissolvono per incanto quando Crimso calca le assi di un palco, confermando che quella live è la sua dimensione più vera, dove anche un pezzo non trascendentale come ProzaKc Blues diventa gradevole. Il fuoco di fila prosegue con Facts Of Life, lasciando quindi ai giochi ad incastro di The ConstruKction Of Light il compito di distendere un po l’atmosfera. I pezzi inclusi in The Power To Believe contribuiscono in prevalenza alla composizione del set (EleKtrik, TPTB, Happy With What You Have To Be Happy With, Virtuous Circle), a scapito non solo del repertorio dell’era double trio (spicca infatti la rinuncia a pezzi come VROOOM e Sex Sleep Eat Drink Dream) ma anche del materiale di TCOL (penso fosse lecito attendersi l’esecuzione per lo meno di Into The Frying Pan e FraKctured), ma non c’è assolutamente modo di annoiarsi. A metà del set trovano posto Dinosaur, suonata nuovamente in versione integrale a differenza del tour del 2000 durante il quale venne eseguita in versione radio edit, e la soffusa One Time, ma assistiamo all’imprevista rinuncia agli spazi di improvvisazione che pure negli scorsi tour hanno sempre trovato posto in scaletta. La porzione conclusiva del set si inserisce nella tradizione Cremisi dei finali contrassegnati dall’accoppiata The Talking Drum / Larks’ Two, con le loro versioni new millennium costituite dall’inarrestabile crescendo di Dangerous Curves che sfocia nel devastante impatto metallico di Larks’ Tongues In Aspic Part IV. Quando anche l’ultimo riff di I Have A Dream si dissolve, tutto il pubblico dello Smeraldo si alza in piedi; l’attesa per gli encores è di pochi minuti, Fripp, Mastelotto e Gunn rientrano in scena per eseguire l’ormai collaudata Deception Of The Thrush, poi con il ritorno in scena di Belew abbiamo il piacere di riascoltare Elephant Talk, fino a questo momento unica concessione al repertorio più datato (solo anagraficamente) di Crimso. I quattro musicisti escono di scena, salutati da una nuova standing ovation; le luci in sala si riaccendono, ma il rumoreggiare dell’audience vale il rientro in scena di King Crimson, e quando le luci vengono nuovamente spente Red si abbatte sul pubblico milanese con la sua scardinante furia. Crimso saluta il pubblico e abbandona definitivamente il palco, le note di un pezzo dei Sigur Ros accompagnano l’ordinato sfollare del pubblico. Il segmento Italiano del tour di King Crimson non poteva iniziare meglio, i prossimi dieci giorni saranno il più caldo inizio d’estate che il Bel Paese ricordi.
 

KING CRIMSON - Torino, Teatro Colosseo 30 Giugno 2003

Era il 12 Novembre del 1973, una data che molti si ricordano ancora bene a distanza di trent’anni. Allora fu il vecchio Palasport, per più di un ventennio tempio del rock internazionale qui all’ombra della Mole, ad ospitare le gesta del Monarca britannico. Oggi il Monarca di britannico ha conservato solo la magnetica flemma del suo fondatore Robert Fripp, ma la lunga attesa per un insperato ritorno a Torino di King Crimson ha comunque generato una tensione che, per i fans come me, è chiaramente palpabile. La fatica e la routine di un qualsiasi lunedì lavorativo viene annullata dal pensiero rivolto già da giorni ad una serata che si sa già in partenza che non sarà quella di un qualsiasi lunedì. Il Teatro Colosseo non è molto distante dal mio domicilio, con la mia comprensiva consorte raggiungo con calma il locale; le vie circostanti sono già ribollenti di fans in attesa che scrutano le t-shirts taroccate in vendita all’esterno, mentre al banchetto del merchandise ufficiale situato nell’atrio del teatro si registra una lievitazione del prezzo dei CD di ben cinque Euro rispetto a quelli esposti a Milano dieci giorni prima, tanto per dissanguare ancor di più chi si è già svenato per acquistare i carissimi biglietti d’ingresso (parliamo di quasi 52 Euro a testa, incassati senza nemmeno indossare passamontagna e pistola). Entriamo in sala e raggiungiamo i nostri posti in prima fila (considerato il prezzo, se non altro valeva la pena assistere da ottima posizione), davanti al palco è un via vai continuo di gente incuriosita dall’incredibile strumentazione del gruppo; l’attesa sembra interminabile, il pessimo rock anni ’50 diffuso attraverso il PA non è sufficiente a coprire le conversazioni che sento intorno a me, tra le quali spunta la notizia di una miracolosa reunion che sta per consumarsi davanti ai nostri occhi : Belew e Mastelotto avrebbero infatti ceduto nottetempo i loro posti a John Wetton e Bill Bruford (ma quand’è che la gente si deciderà ad informarsi prima di parlare a vanvera?). Come già accaduto a Milano dieci giorni prima, Fripp raggiunge il suo sgabello e, dopo aver cosparso di talco la parte posteriore del manico del suo strumento e sistemato meticolosamente il suo assetto on stage, si concede un lungo momento di concentrazione prima di iniziare a creare un soundscape destreggiandosi tra i suoi numerosi pedali ed il suo incredibile rack di effetti : è impressionante osservare come suonando poche note Fripp riesca a produrre simili architetture sonore, limitandosi ad assecondarne gli incastri senza cedere alla tentazione di renderle ridondanti aggiungendo assoli su assoli. Anche in questa occasione il pubblico si dimostra poco attento, infatti il brusio in sala tarda a scemare, ma ciò non impedisce a Fripp di far decollare il suo soundscape che, una volta messo a punto, lascia proseguire in sua assenza guadagnando con passo deciso il backstage. Dopo un’attesa di qualche minuto King Crimson fa il suo ingresso in scena e, dopo aver lanciato l’incantesimo di The Power To Believe A Cappella, lo sbriciola con la potentissima Level Five : l’aria già calda all’interno del teatro diventa subito incandescente, l’impatto sonoro di Crimso inchioda gli spettatori alle loro poltrone impedendogli ogni possibilità di sfuggire al ribollente magma che si riversa su di loro. ProzaKc Blues e Facts Of Life incalzano senza tregua, lasciando che sia anche stavolta The ConstruKction Of Light a concedere un po di respiro; anche stasera, purtroppo, non vi è traccia di improvvisazioni, ma Crimso è comunque in gran vena, e i pezzi si succedono uno dietro l’altro fendendo l’aria sempre più calda e irrespirabile del locale : EleKtrik, The Power To Believe, Dinosaur, One Time, Happy With What You Have To Be Happy With, Virtuous Circle … in un’atmosfera irreale quasi non ci accorgiamo che siamo giunti alla porzione finale del set. Dangerous Curves e Larks’ Tongues In Aspic Part IV si abbattono come un tornado sul Teatro Colosseo, lasciando il pubblico attonito : le ultime note riecheggiano ancora quando il pubblico torinese scatta in piedi per la doverosa standing ovation. Senza nemmeno abbandonare il palco Fripp, Mastelotto e Gunn riprendono posto per eseguire il primo encore, una versione di Deception Of The Thrush che vede il Warr guitarist superare se stesso con un solo che strappa letteralmente gli applausi, non solo al pubblico ma anche ad un ammirato Fripp, sempre composto nel suo cono d’ombra. Il quartetto si ricompone quindi con Belew che riguadagna il centro del palco, ed è Frame By Frame questa sera a ristabilire il legame con il repertorio degli eighties, con un’esecuzione impeccabile e cronometrica. L’ultimo encore è Red, preceduta da una falsa partenza causata da un attimo di distrazione da parte di Belew che rimane al palo, quindi il saluto di King Crimson al paese che ha ospitato il maggior numero di date del segmento Europeo del The Power To Believe Tour. Raggiungiamo l’esterno del teatro, aspettando a lungo presso l’ingresso di servizio l’uscita dei quattro musicisti : tra i fans in attesa sono molti a fare un pensiero alla successiva data al Palais Nikaïa di Nizza, sulle ali dell’entusiasmo suscitato dalla superlativa prestazione del gruppo on stage. Dopo più di un’ora Belew, Gunn e Mastelotto si concedono velocemente per qualche autografo ai pochi fans rimasti, dopo di che si infilano nell’auto che li attende fuori dal teatro. Un taxi si ferma in attesa una decina di metri più indietro, vecchio e ridicolo tentativo di depistaggio da parte di Fripp che invece, per evitare l’abbraccio dei fans, si fa raccogliere dall’auto con a bordo i suoi colleghi presso un’altra uscita di servizio del locale situata poco più in la presso un passo carraio. Belew, con un sorriso beffardo stampato sul volto, saluta dal finestrino dell’auto che si allontana; la tentazione di dirigere immediatamente la nostra macchina verso la Costa Azzurra ci accompagna a lungo, infine rinunciamo a malincuore. Ora non rimane che attendere la release di qualche live album per rivivere le emozioni che hanno allietato il pubblico Italiano nel corso di queste indimenticabili sere d’estate.
 

