Data escursione | 10 novembre 2002 |
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Gruppo montuoso | Mesolcina |
Partenza | San Bernardo 1240 m |
Tempo impiegato | 3 ore |
Dislivello | 900 m |
Quota | 2150 m |
Il lago del Truzzo è un grande bacino artificiale posto tra le alte cime della catena Mesolcina. Quello descritto è l'itinerario classico per raggiungerlo; il percorso è molto bello e non presenta nessuna difficoltà, ma vanno evitati i mesi più caldi.
Si parte da Scanabecco (1242 m), frazione di San Bernardo nella Val Chiavenna. Provenendo da Chiavenna, lungo la SS 36 dello Spluga, verso l'ononimo passo, si raggiunge San Giacomo Filippo. Seguendo le indicazioni per San Bernardo, ad un bivio, si imbocca una carrozzabile che si stacca dalla statale sulla sinistra ed inizia ad inerpicarsi sul fianco della montagna con diversi tornanti. Si supera l'abitato di Olmo, l'edificio della centrale elettrica e si prosegue fino a San Bernardo. Non è possibile raggiungere Stanabecco con la macchina, quindi è preferibile parcheggiare l'auto in qalche spiazzo lungo la strada.
Il percorso a piedi inizia lungo la carrozzabile, che bisogna presto lasciare seguendo la mulattiera che porta alla visibile chiesa di Stanabecco. Poco prima di raggiungerla, seguendo le indicazioni per il rifugio Emilio e a numerazione C25, si imbocca un sentiero sulla sinistra che procede a mezzacosta ed in falsopiano prima tra pascoli, poi all'interno di un bel bosco di faggi e betulle, inoltrandosi nella Valle del Drogo. Un ultimo tratto in discesa porta alle case di S.Antonio dove si incontra un sentiero provenire da sinistra, dalla centrale idroelettrica posta tra Olmo e San Bernardo. Ora ci si inoltra tra le case dell'Alpe Caurga (1294m) dove sembra di essere finiti in un presepe.
Qui bisogna fare attenzione alle indicazini (seguire sempre rifugio Carlo Emilio) ed imboccare una deviazione a destra per abbandonare l'alpe ed avvicinarsi alla muraglia prima della conca dove è posto il lago. Presto la mulattiera, bel lastricata, comincia a salire con diversi tornanti all'interno di una bella pineta. Qui è possile incontrare gli ultimi piccoli corsi d'acqua prima della meta. Il percorso è però esposto a Sud quindi fa molto caldo, specie nei mesi estivi.
Dopo circa 40 min. di dura salita si incontrano alcune baite diroccare: il percorso continua sulla destra, attraversando un tratto di acciottolato molto suggestivo e raggiungendo l'Alpe Cornera (1920m). Da qui sono già visibili le costruzioni presenti nei pressi del lago. Il percorso prosegue a destra, risalendo le pendici del Pizzo Camoscie, quindi devia a sinistra fino a raggiungere la casa del guardiano della diga, dove sono presenti molte costruzioni.
Infine si sale lungo una scalinata per portarsi in cima alla diga da cui si può ammirare gran parte del lago. Volendo è possibile continuare per un breve tratto, attraversando la diga, fino al rifugio Carlo Emilio, ma la gita č bella anche cosė. Intorno si possono osservare varie cime della Mesolcina, tra cui il Pizzo Quadro (3013) in fondo al lago. Dalla diga si ha inoltre un bel panorama sulla val Chiavenna e sulle cime dall'altro versante, tra cui il Pizzo Stella (3163m).