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Editoriale tratto da "allenatori.net" |
LA PREPARAZIONE
DELLA GARA
La preparazione
della singola gara è una fase importante del
lavoro del tecnico.
Preparare la gara
significa analizzare dapprima tutti quei fattori
riguardanti la prossima partita, per poi
prendere opportune decisioni sul come
comportarsi nei confronti della squadra, sia a
livello tattico che psicologico.
Si può dire infatti
che ogni partita è una storia a sé, in quanto
diverse sono le condizioni in cui dovrà operare
la nostra squadra. In primo luogo ogni settimana
ci si troverà ad incontrare un avversario
diverso in quanto a organizzazione tattica, a
modulo di gioco adottato e sua relativa
interpretazione, a mentalità, a caratteristiche
dei giocatori e a stato di forma fisica e
mentale.
Bisogna altresì
tener presente che, ogni settimana, la nostra
squadra si troverà lei stessa in una diversa
condizione di forma psico-fisica e, a seconda
del periodo dell'anno, di un diverso livello di
preparazione tattica e atletica.
Ma non è finita:
altri elementi e altre variabili faranno sì che
ogni partita sia unica e irripetibile: in primo
luogo l'importanza della gara stessa (che
dipende anche dalla categoria in cui milita la
squadra), il fatto di giocare in casa o in
trasferta, le prestazioni precedenti di entrambe
le compagini e le condizioni meteorologiche e
conseguentemente del terreno di gioco. Tutti
questi elementi e queste variabili, che
caratterizzano le singole partite, diventano
l'oggetto di studio e di una analisi meticolosa
dell'allenatore mirata alla cura di ogni
dettaglio.
ELEMENTI FISSI E
VARIABILI
Per ottimizzare la
preparazione strategica della gara occorre
inizialmente distinguere gli elementi
"fissi" da quelli variabili. Gli
elementi fissi sono tutti quegli aspetti
dell'atteggiamento e dell'organizzazione tattica
della squadra che non potranno variare a
prescindere dalle circostanze in cui si disputerà
la partita. Quelli variabili sono invece tutti
quegli elementi che potranno essere modificati a
seconda della squadra da affrontare e degli
altri fattori.
La mentalità e la
filosofia della squadra e il suo atteggiamento
in termini di offensività sono elementi che a
mio avviso non dovrebbero essere modificati di
volta in volta. La squadra dovrà infatti
scendere sempre in campo per vincere e
convincere, giocando un calcio altamente
offensivo e spettacolare.
In secondo luogo è
opportuno non cambiare sistematicamente il
modulo di gioco anche per non vanificare tutto
il lavoro fatto in precedenza. Il tecnico deve
infatti preparare con estrema cura, nel corso
della progressione didattica vista
nell'introduzione, i movimenti di un particolare
sistema da lui prescelto, e cambiarlo da una
partita all'altra significa togliere ai
giocatori dei precisi riferimenti sul terreno di
gioco. Di conseguenza, i meccanismi del gioco
scricchiolerebbero, e l'improvvisazione
incomberebbe inevitabilmente, più o meno
marcatamente a seconda di come i singoli
giocatori hanno assimilato quei principi di
tattica generale visti in precedenza. In questa
sede non si vuole però dare un'importanza
eccessiva al modulo di gioco in sé:
teoricamente non esistono moduli migliori di
altri, così come il grado di offensività di
una squadra non dipende dal modulo, ma da altri
fattori, primi fra tutti l'atteggiamento
generale e il numero di giocatori che
partecipano attivamente alla costruzione del
gioco. Il modulo va infatti inteso come la
rappresentazione grafica della disposizione
generale della squadra in campo, disposizione
che varierà in continuazione dato che il calcio
deve essere interpretato in modo estremamente
dinamico. Però, come già detto, ogni
giocatore, per rendere al meglio, deve avvalersi
sul terreno di gioco di precisi riferimenti in
modo da sapere a "occhi chiusi" dove
sono posizionati i propri compagni a seconda
della fase che si sta interpretando, e come
questi si muoveranno in funzione dello sviluppo
del gioco. Questo farà guadagnare notevole
tempo nell'elaborazione mentale della situazione
da parte del giocatore, dato che ha il vantaggio
di conoscere già la disposizione della propria
squadra. Ciò ha ancor più valore nel calcio
attuale, caratterizzato da pressing e squadre
corte, in quanto il giocatore non ha più il
tempo di ricevere, osservare, decidere ed
eseguire, ma deve bensì prima osservare,
decidere, poi ricevere ed eseguire ciò che è
stato prestabilito dalla sua mente qualche
istante prima.
Altri elementi
"fissi" di una squadra sono le
caratteristiche della costruzione del gioco e i
movimenti portanti in fase offensiva. Infatti,
il poter sfruttare sia l'ampiezza che la
profondità del campo, la manovra rapida a
"uno-due" tocchi, la partecipazione
collettiva alla fase offensiva, devono essere
elementi sempre presenti nel gioco di una
squadra, così come tutti quegli schemi
specifici che l'allenatore ritiene di importanza
fondamentale per lo svolgimento del gioco.
Anche in fase di non
possesso, ciò che non deve mai variare è la
filosofia con cui una squadra si contrappone
agli avversari.
Quello che invece
potrà cambiare, a seconda delle circostanze,
sono prima di tutto le tecniche di rifinitura e
l'applicazione più continua di determinati
schemi a discapito di altri.
A seconda delle
caratteristiche dell'avversario, si deciderà se
cercare di più la rifinitura mediante taglio,
sponda e inserimento in zona centrale oppure se
preferire di arrivare alla conclusione tramite
cross o sovrapposizione esterna, o ancora se
puntare su combinazioni strette.
