Data escursione | 26 maggio 2001 |
---|---|
Gruppo montuoso | Corni di Canzo |
Partenza | Valmadrera (Belvedere) |
Tempo impiegato | 2 ore |
Dislivello | 1000 m |
Quota | 1276m |
Si parte da Valmadrera, in provincia di Lecco. Dalla superstrada Milano-Lecco si esce all'uscita di Valmadrera. Entrati in Valmadrera, seguendo le segnalazioni per il centro, si raggiunge una piccola piazzetta dove è presente un'edicola. Si gira a sinistra e poi si prende la seconda strada a destra, in via Leopardi, seguendo le indicazioni per "scuole elementari" (attenzione, l'indicazione si vede all'ultimo momento). Si percorre la via fino ad un bivio dove si volta a destra in via S. Carlo Borromeo. Si sale per tutta la strada fino ad un minuscolo parcheggio in cima al poggio di Belvedere dove si può lasciare l'auto.
Procedendo a piedi sulla strada si incontra una sbarra, la si supera e si prosegue lungo una carrozzabile fino a giungere alla prima segnaletica sentieristica nei pressi di una cappelletta a forma di piramide. Si abbandona quindi la carrozzabile e si prosegue a destra per un sentiero che poco dopo entra nel bosco. Nei piccoli pascoli accanto al sentiero, se siete fortunati, potrete anche fare la conoscenza con alcuni cavalli. Al bivio successivo si segue l'indicazione per il "Sentiero Paolo-Eliana" (non numerato) che, salendo gradatamente, si dirige verso la Forcellina (723m).
Note: volendo al bivio è possibile proseguire per il sentiero 6 (sentiero attrezzato), che inizialmente si accompagna al sentero 7 e che porta direttamente alla vetta del Moregallo con percorso inizialmente facile, ma che diventa man mano più ripido e difficoltoso all'avvicinarsi della vetta anche a causa dei detriti e dei tratti di roccetta che caratterizzano buona parte del sentiero e dalla presenza di catene che agevolano la scalata degli ultimi 50 mt. di dislivello. Consiglio però di scegliere il sentiero Paolo-Eliana in quanto il percorso si affaccia su delle belle vedute su Valmadrera ed il lago, mentre il sentiero 6 si inoltra nel bosco e non permette tali vedute.
Proseguendo, il sentiero percorre due successivi poggi dove sono presenti diversi massi erratici, o "trovanti", alcuni anche di grosse dimensioni. I cosidetti massi erratici sono dei massi che non sono originari della zona, ma possono provenire da luoghi distanti anche alcuni chilometri: sono stati trasportati dai ghiacciai durante il periodo delle glaciazioni. Essi sono una particolarità di queste montagne. Il secondo e più grande poggio è ricoperto da un boschetto di betulle e costituisce la prima tappa del nostro itinerario: la Forcellina. Qui si trovano delle indicazioni e da qui comincia la parte più selvaggia e faticosa del percorso.
Si procede dritti seguendo per il Moregallo e si sale per un sentiero che attraversa un boschetto e che ben presto diventa ripidissimo; usciti dal boschetto si prosegue in salita su tracce di sentiero, comunque sempre perfettamente segnalato e con stupende vedute su Lecco, Valmadrera e i laghi sottostanti; guardando in alto si può già vedere la croce che si trova sulla cima del Moregallo. Al termine della ripida salita, che procede con vari tornanti, si giunge ad una stretto passaggio fra due rocce che bisogna oltrepassare. Dopo un altro tratto in salita il sentiero si immette in quello che sale, sempre da Valmadrera, passando per la Chiesetta di S. Isidoro e dal Sasso di Preguda. Il sentiero procede ancora in salita; sulla destra si trova una cima (1173m) posta sul lato orientale della vetta principale del Moregallo. Con un breve ma ripido tratto la si può raggiungere per godere di uno stupendo panorama.
Rientrati sul sentiero principale si scende leggermente fino ad un cartello con segnalazioni che indica la direzione per la vetta. Un altro breve tratto di salita in un rado bosco di querce porta infine in cima al Moregallo. Questo tratto è reso un po' più faticoso dai detriti che si trovano sul sentiero.
In vetta, oltre alla classica croce sommitale, si trova anche una piccola statuetta della Madonna. Qui è possibile incontrare un gregge di pecore al pascolo e alcuni uccelli rapaci che probabilmente hanno il nido in questa zona. La cima non è molto frequentata ed è un ottimo luogo per rilassarsi in quanto il terreno erboso consente di sdraiarsi comodamente. Si può godere inoltre di ampio panorama.
Per la discesa, oltre ovviamente a poter ripetere il percorso fatto in salita, è possibile seguire il sentiero che dalla cima punta a sud ovest. E' in pratica il sentiero numero 6 che porta direttamente a Valmadrera; attenzione, in alcuni punti il sentiero è attrezzato e quindi, anche se non presenta difficoltà di grosso rilievo, va affrontato con una certa attenzione. L'inizio del percorso si svolge sulla cresta fino ad incontrare un bivio con indicazioni. Si prende a sinistra per il sentiero in terra battuta e che punta direttamente all'unico tratto attrezzato con catene di tutto il percorso. Si scende con l'ausilio della catena, e con molta prudenza, su terreno ripido e roccioso. Si precede quindi per un lungo tratto su mezzacosta lungo il versante meridionale del Moregallo. Qui le segnalazioni sono meno frequenti, ma non c'è pericolo di perdersi: basta sempre seguire il sentiero principale, o comunque, quello che porta verso il basso. Attenzione ai detriti che si trovano per tutta questa prima parte di discesa che, essendo ripida, la rendono molto insidiosa e possono essere causa di spiacevoli cadute. Al termine di questa prima parte si giunge al riparo naturale del "Tecc di porta", enorme rupe strapiombante e da qui il sentiero, che si inoltra nel bosco, si fa via via più agevole e largo. Sono presenti diversi bivi: bisogna sempre seguire le indicazioni Sambrosera-Valmadrera (sentieri 6 - 7) fino al raggiungimento della fontana di Sambrosera, unica della zona. Da qui si prosegue seguendo l'indicazione Valmadrera fino a ritornare al bivio lasciato alla partenza e alla stradina che scende al Belvedere.
Note: essendo la salita esposta a sud-ovest fa molto caldo: evitare quindi i mesi estivi più caldi. Presenza di un fontanino nei dintorni della vetta (esiste un'indicazione); nessun punto di ristoro in zona.