Cigno
Una bella e grande costellazione (copre 804 gradi quadrati) distesa lungo la Via Lattea, ove si distingue per la sua caratteristica forma a croce latina, individuata da cinque stelle principali (e da altre che la completano). All'estremità superiore della croce si trova alfa Cyg (Deneb, la "coda") di magnitudine 1,3; all'intersezione col braccio trasversale sta la gamma Cyg (Schedir lo "sterno") di magnitudine 2,3; all'estremità nord-ovest di questa c'è la delta Cyg e a quella sud-est la epsilon Cyg (Gienah, "l'ala"); alla base dell'asta, infine, sta beta Cyg (Albireo) la più bella stella doppia visuale del cielo.
Le ali, come si è detto, si estendono ancora più in fuori (dalla parte della delta Cyg, si vedono la theta la iota e la chi Cyg e dalla parte di epsilon Cyg, la zeta e la mu Cyg.
Ma la costellazione si estende ancora, specie verso nord-est. Sembra che i Greci, come testimonia Eratostene, ponessero qui il cigno di cui Giove prese le sembianze per sedurre Leda. Ma Ipparco e Tolomeo parlano semplicemente di un uccello.
Nel X secolo l'astronomia araba la denominava il "piccione" ed anche la "gallina" e a questo proposito sembra che il nome Deneb derivi da Dheneb-al-Dagiagiah che significa "la coda della gallina".
Nel Rinascimento si tornò al più nobile cigno, anche se Schiller, nel 1627, la definì "la Croce sostenuta da Sant'Elena", riferendosi alla madre di Costantino, cui viene attribuito il ritrovamento della Croce di Cristo.
Tra le stelle doppie segnaleremo le più interessanti: ai confini col Drago, ad ovest di theta Cyg, appare la ADS 12169 composta da due stelle simili per colore e splendore (magnitudini 6,6 e 6,8) separate di 8".
Ma veniamo ad Albireo, beta Cyg, di magnitudine 3,1, scoperta da Bradley nel 1755 e da allora goduta da tanti amatori del cielo.
La primaria, arancione di magnitudine 3,1, ha una compagna biancazzurra di 5,1 a 35" di distanza; offrono un magnifico contrasto, ben apprezzabile con modesti strumenti. Non hanno mostrato finora segni di moto orbitale, ma debbono essere legate fisicamente.
Dall'analisi spettrale si è riconosciuto che la primaria deve essere doppia e la compagna sarebbe bianca.
A sud-ovest della iota Cyg appare la 16 Cyg, doppia facile perché le componenti simili (gialle e di quasi uguale magnitudine) sono separate di ben 39".
La 17 Cyg ha componenti molto diverse (magnitudini 5 e 9) ma sono separate di ben 26".
Poi, 15' a sud-est, si nota un'altra doppia più debole (magnitudini 8,3 e 8,5) in moto orbitale col periodo di 240 anni.
Ora la loro separazione è di appena 2". E passiamo alla 61 Cyg, scoperta come doppia da Bradley nel 1753; le magnitudini sono 5,21 e 6,03 e la separazione di 28",7.
Piazzi notò il suo grande moto proprio, di 5",22 all'anno e la chiamò stella volante.
Bessel, nel 1838, fece su di essa il primo tentativo riuscito di misurare la distanza di una stella; potè ottenere il valore di 11,1 anni luce. Tra le stelle visibili ad occhio nudo, è la quarta più vicina a noi. È in lento moto orbitale, il periodo è sui 700 anni; si sospetta l'esistenza d'un terzo corpo invisibile.
Interessante è infine pure mu Cyg per i colori verdastro e giallo delle componenti e la separazione di soli 2".
Tra le moltissime stelle variabili segnaliamo la Mireide chi Cyg, al massimo visibile ad occhio nudo e con un'enorme ampiezza di variazione, di 11 magnitudini, in 408 giorni.
La 31 Cyg ha anche la sigla V695 Cyg; è una variabile ad eclisse composta da una gigante arancione e da una stella azzurra la quale viene eclissata ogni 10,4 anni dall'altra; a 107" appare una compagna di magnitudine 7, mentre a 5',6 c'è l'azzurra 30 Cyg di magnitudine 4,8.
Anche la 32 Cyg (V1488 Cyg) ha la medesima struttura, ma il periodo è di 3,15 anni; le eclissi durano circa un mese. Un astro molto interessante è SS Cyg (21h 40,7m; +43° 21') ai bordi con la Lucertola, prototipo con la U Gem di una classe di stelle, le novae nane; vi appaiono frequenti esplosioni di tipo nova (ad intervalli di mesi), ma più ridotte in ampiezza di alcune magnitudini.
SS Cyg è una stella doppia composta da una stella gialla normale e da una compagna calda, collegabile alle nane bianche; il periodo di rivoluzione è di poco più di sei ore. Il modello che la rappresenta ammette che la stellina degenere raccolga materia dalla compagna e tale accrescimento sarebbe la causa delle esplosioni.
Ricordiamo a tale proposito che nel Cigno sono apparse parecchie novae; l'ultima, nell'agosto 1975, arrivò alla magnitudine 1,8. Per la sua enorme variazione di luminosità fu paragonata ad una supernova.