IN THE GUEST LOUNGE ... AN INTERVIEW WITH THEO TRAVIS

Come i più assidui lettori di NO WARNING! avranno potuto constatare, uno dei nomi più ricorrenti in questo spazio è quello del sassofonista e flautista britannico Theo Travis : si comincia infatti a perdere il conto dei dischi nei quali si registra la sua presenza, segno evidente di una notevole personalità musicale. Ma Theo unisce al suo talento delle grandi doti umane, infatti raramente posso dire di aver incontrato una persona altrettanto gentile, modesta e disponibile. Ricordo ancora con piacere una tiepida serata di Giugno in quel di Londra, quando insieme alla mia consorte ebbi il piacere di assistere ad un concerto del suo quartetto alla Lauderdale House, e durante la pausa a metà set lo stesso Theo venne a cercarmi per fare la mia conoscenza (“Non capita spesso che qualcuno con la T-shirt dei King Crimson assista ad un mio concerto” mi disse indicando la mia maglietta avente come soggetto l’album Beat) e per sincerarsi che non avessimo avuto problemi con gli accrediti. Incontrai ancora Theo al termine di un concerto dei Gong, e nonostante la stanchezza del tour egli si intrattenne per una breve conversazione riguardante i suoi impegni, il suo album Heart Of The Sun e i King Crimson, prima di dedicarsi alla sistemazione della sua strumentazione per la data successiva. L’ora tarda al termine dell’ennesima data di un massacrante tour mi indusse a realizzare che non era proprio il momento adatto per martoriarlo con un’intervista, quindi ho approfittato del nostro regolare scambio di e-mail per sottoporgli alcune domande, sicuro di fare cosa gradita ai miei lettori che potranno così approfondire la conoscenza di questo giovane musicista che così tanto sta contribuendo ai fasti della musica alternativa contemporanea.

NW - La prima volta che ti ho sentito suonare è stata alcuni anni fa nel primo album di Bass Communion. Da allora, ho visto il tuo nome apparire in un crescente numero di dischi e progetti, che penso ti abbiano conferito lo status di musicista conosciuto a livello internazionale. Cosa puoi dire a riguardo?

Theo - Ho tenuto concerti jazz per alcuni anni ed ho realizzato i miei CDs da solista all’incirca sin dal 1993, ma intorno al 1997/1998 sono stato coinvolto in musica più apprezzata a livello internazionale. Buona parte di ciò iniziò con il tour di Jansen Barbieri Karn (svoltosi prevalentemente in Giappone) del 1997, che fu fantastico. Grande musica ed anche molto divertimento. Attraverso questo incontrai Steve Wilson che suonò la chitarra in quel tour. In seguito lui mi invitò nel suo studio ed io suonai sul primo CD di Bass Communion, e susseguentemente su alcune tracce di Stupid Dream dei Porcupine Tree ed alcuni pezzi dei No-Man. Registrai anche alcune cose con Richard Barbieri e Steve Jansen. Nel 1999 mi unii ai Gong, e questo significò tour internazionali ed ulteriori registrazioni. Ho continuato a registrare con tutti questi artisti compreso un altro paio di CDs di Bass Communion, questo è come tutto ciò è accaduto. Questi progetti mi hanno reso molto più conosciuto internazionalmente e sono anche tutti in aree musicali che mi piacciono veramente, questo mi ha incoraggiato ad esplorare quel tipo di cose.

NW - Tra tutte le tue collaborazioni (JBK, Porcupine Tree, Anja Garbarek etc) quale pensi sia la più importante per la tua carriera e la tua formazione musicale?

Theo - Difficile dirlo. Probabilmente Porcupine Tree e Gong, ma tutte sono importanti ed io apprezzo realmente la musica di tutti loro. Gong è più jazzy degli altri, ed io possiedo un background jazz, ma come tu sai io sono parecchio coinvolto nel genere ambient/experimental/electronica e JBK, Anja Garbarek e Bass Communion sono tutti conosciuti a livello internazionale così ciò ha probabilmente aumentato il mio profilo. Tutti loro mi hanno anche influenzato e fanno dei tipi di musica vicini a quello che faccio e a quello che mi piace.

NW - La seconda metà della tua discografia da solista è, secondo me, realmente impressionante; l’album Heart Of The Sun, in particolare, è una delle più forti releases degli ultimi cinque anni. Possiamo aspettarci un ulteriore sviluppo di quella vena?

Theo - Molte grazie! Sono particolarmente contento di Heart of the Sun, e lieto che ti piaccia e che sia stato accolto così bene. Non so esattamente cosa farò prossimamente, ma ci sono vari tipi di composizione su Heart Of The Sun che voglio sviluppare ed esplorare. Mi piacerebbe concentrarmi su quello che musicalmente rappresenta “me” e penso che Heart Of The Sun lo sia – casì in risposta alla tua domanda - Si, lo spero!

NW - Il tuo quartetto, sul palco, sembra avere un ugualmente convincente ma differente approccio in confronto al materiale di studio, con un suono che sembra più legato alla tradizione jazz. Questo è dovuto all’inclusione di standards nel live set o c’è qualche altro motivo?

Theo - Penso che il differente sound del quartetto dal vivo è in parte dovuto all’inclusione di standards, e in parte perchè il live set è maggiormente basato sulla performance, con interazione di gruppo, esecuzione di assoli, improvvisazione e la possibilità per i musicisti di dilungarsi maggiormente, mentre gli studio albums sono più centrati sulla composizione e l’arrangiamento. Anche quando teniamo concerti come quintetto con la chitarra in modo che alcuni pezzi siano più prossimi alle studio versions, questi suonano in maniera diversa a causa della libertà data ai musicisti di suonare ed esplorare nelle loro improvvisazioni. Ovviamente il live album (Passion Dance) mostra com’è il quartetto dal vivo e per questo motivo sono lieto che sia stato realizzato per mostrare questo aspetto di ciò che io (e noi) facciamo.

NW - Quando recensii l’album Heart Of The Sun, descrissi la traccia Barking Dogs And Caravans come un meraviglioso pezzo in una vena simile a quella di King Crimson, parzialmente ispirata a Fallen Angel, e dissi che "se il talento di Mel Collins aveva bisogno di designare un erede, questo è senza dubbio Theo Travis". So che tu apprezzi la musica di King Crimson, cosa pensi di The Power To Believe? Quale periodo di Crimso preferisci?

