Fratelli d'ltalia,
L'ltalia s'è desta.
Dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma;
ché schiava di Roma
Iddio la creò.

Stringiamci a coorte!
siam pronti alla morte;
siam pronti alla morte;
Italia chiamò.

Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perchè siam divisi.
Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme;
di fonderci insieme
già l'ora suonò.

Stringiamci a coorte!
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte,
Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci:
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
Uniti, con Dio!
chi vincer ci può?

Stringiamci a coorte!
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte,
Italia chiamò.

Dall’Alpe a Sicilia,
dovunque è Legnano;
ogni uom di Ferruccio
ha il core e la mano;
I bimbi d’Italia
si chiaman Balilla;
il suon d’ogni squilla
i Vespri suonò.

Stringiamci a coorte!
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte,
Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
le spade vendute;
già l’aquila d’Austria
le penne ha perdute.
il sangue d’Italia
il sangue Polacco
bevé col Cosacco.
Ma il cor le bruciò.

Stringiamci a coorte!
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte,
Italia chiamò.

Evviva l'ltalia,
dal sonno s’è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la vittoria?
Le porta la chioma,
ché schiava di Roma
Iddio la creò.

Stringiamci a coorte!
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte,
Italia chiamò


SCIPIO
La cultura di Mameli è classica e forte è il richiamo alla romanità di Scipione l'Africano, il vincitore di Zama. L'elmoè quello che indossa l'Italia pronta alla guerra.
VITTORIA
La Vittoria si offre alla nuova Italia e a Roma, di cui la dea fu schiava per volere divino. La patria chiama alle armi: coorte; che era la decima parte della legione romana.













BANDIERA
Una bandiera e una speranza (speme) comuni per l'Italia che nel 1848 era ancora divisa in sette stati.










POPOLI
Una bandiera e una speranza (speme) comuni per l'Italia che nel 1848 era ancora divisa in sette stati.












LEGNANO FERRUCCIO
LEGNANO, FERRUCCIO In questa strofa, Mameli ripercorre sette secoli di lotta contro il dominio straniero. Anzittutto, la battaglia di Legnano del 1176, in cui la Lega Lombarda sconfisse Barbarossa. Poi, l'estrema difesa della Repubblica di Firenze, assediata dall'esercito imperiale di Carlo V nel 1530, di cui fu simbolo il capitano Francesco Ferrucci. Il 2 agosto, dieci giorni prima della capitolazione della città, egli sconfisse le truppe nemiche a Gavinana; ferito e catturato, viene finito da Fabrizio Maramaldo, un italiano al soldo straniero, al quale Francesco Ferrucci rivolse le parole d'infamia divenute celebri "Tu uccidi un uomo morto".
BALILLA
Sebbene non accertata storicamente, la figura di Balilla, il giovane Giambattista Perasso, rappresenta il simbolo della rivolta popolare di Genova contro la coalizione austro-piemontese. Dopo cinque giorni di lotta, il 10 dicembre 1746 la città è finalmente libera dalle truppe austriache che l'avevano occupata e vessata per diversi mesi.
VESPRI
Ogni squillo significa "ogni campana". E la sera del 30 marzo 1282, tutte le campane chiamarono il popolo di Palermo all'insurrezzione contro i Francesi di Carlo d'Angiò. Furono i Vespri Siciliani.



L'AQUILA D'AUSTRIA
L'Austria era in declino (le spade vendute son le truppe mercenarie, deboli come giunchi) e Mameli lo sottolinea fortemente: questa strofa, infatti, fu in origine censurata dal governo piemontese. Insieme con la Russia (il cosacco), l'Austria aveva crudelmente smembrato la Polonia. Ma il sangue dei due popoli oppressi si fa veleno, che dilania il cuore della nera aquila d'Asburgo.