SULLE BALZE DEL TRENTINO

Sulle balze, sulle balze del Trentino
Hanno messo, hanno messo una bandiera:
L'hanno messa, l'hanno messa gialla e nera
Noi vogliamo, noi vogliamo il Tricolor

Andiamo in gondola,
Andiamo in gondola,
Andiamo in gondola
A cospirar!

Sotto il ponte, sotto il ponte di Rialto
è passata, è passata una barchetta...
O Trieste, o Trieste benedetta,
Ti verremo, ti verremo a liberar!

Andiamo in gondola, ecc.

Colla corda, colla corda d'Oberdan
Strozzare noi saprem l'impiccatore:
O Trieste, o Trieste del mio cuore,
Ti verremo, ti verremo a liberare

Andiamo in gondola, ecc.
LA LINDA LA VA AL FOSSO

La Linda la va al fosso,
e l'alpin ghe salta addosso,
e le la perd l'anello,
baciando l'alpino bello

Ohi bigulì, ohi bigulì dai dai,
la bella bigulì, bigulì dai dai,

E dopo nove mesi
è nato un bel bambino
che l'han ciamà Pierino.
L'han messo a far l'alpino.

Ohi....

E l'han mandà in pattuglia
lassù sul Monte Grappa.
L'han fatto poi prigioniero
l'han preso i bavaresi.

Ohi...

E l'han mandà in Germania,
l'han messo a far la birra,
l'alpin tutta la bevuta,
e l'ha nen ciapà la ciuca.

 



IL 29 LUGLIO

Il 29 luglio
quando il grano è maturato
trum-lallà
larallalà,

è nata una bambina
con una rosa in mano,
è nata una bambina
con una rosa in mano.

Non era paesana
e nemmeno cittadina
trum-lallà
larallalà,

è nata in un boschetto
vicino alla marina,
è nata in un boschetto
vicino alla marina.

Vicino alla marina
dove è più bello stare
trum-lallà
larallalà,

si vedon le barchette
a navigar sul mare,
si vedono le barchette
a navigar sul mare.

A navigar sul mare
ci voglion le barchette
trum-lallà
larallalà,

per fa l'amor di sera
ci vuol le ragazzette,
per far l'amor di sera
di vuol le ragazzette.

Le ragazzette belle
l'amor non lo san fare
trum-lallà
larallalà,

e noi da bravi Alpini
glielo faremo fare,
e noi da bravi Alpini
glielo faremo fare.

Glielo faremo fare,
glielo farem sentire,
trum-lallà
larallalà,

stasera dopo cena
prima d'andà a dormire,
stasera dopo cena
prima d'andà a dormire.

LA RIVISTA DELL’ARMAMENTO

E il cappello
che noi portiamo,
quello é l'ombrello ,di noi Alpin.

Cara biondina capricciosa,
garibaldina, trullallà;
tu sei la stella di noi soldà.

E le giberne
che noi portiamo,
son porta cicche di noi Alpin.

Cara biondina...

E lo zaino
che noi portiamo,
quello è l'armadio di noi Alpin.

Cara biondina...

E la gavetta
che noi portiamo,
è la cucina , di noi Alpin.

Cara biondina...

E la borraccia
che noi portiamo,
è la cantina di noi Alpin.

Cara biondina...

E le scarpette
che noi portiamo,
son le barchette di noi Alpin.

Cara biondina...

E il fucile
che noi portiamo,
è la difesa di noi Alpin.

Cara biondina...

E le stellette
che noi portiamo,
son disciplina di noi Alpin.

Cara biondina...

La penna nera
che noi portiamo,
è la bandiera di noi Alpin.

Cara biondina...

E il pistocco
che noi portiamo,
è il paga-debit di noi Alpin.

Cara biondina...



MONTENERO

Spunta l'alba del 16 giugno,
comincia il fuoco l'artiglieria,
il Terzo Alpini è sulla via
Monte Nero a conquistar.