Theo - Grazie per quel commento circa Mel Collins. Questo è un grande complimento per me, siccome io amo il suo modo di suonare il sax e lui fu un’influenza iniziale. L’ho incontrato recentemente al concerto Londinese della 21st Century Schizoid Band. E’ una persona amabile.
Si, alcune parti di Barking Dogs And Caravans furono influenzate da King Crimson. Ci sono anche altre tracce su altri miei albums che hanno influenze di King Crimson. Benchè io non le nominerò. Sta a te (e ai lettori) individuarle! Mi piacciono molto i King Crimson, ciò nonostante non ho ancora sentito il loro nuovo CD. Ad essere onesto non mi piace molto The Construction of Light, così questo mi ha fatto passare la voglia. Ho letto buone cose circa il nuovo album così probabilmente lo prenderò presto.
In termini di periodi di King Crimson, gli albums fondamentali per me sono : In The Court Of The Crimson King, Islands, Larks Tongues, Red e Discipline, benchè ci siano pezzi classici nella maggior parte degli albums. Recentemente ho ascoltato molto B'Boom -Live In Argentina e Project 2 dal Projects box set. Così deduco che mi piacciono la maggior parte dei periodi! Se dovessi scegliere un solo album (per la discussione), penso che questo sarebbe Red – che è un incredibile album – così potente.

NW - Sei stato descritto come uno dei migliori giovani musicisti Britannici della scena jazz, ma in realtà tu non suoni solo musica jazz. Cipher e gli altri tuoi progetti sono stati ugualmente acclamati dalla critica nel circuito jazz?

Theo - I dischi di Cipher non vengono di norma inviati ai recensori di jazz. Mentre alcune persone pensano sia jazzy per via del sassofono e delle molte improvvisazioni, in non ritengo Cipher così jazzy e non esorto a spedire ai critici jazz. Riceve recensioni dalla stampa musicale e dalle webzines ambient/progressive/rock/improv'/experimental siccome penso che loro comprendono maggiormente di cosa si tratta. Sono lieto di dire che abbiamo avuto molte grandi recensioni come le sta ricevendo il nuovo CD di loops di flauto solo Slow Life.

NW - Ho notato che Cipher ha pesantemente influenzato un act chiamato Inconnu, con il quale tu hai anche collaborato ...

Theo - Ho saputo di Inconnu perchè Kathryn, una metà di quella band lavora con mia moglie! Ho sentito una precedente release che mi è piaciuta ed ho espresso un interesse a lavorare insieme. Mi hanno chiesto di suonare su alcune tracce che avevano già preparato ed abbiamo anche provato a fare qualche improvvisazione. Penso che il loro album sia venuto molto bene.

NW - Quando hai deciso di diventare un musicista, e perché la scelta di uno strumento come il sassofono?

Theo - Ero ossessionato dalla musica fin dall’età di sette anni circa! Penso che la prima volta che ho voluto essere un musicista professionista è stato intorno ai sedici anni ed allora cominciai a studiare musica classica e composizione all’Università. Originariamente da bambino suonavo il flauto, e siccome mi interessai al jazz mi fu detto che i flautisti jazz spesso suonano anche il sax. Mia sorella aveva un sax così io lo presi in prestito, imparai a suonarlo, ed eccomi qui!

NW - Il sassofono è uno strumento che non si incontra molto spesso nella musica rock, ma che ha espresso nel corso dei seventies alcuni riconoscibili musicisti come David Jackson, Mel Collins, Elton Dean, Didier Malherbe e Ian McDonald. Negli ultimi dieci anni uno dei pochi nomi emersi con un approccio singolare è stato quello di John Zorn. Qual è la tua opinione in proposito?

Theo - Come hai detto tu era più comune nei seventies, e tu hai citato alcuni importanti sassofonisti (in particolare Mel ed Elton). C’è anche Dick Parry che ha suonato quei classici solos di sax sugli albums dei Pink Floyd Dark Side Of The Moon e Wish You Were Here. A partire dagli eighties le figure e gli stili di David Sanborn e Mike Brecker hanno completamente dominato il sax nel rock. Si, John Zorn è uno dei pochi altri con uno stile personale, ma non conosco molto della sua musica e non sono stato particolarmente attratto da quello che ho sentito. Ci sono anche alcuni grandi solos di Stan Getz sugli albums di Huey Lewis And The News (Small World in particolare). Anche Tony Coe sugli albums di John Martyn, e nonostante non credo che Chris Wood fosse un grande sassofonista e flautista, il suo contributo al sound dei Traffic era enorme e fantastico

NW - Con l’album Guerrilla Music abbiamo scoperto un nuovo modo di suonare musica improvvisativa : la tecnica di guerriglia è stata concepita come un modo per mettervi sotto pressione o come un modo per trovare alcune particolari ambientazioni per le vostre improvvisazioni?

Theo - La pressione era solo la preoccupazione di essere disturbati siccome abbiamo spesso suonato in meravigliosi spazi e ambienti dove non era previsto che noi suonassimo! Eravamo spinti dal desiderio di suonare in ambienti particolari e siamo riusciti a farlo. Mark possiede questa meravigliosa tecnica di "harmonic guitar" con la quale lui suona la chitarra in uno strano modo e ne trae i più stupefacenti suoni. E’ stato grande suonare in quel mondo sonoro, e penso che lo abbiamo catturato nel nostro album.

NW - Mark Hewins ha registrato un album di materiale improvvisato con Elton Dean; sarebbe possibile vedere una configurazione in trio con Mark, Elton e te suonare insieme?

Theo - Chissà?! Non è stato discusso, ma se l’occasione si presentasse, sarei pronto a ciò. Sarebbe bello!

NW - Un motivo per la mia precedente domanda è che ho provato l’ascolto di una formazione con due sassofoni assistendo ai concerti della 21st Century Schizoid Band (comprendente Mel Collins e Ian McDonald), e so che anche nei Gong tu e Didier avete suonato insieme in alcuni concerti; il suono di due sassofoni è veramente impressionante ...

Theo - Si, quello di due sassofoni è un grande suono. L’ho provato con Didier in alcuni gigs ed ha funzionato bene. Abbiamo anche fatto qualcosa con due flauti in "Flute salads" che sono venute bene e fortunatamente sono state registrate. Alcuni pezzi con la formazione a due saxes sono inclusi nel CD Live To Infinitea. L’ho fatto anche insieme a Dick Heckstall-Smith (dei Colosseum) e ad un paio di altri musicisti che tu probabilmente non conosci. Funziona particolarmente bene se si suonano esattamente le stesse parti di armonie nello stile delle sezioni fiati. Quella con due saxes tenori è anche uno dei classici line-ups nel jazz. Ho in programma un concerto per due saxes prossimamente, ma si tratta di un concerto di improvvisazioni free con il leggendario Lol Coxhill che è meraviglioso. Sarà interessante e divertente ma certamente non sarà in "stile sezione fiati".

NW - Un’altra innovazione nel tuo modo di suonare è stata quella degli ambitronics che hai suonato nel tuo album Slow Life : è, suppongo, la prima volta che una tecnica di loop viene applicata al flauto, ed il pubblico delle due serate dell’etichetta Burning Shed tenutesi in Norwich è stato così fortunato da sentire gli ambitronics suonati dal vivo con altri superbi musicisti come Steve Lawson, Centrozoon ed altri. Ci sarà qualche ulteriore sviluppo di questo lavoro?