I movimenti
offensivi dovranno subire una gerarchizzazione
allo scopo di indicare alla squadra quali sono
quelli più idonei a superare il sistema
difensivo avversario, soprattutto al fine di
creare situazioni di superiorità numeriche e
sfruttarle al meglio. Ma oltre a ciò il mister
dovrà indicare alla squadra su quali uscite
difensive affidarsi con più frequenza e come
sviluppare il gioco in fase di costruzione.
Altri elementi
"variabili" di una squadra di calcio
sono la definizione dei raddoppi di marcatura,
le modalità con le quali applicare il pressing
e i movimenti a scalare.
Per quanto riguarda
i raddoppi di marcatura, l'allenatore dovrà
stabilire, in base soprattutto al modulo
adottato dagli avversari, con quali giocatori e
in che zone del campo effettuarli, tenendone
presente le modalità (di reparto, fra due
reparti diversi, in arretramento o in
avanzamento).
In riferimento al
pressing e ai movimenti a scalare, anche qui, a
seconda dell'avversario, si stabilirà come
muoversi al fine di contrapporsi in modo
ottimale alla disposizione avversaria. Per
esempio, le punte dovranno comportarsi in modo
diverso per togliere spazio e tempo a una difesa
a tre o ad una a quattro. I meccanismi a scalare
che subiranno degli accorgimenti a seconda della
disposizione in campo degli avversari, sono
soprattutto quelli per linee esterne.
Bisogna comunque
precisare che in base all'importanza dei fattori
da prendere in considerazione, il tecnico darà
dei veri e propri accorgimenti tattici, oppure,
in altri casi, semplici consigli da fornire ai
giocatori. In quest'ottica, l'obiettivo
dell'allenatore è quello di far sì che la
squadra diventi la più autonoma e consapevole
possibile, in modo da non dover di volta in
volta insegnare come comportarsi contro una
difesa a tre, contro i tagli, le sovrapposizioni
etc.
L'allenatore deve
fare cioè in modo che l'organizzazione
universale della squadra sia così accurata da
consentirgli di preoccuparsi di dare in
prevalenza solo consigli e raccomandazioni sul
come affrontare la gara, effettuando in
parallelo dei "richiami" tattici con
alcune esercitazioni a tema. Di conseguenza,
queste ultime non ruberanno troppo tempo al
perfezionamento della organizzazione generale
della squadra.
PARAMETRI DA
ANALIZZARE E RELATIVE IMPLICAZIONI SULLE SCELTE
STRATEGICHE RELATIVE ALLA NOSTRA SQUADRA.
Prima di entrare
nella trattazione dei prossimi sette capitoli,
strettamente correlati fra loro, occorre
delinearne il percorso che seguirà. Si
tratteranno dapprima i parametri da tener
presente per preparare la gara, partendo dallo
studio della squadra avversaria. Tale studio ne
analizzerà gli elementi tattici, tecnici,
psicologici e atletici. Per ognuno di questi
fattori, che come vedremo sono spesso collegati
fra loro, verrà spiegato come questi potranno
influire sull'assetto tattico della nostra
squadra, modificandone alcuni dettagli.
La trattazione
proseguirà con la presa in considerazione dello
stato della nostra squadra: il livello di
organizzazione tattica raggiunto, la condizione
fisica e psicologica. Anche in quest'ambito,
verrà indicato come l'allenatore dovrà
"aggiustare" la disposizione tattica
in funzione della condizione della propria
squadra, tenendo presente i dati raccolti e
l'idea fattasi della compagine avversaria.
Si entrerà poi
nella preparazione della gara in senso
strettamente pratico. Da ciò che è emerso
dall'analisi di tutti i fattori indicati,
l'allenatore dovrà studiare come far sì che la
squadra entri in campo nella maniera ritenuta più
idonea per poter disputare la partita nel
miglior modo possibile, non lasciando nulla al
caso.
Perciò, si tratterà
di come il tecnico dovrà gestire al meglio le
sedute settimanali d'allenamento. Si dovrà
definire quali sedute dedicare al
perfezionamento di quella organizzazione tattica
comunque fondamentale per poter proporre un
gioco curato nei minimi dettagli e ben definito
nello stile, e quali invece dedicare alla
stretta preparazione della prossima partita.
In relazione a
quest'ultima tipologia di sedute d'allenamento,
verrà fornito, dal punto di vista della
preparazione strettamente tattica, una serie di
esercitazioni tecnico-tattiche finalizzate
all'acquisizione da parte dei giocatori di
quelle tematiche che andranno sviluppate
maggiormente in gara. Inoltre, verrà spiegato
come preparare delle partitelle che simulino le
situazione tattiche che la squadra si troverà a
fronteggiare.
E' poi importante
tornare a sottolineare l'importanza della
preparazione psicologica alla gara.
La psicologia è
infatti importantissima nel calcio. Gli aspetti
legati alla mente dei giocatori hanno una
rilevanza primaria negli elementi che
caratterizzano una squadra. Senza un adeguato
allenamento della "testa" della
squadra, ogni strategia, tattica e schema
risulteranno completamente inutili. Così come
inutile è la preparazione atletica se le gambe
non sono "guidate" dalla mente.
Di conseguenza,
l'allenatore dovrà curare molto questo aspetto,
facendo sì che l'approccio alle singole partite
sia sempre ottimale. Dovrà inoltre dotare la
squadra della indispensabile mentalità vincente
che proprio dalla psicologia deriva
direttamente.
Delineeremo quindi
come deve comportarsi l'allenatore nei confronto
della squadra durante la settimana, annullando
soprattutto eventuali atteggiamenti di
presunzione che portino alla sottovalutazione
dell'impegno o, in contrapposizione, a
situazioni di ansia nei vari calciatori. |
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