Monte Rosso e Monte Nero,
traditor della vita mia,
ho lasciato la casa mia
per venirti a conquistar.

Per venirti a conquistare
abbiam perduti tanti compagni
tutti giovani sui vent'anni
La sua vita non torna più.

Il colonnello che piangeva
a veder tanto macello:
- Fatti coraggio, Alpino bello,
che l'onor sarà per te! -

Arrivati a trenta metri
dal costone trincerato
con assalto disperato
il nemico fu prigionier.

Ma Francesco l'Imperatore
sugli Alpini misse la taglia:
egli premia conla medaglia
e trecento corone d'or.

Chi gli porta un prigioniero
di quest'arma valorosa
che non forza baldanzosa
fa sgomenti i suoi soldà.

Ma l'alpino non è un vile,
tal da darsi prigioniero,
preferisce di morire
che di darsi allo straniero.

O Italia, vai gloriosa
di quest'arma valorosa
che combatte senza posa
per la gloria e la libertà.

Bella Italia devi esser fiera
dei tuoi baldi e fieri Alpini
che ti dànno i tuoi confini
ricacciando lo stranier.

SUL PONTE DI PERATI

Sul ponte di Perati,
bandiera nera,
è il lutto degli Alpini
che fan la guerra.

E' il lutto della Julia
che va alla guerra,
la meglio gioventù
che va sottoterra.

Quelli che son partiti
non son tornati,
sui monti della Grecia
sono restati.

Sui monti della Grecia
c'è la Voiussa,
del sangue della Julia
s'è fatta rossa.

Da mille e mille tombe
s'alza un lamento,
sul sangue della Julia
c'è il tradimento.

Un coro di fantasmi
vien giù dai monti.
E' il canto degli alpini
che son sepolti.

Ma tutti i nostri morti
risorgeranno
e il dì della vitttoria
ritorneranno.

E il dì della riscossa
non più tristezza
per canto di vittoria
c'è Giovinezza.

Alpini della Julia
in alto il cuore!
Sul Ponte di Perati c’è il tricolore.
Sul Ponte di Perati c’è il tricolore.
 



IL TESTAMENTO DEL CAPITANO

Il comandante la compagnia
l'è ferito e sta per morir.
e manda a dire ai suoi alpini
che lo vengano a ritrovar.

I suoi alpini gli mandan a dire
che senza corda non si può passar.
"O con la corda, o senza corda
i miei alpini li voglio qua".

E cò fu stato alla mattina
i suoi alpini sono rivà.
"E io comando che il mio corpo
in sette pezzi sia taglià"

Il primo pezzo al Re d'Italia
che si ricordi dei suoi alpin.
Il secondo pezzo al reggimento
che si ricordi dei suoi soldà.

Il terzo pezzo al battatglione
che si ricordi del cuo capitan.
Il quarto pezzo alla mia mamma
che si ricordi del suo figlio alpin.

Il quinto pezzo alla mia bella
che si ricordi del suo primo amor.
Il sesto pezzo alla montagna
ché fiorisca di rose e fior.

Il settimo pezzo alle frontiere
che si ricordino dei bravi alpin.
 MONTE PASUBIO

Sulla strada del Monte Pasubio
Bom borombom.
Lenta sale una lunga colonna
Bom borombom.
L'è la marcia di chi non torna
di chi si ferma a morir lassù.

Ma gli Alpini non hanno paura
Bom borombom.

Sulla cima del Monte Pasubio
Bom borombom
Soto i enti che ze 'na miniera
Bom borombom.
Son gli Alpini che scava e che spera
di tornare a trovar l'amor.

Ma gli Alpini non hanno paura
Bom borombom.

Sulla strada del Monte Pasubio
Bom borombom
è rimasta soltanto una croce
Bom borombom.
Non si sente mai più una voce,
ma solo il vento che bacia i fior.

Ma gli Alpini non hanno paura
Bom borombom, bom borombom,
bomborombà.