Theo - La tecnica ambitronics di looping dal vivo è qualcosa che certamente svilupperò. E’ un suono che risuona molto forte per me. Non sono a conoscenza di altri flautisti che fanno cose simili, e non ho mai sentito nessun altro fare quello che faccio io. Penso sia qualcosa di fresco ed originale. Ho vari progetti incluse alcune altre performances soliste. Ho anche registrato alcune tracce con Steve Lawson che sono riuscite molto bene e stiamo per tornare in studio per registrarne alcune altre. Lui ha sviluppato il solo bass looping stupendamente, ed è fantastico. Mi aspetto di fare di più con lui, ma mi diverte l’impegno di suonare da solo, perchè un sassofonista e flautista normalmente ha bisogno di suonare con altri.

NW - Tornando all’album Heart Of The Sun, li hai combinato il suono dei tuoi strumenti con la tromba di Palle Mikkelborg ottenendo un meraviglioso effetto in alcuni particolari punti delle tracce. Puoi dire qualcosa di più su questa scelta?

Theo - Volevo una seconda voce solista ma ne volevo una che si adattasse al suono complessivo che avevo in mente per l’album. Questa era una specifica e decisa voce solista, forte e con un tono pieno e profondo ma non impiegata con una tecnica veloce ed un mucchio di note. Palle era l’ideale ed io fui eccitato quando lui accettò di volare in UK e contribuire al CD. Il suo suono è così grande e caldo – io lo adoro. Lui è anche un uomo meraviglioso - caloroso, saggio, generoso e gentile ed un fantastico musicista ... E’ anche molto simpatico e mi ha raccontato alcune grandi storie circa il suo passato con Miles Davis, Dexter Gordon e Ben Webster.

NW - Una domanda classica durante le interviste riguarda i gusti musicali e ciò che si ascolta attualmente. Quali sono i tuoi?

Theo - Beh, tu hai già citato i King Crimson. Altri preferiti sono Brian Eno, gli ultimi Beatles, Stan Getz, McCoy Tyner, i primi Pink Floyd, Led Zeppelin, The Who, gli ultimi Talk Talk ed il compositore classico Vaughan Williams.. Recentemente sto ascoltando molto gli albums di Francis Dunnery (ex It Bites) Man e Tall Blonde Helicopter che mi piacciono parecchio. Recentemente anche Paul Schutze. Tendo ad ascoltare molto la musica su cui sto lavorando per controllare come suona, e cosa ha bisogno di ulteriore lavoro, così sto ascoltando le improvvisazioni con Steve Lawson, e le tracce rimasterizzate ed i remixes/bonus tracks di View From The Edge (che è la mia prossima release).

NW - I tuoi progetti per il futuro?

Theo - Al momento sto scrivendo molto per il mio gruppo jazz siccome abbiamo alcuni concerti in programma ed io voglio provare alcune cose nuove. Cipher sta pianificando un tour per presentare una nuova colonna sonora che scriveremo per un vecchio film muto. Stiamo scegliendo il film al momento e stiamo valutando riguardo al tour. Poi c’è il previsto concerto di ambitronics – abbastanza cose in previsione nel prossimo futuro. Sarò piuttosto impegnato!
 

News from the World Central

- Date europee già confermate del tour di King Crimson :
    3 Giugno - Bergen, Norway Peer Gyntsalen
    4 Giugno - Oslo, Norway Konserthuset
    5 Giugno - Copenhagen, DEN Cirkusbygningen
    6 Giugno - Stockholm, SWE China Theatre
    8 Giugno - Helsinki, FIN Finlandia Hall
    10 Giugno - St. Petersburg, RUS Oktyabrsky Great Concert Hall
    12 Giugno - Moscow, RUS Rossiya Central Concert Hall
    14 Giugno - Riga, Latvia Congreshouse
    16 Giugno - Warsaw, POL Congress Hall
    17 Giugno - Prague, CZE Congress Centre
    18 Giugno - Vienna, Austria Planet Music
    20 Giugno - Milano, ITA Teatro Smeraldo
    21 Giugno - Genova, ITA Teatro Carlo Felice
    22 Giugno - Verona, ITA Teatro Romano
    24 Giugno - Roma, ITA Foro Italico, Campo Centrale Del Tennis
    25 Giugno - Sesto Fiorentino, ITA Villa Solorara
    26 Giugno - Venezia, ITA Palafenice
    28 Giugno - Ferrara, ITA Festival Ferrara Sotto Le Stelle, Piazza Castello
    29 Giugno - Piediluco (near Terni), ITA Anfiteatro Villa Lago
    30 Giugno - Torino, ITA Teatro Colosseo
    1 Luglio - Nice, France Nikais
    3 Luglio - Barcelona, SPA GREC Festival
    4 Luglio - Valencia, SPA Feria De Julio
    5 Luglio - Malaga, SPA Palacio Municipal M.Carpena
    6 Luglio - Madrid, SPA Veranos De La Villa
    8 Luglio - Paris FRA Palais Des Congres
    9 Luglio - Stuttgart, Germany Liederhalle
    11 Luglio - Dour, Belgium Dour Festival
    12 Luglio - The Hague, NET North Sea Jazz Festival
    13 Luglio - Montreux, SWI Montreux Jazz Festival
    15 Luglio - Budapest, Hungary Millenaris Centre Budapest
- Earthworks in concerto il 7 Giugno al Moers Festival, Germany con il pianista olandese Michiel Borstlap
- Nuovi prodotti disponibili attraverso l’online shop della DGM : ProjeKct One - Jazz Cafe Suite Club #22; The Progressive Rock Anthology (DVD); Diamanda Galas/John Paul Jones - The Sporting Life; A Mighty Wind - The Album (ECD); This Is Spinal Tap (DVD); Led Zeppelin – DVD; Led Zeppelin - How The West Was Won (3-CD set); Led Zeppelin - The BBC Sessions; Led Zeppelin - Early Days & Latter Days: Volumes 1&2; Led Zeppelin - The Song Remains The Same (DVD); Yes - Beyond & Before; Yes - Yes (expanded/remastered); Yes - Time & A Word (expanded/remastered); Yes - The Yes Album (expanded/remastered); Yes - Close To The Edge (remastered); Yes – Union; Anderson Bruford Wakeman Howe – ABWH; Yes - An Evening Of Yes Music Plus; Yes - Yessongs (remastered). Sono inoltre in arrivo le edizioni giapponesi del catalogo dei Led Zeppelin
- Sempre sull’online shop di DGM è stata aggiunta la categoria Just For Fun, che per il momento include il nuovo album A Mighty Wind ed il DVD This Is Spinal Tap
- Un’altra categoria che sarà presto disponibile nell’online shop si chiama Aisle ed includerà gli albums realizzati dai fruitori del sito DGM con l’intento di costruire uno spirito comunitario intorno al sito
- Il doppio CD del KCCC, CLUB 23 relativo al 1972 è in lavorazione, e verrà aggiunto al materiale in vendita alla fine di Giugno
- Nuovi titoli aggiunti all'online shop : King Crimson - The Beat Club, Bremen (Club #3); 21st Century Schizoid Band - Official Bootleg; David Torn - Cloud About Mercury; Gordian Knot - Emergent; T- Shirt - No Cameras (White); The Best Prog Rock Album In The World ,,,Ever (3cd, UK Import); Chris Squire - Fish Out Of Water (Import); David Byrne - The Catherine Wheel - Complete Broadway Score 1972; Steve Howe - Beginnings; Steve Howe - The Steve Howe Album; John Wetton - Rock The Faith (UK Import)
- Il volume numero 23 del KCCC, King Crimson Live At Kemp Coliseum in Orlando, FL, February 27, 1972 è disponibile attraverso l’online shop di DGM. Si tratta di un doppio CD, la cui descrizione verrà presto aggiunta sulle pagine web del sito
- Una nuova T-shirt avente come soggetto gli aforismi Frippiani ed il logo della DGM su fondo nero è stata aggiunta al catalogo
- Un buono acquisto da 50 Dollari è l’invitante premio in palio per il nuovo concorso della DGM : per partecipare è sufficiente inviare all’indirizzo mailorderdgm@aol.com entro il 31 Luglio una e-mail (con oggetto CONTEST) contenente un tracklisting di dieci titoli per un vostro ipotetico best of King Crimson. I dieci titoli dovranno essere solo di versioni tratte da studio albums. Vincerà chi avrà compilato il tracklisting più prossimo a quello compilato da The Vicar
 

