Il motocross (termine mutuato dalla lingua inglese dove nasce come composto aplologico delle parole "motorcycle" e "cross-country"), spesso abbreviato in cross o MX, è una disciplina sportiva motociclistica che si pratica su circuiti sterrati chiusi.

Probabilmente il motocross deriva dalle gare di "scrambling" inglesi.



Le prime apparizioni del cross si sono avute in Inghilterra con gare chiamate "scrambles" derivate dal trial, anch'esso molto popolare in Gran Bretagna. La prima gara di scramble di cui ci è pervenuta notizia si tenne a Camberley, nel Surrey nel 1924.I motociclisti europei importarono sul continente questo tipo di gare, apportando modifiche come l'accorciamento della pista e l'aumento del numero di giri oltre all'aggiunta di alcuni ostacoli artificiali come i salti.

La crescita e l'evoluzione

Durante gli anni trenta questo sport crebbe in popolarità, soprattutto in Inghilterra dove team ufficiali come quelli della BSA, Norton, Matchless, Rudge, e AJS si sfidavano nelle gare. Le moto da sterrato di quell'epoca differivano poco da quelle utilizzate per l'impiego stradale. Le competizioni furono notevolmente utili per l'evoluzione tecnica dei motocicli.

Nei primi anni trenta i telai rigidi lasciarono posto alle sospensioni, il forcellone posteriore fece la sua comparsa nei primi anni cinquanta. Il periodo dopoguerra fu dominato dalla BSA che era diventata la più grande azienda produttrice di motocicli del mondo. I piloti BSA dominarono le competizioni internazionali degli anni cinquanta.

Boom tecnologico

Durante i primi anni ottanta le aziende giapponesi furono promotrici di un vero e proprio "boom tecnologico". Le tipiche moto due tempi raffreddate ad aria con i biammortizzatori sul posteriore furono sostituiti dalle moto raffreddate a liquido con il monoammortizzatore. Durante gli anni novanta le sempre più restrittive norme riguardo alle moto a miscela costrinsero le aziende a sviluppare delle moto con motore 4 tempi. All'inizio del nuovo millennio tutte le maggiori aziende cominciarono a gareggiare con delle moto con questo motore e i marchi europei, come Husqvarna, Husaberg e KTM tornarono nuovamente al titolo iridato.

Recentemente si sono formate delle nuove branche di questo sport come il Supercross, l'Arenacross, il Freestyle in cui vengono valutate le acrobazie dei piloti e il Supermotard, molto popolare ora, in cui le moto da sterrato, gommate da strada e con gli adeguati accorgimenti tecnici gareggiano nei kartodromi. Inoltre sono diventate popolari anche le gare "vintage" in cui solitamente corrono le moto antecedenti al 1975.

Il motocross dopo il 2004

Dal 2004 il motocross è stato soggetto a molti cambiamenti, che hanno praticamente rivoluzionato e sconvolto la categoria, i quali cambiamenti hanno fatto sì che in queste competizioni, ci fossero sempre meno squadre clienti, andando a impoverire la categoria, soprattutto per l'aumento dei costi di gestione.

L'invasione del 4T



Il 2004 ha segnato l'inizio della fine per i motori a due tempi. Da quando sono stati introdotti i moltiplicatori di cilindrata nei 3 campionati, permettendo a moto 4T di correre contro moto 2T di cilindrata inferiore, addirittura metà, nel caso della MX2, i 2T non sono più riusciti a tenere il passo delle rivali a 4T, tant'è che sempre più raramente se ne vedono in gara.

Fino al 2007 tutte le aziende hanno mantenuto in listino i loro modelli 2T storici (85, 125 e 250) anche se le 4 aziende giapponesi che detengono gran parte del mercato, aggiornano sempre più raramente i loro modelli a miscela, ritenendoli meno competitivi e dedicando energie e fondi all'evoluzione dei motori 4 tempi, i quali vengono anche dotati di sistemi migliori, come carburatori a controllo elettronico o addirittura ad iniezione.

Lo stile di guida dei piloti da quando corrono con le 4T è cambiato, di sicuro le 4T, dotate di questi sistemi sofisticati riescono ad avere una maggiore coppia ai medio-bassi regimi, che consente di recuperare rapidamente da eventuali errori, senza perdere secondi preziosi.

I 4T però non hanno solo lati positivi, sono anche molto più rumorosi, molto più costosi e più pesanti, la manutenzione è molto costosa, sia perché deve essere effettuata più frequentemente sia per il costo e il numero dei componenti, risultando più costosa rispetto ai motori 2 tempi.

Come contro c'è anche la curva d'erogazione, se da un lato consente di avere una grande spinta sin dai bassi, aumentando l'arco d'utilizzo del motore, dall'altro lato, si ha anche una maggiore facilità di controllo su superfici a bassa aderenza ma nella MX1 (quindi 450cm³), "strappa" le braccia ai piloti, affaticandoli oltremisura, tant'è che nel corso del 2007 si era parlato di una possibile riduzione di cilindrata, sino a 400 o 350cc, nella classe maggiore, per ovviare a questo problema, aumentando così tra l'altro il numero dei piloti in grado di competere e la sicurezza.

Moto e Categorie



Le moto per le gare individuali hanno una cilindrata compresa tra i 50 e i 550cm³. Nei primi anni del motocross la classe 500 era considerata la "classe regina". Comunque, con l'evoluzione tecnologica nella "classe Open", sempre meno piloti erano in grado di contenere l'esuberante potenza dei monocilindrici 2 tempi e portarli al limite. Le 250 divennero quindi più maneggevoli e più veloci e quindi la loro categoria divenne la "premier class".

