Perseo

Perseus, Persei, Per

E' una costellazione che si estende per 615 gradi quadrati, caratterizzata dalla stella alfa, di nome Mirfak (il gomito) ; ma vengono pure riportati i nomi Marfak, Alchenib, Algenib (quest'ultimo attribuito pure alla gamma del Perseo e alla gamma di Pegaso).

La stella è una supergigante verdastra, di magnitudine 1,79 e si trova a circa 170 anni luce da noi, sulla Via Lattea (che attraversa la costellazione da nord-ovest ad est) ed è accompagnata da un ammasso di un centinaio di stelle, più o meno brillanti.

La costellazione, situata ad ovest dell'Auriga e a nord delle Pleiadi (Toro) presenta una caratteristica struttura. Da Mirfak partono infatti tre bracci stellari: il primo verso sud-sud-est (indicato dalle stelle delta, nu, epsiìon, csi e zeta) in direzione delle Pleiadi; il secondo verso sud in direzione della stella beta. Algol; l'ultimo, diretto a nord-ovest e segnato dalle stelle gamma ed eta, arriva sino ai due famosi ammassi gemelli acca e chi. Perseo è l'eroe greco figlio di Danae e Zeus che, per una strana profezia, venne gettato in mare; fu però salvato e portato sull'isola di Serifo, il cui re in seguito lo mandò ad uccidere Medusa, una delle tre Gorgoni il cui sguardo impietriva gli uomini.

Perseo la uccise avendo l'accortezza di limitarsi a guardarne l'immagine riflessa nel suo levigato scudo. Durante il suo ritorno in patria, come abbiamo già detto altrove, Perseo salvò Andromeda, incatenata ad una roccia e sacrificata ad un mostro marino. Perseo veniva anticamente ritratto in piedi: in una mano teneva la testa anguicrinita (cioè con serpenti al posto dei capelli) di Medusa e con l'altra sollevava la spada.

Tra le stelle doppie ed anche variabili, primeggia beta Per, Algol, il "demonio", (in arabo era Ras-al-ghul, la testa del demonio); ma anche per gli ebrei era Rosh ha Satan, con lo stesso significato.

Anticamente era una stella infausta, forse perché era già nota la sua variabilità; ufficialmente però venne scoperta dal Montanari nel 1667.

Oggi sappiamo che è una variabile ad eclisse: ogni 2,87 giorni la stella cala dalla magnitudine 2,1 sino alla 3,4 e poi risale (il tutto in dieci ore) al massimo; qui si mantiene quasi costante e, dopo mezzo periodo, avviene il minimo secondario, molto meno evidente; indi risale al massimo per chiudere il ciclo.

Queste variazioni sono dovute ad una stella azzurra grande circa tredici volte il nostro Sole e ad una gialla ancor più grande che si eclissano a vicenda.

Si è però scoperto che c'è un'altra stella che con le due costituisce un sistema triplo avente il periodo di 1,86 anni (e si sospetta l'esistenza di una quarta).

Di altre variabili interessanti citiamo la rho Per, variabile semiregolare tra la terza e la quarta magnitudine, gigante rossa posta a poco più di due gradi ed un po' ad ovest di Algol e la X Per che varia irregolarmente tra la sesta e la settima ed è associata a nebulosità.

Molte sono pure le Mireidi, ma nessuna raggiunge al massimo la magnitudine 7.

Numerose sono le stelle doppie e multiple, alcune anche molto larghe. Citiamo qui: la età Per, la cui primaria rossa di terza magnitudine ha una compagna di ottava, bianca, a 28"; la theta Per, con la primaria gialla di quarta e la secondaria rossa quasi di decima a circa 20".

Segue la 20 Per, la cui primaria è una doppia stretta in moto orbitale col periodo di 62 anni e la secondaria di decima a 14".

Nella tau Per la primaria è pure doppia stretta, risolta solo con lo spettrografo e l'interferometro (il periodo è di 4,1 anni); presenta due compagne, una a solo 3",5 ed è la più debole e l'altra a 52".

Più bella è ADS 2270 composta da due stelle bianche di quinta e sesta, separate di 12". Nella 40 Per una stella di quinta, azzurra, ha una compagna di decima a 20".

Arriviamo così alla zeta Per, il piede di Perseo sopra le Pleiadi, di magnitudine 2,85. Presenta diverse compagne intorno; la più vicina, di nona, è a 13" e la più lontana di decima a 120".

Zeta Per è il membro più luminoso dell'associazione II Per di stelle azzurre, giovani, che si allontanano da un centro comune. Ne fan pane la omicron, la csi, la 40, la 42 ed altre; la csi Per illumina una porzione di materia interstellare posta tra di loro, quella che viene chiamata nebulosa Califomia.

Passando agli oggetti non stellari, iniziamo con la nebulosa planetaria M76, nell'estrema parte occidentale, spesso detta "il piccolo manubrio" per la sua somiglianzà con la M27 nella Volpetta.

All'estremo nord-evest, ecco una delle meraviglie del cielo: l'ammasso doppio acca e chi Per; ciascuno delle dimensioni di 35' e separati di mezzo grado; la loro distanza da noi è sui 7-8000 anni luce.

Sono degli ammassi molto giovani ed infatti l'età è stimata intomo ai dieci milioni d'anni. Entrambi sono inviluppati in uno sciame molto più esteso di stelle azzurre, formanti un'associazione di stelle giovani. Sul bordo occidentale con Andromeda si individua il terzo ammasso aperto M34 (NGC 1039), di magnitudine globale 6 ed un diametro sui 20', scoperto da Messier nel 1764. La distanza da noi è sui 6 mila anni luce; è molto più vecchio dei precedenti dato che la sua età è stimata sui 100 milioni d'anni.

Ci sono ancora diversi ammassi aperti: i più grandi sono NGC 1245 (25' di diametro) ed NGC 1528 (25'); il primo è circa tre gradi a sud-ovest di alfa Per, l'altro è un grado a sud-est della lambda Per.

Rammentiamo qui ancora la nebulosa Califomia NGC 1499, illuminata, come s'è detto, da csi Per che è a sud; è un oggetto difficile visualmente ed è bello solo in fotografia, dato che la sua dimensione maggiore è di quasi due gradi e mezzo.

 

Cartina

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