 



IL PIAVE

Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera...
Muti passaron quella notte i fanti:
tacere bisognava andare avanti.
S'udiva intanto dallae amate sponde,
sommesso e lieve il mormorìo dell'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
Il Piave mormorò: Non passa lo straniero!

Ma in una notte trista si parlò di un fosco evento
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha vista venir giù lasciare il tetto,
poi che il nemico irruppe a Caporetto!
Profughi ovunque! Dai lontani monti,
venivano a gremir tutti i suoi ponti.
S'udiva allor dalle violate sponde
sommesso e tristo il mormorar dell'onde.
Come un singhiozzo, in quell'autunno nero,
il Piave mormorò: ritorna lo straniero!

E ritornò il nemico: per l'orgoglio e per la fame
volea sfogare tutte le sue brame...
Vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
sfamarsi, e tripudiare come allora!
 - No - disse il Piave. - No, - dissero i fanti -
mai più il nemico faccia un passo avanti!
Si vide il Piave rigonfiar le sponde!
E, come i fanti, combattevan l'onde...
Rosso di sangue del nemico altero,
il Piave comandò Indietro, và, straniero!

Indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento
E la Vittoria sciolse l'ali al vento!
Fu sacro il patto antico: tra le schiere, furon visti
risorgere Oberdan, Sauro, Battisti!
Infranse, alfin, l'italico valore
le forche e l'armi dell'impiccatore!
Sicure l'Alpi, libere le sponde
Si tacque il Piave, si placaron l'onde.
Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi,
La Pace non trovò nè oppressi nè stranieri!
QUEL MAZZOLIN DI FIORI

Quel mazzolin di fiori
che vien dalla montagna
bada ben che non si bagna
chè lo voglio regalar,
bada ben che non si bagna
chè lo voglio regalar.
  Lo voglio regalare
  perchè l'è un bel mazzetto,
  lo voglio dare al mio moretto
  stasera quando vien,
  lo voglio dare al mio moretto
  stasera quando vien.
Stasera quando vien
gli fo una brutta cera;
e perchè Sabato di sera
lui non è vegnù da me,
e perchè Sabato di sera
lui non è vegnù da me.
  Non l'è vegnù da me,
  l'è andà dalla Rosina...
  Perchè mi son poverina
  mi fa pianger e sospirar,
  perchè mi son poverina
  mi fa pianger e sospirar.
Mi fa piangere e sospirare
sul letto dei lamenti
e che mai diran le genti,
cosa mai diran di me,
e che mai diran le genti,
cosa mai diran di me.
  Diran che son tradita,
  tradita nell'amore
  e a me mi piange il cuore
  e per sempre piangerà,
  e a me mi piange il cuore
  e per sempre piangerà.
Abbandonato il primo,
abbandonà il secondo,
abbandono tutto il mondo
e non mi marito più,
abbandono tutto il mondo
e non mi marito più.



GRAN DIO DEL CIELO

O Dio del cielo,
se fossi una rondinella,
O Dio del cielo,
se fossi una rondinella,
vorrei volare,
vorrei volare
vorrei volare
in braccio alla mia bella.

Prendi quel secchio
e portalo alla fontana,
là c'è il tuo amore
là c'è il tuo amore
là c'è il tuo amore
che alla fontana aspetta.

Prendi il fucile
e vattene alla frontiera,
prendi il fucile
e vattene alla frontiera,
là c'è il nemico
là c'è il nemico
là c'è il nemico
 che alla frontiera aspetta
SUL RIFUGIO

Sul rifugio, bianco di neve
una luce pallida appar:
sarà Marisa che pallida viene
il suo babbo a ritrovar,
sarà Marisa che pallida viene
il suo babbo a ritrovar.

Rocciatori, nel nome di Trento
salutate il babbo per me
e salutate la bella bandiera
degli eroi che vanno a morir,
e salutate la bella bandiera
degli eroi che vanno a morir.

Lenta, lenta cade la neve
sul rifugio a biancheggiar:
sembra una stella caduta dal cielo
e il rifugio diventa un fior,
sembra una stella caduta dal cielo
e il rifugio diventa un fior.