News from the World

- Un full length album di Centrozoon in versione trio potrebbe uscire addirittura entro l'anno in corso. Markus Reuter garantisce che sarà una grande sorpresa, anche a confronto dell'EP The Scent Of Crash And Burn. L'album includerà anche Carpet Demon in una versione leggermente diversa da quella ascoltata tempo fa attraverso un free download
- Alcune date confermate per System 7 :
      27 Giugno - Prague (Czech Republic), Openairfield Techno Festival
      29 Giugno - Glastonbury Festival, Avalon Stage 10.30pm
      11 Luglio - Arvika Festival, Sweden
- Prossime date confermate per il Theo Travis Quartet :
    6 Giugno – Farnham, The Maltings (Downbeat Club) (tel. 01252 715546 )
    21 - 26 Luglio – London, Ronnie Scotts Club, Frith St, Soho (tel. 020 7439 0747) con  la band cubana Irakere
Theo suonerà inoltre nelle seguenti occasioni :
    8 Giugno – London, Hugo's Restaurant. Jazz standards in trio con John Etheridge (gtr) e Malcolm Creese (bass)
    21 Giugno – Cambridge, Michaelhouse Centre, Trinity Street, Cambridge CB2 1SU (Tel: 01223 309167) Set di solo alto flute and loops come parte di una serata di loop performances
- E a proposito di questa serata : il Primo International Cambridge Festival Of Looping si terrà al The Michaelhouse Cafe in Cambridge il 21 Giugno dalle 8pm in poi, parteciperanno Rick Walker's Loop.Pool, Theo Travis, Darkroom, Cos Chapman, Peter Gregory, Peter Chilvers. Prezzo d’ingresso £5/£4, per ulteriori info scrivere a info@cambridge-loopfest.org.uk
- Daevid Allen's University Of Errors in concerto il 6 Giugno al Fleece in Bristol, 12 Thomas St. (Tel 0117 945 0996) ingresso £7
- Qui di seguito alcune date di Guru & Zero (Daevid Allen con due membri di Acid Mothers Temple, Cotton e Makoto) :
    5 Giugno, London, Kosmiche@Spitz
    7 Giugno, Brighton, The Freebutt
    10 Giugno, Paris, Les Lilas (93), Le Triton, Festival Les Tritonales. Fermata del Metro-Marie des Lilas, apertura al pubblico 8.30pm
- Rimpatriata per Planet Gong (Daevid Allen con i membri di Here & Now) il 21 Giugno in Ventnor, Winter Gardens, Isle Of Wight. Inizio alle 9pm. Info 01983 555080; e-mail david@digitalcolour.fsnet.co.uk
- Didier Malherbe in concerto il 14 Giugno al Theatre Voyageurs in Viscomtat (near Thiers), France
- La data di uscita delle versioni rimasterizzate con bonus tracks dei classici Gong quali Flying Teapot, Angel's Egg, You etc è stata posticipata da Virgin/EMI a Ottobre. Sempre verso fine anno sono previste le ristampe, anche queste rimasterizzate con bonus tracks, del catalogo di Steve Hillage compreso il mitico Space Shanties dei Khan
- Sono invece stati pubblicati in data 19 Maggio i remasters di Shooting At The Moon, Toy Of A Joy, Bananamour e Whatevershebringswesing di Kevin Ayers
- L’online shop del sito Planet Gong si è arricchito dei seguenti prodotti : Tim Blake - Caldea Music II; Theo Travis - Slow Life; Pierre Bensusan & Didier Malherbe - Live au New Morning; Gong - Camembert Electrique (Replica mini gatefold LP sleeve reissue from Snapper); Various - Future World Funk 3; Planet Gong - Floating Anarchy 77 (Charly Records coloured cover version re-catalogued by Snapper); Gong - Magick Brother (vinyl 180 gm reissue of 1st Gong album in original BYG gatefold sleeve); Gong - You (vinyl 180 gm reissue in a gatefold sleeve); Silver On The Tree - Eye Of The Aeon (tape); Silver On The Tree - Mystic Spiral (tape); Dipstick vs. - Don't Rewind; System 7 – 777; System 7 - Point3 Fire; System 7 - Point3 Water; System 7 - Golden Section
- E’ in arrivo Blemish, nuovo album di David Sylvian disponibile in pre-order attraverso il suo web site  consultabile anche per ottenere maggiori informazioni a riguardo
- Una manciata di date dal vivo per Ceramic Hobs :
    17 Giugno, Blackpool, downstairs at the Station Bar (corner of Talbot Road and Dickson Road)
    21 Giugno, London, The Garage, Islington
    4 Luglio, Cleckheaton near Bradford, 40th birthday party of Mr Idwal Fisher
 - Altre date on the road per David Fiuczynski :
    18 Giugno - David Fiuczynski with NATRAJ and Agbekor Society, Ryles Jazz Club, 212 Hampshire St., Inman Square, Cambridge, MA. Ingresso $10. Info : (617) 876-9330
    21 Giugno - Woodmont, KiF and Jones One, Great Scott's, 1222 Commonwealth Ave (& Harvard) Allston, MA 02134.  Info : 617.566.9014, apertura alle 10 pm, Ingresso $5.00
    27 Giugno - David Fiuczynski with the Christian McBride Band, JVC Jazz Festival 12:00 pm - 2 pm, Bryant Park, New York City (parteciperanno anche The Bad Plus featuring Ethan Iverson, Reid Anderson & David King & the Belmondo Brothers), Ingresso gratuito
    28 Giugno - David Fiuczynski with the Christian McBride Band, Freihofer Jazz Festival, Saratoga Performing Arts Center, Saratoga Springs, NY. noon – midnight. Parteciperanno tra gli altri Dee Dee Bridgewater, The Four Tops, David Sanborn, Chick Corea, Gary Burton e Shirley Horn. Info : 518-583-8998. http://www.spac.org/calender/lineup.html
    15 Luglio - David Fiuczynski Group, Berklee Performance Center, 150 Mass Ave,  Boston, MA. 7:30 PM (il line up include Kenwood Dennard, drums, Tony Grey, bass, Akira Nakamura, drums & other special guests, including Lian Amber, vocals)
    1 Agosto - Screaming Headless Torsos (featuring Dean Bowman with Gbatokai Dakinah, fretless bass, Daniel Sadownick, percussion and Terreon Gulley, drums)
    2 Agosto - KiF (with Gbatokai Dakinah, fretless bass, Daniel Sadownick, percussion and Terreon Gulley, drums), Northeast Kingdom Music Fest in VT  919 The Barton Road, Albany, VT. Parteciperanno anche The Headhunters, Soulive, The Slip, The Meditations , Addison Groove Project, Topaz, The Josh Roseman Unit e molti altri. Info : http://www.NEKMF.com/
- Signify, quarto studio album dei Porcupine Tree, è stato rimasterizzato e verrà pubblicato all'inizio di Luglio in edizione double CD, comprendente l'intero set di album out-takes Insignificance, pubblicato precedentemente solo per il fan club in formato cassetta
- i Comfort, band che ha preso parte a 15id. fifteen italian dishes della Raving Records, hanno prestato un loro brano a due compilations di prossima uscita; sarà necessario aspettare l'inizio del prossimo anno, invece, per poter ascoltare i Comfort alle prese con una personale interpretazione di un pezzo dei King Crimson in una compilation-tributo a loro dedicata. In autunno è prevista l'uscita, sempre su Raving Records, del primo parto discografico del quartetto
