Moto GP


La MotoGP è la massima categoria (in termini prestazionali) di moto da corsa su circuito definita dalla Federazione Internazionale di Motociclismo. Le uniche corse organizzate per MotoGP sono i gran premi del Campionato Mondiale della MotoGP.

Questa categoria è sorta nel 2002; sostituendo la precedente classe maggiore, la 500, il cambio di nome si è reso necessario in virtù del cambio di regolamento in merito alla cilindrata, non più limitata a 500 cm³ per qualsiasi tipo di propulsore (rendendo inadatto il termine Classe 500), ma differenziata per tipologia, portando il limite massimo per i motori quattro tempi a 989cm³, mentre dalla stagione 2007 la cilindrata massima è stata ridotta a 799cm³ e non sono più ammessi motori a due tempi, dal 2012 la cilindrata è stata aumentata fino a 1000 cm³.

Le moto appartenenti alla MotoGP sono dei prototipi e non sono mai stati messi in vendita, diversamente da altre categorie di corse (come la Superbike) dove vengono utilizzate versioni elaborate delle moto comunemente in vendita. Un caso a parte è la Ducati Desmosedici RR, strettamente derivata dalla Desmosedici da corsa e messa in vendita al pubblico.

Per molti anni il regolamento aveva limitato solamente la cilindrata ai fatidici 500, senza differenziare tra motori a 2 e 4 tempi. Grazie ad una maggiore potenza specifica (a parità di cilindrata) e ad una maggiore leggerezza del motore, oltre che per una semplicità maggiore di costruzione, per oltre un ventennio, a cavallo della fine del XX secolo, i motori a 2 tempi la fecero da padrone.

La Federazione Motociclistica Internazionale decise pertanto di modificare le regole, consentendo una cilindrata maggiorata (fino a 990 cm³) per i motori a 4 tempi. Anche il numero dei cilindri ammessi venne aumentato fino a 6.

Una moto a due tempi da 500 cm³ in teoria dovrebbe avere prestazioni simili a una quattro tempi con 990 cm³, e nel 2002 si assistette a Gran Premi con motociclette di entrambi i tipi. Divenne però rapidamente chiaro che le moto a quattro tempi risultavano nettamente più veloci di quelle a due tempi in quasi tutti i campi, soprattutto in virtù della più semplice adozione dell'iniettore, anche se questo le rende decisamente più costose in termini di progettazione e sviluppo. Del resto l'obiettivo dichiarato delle case motociclistiche era quello di sostituire col tempo le motociclette dotate di motore due tempi con le più "ecologiche" quattro tempi, che peraltro risultavano più facilmente gestibili con i sistemi drive by wire. Come risultato, dal 2004, la motorizzazione a due tempi scomparve dalle gare della classe maggiore (ma già nel 2002 soltanto la Proton e poi la Sabre Sport nel 2003 schierava una moto due tempi), rimanendo confinato alle cilindrate minori delle Classe 125 e 250.