Cerimonia al monumento degli alpini andati avanti


Accensione della luce


La luce è accesa e sarà deposta ai piedi del monumento


Luigi Boscarelli illustra gli avvenimenti ricordati nella cerimonia


Adelio Ravasi legge il messaggio del presidente A.N.A. che leggete a fianco


Giancarlo Crespi recita la preghiera dell'Alpino


La lanterna ai piedi del monumento


Monumento

  

Il giorno 3 novembre 2008 alle ore 19,30 in occasione delle celebrazioni del novantesimo anniversario della fine della Grande Guerra, aderendo ad un invito inviatoci dal presidente dell'A.N.A. nazionale Corrado Perona, abbiamo acceso una luce presso il monumento agli Alpini andati avanti a ricordo di tutti quelli che hanno perso la vita in quelle vicende.
In questa pagina documentiamo con le immagini la cerimonia che si è svolta alle ore 19,30 alla presenza delle autorità e dei rappresentanti delle associazioni dei combattenti.
Riportiamo inoltre il testo delle due lettere d'invito del nostro Presidente con le motivazioni che hanno portato a questa cerimonia locale.




LE MOTIVAZIONI DELLA CERIMONIA

Carissimi Alpini e carissimi amici che ci siete vicini e che vivete con noi questo momento straordinario, oggi ci apprestiamo a concludere il ciclo di commemorazione del 90° anniversario della fine della Grande Guerra.
Domarli ci saranno le celebrazioni ufficiali, i discorsi delle autorità politiche, le fanfare. Sarà un momento importante a cui tutti parteciperemo con trasporto. Ma ci sarà, anche, eccessivo rumore.
Noi abbiamo voluto celebrare un avvenimento cosi importante per l'Italia e per gli Alpini camminando sui sentieri della storia. In silenzio, per poter ascoltare.
C'era un silenzio pressoché irreale a cima Grappa nonostante fossimo circa diecimila. C'era silenzio alle cappelle del Pal Grande e del Pal Piccolo.
Lo stesso silenzio ci ha accompagnato al Contrin, al Falzarego e in Orti gara, in Adamello, nel Bosco delle Penne Mozze e sul Pasubio.
Abbiamo camminato tra quelle montagne, con il sole e con la pioggia, accompagnati sempre dal silenzio.
E questo ci ha permesso di riflettere, di pensare al sacrificio, al dolore, alla malinconia, alle paure ed alle speranze che hanno accompagnato quei ragazzi novanta anni fa.
Ci ha permesso di ascoltare le loro voci, di. sentire le loro anime, ci ha permesso di essere partecipi della loro malinconia, ma anche della fierezza e della tenacia che hanno saputo dimostrare.
Lo abbiamo fatto principalmente per noi. Per nutrire il nostro spirito.
Lo abbiamo fatto per non dimenticare.
Un passaggio della preghiera dell'Alpino recita: "aiutaci ad essere degni delle glorie dei nostri avi. Quelle glorie sono racchiuse nei sentimenti e nei valori che gli alpini ed i soldati italiani hanno saputo esprimere in quell'orrendo conflitto.
Non ci interessa più di tanto il ricordo del fatto bellico, del dolore immenso, della devastazione che ha comportato. Ci interessa conservare nel cuore la lezione che quei ragazzi 90 anni fa hanno scritto nella storia dei popoli. Una lezione che dice che l'Italia è fatta dì uomini che hanno saputo amare la loro terra, i loro fratelli, che hanno saputo dimostrare speranza e tenacia nei momenti più difficili.
Una lezione, insomma, che oggi più che mai occorre ricordare, diffondere e mettere in pratica.
Ecco perché, oggi, portiamo una fiamma dall' Ortigara a Trento, passando per tutti i comuni dove gli alpini hanno una loro sede. Una fiamma che illumini il ricordo dei tanti Caduti e porti un segno di speranza alla nostra bella Italia.
Una speranza che gli Alpini non hanno mai perduta perché hanno sempre avuto il coraggio di cercare in tutti i modi dì essere degni delle glorie dei loro Padri.
W gli Alpini e W l'Italia

Corrado Perona




Milano, 1 ottobre 2008
Ai Presidenti sezioni A.N.A.
Ai Capogruppo A.N.A.
e, p.c.
Ai sigg. Componenti il C.D.N.