 



ERA UNA NOTTE CHE PIOVEVA

Era una notte che pioveva
e che tirava un forte vento;
immaginatevi che grande tormento
per un alpino che sta a vegliar!

A mezzanotte arriva il cambio
accompagnato dal capoposto
"Oh sentinella torna al tuo posto,
sotto la tenda a riposar!".

Quando fui stato nella mia tenda
sentii un rumore giù per la valle,
sentivo l'acqua giù per le spalle,
sentivo i sassi a rotolar.

Mentre dormivo sotto la tenda
sognavo d'essere con la mia bella
e invece ero di sentinella
fare la guardia allo stranier.
LA TRADOTTA

La tradotta che parte da Torino
a Milano non si ferma più,
ma la va diretta al Piave,
cimitero della gioventù.

Siam partiti siam partiti in ventisette,
solo in cinque siam tornati qua,
e gli altri ventidue
son morti tutti a San Donà.

A Nervesa a Nervesa c'è una croce,
mio fratello l'è disteso là,
io ci ho scritto su "Ninetto"
che la Mamma lo ritroverà.

Cara suora cara suora son ferito,
a domani non ci arrivo più;
se non c'è qui la mia mamma,
un bel fiore me lo porti tu.

 



SIGNORE DELLE CIME

Dio del cielo, Signore delle cime
un nostro amico hai chiesto alla
alla montagna, ma Ti preghiamo,
ma ti preghiamo, su nel Paradiso

lascialo andare per le Tue montagne.
Santa Maria, Signora della neve,
copri col bianco soffice mantello,
il nostro amico il nostro fratello,

Su nel Paradiso, si nel Paradiso
lascialo andare per le Tue montagne.
Dio del cielo, l'Alpino ch'è caduto
ora riposta nel cuore della montagna.

Noi ti preghiamo, noi ti preghiamo,
una stella alpina una stella alpina
lascia cadere dalle Tue mani.
Lascia cadere dalla Tue mani.

GUARDA LA LUNA

Guarda la luna, come la camina:
e la scavalca i monti, come noialtri alpin:

Ohi, si si cara mamma no! senza alpini come farò!

Guarda le stelle, come sono belle:
somiglian le sorelle di noialtri alpin:

Ohi, si si cara mamma no! senza alpini come farò!

Guarda il sole, come splende in cielo:
la lunga penna nera si riscalderà:

Ohi, si si cara mamma no! senza alpini come farò!

Guarda la neve, come scende lieve:
la lunga penna nera la si imbiancherà:

Ohi, si si cara mamma no! senza alpini come farò!

 



IL COLONELLO FA L'ADUNATA

Il colonello fa l'adunata
negli occhi tutti el ne gà vardà,
e poi ha detto ai veci Alpini
di tener duro n'ha comandà.

I suoi Alpini ghe fa risposta
"Sior colonello se tegnarà"
e scarpinando sulle motagne
in prima linea i s'à portà.

E per do mesi i à tegnù duro
in mezzo al freddo da far giassar,
scoltando sempre le sue parole,
"sacrificarsi ma non mollar".

E suoi Alpini gli manda a dire
che non gli riva nè pan nè vin
E il colonello gli fa risposta:
"Questo l'è niente pè' i veci Alpin".

E suoi Alpini gli manda a dire
che non i gha i scarpe per camminar.
E il colonello gli fa risposta:
"No serve scarpe per restar là".

E suoi Alpini gli manda a dire
che dal gran freddo no se pol salvar
E il colonello gli fa risposta:
"Con la mitraglia ve podè scaldar".

E suoi Alpini gli manda a dire
che adesso manca le munission.
E il colonello gli fa risposta:
"nà baionetta vale un cannon".

E suoi Alpini gli manda a dire
posta da casa no i vede arrivar.
E il colonello gli fa risposta:
"Il Re vi manda a salutar".