Tra gli oggetti non stellari citiamo NGC 6826, una nebulosa planetaria di magnitudine totale 8,8, posta mezzo grado ad est della 16 Cyg (doppia); NGC 6910, un ammasso aperto a nord-est di gamma Cyg, con qualche stella luminosa; NGC 6913 (M29) circa 2° a sud del precedente, scoperto da Messier nel 1764; è fortemente oscurato dalla materia interstellare, dato che è molto lontano, sui 7000 anni luce; circa 3° ad ovest di Deneb si trova la nebulosa diffusa Nord America (NGC 7000), così chiamata perché ricorda la struttura di tale continente; è un complesso sistema di nubi, preceduto dal molto più debole Pellicano, la cui parte più visibile si trova tra le stelle 56 e 57 Cyg.
Al limite della visibilità ad occhio nudo (magnitudine 5,5) è M39 (NGC 7092), un ammasso al limite della visibilità ad occhio nudo (magnitudine 5,3). E un oggetto alquanto disperso su 30' di diametro ed è meglio osservabile in piccoli strumenti e con piccoli ingrandimenti.
Le principali doppie visuali |
||||||||||||||||
nome ADS |
A.R. (1950,0) |
dec. |
mA |
mB |
separ. (") |
colore |
||||||||||
12169 |
19hlO,8m |
+49°46' |
6,57 |
6,75 |
8,1 |
g g |
||||||||||
beta Cyg |
19h28,7m |
+27°51' |
3,08 |
5,11 |
34,7 |
ar+b b |
||||||||||
16 Cyg |
19h40,5m |
+50°24' |
5,96 |
6,20 |
39,2 |
g g |
||||||||||
delta Cyg |
19h43,4m |
+45°00' |
2,91 |
6,33 |
2,5 |
b v |
||||||||||
12893 |
19h43,8m |
+35°58' |
6,43 |
7,16 |
14,8 |
b b |
||||||||||
17 Cyg |
19h44,5m |
+33°37' |
4,99 |
9 |
26,0 |
v ar |
||||||||||
/' c,yg |
19h54,3m |
+52°18' |
4,92 |
7,2 |
3,1 |
b v |
||||||||||
3 1-30 Cyg |
20hll,9m |
+46°38' |
3,77 |
4,83 |
337 |
b |
||||||||||
31 Cyg |
20hl2,lm |
+46°35' |
3,79 |
7,00 |
107 |
ar+b b |
||||||||||
13692 |
20hl7,2m |
+55°14' |
6,0 |
7,3 |
3,5 |
b v |
||||||||||
61 Cyg |
21h04,7m |
+38°30' |
5,21 |
6,03 |
28,7 |
ar ar |
||||||||||
mu Cyg |
21h41,9m |
+28°31' |
4,73 |
6,08 |
2,0 |
v g |
||||||||||
Le principali stelle variabili |
||||||||||||||||
nome |
A.R. (1950,0) |
dee. |
max. |
min. |
periodo (giorni) |
tipo |
||||||||||
CH Cyg |
19h23,2m |
+50°09' |
5,60 |
8,49 |
|
SR |
||||||||||
DTCyg |
21h04,4m |
+30°59' |
5,57 |
5,96 |
2,4992 |
Puls |
||||||||||
V460 Cyg |
21h39,9m |
+35° 17' |
5,57 |
7,0 |
180:d |
SR |
||||||||||
V695 Cyg |
20hl2,lm |
+46°35' |
3,73 |
3,89 |
3784,3 |
Ecl. |
||||||||||
V832 Cyg |
20h58,lm |
+47°20' |
4,49 |
4,88 |
- |
Irr. |
||||||||||
VI 488 Cyg |
20hl3,9m |
+47°34' |
3,90 |
4,14 |
1147,4 |
Ecl. |
||||||||||
V1509Cyg |
19h48,8m |
+38°36' |
5,08 |
5,4 |
- |
Irr. |
||||||||||
ipsilon Cyg |
21hl5,9m |
+34°41' |
4,28 |
4,50 |
_ |
Irr. |
||||||||||
chi Cyg |
19h48,6m |
+32°47' |
3,3 |
14,2 |
408,05 |
Mira |
||||||||||
rho Cyg |
20hl6,0m |
+37°53' |
3 |
6 |
- |
Irr. |
||||||||||
I principali oggetti non stellari
|
||||||||||||||||
nome |
A.R. (1950,0) |
dee. |
magn. |
dim. |
tipo |
note |
||||||||||
N6910 |
20h21,3m |
+40°37' |
7,7 |
13 |
A |
|
||||||||||
N6913 |
20h22,2m |
+38°21' |
7,0 |
12 |
A |
M 29 |
||||||||||
N6960 |
20h43,6m |
+30°32' |
- |
|
Neh |
Velo |
||||||||||
N6092 |
20h54,3m |
+31°30' |
- |
Neb. |
Velo |
|||||||||||
15067 |
20h46,9m |
+44° 11' |
- |
80 |
Neb. |
Pellicano |
||||||||||
N7000 |
20h57,0m |
+44°08' |
- |
100 |
Neb. |
N. America |
||||||||||
N7092 |
21h30,4m |
+48° 13' |
5,3 |
30 |
A |
M 39 |
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