Caro Presidente/ Capogruppo,


come sai stiamo per concludere il ciclo dì appuntamenti per la commemorazione del 90° anniversario della Grande Guerra. E' stato un lungo pellegrinaggio, iniziato a Cima Grappa, passato per la Gamia, la Marmolada, il Falzarego, l'Ortìgara, Adamello, il Bosco delle Penne Mozze ed il Pasubio caratterizzato dall'importante presenza d'alpini e di gente comune ma soprattutto dal silenzio e dalla semplicità. Con la medesima semplicità e con lo stesso silenzio vogliamo concludere questo percorso la sera del 3 novembre prossimo. La scelta di questa data c'è parsa particolarmente opportuna per due ordini di ragioni: in primo luogo per consentire a tutti di partecipare, il giorno 4, alle celebrazioni ufficiali che certamente verranno organizzate dalie vostre comunità; in secondo luogo per il significato simbolico della vigilia che porta con sé l'essenza stessa della speranza. Ed è proprio la speranza e la fede che abbiamo nel cuore che vogliamo rappresentare con la nostra manifestazione; la speranza che il sacrificio dei nostri Padri non sia mai dimenticato e con esso sia perpetuato il ricordo di quella immensa lezione di Amor di Patria, dì fede e di tenacia che Caduti e Reduci di quella immensa tragedia hanno saputo scrivere e trasmetterci, indicandoci la strada per una vita davvero degna di essere vissuta. E così alle 19,30 del 3 novembre prossimo, con una cerimonia assai sobria e semplice il Labaro Nazionale sarà a Trento a rendere omaggio presso il Doss Trento, al Mausoleo di Cesare Battisti, con la deposizione di una corona dì fiori ma, soprattutto con l'accensione di una fiaccola (accensione che avverrà con la fiaccola che, dall'inizio di settembre, i giovani alpini stanno portando in staffetta da Caporetto) che rischiari il ricordo e porti in alto la speranza che tale ricordo ci infonde. Nei medesimi istanti un grande falò verrà accesso sulla cima del Monte Ortigara a fianco della nostra Colonna Mozza. Un secondo segno di luce sulla montagna, sacra agli Alpini che si unirà, idealmente, a quello di Trento. Questi due fuochi, queste due luci si uniranno, poi, a quelle che, nello stesso momento, saranno accese da voi di fronte al monumento ai Caduti (o al parco della rimembranza o luogo parimenti significativo) di ogni paese, di ogni vallata, di ogni città ove ha sede un nostro Gruppo o una nostra Sezione, sia in Italia che all'estero. Ed allora potremo creare una vera e propria autostrada del ricordo e della speranza, un'unica linea di luce che unirà tutte le nostre contrade nel medesimo istante, a significare l'unità di intenti e dì spirito che la memoria dei nostri Padri è riuscita ad infonderci. Sarà un gesto semplice, silenzioso ma potente allo stesso tempo e racconterà una splendida storia, quella di una Associazione forte che ha le sue radici nel sacrificio dei Padri, dì una famiglia che queste radici custodisce, difende e tramanda perché quel sacrificio non sia stato vano e mai venga dimenticato. Occorrerà, però, che la cerimonia sia la stessa ovunque e per questo motivo ti prego di seguire il semplice cerimoniale che ti invio. Ti prego, inoltre, di far fare due o tre fotografie della cerimonia e di trasmetterle, appena possibile, via mail alla Sede Nazionale (segreteria@ana.it) in modo da consentirci di raccoglierle in un album, che vi sarà poi distribuito, che racconti il sentiero che gli alpini hanno percorso in questo anno esaltante.
Certo della tua disponibilità ti invio i miei più sinceri saluti alpini.

Corrado Perona