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IL TUNING: breve viaggio nel paese dei tarocchi...

    (Cagliari 04.01.02) Parlare di tuning richiede un discorso molto ampio in quanto tale passione abbraccia molti settori, da quello prettamente estetico a quello meccanico più spinto. Occorre fare subito una distinzione tra soft e hard tuning, ossia due modi distanti di concepire “l’arte” della personalizzazione. C’è infatti chi preferisce delle modifiche più leggere e chi, invece, è alla ricerca di una sostanziosa dose di cavalli extra. Il tuning però non và inteso esclusivamente come una elaborazione completa della vettura, la personalizzazione della vettura (o il taroccamento come si usa dire..) può anche riguardare solo qualche dettaglio come i cerchi in lega o la ridefinizione degli interni, arricchiti con volanti sportivi o, più raramente, con sedili ultraprofilati. Vediamo ora di distinguere meglio questi due fondamentali tipi di elaborazione: il soft tuning e l’hard tuning.

Il soft tuning 

Il soft tunig rappresenta il primo gradino delle elaborazioni e si limita a modifiche di modesta entità circoscritte di solito a qualche dettaglio estetico. Un esempio? Gli alettoncini sulla sommità del lunotto oppure dei cerchi in lega non troppo invadenti (leggi di dimensioni non eccessive). Questo è solo il primo passo nella personalizzazione dell’auto e, senz’altro, il più semplice da attuare. Per soft tuning si intendono anche modifiche, seppure ridotte, a livello meccanico che richiedono senz’altro più perizia nella scelta dei componenti. Spesso ci si limita a un assetto leggermente più basso e rigido e all’installazione di un filtro aria più permeabile. Chi vuole dare un’aria più sportiva all’auto di solito monta un terminale di scarico sportivo che, oltre a dare un aspetto più grintoso alla vettura, “regala” qualche cavallo supplementare e una “voce” più cattiva al motore. Se poi si è alla ricerca di ancora un po’ di brio, si può optare anche per la rimappatura della centralina, modifica in grado di regalare altri 5/6 cavalli secondo i casi. E’ bene sapere che quando si eseguono tali modifiche si dovrà sopportare una diminuzione di elasticità ai bassi regimi in quanto, specie con la rimappatura della centralina, i regimi di coppia e potenza massima tendono a salire migliorando si l’allungo ma peggiorando il rendimento nella guida di tutti i giorni.

 

L’hard tuning 

Parlare dell’hard tuning è cosa ben più lunga e... appassionante. Specie in internet non è raro imbattersi in bolidi, di solito giapponesi, con motori spinti all’inverosimile; capita addirittura di leggere tra le schede tecniche anche oltre 1000 cv che, su un’auto in origine dotata di 300cv, rendono bene l’idea dell’entità degli interventi. La cosa curiosa è che non sempre le “vittime” sono auto destinate alle competizioni, ma spesso alcuni proprietari particolarmente esigenti e magari affezionati a quel particolare modello decidono di trasformare la propria vettura. Un caso tra tutti la mitica Renault 5 GT Turbo e la gloriosa Lancia Delta Integrale, auto entrate ormai nel cuore degli appassionati. Prima di iniziare una qualsiasi pesante elaborazione è consigliabile stabilire un limite, importante per decidere il tipo di interventi da effettuare ed il loro relativo costo. Quando si vogliono donare alla vettura una cospicua quantità di cavalli, spesso la via più semplice è l’installazione di un turbocompressore (magari unito ad un intercooler) o di un compressore volumetrico, secondo i casi e le preferenze. Questa soluzione comporta sia numerosi vantaggi che qualche, non indifferente, problema pratico. Tra i tanti pro si segnala la generosa curva di coppia che risulta più o meno piena anche ai bassi regimi secondo la mappatura della centralina, le dimensioni del turbo e la pressione di sovralimentazione scelta. Tra i nei invece il possibile ritardo di intervento del turbo e... i costi. Nel calcolo delle spese bisogna infatti tener conto anche degli opportuni irrobustimenti del motore necessari per sopportare le maggiori sollecitazioni. Ed ecco quindi che nella “lista della spesa” compaiono pistoni più robusti e decompressi, iniettori benzina maggiorati, frizione di tipo sportivo, guarnizione della testata e bronzine più robuste.. Ovviamente va incluso il montaggio di un filtro aria più permeabile, di uno scarico (meglio se completo) di tipo sportivo e la già citata rimappatura della centralina. Se invece si preferisce l’alimentazione atmosferica (motore privo di sovralimentazione) il costo e il numero degli interventi è destinato a salire notevolmente in proporzione alla potenza ricercata. Se infatti con i motori turbo è cosa relativamente facile ricavare cavalli extra, con quelli aspirati le cose si complicano e, per raggiungere potenze specifiche elevate, si dovranno effettuare parecchie importanti operazioni. Tra le tante la sostituzione degli alberi a camme con altri dal profilo più spinto, il montaggio di pistoni più robusti e compressi, l’adozione di un filtro aria più permeabile o di un kit di aspirazione diretta con filtro conico, l’installazione di un impianto di scarico sportivo, la rimappatura della centralina. Questi finora elencati rappresentano gli interventi “minimi” in quanto si arriva anche alla ridefinizione dei collettori di aspirazione con lo scopo di migliorare il rendimento volumetrico del motore e/o alla sostituzione delle valvole con altre maggiorate.

     

Un aspetto da non trascurare 

Inutile dire che, in seguito all’elaborazione del motore, debbano essere rivisti altri importanti caratteristiche della vettura: assetto e impianto frenante. Il primo dovrà “ricevere” degli ammortizzatori più rigidi e possibilmente con stelo accorciato da abbinare a delle molle più rigide e in grado di abbassare di qualche cm il corpo vettura oltre che una barra duomi per l’avantreno. Per quanto riguarda i freni sarà necessaria la sostituzione sia dei ferodi che dei dischi con componenti più performanti accompagnando il tutto con l’uso di olio DOT 5 da far scorrere, magari, in speciali tubazioni dette “aeronautiche”. Infine è importanti rivedere i pneumatici che devono essere, oltre che di sezione maggiore, anche di tipo più performante. Utile, ma non strettamente indispensabile, anche  l’impiego di distanziali da inserire nei mozzi ruota che consentono di incrementare leggermente le carreggiate.

Qualche consiglio 

Prima di procedere all’elaborazione della vettura è bene prendere in considerazione alcuni importanti aspetti, primo tra tutti l’uso che si fà della vettura. Nel caso si voglia preparare l’auto di tutti i giorni è bene tener presente cosa si và incontro: consumi notevolmente aumentati, comodità ridotta e... una certa “appariscenza”. Molto importante, nel caso di elaborazioni spinte, la trattabilità del motore e la sua affidabilità, che possono esser messe a dura prova durante l’impiego “normale”. Se decidete di cambiare l’intera linea di scarico non sacrificate il catalizzatore alla ricerca di qualche altro cv, tutt’al più montate un catalizzatore di tipo sportivo. Un’ultima (non per importanza) raccomandazione da tenere a mente: la strada non è una pista perciò evitate di mettere alla prova la vostra “belva” fuori dagli autodromi!