- Due nuovi albums si aggiungono alla serie di CDR Brown Paper Bag dell’etichetta Pumf Records : si tratta di The Silent Light di Killy Dog Box (Catalogue # PUMF 441), contenente un'unica piece di drone / ambient sound della durata di quasi 71 minuti realizzata assemblando edits di vario materiale registrato tra il 1994 ed il 2002, e Oollamixy di Yximalloo (Catalogue # PUMF 448), versione rimasterizzata di un album di 60 minuti originariamente realizzato su cassetta nel 1989. Entrambi gli albums sono disponibili al prezzo di 4 Sterline ciascuno, spese di spedizione incluse. Per la stessa serie verrà presto ristampato un altro album di Howl In The Typewriter
- Sempre su Pumf è atteso per il mese di Agosto la compilation Godspunk Volume One, che conterrà pezzi ad opera di sette bands (Stream Angel, Hebetation, Howl In The Typewriter, LDB, Litterbug, The Taurus Board e UNIT) e verrà probabilmente messo in vendita al prezzo di 5 sterline comprese le spese di spedizione. Gli ordini vanno spediti a Pumf, 25 Ivy Avenue, Blackpool, FY4 3QF, UK. Intestare gli assegni a M.Standing
- Stanzine Publications ha pubblicato Paragraph, 28 pagine in formato A5 quadro con copertina a colori. Il prezzo è di 1 sterlina spese incluse per il Regno Unito, 2 sterline per il resto del mondo. Una versione online è disponibile all’URL http://www.thesemanticist.net.
- Andrea Chimenti suonerà il 20 Giugno presso la FNAC di Torino, in occasione della Festa Della Musica con ospite Alberto Fortis, l'inizio del concerto è previsto per le 21:30
- Guapo, Stars In Battledress, One Unique Signal (oneuniquesignal@hotmail.com) + DJ Fuckedongas compongono il line-up della serata che si terrà il 30 Giugno all'Art's Cafe in Commercial Street, London (Tel : 0207 247 5618). La fermata del metro più vicina è Aldgate East, il locale apre alle 7.30pm, prezzo del biglietto £4
- Art Of Burning Water in Tour :
    1 Luglio, Camden Underworld, London (supporting Mastodon)
    20 Luglio, Camden Underworld, London (supporting Oxbow)
    24 Luglio, Exeter, Cavern, 83-84 Queen St, Exeter, Devon Tel : 01392 495 370
    25 Luglio, Swansea, Escape Club, Northampton Lane, Swansea Tel : 01792 652 854/470 000
    27 Luglio, Manchester, Star And Ganter, 18-20 Fairfield Street, Manchester Tel : 0161 273 6726
    28 Luglio, Leeds, Packhorse, Woodhouse Lane, Leeds Tel : 0113 245 3980
    29 Luglio, Cambridge, The Boat Race, 170 East Road, Cambridge Tel : 0122 350 8533
    30 Luglio, London, The Verge, 147 Kentish Town Road, Kentish Town, London Tel : 020 7267 9452
- I debut albums di Foe e Stars In Battledress sono quasi pronti e dovrebbero essere pubblicati in Agosto su etichetta House Of Stairs
- Sempre su House Of Stairs è previsto per il mese di Ottobre uno split album, con relativo tour Britannico di 10 date, al quale contribuiranno American Heritage, Foe e Art Of Burning Water
- Il trio sudafricano Godessa parteciperà con Max Normal al Pukkelpop festival alla fine di Agosto in Belgio
– E’ finalmente disponibile in Europa The Ziggurat, epico concept album di The Constructus Corporation (ADOPECD009) : si tratta di un racconto scifi racchiuso in un libro di 88 pagine in hardcover, contenente illustrazioni ad opera di Nikhil Singh ed ovviamente un CD di 23 tracce al quale hanno contribuito tra gli altri Felix Laband, Sibot, Markus Wormstorm e DJ Dope. La confezione include anche un CDR vergine che vi servirà per accogliere le altre 13 tracce scaricabili attraverso il website di Constructus o direttamente all’URL www.africandope.co.za/constructus
– Il numero 3 di Breakdown è disponibile all’indirizzo www.breakdown.co.za e contiene interviste a Liquid Fridge, African Dope, Raiden, Syndrome, MC Psych e Amin, la seconda parte della storia del Drum'n'Bass in Sud Africa, recensioni e molto altro. Abbiamo colpevolmente trascurato, per i soliti problemi di tempo, di inserire notizie riguardanti il lancio ed i primi due numeri di questo interessante magazine di cultura beat Sudafricana, cercheremo in futuro di essere più puntuali con gli aggiornamenti su questa lontana ma interessante scena musicale
- YFM Harambe Show ed altre stazioni radio sudafricane ospiteranno a partire da Luglio The Dope Sessions, una serie di 12 trasmissioni radiofoniche che ogni venerdi per una ventina di minuti presenteranno nuovi talenti attraverso l’airplay di 5 o 6 demos non coperti da contratto discografico. Gli ascoltatori potranno votare via SMS o e-mail, e le tracce vincenti verranno incluse in una speciale compilation. Maggiori dettagli presso www.silvertab.co.za
- African Dope ha raggiunto un accordo di distribuzione in UK con Kudos, rendendo così immediatamente disponibili i primi due prodotti, Cape Of Good Dope Sampler e Social Ills di Godessa. Per quanto riguarda stampa, promozione e booking African Dope è ora rappresentata nel Regno Unito da Groovevine
- Kalahari Surfers, Mr Mo, The Sticky e Joshu, insieme a Cyber7, Binary Dredd, Black Lab ed altri, partecipano alla compilation Area 69 dell’etichetta Afrogalactic Records
– Segnaliamo un’altra compilation di un’etichetta Sudafricana, Cape Town 2am... Approaching Dawn, follow up di 2am And Lounging uscita lo scorso anno su Ready Rolled label. Partecipano alla compilation Felix Laband, Nix, Anti-Hero, Delphi Affair, Kaolin ed altri
– Il Red Bull DJ Academy 2003 si terrà in Cape Town nel mese di Novembre; questo evento seleziona DJs da tutto il mondo per un workshop di due settimane con alcuni dei migliori produttori e sound engineers. Maggiori infos presso www.redbullmusicacademy.com
– E’ in preparazione Muti Media (ADOPECD010), nuovo album di Kalahari Surfers
– Il defunto sito Trophies ritornerà in servizio all’inizio di Agosto sotto la nuova denominazione di davidsylvian.net
- Sta per uscire un CD di Guapo, che dovrebbe essere pubblicato su tre diverse etichette a seconda delle aree territoriali (Cuneiform, Ipecac ed un’altra label). Pare che l’album conterrà un’unica piece di 45 minuti, maggiori dettagli appena disponibili
- North Sea Radio Orchestra inizieranno presto le registrazioni per il loro debut album, probabilmente in una antica chiesa nella City Of London
- Il nuovo album di Bark Psychosis, dal titolo Codename - Dust Sucker, è previsto per il prossimo autunno
- Tra le novità discografiche dei prossimi mesi dovrebbero figurare Beta Band, Blue Nile, David Bowie, Kate Bush, Peter Gabriel, John Foxx and Harold Budd, Laika, Living Colour, Guy Manning, Marillion, Oceansize, Ozric Tentacles, Prefab Sprout e XTC, mentre Tortoise, IQ e Miriodor dovrebbero pubblicare i loro nuovi albums nel 2004
