La Giraffa

 

 

La giraffa è una delle tante costellazioni inventate in anni relativamente recenti, quando nel Medioevo rifiorì la cultura astronomica ed iniziarono le grandi imprese navali.

Molte furono create per riempire dei vuoti tra le costellazioni più antiche, ma parecchie non sopravvissero.

Tra i primi disegnatori di mappe celesti, vi fu Jacob Bartsch (o Bartschius), genero di Keplero, il quale nel 1624 compose un planisfero in cui apparivano otto nuove costellazioni: la Giraffa, la Colomba di Noè, il Liocorno, il Rombo, la Mosca, la Tigre, il Giordano ed il Gallo. Sono rimaste soltanto le prime quattro: le prime due vennero riprese da Hevelius, che le riportò nel suo atlante del 1690; Halley riprese la Colomba, mentre Lacaille chiamò, nel 1752, il Rombo col nome di Reticolo romboidale (oggi, soltanto Reticolo).

Si noti che la piccola Mosca posta dal Bartsch sopra l'Ariete ricompare ancora nell'atlante di Bode, ma in seguito venne soppressa, nonostante che padre Secchi volesse riabilitarla oltre un secolo fa. Ricordiamo che c'è un'altra Mosca sopravvissuta, quella che apparve sotto la Croce del Sud nell'atlante del Bayer del 1603.

La disposizione delle stelle nella Giraffa riproduce abbastanza felicemente le fattezze dell'animale. Sono comunque tutte stelle deboli, inferiori alla quarta magnitudine.

Di esse, tre sole portano lettere greche, certamente non attribuibili al Bayer.

L'animale venne costruito in base a una decina di stelle. E quindi abbastanza difficile descrivere una costellazione cosi poco appariscente, anche se occupa ben 757 gradi quadrati.

Vediamone dunque le bellezze, iniziando dalle stelle doppie visuali: la più facile segna il ginocchio della zampa anteriore, poco più d'un grado a sud della beta Cam: e la coppia 11-12 Cam.

La prima, più luminosa (5,1) e azzurra, mentre l'altra, più debole (6,1), e arancione: la separazione è di ben 3'. Un gruppo di doppie si trova attorno alla zampa posteriore: la ADS 2563, è un po' difficile da osservare perchè la separazione è di solo 2",7.

La ADS 2565, che segna lo zoccolo, è più larga (14",8) pero è grande la differenza di magnitudine (3,8); la ADS 2592 è ancora più larga (20",0) ma la differenza di magnitudine è ancora notevole (1,7).

La doppia ADS 2984 è composta da due stelle azzurre simili (magnitudine 6,9 e 7,0) e si trova nell'ammasso aperto NGC 1502. Passiamo ora vicino al piede anteriore e troviamo la 1 Cam, composta da una stella azzurra di magnitudine 5,8 e da una compagna bianca di magnitudine 6,9 a 10",3; la 3 Cam è difficile, perchè la stella primaria arancione di magnitudine 5,1 ha a soli 3",8 una compagna bianWXl5݁OǕ"C'z-D ?>j1/4"MD3 "n i confini con Cefeo appare la doppia ADS 3864: una stella di magnitudine 5,1 è accompagnata da un'altra di nona a 10",4.

Due gradi a sud della 24 Cam si trova la doppia ADS 5669: le due componenti gialle, di magnitudine 7,2 e 8,3, sono separate di 12",5.

Infine, alla sommità della testa della bestia, ecco l'ultima doppia, la ADS 8582: una coppia facile, composta da due stelle bianche di magnitudine 5,3 e 5,8 separate tra loro di più di 21". La più debole è una doppia spettroscopica col periodo di 3,3 giorni.

Passiamo ora al gruppo delle stelle variabili; ce ne sono diverse tra le Mireidi e le semiregolari; la prima rossa Mireide e la R Cam proprio al confine con l'Orsa Minore, sopra la testa dell'animale; varia tra la settima e la quattordicesima magnitudine in circa 270 giorni; la S Cam è posta invece tra le stelle alfa e 22 Cam: è molto rossa e varia tra la magnitudine 7,7 e oltre la 11 in 327 giorni.

La T Cam ha un periodo ancora maggiore, sui 373 giorni; ma il primato spetta alla V Cam che varia tra 7,7 e 16 in ben 522 giorni.

La più famosa variabile della costellazione è però RU Cam, scoperta nel 1907; aveva un periodo di 22 giorni ed oscillava tra 8,3 e 9,2.

Era ritenuta una cefeide del tipo W Vir, ma le ultime pulsazioni normali vennero registrate nel 1962: da allora le oscillazioni cominciarono a ridursi sino a trasformarsi in fluttuazioni irregolari. Poi si stabilizzarono su un'ampiezza intorno a 0,3 magnitudini; ogni teoria avnzata per spiegare il fenomeno si è dimostrata insoddisfacente. Passando alle variabili ad eclisse, la più luminosa è la TU Cam (o 31 Cam) di quinta magnitudine; l'eclisse parziale fa calare la stella di meno di due decimi di magnitudine.

Tra gli oggetti galattici non stellari che la costellazione annovera, il primo è un ammasso, NGC 1502: alquanto irregolare, ha una magnitudine globale 5,6 e racchiude in circa 7' una ventina di stelle sino all'ottava magnitudine, tra le quali la doppia sopracitata.

Poi ci sono due nebulose planetarie alquanto diverse tra loro.

NGC 1501 è una tipica nebulosa planetaria: un "anello di fumo" brillante col diametro di 52" con una debole stella centrale.

La IC 3568 ha un diametro di soli 18" ma appare più concentrata.

Tra i numerosi oggetti extragalattici la palma spetta senz'altro alla spirale NGC 2403: posta tra due stelle di sesta magnitudine, nell'angolo sud-orientale della costellazione, questa magnifica galassia sta a soli 10 milioni di anni luce da noi ed è un membro del gruppo di galassie cui appartengono M81 e M82 nell'Orsa Maggiore.

Essendo vista quasi di faccia, ci ricorda M33 del Triangolo. E' la prima galassia fuori dal Gruppo Locale in cui si osservarono molte cefeidi.

La spirale barrata IC 342 è rotonda, dista circa 9,5 milioni di anni luce ed è fortemente oscurata dalla spessa Via Lattea, tanto che venne scoperta appena nel 1890; la sua natura venne svelata solo nel 1934 da Hubble e Humason; purtroppo occorrono strumenti notevoli per apprezzarne la struttura.

 

 

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