Cassiopea

 

 

Alle nostre latitudini questa costellazione si presenta circumpolare, cioè non tramonta mai; essa copre 598 gradi quadrati della volta celeste.

È piuttosto nota perché è facilmente riconoscibile la disposizione a W (o ad M, a seconda dell'orientazione) di cinque delle sue stelle più luminose di seconda e terza magnitudine; questo asterismo si trova quasi esattamente all'opposto, rispetto alla Stella Polare, delle altrettanto celebri stelle dell'Orsa Maggiore.

E', come nel caso di queste ultime, anche Cassiopea si estende molto di più, tutto attorno alla configurazione principale ed in modo particolare verso nord-est e sud-ovest.

Essa corre per gran parte lungo la Via Lattea, con esclusione della zona di nord-est.

È doveroso qui ricordare che in Cassiopea apparve la famosa stella nova del 1572, osservata da Tycho Brahe e riportata addirittura dal Bayer nel suo Atlante del 1603, un paio di gradi a nord-ovest della stella kappa Cas; essa è una delle quattro supernovae osservate nella nostra Galassia e superò in brillantezza persino Venere: vista dapprima da W. Schuler il 6 novembre 1572, venne accidentalmente rivista da Ticone il giorno 11; aumentò di splendore per circa due settimane, poi iniziò la lenta discesa, per sparire alla vista dopo circa 16 mesi.

Passando alla mitologia, le stelle più luminose dovrebbero delineare il corpo della regina Cassiopea seduta sul trono: il suo nome appare nel libro IV delle Metamorfosi di Ovidio, dove si narra che proprio Cassiopea è all'origine del mito, quando dichiarò di essere più bella delle Nereidi; queste si rivolsero a Nettuno perché la punisse ed egli mandò un mostro (la Balena) a devastare le coste del regno di Cefeo, marito dell'incauta donna.

Per placare le ire del dio, Cefeo dovette incatenare la figlia Andromeda ad uno scoglio, in offerta al mostro.

Quì intervenne al momento giusto Perseo, col suo cavallo alato Pegaso e salvò la fanciulla. Tutti, compreso il mostro, furono portati in cielo.

Veniamo ora alle stelle doppie: AR Cas è anzitutto una binaria ad eclisse col periodo di circa 6 giorni; al minimo principale, scende di soli 14 centesimi di magnitudine. La coppia ha quindi una debole compa sigma Cas, composta da una stella luminosa di magnitudine 4,9 e da una compagna di 7,1 a 2",8.

Da non perdere la 1 ADS, composta da una stella giallo-arancione di magnitudine 5,86 ed una bianca di 7,47 a 15",2.

La alfa Cas è una doppia, ma solamente ottica, non fisica; la stella, sospetta variabile tra le magnitudini 2,1 e 2,6, si muove nello spazio più rapidamente di una stellina più lontana, di nona, ed ora separata di 63".

La eta Cas venne scoperta come doppia da Herschel nel 1779: si compone di una stella gialla di magnitudine 3,48 e di una rossastra di magnitudine 7,21; in lento moto orbitale (periodo sui 480 anni) ora ha una separazione di 12",6. Terminiamo con la iota Cas che presenta due stelle di magnitudini 4,6 e 6,89 in moto orbitale col periodo di 840 anni (la loro separazione attuale è di solo 2",5). Ma la primaria è a sua volta doppia e lo si è riconosciuto perché una compagna invisibile la fa orbitare con un periodo di 52 anni; per di più, essa è una spettro-variabile del tipo alfa Canum Venaticorum.

Tra le stelle variabili, oltre alle sopra citate alfa e iota, ricorderemo dapprima alcune Mireidi, come la R, la T, e la V che raggiungono la massima magnitudine in una settimana per scendere poi di 6 - 7 magnitudini in alcune centinaia di giorni.

Tra le variabili ad eclisse, citiamo la RZ Cas, circa 3' a nord-est della iota: normalmente alla magnitudine 6,2, in circa due ore scende alla 7,7 per ritornare nel medesimo tempo al massimo. Il periodo, che è sotto le 29 ore, è in continuo decremento. AO Cas è pure una doppia ad eclisse ma qui si tratta di due stelle giganti azzurre quasi in contatto tra loro ed il periodo è sui tre giorni e mezzo; purtroppo l'inclinazione dell'orbita rende le eclissi appena radenti e la variazione di luminosità corrispondente non raggiunge i due decimi di magnitudine.

Tra gli oggetti non stellari spicca M52, un ammasso aperto all'estremità occidentale della costellazione, sul bordo con Cefeo; ha un diametro di 12' in un fondo ricco di stelle. Gli studi mostrano che esso è tra gli ammassi più giovani, come le Pleiadi; mezzo grado a sud ovest appare la "nebulosa a bolla" NGC 7635 talvolta classificata come nebulosa planetaria.

NGC 7789 è un ammasso aperto di grande diametro (circa mezzo grado) ed è invece tra i più vecchi ammassi galattici. Si ritiene che ne faccia parte un migliaio di stelle.

NGC 457, pure ammasso aperto, ha un diametro di 10' e sul suo bordo di sud-est si trova la fi Cas; l'ammasso assomiglia a quello doppio di Perseo ed è quindi piuttosto giovane.

NGC 581 è un altro ammasso aperto scoperto da Méchain nel 1781: ha pure la sigla M103 ed è molto ricco di stelle.

Dobbiamo menzionare alla fine anche NGC 147 e 185, due piccole galassie ellittiche, compagne distanti della M31 in Andromeda.

Si trovano circa 7' a nord di essa e sono più o meno alla medesima distanza da noi. La loro separazione angolare è di 58' mentre la loro distanza dalla grande galassia è sui 250 mila anni luce. NGC 185 è la più luminosa delle due ed è la meglio visibile dentro telescopi amatoriali.

Entrambe sono veramente delle galassie nane; si stima che la nebulosa di Andromeda sia 2 mila volte più luminosa.

 

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