- Secondo musicisti vicini a Kate Bush, l’ottavo album della musicista britannica è in fase di lavorazione, con uscita prevista per Ottobre o Novembre. Pare che le registrazioni siano cominciate addirittura nel 1999 (d’altra parte sono conosciuti i suoi “tempi di reazione”), all’album contribuiscono Mick Karn, Stuart Elliott e Peter Erskine, con Del Palmer alla consolle
- Ci giungono dalla Gran Bretagna delle ottime impressioni su Vivahead, un progetto comprendente Lewis Gill e Neil Packer con cinque dischi all’attivo; pare si tratti di un felice connubio tra Tangerine Dream, Frank Zappa e techno con elementi sperimentali alla This Heat. Lewis Gill è allo stesso tempo coinvolto nel progetto Resindust con Tony Harn, progetto del quale aspettiamo di sapere di più ma che ci viene garantito come interessante
-  William D. Drake pare in procinto di realizzare un album su Burning Shed label, ma non si conosce ancora la data di pubblicazione
- Tim Smith è al lavoro come produttore con la band garage inglese The Scaramanga Six
- Jon Poole ha provvisoriamente sostituito il bassista Danny McCormack di The Wildhearts, fuoriuscito a causa di seri problemi di salute
- Bob Leith è impegnato attualmente con le garage bands Leisure Hive e Joe's Comforters
- Mark Braby, ex bassista di William D. Drake ed ora con Defeat The Young, è l’organizzatore di una serie di serate in un club della zona Est di Londra denominate The Orchestra Pit, il cui programma include rock sperimentale e garage music
- Qui di seguito le date del Death & Taxes European Tour 2003 dei Brandtson :
    17 Luglio - Koln, Germany, Underground
    18 Luglio - Braunschweig, Germany, B 58
    19 Luglio - Berlin, Germany, Privatclub
    20 Luglio - Fulda, Germany, Cafe Panama
    21 Luglio - Hamburg, Germany, Molotow
    22 Luglio - Oldenburg, Germany, Alhambra
    23 Luglio - Amsterdam, The Netherlands, Winston
    24 Luglio - London, UK, The Garage, w/ The Weakerthans
    25 Luglio - Cardiff, UK, Oz Bar
    26 Luglio - Norwich, Uk, Ferryboat
    27 Luglio - Middlesbrough, UK, Dickens Inn
    28 Luglio - Liverpool, UK, Slaughterhouse
    29 Luglio - Bournemouth, UK, Mr Smiths
    30 Luglio - Kingston (London), UK, The Peel
    31 Luglio - TBA
    01 Agosto - Gotha, Germany, Freakstock Festival
    02 Agosto - Wuppertal, Germany, U-Club
    03 Agosto - Rosswein, Germany, Jugendhaus
    05 Agosto - Aachen, Germany, AZ
    06 Agosto - Munich, Germany, Backstage
    07 Agosto - Innsbruck, Austria, Bierstindl
    08 Agosto - Lausanne, Switzerland, Pulley For Noise Festival
    09 Agosto - Ferrara, Italy, TBA
    10 Agosto - Pavia, Italy, Sitting Bull
    12 Agosto - Torrelavega, Spain, Centro Andaluz
    13 Agosto - Benicassim, Spain, Novecento
    14 Agosto - St. Feliu, Spain, Hardcore Fest
    15 Agosto - Kaiserslautern, Germany, Kramladen
    16 Agosto - Jena, Germany, Cafe Wagner
    17 Agosto - Frankfurt, Germany, Dreikoenigskeller
- Alcune date dal vivo per Logan nei mesi di Luglio e Agosto :
    20 Luglio 2003, Lecce, Tba
    25 Luglio 2003, Talsano (Ta), Emergenza Rock - info: ciro@toolscircus.it
    30 Luglio 2003, Pulsano (Ta), Jamaica
    5 Agosto 2003, Carosino (Ta), Frastuoni Festival
- Alcuni gigs in programma anche per Beirut :
    18 Luglio 2003, Pulsano (Ta), Jamaica
    20 Luglio 2003, Lecce, Tba
    7 Agosto 2003, Carosino (Ta), Frastuoni Festival
- Zero Tolerance For Silence in concerto il 20 Luglio 2003 a Lecce
- Il line up del Frastuoni Festival di Carosino (Ta), che si terrà il Giovedì 7 Luglio, include El Guapo (USA), Motorama, Logan e Beirut
- David Sylvian ha recentemente presentato il suo website ufficiale, davidsylvian.com attraverso il quale presenterà al pubblico le sue attività, quelle di Steve Jansen e dell’etichetta Samadhi Sound. E’ possibile iscriversi alla mailing list ed essere informati riguardo alle releases esclusive dell’etichetta Samadhi Sound disponibili esclusivamente attraverso davidsylvian.com. Il website conterrà free downloads, e vari contributi da parte degli artists di Samadhi Sound. Attualmente nella sezione dei download c’è una versione di Orpheus registrata a Tokyo nel 1988, di buona qualità sonora e senza applausi nel break. Potete eventualmente scaricare la traccia anche da qui : http://www.davidsylvian.com/mp3/orpheus_live_88.mp3 . C’è inoltre un pezzo strumentale intitolato Trauma Theropy, outtake dall’album Blemish al quale contribuisce Derek Bailey. Anche a questa potete accedere da qui : http://www.davidsylvian.com/mp3/trauma_theropy.mp3
- David Sylvian terrà alcuni concerti nel corso del prossimo autunno, coadiuvato da Steve Jansen e da un altro musicista di cui al momento non si conosce il nome. Qui di seguito le date confermate :
    23 Settembre, Bristol (UK), Colston Hall
    24 Settembre, Manchester (UK), Bridgwater Hall
    25 Settembre, London (UK), Royal Festival Hall - Box Office tel : 020 7960 4242, info: http://www.sbc.org.uk/main/events/98592.html
    13 Novembre, The Hague (Netherlands), Crossing Border Festival - tel +31 900 3456789, tickets at http://www.ks.nl
- Alcune informazioni su Blemish, l’ultimo album di David Sylvian pubblicato il 25 Maggio su etichetta Samadhi Sound. Otto tracce per una durata complessiva di 43 minuti, realizzato quasi totalmente da Sylvian con i soli contributi esterni di Derek Bailey alla chitarra e di Christian Fennesz agli electronics. Il tracklisting è il seguente : Blemish / The Good Son / The Only Daughter / The Heart Knows Better / She Is Not / Late Night Shopping / How Little We Need To Be Happy / A Fire In The Forest. L’album era originariamente disponibile solo attraverso davidsylvian.com, ma ora diversi online shops offrono Blemish a prezzi differenti : si tratta di Amazon, Townsend Records, The Artist Shop, HMV e The Big Catalogue
- Psychotica Records ha organizzato per il giorno Sabato 26 Luglio al "Rodeo" di Pulsano (Ta) un triplo gig con Bellini (Matthew Taylor con membri di Uzeda e Girls Against Boys), Jasminshock e Logan, maggiori info sul website dell'etichetta
- Taint, Art Of Burning Water e Foe suoneranno il 30 Luglio al The Verge, 147 Kentish Town Road, NW1 London, Tel. 020 7284 1178 – ingresso £4, apertura locale 7:30 PM
- La dodicesima release della Brown Paper Bag Series della Pumf Records, dal titolo Greatest Hits (Of Someone Else) di Howl In The Typewriter (CD-R, 45 minuti, numero di catalogo PUMF 462, £4 incluse le spese di spedizione) contiene inimmaginabili cover versions di pezzi di Chas'n'Dave, Devo, Ramones, Glen Miller, Paper Lace, Beatles, Animals ed altri. Sempre su Pumf è disponibile, anche questo dal 27 Luglio, Godspunk Volume One, compilation che include diciassette pezzi ad opera di Howl In The Typewriter, LDB, Hebetation, Litterbug, The Taurus Board, Stream Angel e UNIT. Durata 70 minuti, numero di catalogo PUMF 455, £5 incluse le spese di spedizione. Maggiori infos sul website dell'etichetta