E un altro mese sti veci Alpini
ga tegnù duro senza mollar
ed ogni giorno i greci tacava
senza esser boni de passar.

E suoi Alpini gli manda a dire
Che massa pochi sono restà.
E il colonello va su da loro,
"Niente paura, eccomi qua".

E la mattina s'à levà il sole
e le montagne el gà indorà.
Il Colonello co' i veci Alpini,
tutti erano morti, ma i era là.

 

MAMMA MIA VIENIMI INCONTRO

Mamma mia vienimi incontro
vienimi incontro a braccia aperte:
io ti conterò le storie
che nell'Africa passò.

Era il sei del triste maggio
ed a Massaua siam disbarcati
noialtri alpini siamo andati
in Abissinia a guerreggiar.

Maledette quelle contrade
quei sentieri polverosi:
sia d'inevrno, sià d'estate
qua si crepa dal calor.

Baldissera manda a dire
che il nemico è sui confini
c'è bisogno degli alpini
per poterli liberar.

Appena messo piede a terra
abbiam sentito la triste storia
che gli alpini con grande gloria
sono morti a Croiat-et

Se avrem finite le cartucce 
che n'abbiam centosessanta
combatteremo all'arma bianca
e grideremo Viva il Re!

Viva il Re e la Regina
la pagnotta e la cinquina
Menelick dall'Abissinia
lo vogliamo discacciar.

Lo vogliamo discacciare
al di là dei suoi confini
e davanti a noi alpini
non gli resta che fuggir!

 

 



O ANGIOLINA, BELA ANGIOLINA

O Angiolina, bela Angiolina,
innamorato io son di te,
innamorato dall'altra sera
quando venni a balar con te.

E la s'ha messo la veste rossa
ed il corsetto di raso blu,
e le scarpette con le rosette,
fatte apposta per ben ballar.
MI SON ALPIN

Mi son Alpin
me pias el vin
tengo l'innamorata
in fondo al quartier.

Vicino al quartier
vicino alla caserma

tengo una bella serva
per fare all'amore.

 


E C'ERANO TRE ALPIN

E c'erano tre Alpin
tornavan dalla guerra

(ritornello)
guarda che bel Alpin 
tornavan dalla guerra

il più bellin dei tre
aveva un mazz di rose

la figlia del Re
vedendo quelle rose

dammele a me
io voglio quei bei fiori

le rose io ti darò
se tu sarai mia sposa

va a dirlo al mio papà
ed io sarò tua sposa

buon giorno signor Re
voglio tua figlia in sposa

vai via di qua
ti faccio fucilare
 

e va sull'ostia ti 
e la tua figlia ancora

DOVE SEI STATO MIO BEL ALPINO

- Dove sè stato, mio bell'Alpino?
Dove sè stato, mio bell'Alpino,
Che ti ga cambià colore?

- L'è stata l'aria del Trentino,
L'è stata l'aria del Trentino,
Che m'ha fat cambià color!

L'è stata l'aria dell'Ortigara,
L'è stata l'aria dell'Ortigara,
Che m'ha fat cambià color!

Sul Monte Nero c'è una tormenta,
Sul Monte Nero c'è una tormenta
Che m'ha fat cambià color!

La sul Pasubio c'è un barilotto.
La sul Pasubio c'è un barilotto.
Che m'ha fat cambià color!

Sul Monte Grappa c'è una bombarda
Sul Monte Grappa c'è una bombarda
Che m'ha fat cambià color!

E' stato il fumo della mitraglia
E' stato il fumo della mitraglia
Che m'ha fat cambià color!

- Ma i tuoi colori ritorneranno,
Ma i tuoi colori ritorneranno
Questa sera a far l'amore.

 



ERAVAMO IN VENTINOVE

Eravamo in ventinove:
Ora in sette siamo restà!
e gli altri ventidue
sul Som Pauses li han mazzà.

Maledetto sia il Som Pauses
coi suoi tubi di gelatina!
Si, l'è sta la gran rovina 
la rovina di noi, Alpin!