La differenza più grande tra le varie moto è il loro motore: 2 o 4 tempi. Alle origini, ovvero negli anni precedenti al 1965, tutte le moto erano 4 tempi, tuttavia con l'evoluzione dei motori a miscela, più leggeri e potenti, i 4 tempi persero la loro posizione di leader, per lasciarla ai 2 tempi che dominarono le competizioni negli anni '70, '80 e '90. Durante i primi anni '80 si ebbe un'altra notevole evoluzione tecnologica, infatti sulle moto da gara cominciarono a comparire il raffreddamento a liquido, i freni a disco e il monoammortizzatore, mentre nella prima metà dei anni '80 vennero aggiunte le valvole di scarico, che alla fine dei anni '80 portarono i 125 a livelli di potenza e coppia superiore a 125 attuali. Negli anni '90, soprattutto negli states, si cominciarono a preferire i 4 tempi ai 2 tempi, questi ultimi, sebbene più potenti e più leggeri a parità di cilindrata, erano molto più inquinanti, bruciando olio assieme alla benzina.

Per far sì che i 4 tempi potessero competere con i 2 tempi si adottò il cosiddetto "moltiplicatore di cilindrata" ovvero i 2 tempi correvano contro moto di cilindrata praticamente doppia .









I piloti sono spesso (ma non sempre) classificati nelle varie categorie in base alla cilindrata delle moto.

Nome della categoria mondiale (FIM)

Nome della categoria statunitense (AMA)

Cilindrata
(2 tempi)

Cilindrata
(4 tempi)

Note

MX1

Motocross/Supercross
(ex "250")

classe 250

450cc


MX3

Non più disputato
(ex classe "Open")

classe 250+

450cc+

solitamente classe 500 2 tempi, o classe "Open"

MX2

Motocross Lites/Supercross Lites
(ex "125")

classe 125

classe 250


85BW

Supermini

85 cm³

150cc

"BW"= Bigger Wheels=Ruote grandi

85SW

Mini

85 cm³

150cc

"SW" = Smaller Wheels=Ruote piccole

65

Mini

65 cm³

-

Nessuna azienda attualmente produce moto 4 tempi

Autos

Pee-wee

50cc

50cc


Le moto da cross hanno sospensioni con corsa molto lunga e regolabili in base al terreno, sia il tipo che le condizioni, ed alla pista, più o meno veloce, con salti più o meno lunghi. Nelle sospensioni regolabile è la parte idraulica: il freno in compressione ed il freno in estensione; i moderni ammortizzatori posteriori hanno anche la regolazione del freno in compressione per le alte e basse velocità (velocità della sospensione, non della moto). Lo scopo di avere sospensioni a punto è quello di avere più trazione possibile in tutti i punti della pista, di poter sopportare gli atterraggi dai salti senza "andare a pacco" e di stancare meno possibile il pilota.

Per alleggerire al massimo possibile le moto, senza toccare elementi strutturali, le moto da cross sono prive di tachimetro, avviamento elettrico (anche se ultimamente si sta sempre più venendo alcune case che lo propongono a causa delle difficoltà di avviamento delle 4 tempi) e luci (anche per minimizzare l'assorbimento di potenza ed avere un generatore più piccolo e con minor effetto volano). Parti speciali per alleggerire (in carbonio o ergal) le moto oppure componenti del motore speciali sono prodotte dalle fabbriche e venduti a parte.

A causa delle particolari conformazioni delle varie zone dei tracciati, i piloti spendono la maggior parte del tempo ad assorbire i colpi con le ginocchia. Per questo la sella delle moto da cross è molto lunga e le spalle sono in materiale antiscivolo, per consentire al pilota di spostare il proprio peso lungo l' asse della moto e quindi caricare il peso sulla ruota motrice, per assorbire meglio i colpi oppure per caricare le sospensioni prima di un salto.

Stranamente, a differenza degli altri sport a motore le cross si possono trovare già in condizioni "pronto gara" preparate dalle aziende a prezzi non eccessivi. Comunque ogni pilota modifica la sua moto per adeguarla al proprio stile di guida (ad esempio sacrificare la spinta agli alti regimi per avere maggiore potenza ai bassi regimi, la rigidità dello sterzo o la posizione del "sistema di lancio") oppure per adeguarla alle condizioni della pista (gomme, setting sospensioni)

Preparazione fisica

Uno degli aspetti principali del motocross è che per gareggiare ai massimi livelli, oltre a una buona dose di esperienza, è necessario essere molto allenati e in condizioni fisiche e mentali perfette. Questo sport sollecita moltissimo i polsi, le spalle e le ginocchia dei piloti. Tutto ciò può essere capito guardando un crossista passare su delle Whoops o dentro a dei canali a gas "spalancato". Il pilota deve mantenere un controllo precisissimo del motociclo poiché anche un minimo errore in zone come le rampe di salto prese a tutta velocità può costare caro. Le moto che corrono nei mondiali pesano circa 110 (da 90 a 120) kg con un motore che sviluppa una potenza di circa 50 CV. Le braccia e le gambe dei crossisti sono in costante movimento durante tutta la gara per controllare la moto, assorbire i colpi durante gli atterraggi e assorbire le whoops.