- Il webcast completo dello show (incluso il soundcheck) dei Sigur Rós al Glastonbury Festival è disponibile online all’URL : http://glastonbury.playlouder.com/webcasts/webcastcheck.html
- Sigur Rós saranno l’opening act dei due concerti che Björk terrà in New York al Cyclone Park in Brooklyn il 22 e 23 Agosto. Maggiori infos sul sito di Björk
- Múm hanno aggiunto al loro tour estivo alcune date in Australia :
    2 Settembre - Perth, Rosemount
    3 Settembre - Adelaide, Fowlers Live
    4 Settembre - Melbourne, Corner
    5 Settembre - Melbourne, Corner
    7 Settembre - Sydney, Metro Theatre
    10 Settembre - Brisbane, Zoo
- E’ uscito su Fat Cat Records By The Roads And The Fields (FATCD25 / FATLP25), nuovo album dei Crescent, band che è stata accomunata dalla critica ai compagni di scuderia Sigur Rós, ma anche The Velvet Underground, Joy Division, Einsturzende Neubauten e Talk Talk
- Un mucchio di novità riguardanti i Twelfth Night ci giungono da Brian Devoil, drummer della band di Reading : la prima in ordine di importanza è l’imminente pubblicazione di Art & Illusion, per la prima volta disponibile in formato CD in versione re-mastered, de-noised e con ben sette extra tracks. L’album uscirà il 22 Settembre su etichetta GFT-Cyclops, numero di catalogo CYCL 132, la durata complessiva è di 71 minuti con il seguente track-listing : Counterpoint / Art And Illusion / C.R.A.B. / Kings And Queens / First New Day (tracce dell’EP originale) / Blue Powder Monkey / Blondon Fair / Take A Look (MCA Demos) / Counterpoint / C.R.A.B. / Kings And Queens / Take A Look (demo versions). Testi, foto ed estese note di copertina sono incluse nel booklet. Un certo numero di copie di Art & Illusion è già disponibile al prezzo di £ 12 incluso P&P (£ 12.50 per l’Europa e £ 13 per il resto del mondo) pagabili a Brian Devoil, ”The Brambles”, 1c Doggetts Farm Road, Higher Denham, Bucks. UB9 5EH. UK. E‘ possibile pagare anche con carta di credito utilizzando PayPal pagando una commissione extra di 50 pence; in questo caso utilizzare l’account di Mark Hughes  inserendo l’indirizzo e-mail mank@tinyworld.co.uk  . Potete inoltre approfittare dell’offerta speciale proposta da Brian, 3 CDs per £ 25, ossia Art & Illusion più due a scelta tra Fact & Fiction, Collectors Item e Live And Let Live.
La prossima re-release su GFT label sarà Live At The Target, live album già pubblicato in CD nel 1990 dall’etichetta francese MSI ma che vedrà stavolta l’inclusione di diverse extra tracks, tra le quali Afghan Red, Encore Une Fois e Hats Off To Freddie Hepburn. Live At The Target potrebbe essere pronto per Natale o forse per il mese di Febbraio 2004, in coincidenza del ventitreesimo anniversario della pubblicazione del vinile originale. In seguito verranno pubblicati Vocalists, compilation di pezzi cantati da tutti i cantanti avvicendatisi nei Twelfth Night (Electra MacLeod, Ian Lloyd-Jones, Geoff Mann, Axe, Andy Sears e Martyn Watson) e Unreleased Gems, dove verrà incluso materiale raro o mai pubblicato come Pop Song, The Afghan Single, The Skan Demos, Requiem, I Am, South Of The Wind e White Glass. Rimarranno quindi da ristampare Smiling At Grief ed il “Virgin” album, che sembrava in procinto di essere ristampato dalla Virgin – Sweden prima che sull’operazione calasse il silenzio. Considerati i problemi legati ai diritti che ne impediscono la ristampa da parte di altre etichette, è possibile che l’album venga “ricostruito” utilizzando versioni alternative dei pezzi e aggiungendovi un cospicuo numero di extra tracks da scegliere tra le tante a disposizione. Esisterebbe anche del materiale video riguardante la lavorazione dell’album.
- Sempre riguardo ai Twelfth Night, sta per essere lanciata una serie di Official Bootleg CDs che sostituiranno ed integreranno quelli realizzati in passato esclusivamente su cassetta. Sono al momento previsti una mezza dozzina di titoli, ma Mark Hughes e Jerry Van Kooten stanno lavorando per approntarne altri. I primi Official Bootlegs saranno disponibili verso la fine dell’anno attraverso il web-site www.twelfthnight.info e presso Brian Devoil
- Andy Labrow ha messo a punto l’official Geoff Mann web-site ed ha infine realizzato una live compilation dal titolo Recorded Delivery, che include versioni dal vivo di canzoni di Geoff, Fact & Fiction e Love Song eseguite da Eh, Geoff Mann Band, una solo version di This City e due tracce che facevano parte degli encores suonati dai Twelfth Night al Marquee nel Novembre 1983 e non incluse in Live And Let Live : si tratta di Art & Illusion e Aspidentropy. L’album è disponibile attraverso Andy Labrow al prezzo di £ 5 più spese di spedizione, maggiori dettagli sul web-site, in alternativa scrivetegli all’indirizzo : Hawthorn Cottage, 133 Walshaw Road, Bury BL8 1LZ, UK.
- Un altro sito riguardante i Twelfth Night è Smiling At Grief di Andy Bottomley, dove troverete anche alcuni ‘soundbites’
 - Tim Bowness ha recentemente trascorso cinque giorni a Milano, durante i quali ha registrato alcuni duetti con Alice per l’album di covers che la cantante sta preparando. Le tracce a cui Tim ha partecipato che verranno certamente incluse nel disco sono una versione ambient-style di Islands dei King Crimson e Golden Hair di Syd Barrett, con la possibilità che venga inclusa anche una canzone di Rufus Wainwright
- Foe suonerà il 28 Agosto all’Underworld, 174 Camden High Street, London NW1 (020 7482 1932) con Orthrelm come opening act per The Locust. Apertura locale alle 7PM, biglietto £7.50
- Uscirà il 22 Settembre su etichetta House Of Stairs il debut album Arm Yourself With Clairvoyance (Cat. No. - HOS003) dei Foe, sette tracce per 32 minuti di durata. In occasione della pubblicazione del lungamente atteso album verranno presentati un rinnovato website ed una T-shirt
– Sempre su House Of Stairs uscirà in Ottobre Combined Stupidity Of Spiteful Men (Cat. No. – HOS004), uno split album con Foe, American Heritage e Art Of Burning Water. Il contributo di Foe sarà una traccia di 10 minuti intitolata Myrmidon. Lo split album verrà promosso attraverso le undici date finora confermate del Combined Stupidity Tour :
    6 Ottobre - Brighton
    7 Ottobre - Newport
    8 Ottobre - Cork
    9 Ottobre - Limerick
    10 Ottobre - Dublin
    11 Ottobre - Manchester
    12 Ottobre - Bradford
    13 Ottobre - Nottingham
    14 Ottobre - Birmingham
    15 Ottobre - London
    16 Ottobre – Colchester


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