TIRCHIO
A un anziano signore di un paesino vicino a Genova muore improvvisamente
la moglie. Il poveretto decide di dedicarle un necrologio e si reca
all'apposito ufficio del "Secolo XIX".
L'impiegato, dopo i saluti e le condoglianze di rito, gli dice:" Beh, adesso
mi dica il testo da pubblicare."
E il signore, dopo averci pensato un attimo, fa: "... Io vorrei scrivere
semplicemente 'Marta morta'".
L'impiegato lo guarda perplesso e ribatte: "Tutto qui...?". Il signore
spiega: "Mah, sa, mia moglie si chiamava Marta, una donna semplice, in
paese ci conoscono tutti, siamo gente di poche parole... e poi morta eŽ
morta,
quindi... cosa vuole che scriva?". E l'impiegato: "Va be?, ma per un fatto
cosi triste magari qualche parola in piuŽ...". Il signore, dopo un breve
istante di riflessione: "Si, lei ha ragione, pero guardi, davvero, eŽ
sufficiente scrivere
quello che le ho detto per esprimere il mio dolore!". L'impiegato, notando
una certa espressione degli occhi e la tipica parlata del signore, sospetta
che forse ci sia un po' di tirchieria genovese mal nascosta dietro quella
strana scelta. Allora incalza: "Mi scusi se mi permetto, ma se lo fa per
risparmiare sul costo del necrologio, guardi che fino a 5 parole la tariffa
eŽ fissa, sono10.000 lire..., quindi sarebbe un peccato...". E il signore,
con un certo
interesse: "Ah, davvero? Beh, allora ha ragione, potrei aggiungere
qualcosa...".
Ci pensa un po' su, poi si decide: "Va bene, scriva cosi:
'Marta morta. Vendesi Panda blu.".
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