Queste povere vedovelle
le va in chiesa, le va a pregar...
La passion dei lor mariti
le fa pianger e sospirar.!
TI RICORDI LA SERA DEI BACI

Ti ricordi la sera dei baci
che mi davi stringendoni al sen;
mi dicevi: sei bella, mi piaci,
sulla terra sei fatta per me!

Mi promise 'sta Pasqua sposarmi
ma il destino non volle così,
bell'alpino che avevi vent'anni
nel Trentino sei andato a morir.

Ragazzette che fate all'amore,
non piangete, non state a soffrir;
non c'è al mondo più grande dolore
che vedere il suo bene morir.

 



E LA NAVE S'ACCOSTA PIAN PIANO 

E la nave s'accosta pian piano
salutando Italia sei bella
nel vederti mi sembri una stella
oh morosa ti debbo lasciar.

Allora il capilano m'allungo' la mano
sopra il bastimento, mi vuol salutare
e poi mi disse: i Turchi son là.

E difatti si videro spuntare
le nostre tombe si misero a suonare
le nostre penne al vento volavano
tra la bufera e il rombo del cannon.

E a colpi disperati, mezzi massacrati
dalle baionette, i Turchi sparivano
gridando Alpini, abbiate pietà.

Sulle dune coperte di sabbia
i nostri Alpini oh Italia morivano
ma nelle veglie ancor ti sognavano
con la morosa, la mamma nel cuor.

E col fucile in spalla, baionetta in canna,
sono ben armato, paura non ho
quando avrò vinto, ritornerò
MONTE CAURIOL

Tra le rocce, il vento e la neve
siam costretti la notte a vegliar
la notte a vegliar!

Il nemico,crudele e rabbioso,
lui tenta sempre il mio petto a colpir
mio petto a colpir!

Genitori, piangete, piangete,
se vostro figlio dovesse mancar
dovesse mancar!

Vostro figlio è morto da eroe,
sull'alte cime del monte Cauriol
del monte Cauriol!

Faremo fare un gran passaporto
o vivo o morto lui deve tornar
sul monte Cauriol!

 



MOTORIZZATI A PIE'

Il sedici settembre
nessuno l'aspettava
la cartolina rosa
ci tocca di partir.

Ci tocca di partire
con la tristezza in cuor
lasciando la morosa
con gli altri a far l'amor.

Da Udin siam partiti
da Bari siam passati
Durazzo siam sbarcati
in Grecia destinati

Motorizzati a piè
la penna sul cappel
lo zaino affardellato
l'Alpin è sempre quel.

Ma pur verrà quel dì
che canterem così
finita questa naja
a casa divertì.
OI CARA  MAMMA

Oi cara mamma
i baldi Alpin van via
i baldi Alpin van via
e non ritornan più
oi si si cara mamma no
senza Alpini come farò?

Guarda la luna
come la cammina
e la scavalca i monti 
come noialtri Alpin
oi si cara mamma no
senza Alpin come farò?

Guarda le stelle
come sono belle
son come le sorelle
di noialtri Alpin
oi si cara mamma no
senza Alpin come farò?

Guarda il sole
come splende in cielo
la lunga penna nera
la si riscalderà
oi si si cara mamma no
senza Alpin come farò

 



TRANTA SOLD

Tranta sold, son pas dui lire
tranta sold, tranta sold
son pas dui lire.

Tranta sold, son pas dui lire
e dui lir' e dui lir'
son dui franchin dui franchin!

Me pare l'ha vendù 'l boeu
me mare l'ha vendù 'l crin
per fem 'andè, per fem 'andè.

Me pare l'ha vendù 'l boeu
me mare l'ha vendù 'l crin
per fem 'andè, per fem 'andè, 'nt 'i Alpim 'nt Alpin!

Me pare l'è bourgheis
mi son carlà de' speis,
per, poudei andè, per poudei andè

Me pare l'è bourgheis
mi son carlà de' speis,
per, poudei andè 'nt 'i Alpim 'nt Alpin!